22 Novembre 2010

Inedito match Tito-Cossiga per l’intitolazione di una via

Il Consiglio comunale di Nuoro respinge la proposta di intitolare una via cittadina al presidente emerito Francesco Cossiga. Scatta la protesta: il gruppo del Pdl in Consiglio comunale copre il cartello della via intitolata a Tito e sovrappone un adesivo con la denominazione “Via F.Cossiga – Presidente della Repubblica”.

“La nostra non è solo una provocazione – hanno spiegato consiglieri comunali all‘Unione Sarda – è anche un modo per riparare il grande torto fatto in Aula ad un uomo che aveva fatto della sardità la sua bandiera. Come ha dimostrato anche dopo la sua morte: ha chiesto di essere sepolto in Sardegna e che la sua bara fosse avvolta dai Quattro Mori. Nuoro, che è la culla dell’identità sarda, avrebbe dovuto premiarlo”.

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112 commenti a Inedito match Tito-Cossiga per l’intitolazione di una via

  1. Paolo Geri ha detto:

    Sinceramente mi domando che cosa c’ entri una via Tito a Nuoro in Sardegna. Tutto sommato ricordare un presidente della Repubblica Italiana nella città natale (a prescindere dal giudizio che possiamo dare sul suo operato) mi sembra giusto. Forse però sotto sotto c’ è solo la volontà di “togliere” via Tito.

  2. matteo ha detto:

    non credo centri via tito, semmai centra perche non hanno messo la via a cossiga

  3. dimaco ha detto:

    Mi sembra chesi dovrebbero vergognare. A Nuoro c’è una via TITO mentre a Gorizia e Trieste niente.

  4. MARCANTONIO ha detto:

    Ma menomale che qui’ nun je passato per la testa

  5. sergio ha detto:

    cosa centra a Trieste una via intitolata al più grande capitalista (comunista) della ex Jugoslavia? Dimaco ma in che dimensione vivi??? Quanti anni hai? Fatti raccontare da qualcuno che a quei tempi viveva là come si respirava l’aria di libertà. Un comunista di oggi dovrebbe rinnegare la storia comunista per fatti che ora si sanno,

  6. massimiliano ha detto:

    scusate, so che attizzare gli animi muniti di “fiammella pilota” è un gioco che nel giornalismo viene fatto spesso, ma, chiedo: cosa cavolo c’entra la notizia con la ns. zona?…

  7. MARCANTONIO ha detto:

    Fermo Sergio, oggi che stava bono, mo arriva co basco e stella rossa
    Pero’ se je fanno na via a Trieste o Gorizia, chiedo che altrettanto venga fatto per Borghese o per la Decima

  8. dimaco ha detto:

    Sergio, io ho vssuto di là. e questa mancanza dilibertà nonl’ho mai vista. c’erano regole da rispettare ovviamente. Come ho già detto in più diun’occasione non si stava così male come certi irredentisti vogliono far credere. Non si giudicaunanazione dadietro lavetinadi un risorante mngiando cevapcici, pippo

  9. dimaco ha detto:

    MARCANTONIO, non era un basco era la titovka. 🙂

    poi sonostao buono per diversi giorni. Non vorraicerto precludermi la possibilità a commentare, non è da voi, uomini di libertà.

  10. dimaco ha detto:

    anzi proporrei la candidatura per una piazza intitolata a Oskar Piskulic.

  11. MARCANTONIO ha detto:

    Giammai che un seguace di Voltaire precluda qualcosa a qualcuno
    Il basco forse e’ un lapsus freudiano l’aveva la Decima ah ah ah

  12. dimaco ha detto:

    MARCANTONIO, mi da fastidio che ci sia gente che sputa nel piatto dove ha mangiato per 50 anni. Trieste e Gorizia dovrebbero fare un monumento a TITO, perchè è grazie a lui che hanno avuto 50 anni di benessere economico: “Sono degl schifosi comunisti, idolatrano TITO, ma la valuta(marchi tedeschi,dollari canadesi, americani ecc)cheportano non ci fa schifo anzi.”

    Qunti a TS e GO si sono arricchiti in maniera enorme grazie ai comunisti yugoslavi che arrivavano frotte con gli autobus?

    Nella yugoslavia di TITO, c’erano cose che non andavano, ma c’erano anche cose che funzionavano bene. Non tutto ramale comesi raccontava sopratutto dai pulpiti domenicali.

  13. MARCANTONIO ha detto:

    Dimaco l’ultima tua frase l’ho sentita non sai quante volte per Mussolini e non era gente di destra.

  14. MARCANTONIO ha detto:

    Dimenticavo Vespasiano al figlio Tito che gli diceva se non gli facessero schifo i sesterzi provenienti dai gabinetti pubblici disse”pecunia no olent”

  15. Luigi (veneziano) ha detto:

    JOSIP BROZ TITO PUO’ DEFINIRSI UN POR-

    tento di abilità, oltre che un uomo politi-

    CO DI PRIM’ORDINE. MERITEREBBE DI ESSERE DE-

    cantato con rime sacre come ad altri è già

    CAPITATO. MERITEREBBE UN MONUMENTO DI STER-

    minata mole, che delle sue nobili gesta desse l’e-

    CO INDISTRUTTIBILE NEI SECOLI, COSI’ CHE IL FE-

    lice amato nome di questo legisla-

    TORE GIUGESSE AI NOSTRI LONTANI NIPOTI. SCOR-

    giamo in lui l’uomo saggio, perciò sor-

    REGGIAMO CON TUTTE LE NOSTRE FORZE NEL MU-

    tevole clamore delle folle, levando un plau-

    SO A LUI E AL SUO PARTITO.

    L.

  16. MARCANTONIO ha detto:

    Troppo duro Luigi, se poi Dimaco s’incazzasse ne avrebbe donde

  17. dimaco ha detto:

    come volevasi dimostrare. I soliti irredentisti pseudodemocratici di stampo filofascista (ma non si deve far sapere chelo sono, nascosti dal degasperiano manto) sono più prodighi di male parole che di dimostrazione del mio errare tramite una civile discussione.

    Luigi sto giro sei caduto veramente in basso. peccato mi sarebbe piaciuto darti una spintarella.

  18. MARCANTONIO ha detto:

    La mia era una discussione civile

  19. dimaco ha detto:

    Posso anche aggiungere che Tito ebbe il fegato di dire no a Stalin, gli itliani difficilmente lo hanno detto agli americani. Difficile stacarsidalla tetta a stelle e strisce. Anche se abbattono un volo civile, anche se tranciano i cavi di una funivia, anche se i loro servizi segreti sequestrano persone sul territorio italiano. tutte cose di poco conto se confrontate con la lotta al demonio rosso.

  20. dimaco ha detto:

    Non parlavo di te MARCANTONIO, ma del gondoliere di laguna.

  21. Macia ha detto:

    La cosa che trovo più comica è che Trieste e Gorizia dovrebbero ringraziare Tito perché, avendo tenuto per decenni il suo popolo nell’arretratezza, ha arricchito le nostre città. Da parte di un titoista, una posizione davvero insospettabile.

  22. effebi ha detto:

    tito …chi !? quello dell’arena di pola ?

    “…Osservatore dell’antica religione romana, tuttavia non perseguitò i cristiani e non volle mai essere considerato un dio dai suoi sudditi come era invece usanza. Attento anche all’arte, costruì a Pola la quinta arena più grande di tutto l’Impero. Ammalatosi di febbre, si narra che chiese al figlio, in punto di morte, quanto sarebbero costati i suoi funerali, e che alla risposta di questi abbia risolutamente proclamato: “Il mio popolo non può permettersi di spendere una simile cifra per questi frivoli capricci…piuttosto quando morirò getta il mio corpo nel Tevere!”. Tito Flavio Vespasiano morì il 14 giugno del 79, e sepolto, senza funerali come espressamente aveva ordinato al figlio sul letto di morte, nel tempio dei Flavi.”

    …Ave Tito ! …mi ti se kunemo !!!

  23. dimaco ha detto:

    Macia è innegabile che nonostante fossero sputtanatidavanti e dietro gli yugoslav hanno dato unamanonon indifferente all’economia di queste due città. O sbaglio?

    la yugoslavia era tutt’altro che arretrata. in certe zone lo era , così come loera e tutt’ora lo è l’italia, sopratutto al sud. la ygoslavia aveva ottime scuole, ottime università( cosa strana per un paese che sivorrebbe arretrato visto che la prima regola per mantenere un popolo in tale situazione è quello di impedirne l’acculturmento e lo studio), ottim scuole professionali. L’industria c’era eccome e dava lavoro a moltisime persone, la sanità era garantita ed era di ottimo livello. Sai quanti italiani andavano dilà a farsi i denti?

    Spegatemi voi il senso della parola libertà e cosintendete con la parola libertà. perchè quanto apre io non ho capito che significa.

  24. dimaco ha detto:

    Macia è innegabile che nonostante fossero sputtanatidavanti e dietro gli yugoslav hanno dato unamanonon indifferente all’economia di queste due città. O sbaglio?

    la yugoslavia era tutt’altro che arretrata. in certe zone lo era , così come lo era e tutt’ora lo è l’italia, sopratutto al sud. la ygoslavia aveva ottime scuole, ottime università( cosa strana per un paese che sivorrebbe arretrato visto che la prima regola per mantenere un popolo in tale situazione è quello di impedirne l’acculturmento e lo studio), ottim scuole professionali. L’industria c’era eccome e dava lavoro a moltisime persone, la sanità era garantita ed era di ottimo livello. Sai quanti italiani andavano dilà a farsi i denti?

    Spegatemi voi il senso della parola libertà e cosintendete con la parola libertà. perchè quanto apre io non ho capito che significa.

  25. effebi ha detto:

    …in cammino per la via Flavia, tracciata all’epoca dei Flavi, quella che da Trieste porta a Pola-Pietas Julia, insomma…dalle concessionarie di strada della rosandra, su per san servolo, poi verso buie-bullea …etc…etc…

    ….sa tvoga puta ne skrenemo!

  26. Tergestin ha detto:

    Post che no centra niente con la nostra zona, ma siccome basta far quel nome e i soliti elementi che ga due (me tegno molto generoso) argomenti in bocca i cori contenti per far ciacole. Certo che da Bora.la “notizie sul litorale” no me la spetavo.

  27. Luigi (veneziano) ha detto:

    Quando con mio nonno (che poi fino agli anni ’70 votava socialista!) si parlava di Mussolini, allora mi diceva che qui a Venezia aveva fatto il Ponte del Littorio (la parte automobilistica dell’attuale Ponte della Libertà), la Riva dell’Impero (che borda Venezia nella parte “bassa”, oggi chiamata “Riva dei Sette Martiri”, poiché lì furono fucilati sette partigiani nel 1944) e il nuovo Ponte degli Scalzi (“Con i soldi risparmiati dalla costruzione del Ponte del Littorio!”). Lui aveva iniziato a lavorare a quattro anni, e solo col fascismo aveva avuto il sabato libero, la sicurezza della pensione e una serie di norme a tutela dei lavoratori (pare incredibile, ma per lui fu effettivamente così). Negli anni ’30 il Dopolavoro gli fece fare dei viaggi sulle Dolomiti, dove imparò a sciare (lui, che nel 1920 era dovuto andare a piedi da Venezia fino all’Alpago per la morte del nonno, ed era praticamente la prima volta che andava fuori Venezia volontariamente (la volta precedente era andato via come profugo, nel 1917). Col doposcuola organizzato dal partito si prese anche la quinta elementare e la terza media, divenendo il primo nell’intera storia della nostra famiglia (a partire da tutte le generazioni precedenti a noi note) ad avere un diploma di qualsiasi tipo.

    Tutto ciò premesso, io comunque non giudico severamente questa sua “benevolenza” nei confronti di un regime criminale, che condusse il paese al catafascio: lui era nato nel 1904 in una famiglia poverissima, e aveva vissuto gli anni della gioventù – paralleli all’instaurazione del regime – come una sorta di “riscatto”.

    Ma Dimaco, che avrà sì e no trentacinque anni e che i suoi bravi libri li dovrebbe aver letti, non ha giustificazioni.

    Negli ultimi venti giorni sono state scoperte altre due fosse comuni in Slovenia, che oramai ha il record assoluto europeo di persone morte ammazzate dopo la guerre, in rapporto alla popolazione totale. Alcuni arrivano a ritenere che i morti ammazzati in territorio sloveno siano pari ad oltre il 20% del totale degli sloveni.

    Questo mare di sangue, cui si deve aggiungere il milione e mezzo di persone colpite in qualche modo dalle repressioni anticominformiste, oltre all’emigrazione forzata di centinaia di migliaia di persone, sono il baco all’interno della mela jugoslava, che poi – come s’è visto alla fine – è vissuta al di sopra delle proprie possibilità unicamente grazie ai soldi che altri paesi – compresa l’Italia – le hanno sganciato per decenni.

    In pratica, Tito & Co. sono andati avanti anche grazie a parte delle tasse pagate da noi tutti. Finito lui e finito il pericolo sovietico, la festa è finita, i soldi non sono più arrivati e si è vista qual era la realtà: i “fratelli jugoslavi” si sono scannati, né più né meno ricominciando dal momento in cui erano stati interrotti nel 1941.

    Oltre a ciò, adesso per la Croazia alcuni nodi del post-Tito vengono prepotentemente al pettine. Forse nessuno di voi s’è accorto che la Croazia solo qualche giorno fa ha sospeso la tassa addizionale sugli stipendi e sulle pensioni, introdotta all’inizio della crisi. Tutti quelli con uno stipendio superiore a 200 Euro mensili sono stati chiamati a contribuire alla copertura del dissesto delle casse statali, con una percentuale più o meno del 4% di tassa ulteriore. Tutti i maggiori lavori infrastrutturali (salvo un paio) sono attualmente sospesi. Il porto di Fiume chiede allo stato di preparare delle commesse per i locali cantieri navali, che altrimenti non hanno nessun lavoro. La cosa si scontra col divieto di sussidi pubblici, previsto dall’UE, ma il sindaco Obersnel ha già detto che sostanzialmente se ne frega dell’UE: vengono prima i lavoratori. Da tutto ciò deriva il crollo dei consensi verso l’Unione europea, verso la quale una parte dei politici croati ha deviato le ire del popolo: “E’ colpa dell’UE se andiamo male economicamente”. Il presidente Josipovic ha ricordato però che se non si entra nell’Unione entro il 2012, la Croazia perderà oltre 3 miliardi di Euro di sussidi. E il totale del debito croato (pubblico più estero) è addirittura superiore – percentualmente – a quello italiano!

    Sullo sfondo poi sta sempre la questione dei confini con la Slovenia.

    Slovenia che ieri (domenica) ha salutato la nuova nave da guerra della sua flotta militare: una “bestia” costruita in Russia dal costo di circa 50 milioni di dollari e dal nome di “Triglav” (gli sloveni hanno sfidato la sorte, che tradizionalmente imporrebbe di non dare il nome di una nave sfortunata: il “Triglav” fu una nave da guerra A/U, saltata s’una mina a Durazzo nel 1915, poi un caccia venne nominato “Triglav II”, e terminò all’Italia – che la rinominò “Grado” – come preda di guerra nel 1918). E’ la seconda nave da guerra slovena, la più grande: nel discorso d’inaugurazione il ministro della difesa sloveno ha parlato della lunga tradizione marinaresca degli sloveni, ma nessuno ha avuto il coraggio di chiedergli: “Tradizione? Da quando?”

    Tornando al 1941: ancor oggi escono dei libri su come si comportarono i croati di fronte all’avanzata italo-tedesca: mollarono baracca e burattini inneggiando alla ritrovata indipendenza, e ci sono pure i filmati dell’arrivo dei tedeschi a Zagabria: scene di giubilo a non finire.

    Va be’: torno a lavorare.

    Sempre buon Tito a tutti.

    L.

  28. capitan alcol ha detto:

    inviaci la tua notizia
    meteo
    Trieste
    Gorizia
    Monfalcone
    Istria e Quarnero
    Ljubljana
    Udine
    Carnia.la

    New! Tito & C.

  29. dimaco ha detto:

    ne ho qualcuno di più luigi. i miei libri li ho letti. le fosse scopperte sono piene di ustascia croati e cetnici serbi oltre a qualche collaborazionista giustamente liquidato. cosa centra la croazia adesso e la nave della marina slovena? mah. Io ho solo detto chenon tutto quello che c’era in yugoslavia era male c’erano molte cose ch andavano ben, ma questo sembra che sia difficile da accettare. Secondo voi e secondo te, luigi, la yugoslavia era la culla del male e ogni cosa che faceva era il male assoluto solo prchè non faceva parte di un sistema economico(quello capitalista) accettato come l’unico e il migliore al mondo. spiacente per te ma non era così. hanno fatto cose molto buone, ma quelle non si devono nominare perchè potrebbe sorgre il dubbio che il socialismo yugoslavo può aver fatto più bene che male.

  30. dimaco ha detto:

    @26
    grazie tergestin 😛

  31. capitan alcol ha detto:

    Fenomenologia di Josip Broz Tito nei blog venezian-giuliani nei primi anni del terzo millennio: uno studio acritico.

  32. iole ha detto:

    perche’ non parlate un po’ di cossiga?

    http://www.youtube.com/watch?v=Q7WvLwmgqn4

  33. dimaco ha detto:

    iole cosa vuoi, sono cattolici.

  34. alpino ha detto:

    solita menada..
    concordo con l’utente che ha segnalato cosa mai avesse a che fare con le nostre zone tale notizia, par quasi assurdo veder completamente ignorata due settimane fa la notizia di alcuni comuni del pordenonese allagati mentre ci troviamo a leggere di Tito e Cossiga a Nuoro, a sto punto parliamo della transumanza abruzzese o del porto di Gioja Tauro o delle bellezze della Val di Fassa

  35. dimaco ha detto:

    iole cosa vuoi, sono cattolici. ops democristiani fautori delle libertà e unici depositari di giustizia e equità.

  36. capitan alcol ha detto:

    Titon behavior

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    Mai detto che in Jugoslavia tutto andasse male, ma il mio modo personale di ragionare non ammette mezze misure: una dittatura è una dittatura, e io non la approverò mai.

    Anche la Germania con Hitler conobbe fra il 1933 e il 1938 un boom economico imponente, ma questo che significa: che domani può venire un nazi-dimaco a raccontarci quant’era bello mettersi la camicia bruna?

    E l’Italia, che superò la tremenda crisi del 1929 meglio della Francia? Allora accettiamo che venga un fascio-dimaco a incensarci il duce?

    L.

  38. Tergestin ha detto:

    @ Dimaco

    No me riferivo a ti, dimaco. Anca se no la pensemo proprio ugualmente. El tuo unico error, come utente, xe a mio avviso che te ghe da corda a soggetti la cui maschera xe cascada da ‘bastanza (non che alludo al Venezian, parlavo in generale). Mi a Tito no lo vedo ne’ come un ditator ne’ come un eroe: attualmente lo vedo come un’arma de rincoionimento de massa, usata da astuti profittatori in una citta’ de mone.

    E come go za’ dito tempo fa, se nel 2010 con i problemi socio-economici che se ritrovemo a Trieste (e non solo) ghe xe ancora gente che agita lo spauracchio Yugocomunista o i xe rincoionidi, ma parecchio, opur i ga qualche convenienza elettoral-monetaria nel farlo.
    Altre possibilita’ no ne vedo.

  39. dimaco ha detto:

    luigi io sono l’unico che parla di tito in maniera positiva. di dimaco-fasci ce ne sono non serve aspettarli.

  40. chinaski ha detto:

    dedicato a cossiga e alle sue pallottole vaganti:

    http://www.youtube.com/watch?v=NSHAPt62PQU

  41. Pietro Bortolotti ha detto:

    Dimaco sei fuori dalla storia…gli estremismi, sia di destra che di sinistra, non hanno più senso oggigiorno…e il modo con cui difendi tito è patetico, e offende la memoria di tutti quelli che sono morti a causa sua (e tra questi tanti friulani e triestini…senza contare quelli che dopo la guerra sono andati al di là della cortina di ferro a cercare una vita migliore sotto la falce e il martello e hanno fatto una brutta fine)

  42. sergio ha detto:

    propongo una colletta per comperare una tastiera nuova per Dimaco, così leggeremo facilmente quello che scrive, Dimaco io ho vissuto in piena quegli anni e ti assicuro fino quasi alla fine dei anni 60 in Jugoslavia la vita era molto dura, quante volte con mia madre sono stato al consolato Jugoslavo di Strada dei Fruli per poter avere un visto per andare a Postumia!!!! le difficoltà erano enormi partivamo da Trieste alle 23 con il treno, a Sesana per dogana restavamo fermi 5 ore, ti rovistavano tutto alle sei del giorno dopo eravamo alla stazione di Postumia, si doveva andare dalla polizia politica (zascita ) penso che si scriva così ma non sono sicuro, dovevamo comunicare i giorni che restavamo, presso di chi etc, non è che a quei tempi potevi scherzare, mi fermo quì ma potrei fare un romanzo, Tito è stato una persona molto brava a farsi gli interessi suoi, quando andò a visitare lo Scià di Persia, Tito gli fece notare la grande ricchezza che teneva, lo Scià gli rispose ” Conosco una persona che vive nei Balcani che è più ricco di me! di comunisti che sono al potere, e che vivono come un operaio non ne ho mai conosciuti

  43. sergio ha detto:

    Goli Otok insegna, le guerre sono tutte da bandire, chi è senza peccato?, rossi neri bianchi chi, chi??, ma almeno bisogna avere il coraggio di denunciare tutti e dico tutti quelli che hanno fatto crimini di guerra, ma poi rimangono sempri gli osannatori di Stalin di Hitler, di Mao, e mettiamo anche Tito in quantità minore, si potrebbe fare una lista di gente stupida che inneggia ancora a questi assassini

  44. chinaski ha detto:

    ancora per cossiga (i “calibro 35” live a prato)

    http://www.youtube.com/watch?v=7H87QgCQX14

  45. chinaski ha detto:

    e questo e’ john zorn (con dedica speciale al sifar):

    http://www.youtube.com/watch?v=zYm74vtR-YY

  46. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ sergio

    Lo zio di mia moglie aveva scritto sui documenti “nato a Fiume”. Negli anni ’50 era emigrato in Australia, poi nel 1962 o 1963 era tornato in visita in Italia, anche perché voleva rivedere la sua città natale (lui era nato cittadino ungherese) e andare a trovare i parenti rimasti.

    Arrivato al confine col fratello, rimase bloccato nella terra di nessuno per 36 ore, con la milizia che affermava che doveva fare dei controlli e ogni mezz’ora gli chiedeva se non era il caso di tornare indietro. Ma lui, niente: voleva andare avanti.

    Alla fine lo fecero passare, e scoprì a cosa erano servite le 36 ore: erano andati a casa del cugino a Fiume a fare una perquisizione completa, convocando tutti i familiari in questura per tempestarli di domande: chi era questo qui, cosa voleva, chi erano loro, come mai dall’Italia veniva un parente eccetera eccetera.

    Che bei tempi!

    L.

  47. ufo ha detto:

    Sergio, molti di quelli che frequentano questi paraggi alla fine degli anni ’60 oltreconfine ci andavano ogni sabato a fare la spesa. Certe esagerazioni puoi risparmiartele per i tuoi connazionali del Centro e del Meridione. Noi c’eravamo.

  48. effebi ha detto:

    ciò muli !!! ma tito… xe morto !?
    http://www.youtube.com/watch?v=Wq8QcrJCqko

  49. dimaco ha detto:

    concordo pienamente con ufo. Se avevi il lasciapassare o l passaporto in regola non avevi problemi. Figurarsi se scomodavano la polizia politica per controllare la gente che andava a Postumia. Luigi gli anni 50 erano tempi difficili, ma non negli anni sessanta. Mio padre ando in ungheria e cecoslovacchia prprio alla fine di quegli anni a far baldoria non ebbeil minimo problema, cosnserva nacorale foto di quelle vacanze e ha sempre detto chenon hanno avuto nessun problema. Ok c’erano i controlli, normale, c’era la cortina di ferro. ma le esagerazioni tue non hanno nessun fondamento, Sergio. E non è dfficile immaginare che a causa distorille come la tua che si è montato una coltre di menzogne che ha coperto anche quello che di buono c’era in quella nazione. Bisognava ad ogni costo svilire e sminuire gli Yugoslavi.
    Ah per la cronaca mio padre è italiano e ha conosciuto mia madre proprio in quel periodo che tu definisci tremendo. Faceva avanti e indietro tra il paese di mia madre e l’italia ogni giorno e non ha vavuto il benchè minimo problema. Mai.

  50. dimaco ha detto:

    effebi non tirare dentro de andrè in questa discussione. Se devi postare quella canzone almeno metti quella cantata dall’autore. Ci si può anche scannare tra di noi, ma non usare de andrè per in questo modo.

    Quella canzone non ha nulla di politico, è solo la dimostrazione dell’ipocrisia dei dieci comandamenti. indovina un’pò come si chiamava il secondo ladrone inchiodato insieme a gesù. Quello cattivo che non si è pentito intendo.

  51. capitan alcol ha detto:

    È morto Francesco Cossiga. Le vie che gli saranno dedicate porteranno da tutt’altra parte.

    http://www.spinoza.it/2010/celere-alla-celere

  52. Tergestin ha detto:

    Quante monade.
    Intanto a Venezia i se fa l’isoletta coi 18 metri, Koper sta ben e noi gavemo un tesoro de Porto messo in condizioni post-belliche da 56 anni. La muleria emigra de novo all’estero e cossa vedo qua?

    Tuti a menarla su Tito! Sempre e comunque!
    Ma no gave’ ancora capido (parlo ai pochi “recuperabili”) che xe le stesse cazzade che i ga usado per sessanta anni per inzinganarve?
    No gave’ ancora capido che la gente che blatera de esuli e beni abandonadi parla del nulla piu’ assoluto visto che un esule al giorno d’oggi, se el xe ancora in pista, ga una media de otanta anni sul gropon?
    Vole’ saver come se viveva a quei tempi nella “Cambogia Europea” descritta sapientemente dal nostro Venezian (che condanna tute le ditature, ma xe in pista solo per cianciar de questa)? Domandeghe a vostro zio o vostro cugin. O se se piu’ veci lo savere’ voi stessi perche’ andavi oltra confin ieri come oggi.

    Poi chiarimose: la storia e la memoria xe robe diferenti per ognidun. Ma evitemo de cascar nele solite trapole che tira i soliti soggeti. Ai quali digo che a Trieste de “Titologi” ne gavemo de ogni stampo, rossi e neri, veci e giovani, dilettanti e professionisti (in tuti i sensi).
    Semo al completo e saria ora de voltar pagina, grazie.

  53. effebi ha detto:

    koper sta ben ? isola ga alterazion… e el dinaro xe morto…
    http://www.uic.it/UICFEWebroot/DocServlet?id=new/it/cambi/2-docu/schede/yum00.xml

  54. ufo ha detto:

    Quanti giri de parole solo per alontanar el discorso via de quel povero sturlo de Kossiga.

    Se consumé tute le parole desso no ne gaveré bastanza per far cagnara per le elezioni…
    http://www.youtube.com/watch?v=nhkrRRwiX-Q

  55. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    In realtà, la storiella che ho raccontato si spiega in modo molto semplice. Mio suocero – fratello dello zio che tornava dall’Australia, che ovviamente portava lo stesso cognome – era in una black list della polizia segreta jugoslava, essendo stato un autonomista fra il 1945 e il 1946, quando era dovuto fuggire dal paese della libertà e della fratellanza fra i popoli.

    Proprio ieri ho letto un saggio sul “Pioniere”, il giornalino per i piccoli della minoranza italiana che venne pubblicato dal 1948 al 1989. Una pubblicazione molto istruttiva, che per dieci anni un numero sì e l’altro pure presentava eroiche storie di partigiani jugoslavi.

    La prima notizia/racconto dedicato all’Italia (che pure era la nazione madre di tutti quei bimbi) venne pubblicato nel 1950 a firma di Giacomo Scotti, ed era la storia di uno scugnizzo napoletano che combatté contro i nazifascisti. Erano passati cinque anni dalla fine della guerra.

    Fino a tutti gli anni ’50, l’Italia venne dipinta come il regno dell’ingiustizia e del fascismo dilagante, cosicché i bimbi – come dice questo saggio – sradicassero adeguatamente qualsiasi legame con le terre oltreconfine. Nessuna notizia in qualche modo “decente”: solo propaganda martellante.

    Nel 1953/1954 uscivano articoli su Trieste, in questo giornaletto per i piccoli, dai titoli eloquenti, come per esempio “Decisione vergognosa”, quando si seppe del Memorandum di Londra. La cosa vergognosa era che l’amministrazione civile di Trieste fosse andata all’Italia, mentre la classe lavoratrice triestina compattamente voleva Tito e la Jugoslavia. Il popolo veniva oppresso, in Italia e a Trieste: mancava il lavoro e la delinquenza dilagava; mentre in Jugoslavia si viveva in pace, ricchezza e totale armonia. Questo imparavano gli infanti della minoranza italiana.

    Nello stesso periodo, questi stessi bimbi della minoranza venivano intruppati settimanalmente per sfilare nelle loro cittadine, inneggiando a Tito e alla Jugoslavia e imprecando contro l’Italia. Ho sia delle testimonianze che delle foto in merito.

    Il primo viaggio scolastico in Italia del quale si parla nel “Pioniere” venne effettuato nel 1966: “Gita a Padova”. Vent’anni dopo la fine della guerra.

    Però nel paese si stava benissimo.

    Domanda: per caso dimaco sa se si stava bene anche in Bosnia o in Macedonia o nel Kosovo o in Vojvodina? Perché io ho delle notizie completamente diverse.

    Ho anche delle notizie per cui ancora negli anni ’70 inoltrati oltre la metà delle località dalmate abitate non aveva ancora un acquedotto, e nessuna aveva un impianto fognario.

    L.

  56. sergio ha detto:

    X Ufo caro ragazzo io sono nato a Trieste nel 1942 da genitori autoctoni come lo sono i miei avi, e non ho nessun connazionale meridionale nella mia parentela, a parte questo, negli anni 50 in Jugoslavia si stava molto male, dopo parecchi anni con l’avvento del lasciapassare le cose pian piano si appianarono, ma solo nella zona B ci furono i primi miglioramenti, gli Jugoslavi della zona B facevano qualche piccolo commercio di frontiera, io ragiono sempre con la mia testa, ma chi stà a sinistra o a destra non molla le sue teorie, questo è il male dell’Italia : rossi e neri !!!!!

  57. matteo ha detto:

    be ma luigi basta mettere italia al posto di jugo e basta mettere comunismo jugo al posto di italia fascista, non vedo tante differenze di propaganda politica, anzi mi sembra che in questo jugo=italia

    cmq mi chiedo una cosa, se per caso tito e la jugo vanno in dimenticatoio, tutte le associazioni e la destra nostrana che fa?

  58. capitan alcol ha detto:

    «Siccome Tito io l’ho conosciuto, posso dire che era un grand’uomo. Nessuno mi può smentire sul fatto che la Jugoslavia grazie a lui fosse strettamente legata alla Nato. L’Adriatico è sempre stato un mare amico e noi abbiamo risparmiato centinaia di miliardi in difese militari su quel versante. Quale esercito vittorioso fu il primo a entrare a Trieste alla fine della guerra se non quello jugoslavo?»

  59. matteo ha detto:

    tito ha fatto miracoli dato che era fuori da stalin e dai aiuti americani, questo bisogna dire perche nei anni 50 era cosi male

  60. capitan alcol ha detto:

    Oh che sbadato quasi mi dimenticavo di citare la fonte.

    http://www.luigiboschi.it/?q=node/34768

  61. matteo ha detto:

    volevo deporre un mazzo di fiori nel luogo in cui per sentenza fascista del Tribunale supremo per la difesa dello Stato furono fucilati dei ragazzi sloveni per attività antinazionale, ma mi fu proibito poiché evidentemente vi è traditore e traditore e patriota e patriota
    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2010/08/18/NZ_04_APRE.html
    interessante anche questo

  62. dultan ha detto:

    grande sergio, ma lasili che i marzisi coi loro tito, decime etc

  63. sergio ha detto:

    caro Dimaco io non amo passare per bugiardo, all’inizio degli anni 60 era ancora così, quando andavo a Postumia con mia madre nella via Kolodvorska, via che esiste ancora e che porta alla stazione all’inizio dopo l’ex ristorante Triglav c’era la caserma della polizia dove mia madre andava a portare una carta che doveva accertare i suoi movimenti, e tu non puoi darmi del bugiardo informati prima di mettere in dubbio la mia parola, nonostante tutto non mi hai risposto nulla sul tuo idolo capitalista (comunista) e delle stragi che fece, a Bleiburg (Austria),oggi confine con la Slovenia, e leggiti la storia Tito fece eliminate 160.000, militari bambini e donne, persone che furono consegnate dagli inglesi ai partigianie uccise
    questo è il tuo idolo, un assassino, che poi ha vissuto come un nababbo con la popolazione che non stava benini, lascimo stare gli sloveni

  64. matteo ha detto:

    «Questi dell’Ulivo e della Margherita che nel segreto dell’urna a Bolzano hanno votato per il ripristino del nome Piazza della Vittoria in una terra che non è mai stata italiana, abbiano il coraggio di fare a Trieste un monumento a Tito».

    beh sempre dalla stessa fonte, interessante no?

  65. sergio ha detto:

    NON SONO RIUSCITO A FINIRE LA LETTERA E A CORREGGERLA NON PER CAUSA MIA IMPROVVISAMENTE IL MIO COMMENTO SI E’INSERITO DA SOLO SALUTI SERGIO

  66. matteo ha detto:

    a luigi, non è che in italia nei anni 70 si navigava nel oro e le strade erano lastricate e tutto perfetto, bisogna anche mettersi in quei anni, facile fare i paragoni oggi (dove anche oggi oggi non ce acqua al sud), per esempio nei anni 70 la strada che andava da opicina verso col e repen, mica era asfaltata, se si dice che li era brutto bisogna verificare in quei anni cosa si faceva nel resto d’europa e non mi sembra che nel resto d’europa nei anni 70 era tutto perfetto e lindo

  67. capitan alcol ha detto:

    Perchè le vicissitudini che raccontano taluni su questo blog riguardo alle difficoltà a superare una frontiera mi paiono bazzeccole se confrontate con quelle che ai giorni nostri il nostro democratico e civile paese antepone nei confronti di altri esseri umani?
    Siate almeno onesti con voi stessi e battetevi affichè non esistano più confini indipendentemente da come essi attraversino i territori.

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/io-clandestino-a-lampedusa/2104770

  68. Bibliotopa ha detto:

    74 Matteo, a chi la racconti? la strada da Opicina a Col e Repen era asfaltata già dagli anni Cinquanta, l’ho percorsa tantissime volte in macchina coi miei!

  69. chinaski ha detto:

    ma infatti capitano, anche senza andare a cercare le storie “estreme”, basta guardare cosa succede a uno straniero “normale” che VUOLE “essere in regola” in italia: code pazzesche in questura, balzelli di ogni tipo, regole assurde per l’ abitabilita’ degli alloggi (tipo: almeno 55 mq per 4 persone, altrimenti via andare), impossibilita’ di lasciare il paese mentre si aspetta il rinnovo del permesso di soggiorno (l’ operazione puo’ richiedere fino ad un anno!), eccetera eccetera. sai cosa ti risponderanno? ti risponderanno: “ma che c’entra, quelli sono extracomunitari (pero’ non sono razzista, eh, scrivilo)”.

  70. omovespa ha detto:

    80 comenti per una barufa chiozota in sardegna, su due reliquie del secolo scorso, un ditator e un mato piconador. per fortuna noi vardemo avanti…

  71. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Bingo! Per me il fascismo di Mussolini è stato – dal punto di vista dell’indottrinamento – esattamente uguale al comunismo di Tito.

    Siamo d’accordo.

    Sono anche d’accordo nel dire che non bisogna generalizzare: nemmeno in Italia si viveva nell’oro. Ma se un dimaco qualsiasi viene a raccontarmi che in Jugoslavia con Tito si stava bene, allora io dico tre cose:

    1. La situazione era enormemete a macchia di leopardo: in Slovenia c’era la ricchezza media di una regione del sud Italia, ma in Macedonia il reddito medio era di circa tre volte inferiore.

    2. La mancanza di libertà piena d’espressione è un dato di fatto, che qualifica la Jugoslavia come una dittatura. Io do un valore enorme a quelle libertà che secondo la propaganda jugoslavia in quel paese c’erano al massimo grado, mentre in Italia – sempre secondo quella propaganda – si viveva sotto il giogo di un regime brutale.

    3. L’annichilimento della minoranza italiana è stato perseguito in modo scientifico e inizialmente brutale, ma non è terminato negli anni ’50. E’ durato ben oltre gli anni ’70, tanto che nel 1988 il “famoso” “Gruppo ’88” volantinò a Capodistria affermando che andando avanti con quel tipo di “fratellanza” gli italiani sarebbero totalmente spariti.

    Quindi – di fatto – la libera, democratica Jugoslavia traboccante d’amore è riuscita in quarant’anni a fare ciò che il criminale regime fascista non è riuscito a fare in vent’anni, mettendoci di mezzo pure un’invasione e una guerra mondiale.

    Però Tito è un grand’uomo…

    L.

  72. effebi ha detto:

    cazzu diaulu! …no parede beru!

  73. effebi ha detto:

    ptima visione: http://bezveze777.bloger.hr/post/tito-za-pocetnike/3416162.aspx

    “…Moja kolegica, Ildiko Erdei napisala je izvanredan članak o uspješnosti organizacije Titovih pionira, za koje smatra da su bili najuspješnija jugoslavenska organizacija svih vremena, jer danas gdje god nađete ljude koji su bili pioniri pričat će vam o toj organizaciji s velikim veseljem i neće imati nikakvu negativnu asocijaciju.”

  74. capitan alcol ha detto:

    è riuscita in quarant’anni a fare ciò che il criminale regime fascista non è riuscito a fare in vent’anni

    Quando vai a fare la spesa ragioni allo stesso modo?

  75. effebi ha detto:

    1970 elezioni in italia:
    Democrazia Cristiana
    Partito Comunista Italiano
    Partito Socialista Italiano
    Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria
    Partito Liberale Italiano
    Partito Repubblicano Italiano
    Movimento Sociale Italiano

    Nel 1974 Josip Broz Tito fu nominato Presidente a vita…

  76. omo vespa ha detto:

    se vedi che el compra due manganei ma el paga tre.

    cmq fra dimaco e el doge i ghe ga meso solo sei mesi e 5 milioni de post per capir che iera ditatura in yu e che el fascismo ga fato casini, per dir poco. xe de darghe un premio nobel-

  77. chinaski ha detto:

    non c’entra un cazzo, ma fa impressione: nel 1970 avevamo solo sette partiti, adesso col “bipolarismo” ne abbiamo un centinaio.

  78. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ omo vespa & capitan alcol
    E’ interessante notare che – girala o voltala – sul punto specifico da me rilevato non avete nulla da dire.

    Grazie per avermi implicitamente dato ragione.

    @ chinaski
    Nel 1970 questi erano i partiti rappresentati in parlamento. Ma in giro ce n’erano molti altri, e una miriade di movimenti politici.

    L.

  79. effebi ha detto:

    impressione ma nel 1970 Savka e altri erano perseguitati politicamente….

    ZAGABRIA – “Il popolo croato ti rispettava e amava, e questo amore rimane come un tuo ricordo perenne. Per questo ti annoveriamo tra i ‘grandi’ croati. Eri e rimani una personalità storica. Appartieni alla schiera dei leader storici e questo sarà per sempre il tuo posto”. Sono queste le parole pronunciate dal presidente Stjepan Mesić alla commemorazione di Savka Dabčević Kučar, organizzata dall’HNS – il partito da lei fondato nei primi Anni ’90, del quale ha mantenuto la presidenza onoraria anche dopo il ritiro dalla vita politica avvenuto nel 1995 –, nell’Aula consiliare di Zagabria.
    Alla cerimonia hanno partecipato anche il leader del Partito popolari croato, Radimir Čačić e quello del Partito dei diritti (HSP), Anto Đapić, mentre a nome dei socialdemocratici (SDP) è intervenuto Antun Vujić, a rappresentare i Social-liberali è giunto Zlatko Kramarić e a nome del Sabor è intervenuto il vicepresidente Vladimir Šeks. A rappresentare il governo c’era il vicepremier Damir Polančec mentre la delegazione della Corte costituzionale era formata da tutti i giudici di Piazza San Marco, guidati dal presidente, Jasna Omejec.
    Nel suo intervento Mesić ha sottolineato che Savka Dabčević Kučar ha guidato la “Primavera croata” nel 1971, e che il suo carico di onestà, coraggio e sincerità “deve costituire un esempio per tutti noi”. Mesić ha ricordato che Savka Dabčević Kučar, “l’ultima rosa croata” come viene definita da molti la politica, ha innalzato la promozione della democrazia, dell’uguaglianza nazionale e dello sviluppo economico della Croazia a modello di vita. Lo ha fatto – ha sottolineato –, “negli anni difficili del monopartitismo dell’ex Jugoslavia”. Però, nonostante la “Primavera croata” sia stata soffocata, Savka Dabčević Kučar è riuscita a lasciare un’impronta nel sistema politico di allora contribuendo a far sì che “si schiudano le porte della soluzione costituzionale che ha consentito, più avanti, l’indipendenza della Croazia”.
    Dopo l’isolamento forzato dalla politica, un isolamento durato quasi 20 anni, la Dabčević Kučar fece il suo rientro sulla scena politica all’inizio degli Anni ‘90 proponendosi a leader della politica del dialogo sociale, della pace e dell’uguaglianza tra i cittadini. “Anche in quell’occasione rimase fedele alle sue convinzioni, ed espresse la sua contrarietà alla prassi rappresentata dai conflitti politici superflui. La sua autorità non si fondava sul timore, ma sul rispetto, sulla fiducia e sull’apertura”.
    Savka Dabčević Kučar credeva nella speranza di libertà, “ha combattuto per la dignità del proprio popolo e di ogni uomo. La nazione croata lo ha capito e perciò non ti ha solamente rispettato, ma amato. Questo amore rimane il tuo monumento perenne”.
    Nell’accomiatarsi dalla collega di partito e amica, con una voce interrotta dai singhiozzi, Čačić ha sottolineato che dal percorso di vita di Savka Dabčević Kučar emerge il messaggio che la politica può essere una professione onorevole. Come momento clou della carriera della fondatrice dell’HNS Čačić ha indicato il momento in cui Savka Dabčević Kučar ha preso in mano le redini della “Primavera croata”. “È a quel punto che si è posta la questione nazionale che ha portato in seguito alle modifiche della Costituzione, modifiche che hanno rafforzato la posizione della Croazia nella Guerra patriottica”. Secondo Čačić, senza questo input la Croazia non sarebbe mai diventata uno Stato sovrano. Però – ha ricordato –, anche all’inizio degli Anni ‘90 si è corso il rischio di formare uno Stato partendo dal modello del sistema partitico che aveva contraddistinto il passato regime. Qui – ha concluso Čačić – la Dabčević Kučar ha dato un apporto enorme”.
    “Esistono persone eccezionali, come Savka Dabčević Kučar, che – ha affermato Vesna Pusić –, si battono perché i vertici politici siano responsabili e limitino i propri poteri”. Secondo la presidente del Gruppo parlamentare dell’HNS le condizioni sono cambiate, ma sono rimaste attuali e irrisolte le questioni della rappresentanza e della difesa degli interessi dei cittadini, nonché quella legata alla responsabilità delle autorità.

  80. effebi ha detto:

    propongo a tutti i comuni italiani che hanno un via intitolata a “tito” di cambiarla (almeno) in “savka”

  81. omo vespa ha detto:

    cio doge, se ti disi che la tera ghe gira intorno al sol te dago anche ragion, no preocuparte. basta che no te meti un articolon de diesi pagine a suporto, dove ti menzioni l industria slovena del 55, i dati del export agricolo bosgnaco del 76 e el tasso de inflazion macedone del 84.

  82. omo vespa ha detto:

    no efebi, la iera un ex partigiana e comunista, no andaria miga ben.

  83. effebi ha detto:

    89… ma và !? te sa che no savevo !

    …no parede beru!

  84. Tergestin ha detto:

    Insisto, voio rivar a capir questa “Titomania” xe davvero cussi’ utile per voi?

  85. Macia ha detto:

    “è riuscita in quarant’anni a fare ciò che il criminale regime fascista non è riuscito a fare in vent’anni”.

    E’ stato più perseverante. I popoli latini sono emotivamente più instabili…

  86. MARCANTONIO ha detto:

    Vojamo parla’ anche de Ceasescu o de Pinochet?
    Comunque vicino a tutti questi Cossiga era un santo.

  87. Paolo Geri ha detto:

    Domandina:
    se invece di proporre la sostituzione di “via Tito” con “via Cossiga” a Nuoro avessero proposto di sostituire “via De Gasperi” con “via Cossiga” (un democristiano vale l’ altro …..) avremmo avuto la stessa (solita)discussione ?

  88. MARCANTONIO ha detto:

    sicuramente no

  89. Bibliotopa ha detto:

    con ogni probabilità Bora.la non ce l’avrebbe nemmeno riferito

  90. dimaco ha detto:

    beh bisogna pur avere visibilità 😛

    Luigi ovvio che non tutta la Yugo stava in maniera discreta, e come detto da matteo, non riceveva crto camionate di miliardi dagli americani sulla parola. Non ho ma detto che tito era uno stinco di santo, ma ho solo ammirazione per quello che è riuscito a creare dalle macerie della guerra e non certo senza difficoltà. Che vivesse come un nababbo lo sapevano tutti in yugoslavia, ma la gente (la maggioranza9 pensava che se lo fosse meritato visto che aveva creato una nazione e che nonostatnte i suoi difetti fosse amato dalla gente. non mwscoliamoceucescu e pinochet che sono due esempi molto diversi. Pinochet fu messo al potere dagli americani ai quali non piaceva un presidente socialista eletto dal popolo. Caucescu è stato un uomo ch si è fatto corrompere dal potere in maniera mostruosa, tanto da diventare uno dei peggiori dittatori del XX secolo, tra i quali tito sicuramente non trova posto.

  91. alpino ha detto:

    via Tito…in tutti i sensi

  92. matteo ha detto:

    veramente io non parlavo di indontrinamento politico al tempo di mussolini ma di indotrinamento politico ai tempi di tito in italia e anche ora

    siamo sicuri che non esiste l’indotrinamento politico fatto dalla destra in italia a trieste in tempo in cui era tito al potere e che l’indotrinamento politico non esiste oggi quando si parla di cosa è stato fatto ai tempi di tito?

    il bello è che la destra usa piu tito per indotrinare le masse di quanto lo puo usare la sinistra, dato che per molti di sinistra tito non è ne comunista e ne socialista

    strano no?

  93. matteo ha detto:

    Le sue opere in sloveno sono tradotte in francese, tedesco, serbo-croato, ungherese, inglese, spagnolo, italiano, catalano e finlandese.
    A giugno del 2008 ha vinto il Premio Internazionale Viareggio- Versilia, nel maggio del 2007 è stato insignito con la onorificenza francese della Legion d’onore, il Premio Prešeren, maggiore onorificenza slovena nel campo culturale (1992) e il San Giusto d’Oro 2003. Nel 2008 è stato finalista e quindi vincitore del Premio Napoli per la categoria “Letterature straniere” con Necropoli.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Boris_Pahor

    mi sembra che sia una personalità importante alpino, credo che lo apprezzano di piu in europa che a trieste, specialmente i destri possono fare slogan anti

  94. alpino ha detto:

    evvai anche qui un po’ di sano pahor, pahor di qua pahor di la ma chi lo fermeràà, i pahor sanno che un tesoro c’è è il bosco accanto a te..

  95. dimaco ha detto:

    matteo non ti sembra che quello che stanno facendo oggi tramite la tv sia indottrinamento?

    Guarda i programmi televisivi cosa propongono. Culi tette e il messaggio chiaro che se ti vendi raggiungerai qualsiasi cosa. piuttosto avvilente ma è indottrinamento anche quello, squallido, mediocre e banale.

  96. maurizio zupin ha detto:

    leggo i post e con piacere mi sento meno solo .
    Pensavo che a Trieste ormai nessuno volesse ricordare la storia della nostra città in periodi molto duri e per lo più sconosciuti ai giovani,io stesso quel che sò non lo ho certo appreso sui libri di scuola,ma bensì dai racconti dei veci .Pensavo che la lobotomizzazione mediatica capitalista avesse definitivamente raggiunto lo scopo prefisso (Revisionismo storico ,in cui gli italiani fascisti e poi gli angloneozelandesi fossero tutti degl angioletti liberatori).
    Invece la memoria non si può sconfiggere ne manipolare.
    Il nonus Corpo di Tito ha liberato Trieste dal nazzifascismo e questa è storia,le foibe sono conseguenza del fascismo che in Jugoslavia ha compiuto atti indicibili anche peggiori che in Italia .Quindi le responsabilità delle vendette compiute a mio avviso sono da attribuire al fascismo e non ai Titini.
    A Trieste si parla solo di foibe e mai delle atrocità compiute da fascisti e collaborazionisti .
    Agli Italiani a Trieste dico che in fondo dovrebbero ringraziare Tito che nonostante il motto nazionale Jugoslavo (Zivo damo Trst ne damo)alla fine hanno a malincuore accettato l’ingiusta riannessione di Trieste all’Italia.
    Si,perchè se avessero voluto avrebbero ripreso Trieste in 8 ore (orario operaio),in quanto Trieste era e rimane militarmente indifendibile.
    Gli Italiani se la memoria non mi inganna,lo sanno bene.
    Certo ora più che mai bisognerebe guardare avanti ,ma la storia è storia e le fiction sono solo fiction .Viva Trieste
    asta siempre

  97. maurizio zupin ha detto:

    Ha poi sulla difficoltà di andare in Jugo nei anni 50 ,60 e 90 conosco una storia diversa.
    Il 70 % circa della mia famiglia sia materna che paterna vive ad oggi sia in Slovenia che in Croazia,ho passato tutta l’infanzia e più ad entrare ed uscire dalla Jugoslavia,a portare i vestiti veci ai cugini (senza considerare i beni di consumo)e non ho mai o quasi avuto problemi di sorta.
    Nemmeno prima,durante e dopo le guerre interne,sfilando tra i carriarmati passavamo tranquilli con la macchina piena di viveri , vestiti e quant’altro.I soldati prima Sloveni ,poi Croati armati fino ai denti sfilando a bordo strada mentre rincasavano mi guardavano e vedendomi impaurito mi sorridevano e salutavano.
    Semmai i problemi li creavano i finanzieri italiani che puntualmente ci perquisivano a fondo al ritorno.
    Nessun mio parente è mai stato perquisito a causa del mio arrivo,non ho mai sentito nulla del genere .
    Certo la polizia politica slava esistva eccome,a mio nonno a Rieka dopo aver comprato i mobili nuovi per casa sono venuti a sincerarsi sul come avesse potuto pagarli,ma non avendo nulla da nascondere e dimostrato la sua onestà sono andati via salutando.
    Pensate in Italia con una polizia così efficente sareste tutti o quasi in prigione.
    asta siempre

  98. effebi ha detto:

    ma, la meravigliosa jugoslavia… esiste ancora ?! no !? e come mai !? mah…

  99. maja ha detto:

    democrazia xe la libertà
    che dopo tanti morti gavemo conquistà;
    sta libertà la xe cussì
    va via ti che comando mi;
    tornemo col canon
    e sempre col bidon

  100. ufo ha detto:

    Ma la meravigliosa Padania dobbiamo aspettarla ancora per molto?

  101. effebi ha detto:

    cossiga era padano ?

  102. ufo ha detto:

    Vista l’alta statura morale del personaggio (vedi la storia di come è diventato CdF) lo sarebbe diventato – purché lo lasciassero giocare all’intralazzatore.

  103. piero vis'ciada ha detto:

    Jugostragna

    Un vero cratto, il serbide tracagna
    Il serbide il bostracco sfragna.

    Lo slavato ormai s’infrega
    Spaparannato sul caprigno mare.

    L’occidentro bulpo s’archifratta
    E fra sè e sè dice: purchè s’allappa.

  104. matteo ha detto:

    ora semo al completo

  105. effebi ha detto:

    meglio questo allora… più vicico a noi di nuoro…

    “Imbarcate a Capodistria 8mila barre di uranio”

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