23 Novembre 2010

Rapina a Udine nell’appartamento di due nomadi e inseguimento in autostrada

Devono aver passato un brutto momento due nomadi udinesi, già noti alle forze dell’ordine, che avevano in animo di realizzare una truffa. Asserendo di poter disporre di circa 300.000 euro in banconote “segnate”, ossia provento di rapine e di assalti ai bancomat, avevano agganciato una persona conosciuta casualmente in un pub che aveva dimostrato disponibilità di denaro, proponendogli di cambiare tale somma con una percentuale estremamente conveniente di banconote “genuine”.

In realtà, il modus operandi della truffa prevede che la presunta somma da scambiare sia costituita da denaro in banconote in quantità estremamente ridotta, che copre biglietti in fotocopia a colori di eguale taglio con la dicitura “fac simile”.

L’uomo aveva mostrato interesse per “l’affare” e, in un paio di circostanze, si era incontrato con i due per discuterne le modalità. All’ultimo appuntamento, fissato per lo scambio, si era presentato con altri suoi due amici presso l’abitazione dei nomadi e, alla conferma del possesso dell’intera somma, di cui aveva peraltro avuto modo di visionare un campione autentico, aveva mostrato, unitamente ai suoi accompagnatori, le reali intenzioni. Sotto la minaccia di due pistole di grosso calibro, unitamente agli altri suoi due accompagnatori, aveva legato ed imbavagliato con filo metallico e nastro adesivo i malcapitati, rapinandoli del denaro trovato in casa, circa 7.000 euro, alcuni orologi di pregio (Rolex e Cartier) del valore complessivo di circa 28.000 euro, cellulari ed altro. Li avevano anche percossi e minacciati di morte se avessero dato l’allarme o se li avessero denunciati, allontanandosi quindi dal posto a bordo di un grosso Suv.

Il tutto, a loro insaputa, era però stato ripreso da un impianto di videoregistrazione di cui è dotato l’appartamento.

Che i due nomadi, nonostante la sorpresa, non fossero poi così sprovveduti, i rapinatori hanno avuto modo di rendersene conto quasi subito. Liberati dai legacci e dai bavagli, hanno subito dato l’allarme ad un loro congiunto che stazionava sotto casa, il quale, con la propria auto, si è messo subito all’inseguimento dei fuggitivi, non prima di aver segnalato il fatto e la direzione presa dall’auto alla Questura. Immediato è scattato il dispositivo antirapina, con le volanti che si sono lanciate all’inseguimento in autostrada, in perfetta sinergia con alcune pattuglie della Polizia stradale. Ai numerosi inviti a fermarsi, il conducente ha reagito aumentando l’andatura e solo un stratagemma predisposto ad arte, mediante un forzato rallentamento del traffico autostradale, lo ha di fatto costretto a fermarsi e ad arrendersi ai poliziotti.

I tre autori della rapina, identificati per il trentanovenne Antonio Patrizzi, nativo di Casoria (Na) e Aniello Volpe di 26 anni, nativo di Acerra entrambi abitanti in provincia di Venezia, ed il quarantunenne veneziano Nicola Bolzonella, abitante nel trevigiano, sono stati tratti in arresto per rapina aggravata, sequestro di persona, porto abusivo di armi comuni da sparo, ed altri reati in corso di valutazione.

All’interno della vettura, oltre a quanto asportato nel corso della rapina, sono state sequestrate due pistole di grosso calibro, una semiautomatica “Beretta mod. 96” calibro 40 S&W, un revolver cal. 357 Magnum, cartucce, una grossa pistola a salve, un coltello a serramanico, maschere idonee al travisamento, guanti di lattice, fascette ed altro materiale utile ad immobilizzare gli arti inferiori e superiori. Sono in corso ulteriori accertamenti di contorno ad una vicenda che sembra oramai delineata nel suo complesso.

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1 commenti a Rapina a Udine nell’appartamento di due nomadi e inseguimento in autostrada

  1. capitan alcol ha detto:

    Roba da National Geographic.

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