3 Dicembre 2010

Eurolega: Olimpija Ljubljana – Olimpia Milano 82-75, Lubiana ha un cuore così

Foto di Ivan Doglia

Meraviglia. È quello che si prova quando capita qualcosa che non ci si aspetta.
La stagione dell’Olimpija Ljubljana, guardando le premesse – problemi finanziari e squadra costruita in 20 giorni – doveva essere modesta, quanto meno. La storia però ci regala belle sorprese, le vicende cestistiche dei lubianesi in particolare. Dopo 7 partite sono primi nel girone, con 5 vinte e 2 perse, alla pari col già sconfitto Panathinaikos.
E ieri sera la sorpresa nella sorpresa ci ha fatto emozionare ancor di più.
Alla Stozice Arena arriva l’Olimpia Milano, la squadra di Armani, un giovane imprenditore della moda… Già le premesse sono interessanti: Olimpija contro Olimpia, Union (birra, pivo) versus Armani (jeans), qualcosa che si beve opposto a qualcosa che si indossa.
Parlavo di emozioni e sorprese. Ecco, durante la partita ho attraversato un vasto spettro emotivo. Alla fantasiosa gioia dell’inizio, quando una Lubiana bella e concreta mi faceva veleggiare col pensiero alle Top 16, è seguita una fase centrale in cui la disillusione e la consapevolezza di aver perso una grande occasione si è impadronita di me (fase in cui parafrasando Maxino scorrevano “Fiumi di Madonne”). Fine. E invece no la parte finale è stata la il regalo più prezioso, la sorpresa e la meraviglia. Una squadra seduta e sconclusionata (Lubiana) sotto per 60 a 69 con circa 4 minuti da giocare, trae energie inaspettate dal proprio cuore e risale il baratro. Fino alla fine piazza un parziale da 22 a 6 e buonanotte ai suonatori. Finisce 82 a 75.
La birra scorre a fiumi, i milanesi, mesti in doccia, dopo essersi tolti i (bei) jeans.

Lubiana si è dimostrata una squadra incredibile. Senza grossi nomi, ma con un cuore, per non dire altro, senza fine. Vedere un giocatore come Jagodnik (leggete la sua storia qua) caricarsi la squadra sulle spalle a 36 anni, con una voglia di giocare e vincere è incredibile, spiega tutto. Come chiarisce molte cose vedere Damir Markota sbagliare una tripla senza beccare nemmeno il ferro, tornare indietro difendere forte, ritornare in attacco e, non curante, scagliare la tripla del 71 pari. Questo significa che il gruppo è forte e dà fiducia. Infatti rispetto agli anni scorsi l’impressione più forte che si ha dall’esterno è che la squadra si diverta e sia contenta. E poi c’è la voglia di condivisione col pubblico, infatti dopo la vittoria è scattato addirittura un discorso di Jagodnik col microfono. Calore e partecipazione. E per non smentirsi anche il pubblico ha fatto la sua parte. Nel momento critico è letteralmente sceso in campo (prima era stato un po’ sonnacchioso) ed ha giocato al fianco della propria squadra. Gli ultimi minuti sono stati una bolgia infernale, giocare non deve essere stato facile. Il fischio finale, per chi lo ha sentito, è stato l’inizio della festa.

Tornando alla partita, Milano ha faticato molto all’inizio, sbloccandosi verso la fine del secondo quarto. Ha giocato per 15 minuti fluidamente, cedendo di schianto negli ultimi 4 minuti, quelli che contano. È vero la squadra conta diverse assenze importanti, ma gli sguardi dei milanesi, a parer mio, erano forti nel momento di debolezza degli avversari, ma smarriti e vuoti nel momento di difficoltà. Degna di nota la prova del giovane Melli, prospetto di 19 anni, che ha giocato una buona partita da entrambe le parti del campo.
Da parte slovena la partita è iniziata alla grande. Buona difesa e concretezza per i primi 15 minuti, seguiti da un terzo quarto a dir poco sciagurato. Scelte discutibili, minor reattività e una conduzione pessima di Ilievski hanno vanificato quanto fatto prima, precipitando dal più 10 dell’intervallo a meno 9. Negli ultimi 4 minuti è saltato fuori il cuore della formazione slovena, che con grande orgoglio ha portato a casa la partita. Personalmente elogio la difesa, che quando va, fa ripartire la squadra alla grande, e anche i rimbalzi, forse una delle voci statistiche più significative di questo inizio torneo. Fra i singoli risalta l’incredibile Jagodnik, vera anima della squadra, ma non dimentichiamo, nonostante tutto il 12 su 13 ai liberi di Ilievski.
Grandi, e ora guardiamo avanti.

La galleria fotografica della serata è qua.

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Un commento a Eurolega: Olimpija Ljubljana – Olimpia Milano 82-75, Lubiana ha un cuore così

  1. Caio ha detto:

    Ma come, da questo articolo si percepisce una chiara preferenza per l’Olimpija a scapito dell’Olimpia: esterofili! … Bravi, bravi, lo sono anch’io, pivo rules, e viva queste emozioni raccontate bene e con belle immagini. Top 16! Top 16! E speriamo di avere occasione di andare al nuovo palazzo, magari in Lega Adriatica.

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