12 Novembre 2010

Commemorazione dei caduti e combattenti austro-ungarici domenica a Prosecco

La tradizionale commemorazione dei Caduti e combattenti austro-ungarici del 1914-18 si terrà alle domenica 14 novembre, alle ore 15, al cimitero militare austro-ungarico di Prosecco, sul Carso triestino.

La manifestazione commemorativa pubblica è dedicata ai Caduti austro-ungarici “del Litorale e dei Popoli fratelli della Mitteleuropa” che rappresentano l’ultima, drammatica memoria storica di una plurisecolare convivenza nazionale, culturale e religiosa spezzata dai conflitti mondiali ed infine rinnovata dall’Unione Europea al di sopra delle differenze e dei confini.
Il protocollo, organizzato dal movimento Civiltà Mitteleuropea e dall’associazione k.u.k. I.R. Nr. 97, sarà plurilingue e pluriconfessionale (con preghiere cristiane, ebraica ed islamica).
Il cimitero militare di Prosecco ospita oltre 5.000 caduti di tutte le nazionalità dell’Impero, inclusa l’italiana, del tratto del fronte difensivo dal Timavo al Carso. È raggiungibile anche con linee bus ordinarie.

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76 commenti a Commemorazione dei caduti e combattenti austro-ungarici domenica a Prosecco

  1. matteo ha detto:

    Nella prima guerra mondiale il
    98% dei triestini, goriziani, istriani
    e dalmati di lingua italiana, slovena,
    croata, tedesca ed altre non combattè
    per l’Italia ma per la difesa dell’impero
    plurinazionale austro-ungarico
    di cui erano cittadini (Trieste era
    associata a Casa d’Austria dal 1382,
    oltre mezzo millennio), con le stesse
    sofferenze e gli stessi meriti umani
    e militari di quanti combatterono
    da parte opposta. Per esemplificare,
    presentiamo qui i profili di tre decorati,
    rispettivamente di lingua italiana,
    slovena e tedesca.
    http://www.iltuono.it/A2010/10-11-06.pdf

    da iltuono

    cmq non lo sapevo, se lo avessi saputo ci saerei andato

  2. effebi ha detto:

    “plurisecolare convivenza nazionale”….
    ma quando è successo !? 🙂

  3. effebi ha detto:

    ma, fatemi capire… è proprio redazione che ha inserito questo nostalgico post dell’impero !?
    la stessa redazione impegnata col progressista cosolini !?

  4. Tergestin ha detto:

    Quando effebi chiedi spiegazioni xe sempre per darghe ‘dosso a qualcossa de: politicamente vicin alla sinistra/de sapor asburgico/de sloven (soprattutto)/ de aria indipendentista eccetera.

    El poni una domanda per gaver la risposta cussi’ lui gavara’ la controrisposta za’ preparada. Niente de mal, attenzion: pero’ me stupissi visto che xe una tattica tipica dei comunisti sovietici. Xe qualcossa che no torna.

  5. Bibliotopa ha detto:

    co un fa domande che intriga, qua no se ghe da più del fassista, ma del komunista sovietico.. comincio a perderme anke mi..

  6. Rupel ha detto:

    i miei nonni ga fato tutta la guerra nel esercito AU uno dei due xe stá 9 anni a fae el militar, me gá sempre parlá ben de quel periodo fin quando xe veniudi i taliani che gá cominciá a rompoer le b… . Sempre da fioi semo andadi al cimitero de Prosecco a portar fiori ai ns. soldai

  7. matteo ha detto:

    500 anni di fedeltà di trieste al austria effebi, non si dimentica

  8. effebi ha detto:

    8 matteo
    c’è chi era più fedele, chi meno.
    c’erano per esempio i socialisti, non solo triestini, che sostenevano che la bicipite non era tutta sta meraviglia.

    i “fedeli” commemorino pure.

  9. effebi ha detto:

    1 matteo
    ti sei dimenticato del demoghela
    (non è una domanda)

  10. matteo ha detto:

    demoghela non era mica filotialiana

  11. effebi ha detto:

    11 matteo, no appunto, era filorussa… si arrendevano tutti ai russi 🙂

  12. Bibliotopa ha detto:

    andè a leger i nomi sule lapidi dei cimiteri de Prosecco, e po diseme dove che vedè i triestini come i vostri noni, quei i li ga mandai de tuta un’altra parte, chissà perchè..: per inciso, ma che combinazion, scrivi qua tuti sti discendenti de gente che scrivi come se i xe a Trieste de 500 anni: nissun che sia ‘rivado nel Ottocento de fora…

  13. matteo ha detto:

    se la fedelta si misura a politica allora trieste era fedele al austria, nel complesso la politica irridentista era il 2%

  14. matteo ha detto:

    Ma i combattenti del 97° diedero anche prova di sincero lealismo asburgico e di eccezionale valore sul campo di battaglia; lo indicano le medaglie d’oro e le croci al merito conferite. Lo conferma persino una fonte insospettabile come Silvio Benco, ben noto per la sua spiccata fede irredentista. Commentando la sanguinosa battaglia di Leopoli-L’vov che tra l’agosto e il settembre 1914 disintegrò il 75% degli effettivi del 97°, così ebbe ad esprimersi: “concordarono tutti in una visione di disfatta, di fuga, pur molti apprezzando che il reggimento triestino, prima di cedere, si era tenuto al fuoco con valore di che poi si ebbe conferma nella citazione del 97° all’ordine del giorno… Più tardi, molti si seppero feriti non gravemente, molti prigioneri dei Russi… tuttavia gli intatti erano così pochi e scomposti che quello scheletro di reggimento si dovette andare in Ungheria a giacersi nella terza riserva, aspettando che lo rimpolpassero le reclute di diciannove anni”.
    http://www.nuovolitorale.org/ir97.asp

  15. matteo ha detto:

    Fabio Todero così scrive nel suo libro sull’I.R. Nr. 97: “Va segnalato il fatto che a Trieste la memoria del conflitto è una memoria divisa. La maggioranza dei triestini e degli abitanti del Friuli austriaco richiamati alle armi, infatti, confluirono nelle file dell’esercito austro-ungarico, l’esercito degli sconfitti. Sicchè le voci che, negli anni dopoguerra, narrarono di questa esperienza furono quanto mai rare, soffocate e sistematicamente eliminate dal nazionalismo, dal fascismo e dalle sue mitizzazioni della Grande Guerra, dalla necessità di costruire una Trieste città italianissima (che invece fu cosmopolita), che aveva dato il suo contributo per ricongiungersi alla madrepatria; impossibile, non conveniente o comunque imbarazzante parlare degli uomini che avevano portato l’uniforme asburgica”. Così come si era imposta sul campo, la voce dell’irredentismo (originato nell’ambito della borghesia capitalistica liberal nazionale e nazionalista), si era imposta anche nella memoria dell’evento. Ebbe rilevanza “l’immagine stereotipata, destinata a riprodursi e a moltiplicare per decenni il silenzio su una realtà ben diversa che, se veniva rappresentata era costretta ad assumere i toni della farsa (il Demoghèla del 97°, quelli che scappano) o della tragedia non voluta che aveva coinvolto una città in un ingiustificato lutto.”
    http://www.nuovolitorale.org/ir97.asp

  16. Tergestin ha detto:

    @ Bibliotopa

    Parlavo de semplici tattiche de conversazion.
    Tranquilla che no te scambiero’ mai per sovietica, oltretutto te son anca cesota, se no sbalio.

  17. matteo ha detto:

    Bibliotopia

    mi so che el mio bisnono el ga combatudo sul carso

  18. Tergestin ha detto:

    Ah si’, ovviamente anca in famiglia mia i ga combattudo per l’AU, gnanca dir.
    Oltretutto me ricordo che i veci diseva sempre “quando gavemo PERSO la guera…”.

  19. Bibliotopa ha detto:

    I mii bisnoni e anca i noni, tuti triestini, iera tropo veci, se no za morti, per gaver combattudo la guera, papà xe stado ciamado soto le armi a 18 anni, el xe andado de malavoia (poco iera de sceglier, se no scampar col riscio de finir sula forca come disertor), el anche ga becado el tifo, e apena che l’AU se ga disfado el ga butado ale ortighe la divisa. Un bisnonno inveze durante la guerra xe stado internado perchè filoitalian.
    Ognidun ga i sui ricordi de famiglia.. ma de gente che sia andada volentieri a combater per l’AU in famiglia mi no ghe ne go nissun.

    Comunque xe el primo ( Matteo) che conta de un triestin che gaveva el bisnono che ga combattudo sul Carso: el iera de Trieste anche lu?

    Matteo, te sa far un copincolla e copiar giusto el mio nick? no xe difizile, xe solo per dir che me piasi leger libri..

  20. Paolo Geri ha detto:

    #8. effebi

    “c’erano per esempio i socialisti, non solo triestini, che sostenevano che la bicipite non era tutta sta meraviglia”.

    I socialisti triestini di fine Ottocento-primi Novecento come Ucekar e Pittoni aderivano alla corrente definita dell’ “austro-marxismo” che propugnava soluzioni federaliste. Ci sono approfonditi studi di Arduino Agnelli al riguardo.

  21. matteo ha detto:

    no me sembra che nisun va a combater felice

    sarò el primo che te conta ma nel cimitero de aurisina, austroungarico xe persin una lapide de un soldato austroungarico con nome e cognome italiani

    Il cimitero si apre sul fondo di una piccola ma deliziosa dolina carsica, immersa nel bosco e raccoglie le spoglie di 1934 soldati austroungarici e di un italiano, caduti per lo più nella zona carsica di Monfalcone e dell’Hermada. Sull’ingresso una lapide ricorda le associazioni che lo edificarono, nel 1974 e che puntualmente ne curano il restauro. Molte le tombe di caduti ignoti. La lapide dell’unico italiano appartiene al soldato Driol Giovanni del 56° reggimento di fanteria, padre di sette figli
    http://www.cimeetrincee.it/cimiterimil.htm#Cimitero%20di%20guerra%20austroungarico%20di%20Aurisina/Nabrecina%20(Ts)

    sulla lapide xe scrito

    al soldato
    Driol Giovanni
    si reco fant.
    morto per la patria
    la moglie, i sette figli
    il padre i congiunti

    no servi solo leger ma anche andar a veder

  22. Bibliotopa ha detto:

    Scrive Paolo Geri su Bora.la
    “nel 1918, lo stesso Pittoni ripropose nel parlamento austriaco che Trieste fosse trasformata in uno stato neutrale sotto protezione internazionale. Socialista si ma – per certi versi – autonomista ante litteram.”

    https://bora.la/2010/08/18/scampoli-di-storia-lo-sciopero-dei-fuochisti-del-lloyd-austriaco-del-1902/

  23. mutante ha detto:

    la mia famiglia era divisa: una maggioranza filoimperiale che ha preso la divisa, e alcuni giovani filoitaliani. uno si è anche cuccato una medaglia al valore per aver espugnato una postazione austriaca con un coltello (un pazzo furioso).
    questo per sottolineare che è giusto celebrare coloro che, controvoglia o meno, sono caduti per l’impero. l’italia è un tardo parvenu, al confronto.
    italiani o austriaci, si tratta sempre di triestini.

  24. mutante ha detto:

    inoltre, per quel che mi riguarda, l’arrivo dell’italia è combaciato con la fine delle fortune di famiglia e l’inizio della povertà. quindi, considero la “liberazione” di trieste non certo in buona luce.

  25. Bibliotopa ha detto:

    #22
    devo dir che son stada un per de volte a visitar el cimitero, ma confesso de no gaver letto TUTTE le lapidi. Te me disi UNA su 1934, come che conferma el sito citado che vol dir 0,05 per cento? ( bel el sito riportado.., grazie!)

  26. dimaco ha detto:

    anche nella mia famiglia ci sono stati parechi parentiche sono stati nelle fila dell’esercito della AU. Anzi solo nell’esercito della AU. Fratello di mio nonno classe 99 prese parteallo sfondamento di caporetto, altro mori mi pare sulle dolomiti, ma non sono sicuro del luogo(fanno aprte di un’altro ramo dellafamiglia e non ho molti contatti con loro). Viene ancora conservata la lettere conla qule veniva data la comunicazione della morte e (non so per quale motivo fu data) la medaglia. due dei miei bisnonni morirono in esilio a Wagna (austria) prima della fine dlla guerra e la seppelliti.

  27. effebi ha detto:

    ma la defunta xe …”defunta” !?
    (domanda bolscevica)

    nel paese d’origine (l’austria, suppongo) c’è ancora qualcuno che sogna o si adopera per un ritorno (resurrezione) della defunta ? o è un “fenomeno” solo locale ?

    c’è qualcuno che vuole ridare vita a un corpo (già allora) putrefatto ?

    gli ungheresi stessi (per esemopio) non fedelissimi ma al tempo -addirittura- soci fondatori sarebbero oggi disposti alla riunificazione ? hanno nostalgia ?

    (domande trozkiste)

  28. effebi ha detto:

    “esilio” a wagna
    bello il termine, in altri contesti si direbbe “deportati”

    ma l’austria NO… non faceva di queste cose… l’austria era un paese ordinato 🙂

  29. Srečko ha detto:

    I miei antenati combatterono nelle file dell’AU, tutti dalla Primorska, ma furono inviati senza eccezioni sul fronte russo…

  30. dimaco ha detto:

    erano esiliati, non deportati. Questo perchè erano popolazione civile e non militari. almeno allora qualcuno aveva considerazione delle persone che non combattevano. Giusto per la cronaca, unadomandinafacilefacile:
    “Chi fu quel generale che ordino per la prima volta nellastoria di bombardare una città seppur ll’interno vierno ancora molti civili? E come si chiamava la città che detiene questo primnato? “

  31. Paolo Geri ha detto:

    #31. dimaco

    Scusa ma questa volta non sono d’ accordo con te.
    Il termine usato era stazioni d’ internamento (“Internierungstation”), come appariva scritto a caratteri cubitali all’ entrata dei campi. Essendo l’ internamento un’ azione coattiva nei confronti della gente è ben diversa dall’ essere esuli. Si parla di circa 30.000 persone amche se non ci sono cifre esatte.
    La maggior parte degli istriani venne raccolta nell’ accampamento di Wagna. Gruppi di minor consistenza si trovavano anche a Gmund, Leibnitz, Steinklamm, Oberhollabrunn, Oberstinhenbrunn, Pottendorf, Kamensdorf, Napensdorf, Nulendorf, Innendorf, Gutendorf, Bruck an der Leitha, Retz; in Ungheria: Paks, Bonjihadi, Salka, Grund, Mocva, Kisvejka; ed ancora in Cecoslovacchia, Moravia e Boemia.

  32. effebi ha detto:

    parki disney:

    Katzenau è una località alla periferia di Linz, in Austria, dove ebbe sede durante la Prima guerra mondiale un campo di internamento (lager) destinato principalmente a rinchiudere persone “politicamente inaffidabili”, ossia cittadini austro-ungarici sospettati di sentimenti ostili alla monarchia e in particolare di irredentismo filo-italiano.

    La maggioranza degli internati era costituita da persone di nazionalità italiana provenienti da territori dell’Impero (Trentino, Alto Adige, Ampezzano, Venezia Giulia, Fiume, Dalmazia), sebbene non siano mancati “regnicoli” (cioè cittadini del Regno d’Italia) e persone di altra nazionalità, ad esempio romeni.

    Il campo giunse ad ospitare fino a 3.500 persone, tra cui vecchi e bambini, in condizioni talvolta assai precarie. A partire dal maggio 1915, vi furono rinchiusi, tra gli altri, oltre 1.700 trentini, circa 40 residenti a Bolzano e il fratello di James Joyce, Stanislaus, arrestato a Trieste con l’accusa di irredentismo.

    Il campo fu chiuso nel 1917 e i prigionieri trasferiti altrove. Coloro che sono morti durante la prigionia sono ricordati dal 2001, per iniziativa di Mario Eichta, trentino e figlio di un internato a Katzenau, da una targa bilingue posta nel cimitero di Linz dove sono sepolti.

  33. dimaco ha detto:

    campo di deportzione sunoa molto male, perchè si erano lager(magazzino in tedesco) ma la gente vivenivainternatper evitare chefosse coinvoltanellaguerra. In maggioranza vecchi, donne e bambini.

  34. effebi ha detto:

    a rovigno c’era il pericolo che la gente venisse coinvolta nella guerra ?
    e se c’era questo scupolo umanitario, perchè mandarli a morire (comunque ma da un altra parte) di malattie !?

    comunque belli questi campi, chissà se un certo adolfo (austriaco) vedendoli da piccolo non si sia fatto venire qualche idea… era pure lui mooooooolto ordinato.

  35. dimaco ha detto:

    effebi non hai risposto alla domanda.

  36. effebi ha detto:

    La mattina del 2 luglio 1849 l’intera popolazione di Venezia, stremata dal lungo assedio posto fino dalla primavera dalle truppe austriache del generale Radetzky intenzionate a stroncare l’ostinata resistenza della Repubblica lagunare, si riversò lungo i calli e sui ponti per osservare a naso in su un fenomeno bellico straordinario: il primo bombardamento aereo della storia. Nel cielo azzurro e limpido sovrastante l’intricato dedalo di canali, a circa 500 metri di quota, volteggiavano infatti una mezza dozzina di grosse mongolfiere austriache, dalle quali iniziarono a piovere sulla città strani ordigni esplosivi destinati, per fortuna, a non creare gravi danni ad edifici, case e persone. Questo curioso e assai poco noto episodio che vide i veneziani protagonisti, anche se del tutto involontari, del primo esperimento di guerra aerea, nacque da una geniale intuizione di un giovane ufficiale dello Stato Maggiore austro-ungarico, il colonnello d’artiglieria Benno Uchatius. Essendosi reso conto – dopo lunghi mesi di assedio scanditi dal tuono dei cannoni e delle bombarde – dell’inutilità di tale sistema (che pur arrecando danni non indifferenti ad una parte della città, il bombardamento non aveva ancora indotto le forze ribelli della “Serenissima” a cedere alle ingiunzioni di resa austriache) Uchatius decise di fare ricorso ad un’arma insolita, di fronte alla quale i veneziani nulla avrebbero potuto contrapporre: una mongolfiera in grado di trasportare un certo carico di esplosivo per bombardare la città dall’alto.

  37. dimaco ha detto:

    Una manna wikipedia eh?

    io sapevo che fu Cadorna a ordinare il cannoneggiamento di gorizia quando era ancora piena di civili.

  38. effebi ha detto:

    alcuno anche nell’occasione della prima guerra fu più organizzato degli italiani (e che ci vuole !?)

    Quando l’Italia dichiarò guerra all’Impero Austro-Ungarico la marina imperiale era pronta a reagire, attaccando diversi obiettivi in tutta la regione delle Marche. Lo stesso giorno, il cacciatorpediniere Dinara e la nave silurante Tb 53T bombardarono il porto di Ancona. Il cacciatorpediniere Lika, in ricognizione tra Pelagosa e il Gargano, colpì un stazione radio a Vieste. A difendere queste acque vi era unicamente il cacciatorpediniere Turbine, che ebbe uno scontro con la Lika, uscendone però sconfitto.

    Il giorno seguente, il 24 maggio, la maggior parte della flotta austriaca a Pola salpò per l’Adriatico. Di questo gruppo di navi facevano parte 3 corazzate dreadnought (Viribus Unitis, Prinz Eugen e Tegetthoff) e 8 corazzate pre-dreadnought. In seguito si aggiunsero altre unità. La flotta bombardò diverse città sulla costa adriatica della penisola, soprattutto Ancona e la sua provincia.

    La Tegetthoff e il cacciatorpediniere Velebit colpirono l’aeroporto Città di Ferrara, fuori Ancona. La pre-dreadnought SMS Radetzky e due navi siluranti bombardarono Potenza Picena prima di rientrare a Pola. Un’altra pre-dreadnought, la SMS Zrinyi, con altre due navi siluranti bombardarono Senigallia, distruggendo un treno e danneggiando la stazione ferroviaria e un ponte; in seguito rientrarono anch’essi a Pola.

    L’incrociatore leggero Admiral Spaun bombardò la stazione di segnalazione sull’isola di Cretaccio, mentre la Sankt Georg, con due navi siluranti, colpì Rimini, danneggiando un treno. Il cacciatorpediniere Streiter attaccò una stazione di segnalazione vicino a Torre Mileto e l’incrociatore leggero Novara, con un cacciatorpediniere e due navi siluranti, colpì una base navale e le sue batterie costiere a Porto Corsini.

    L’incrociatore leggero Helgoland, supportato da quattro cacciatorpediniere, ebbe uno scontro con il cacciatorpediniere italiano Turbine, a sud di Pelagosa. Il cacciatorpediniere Tatra colpì la ferrovia vicino a Manfredonia mentre il Csepel centrò la sua stazione ferroviaria. L’attacco si concluse con un bombardamento su Venezia e sull’aeroporto di Chiaravalle, da parte di idrovolanti austriaci.

    le vittime furono in maggioranza …civili
    (l’italia non aveva ancora organizzzato campi di sfollamento per i propri fedeli sudditi….)

  39. MARCANTONIO ha detto:

    Cadorna era un asino e completamente privo di scrupoli, sulla sua coscienza ci sono decine di migliaia di morti italiani.

  40. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dice matteo: il 98% dei triestini ecc. ecc. combattè per l’A/U. Come tutte le statistiche, andrebbe depurata da mille distinguo, giacché se basta una cosa del genere per significare la “fedeltà”, allora che mi si dice del fatto che circa il 100% dei richiamati di etnia slovena nel 1940 fece la guerra con l’Italia fascista fino al 1943? Mannaggia, tutti fedeli al duce dopo solo vent’anni di occupazione italiana!!!

    Comunque sia, per combattere contro l’A/U dovevi disertare, e quindi eri ipso facto condannato a morte, esponendo la tua famiglia a possibili grossi problemi. E questo è un piccolo intoppo non da poco.

    Secondo: come facevi a disertare in corso di guerra, se i triestini proprio per evitare problemi vennero spediti ben ben lontano da casa loro? Un triestino nei Carpazi che poteva fare? Farsi mezza Europa a piedi per andare con Nazario Sauro?

    Ultima osservazione: questo 98% da dove viene fuori?

    Perché noi abbiamo l’elenco dei volontari triestini che combatterono con l’Italia: sono stati esattamente 1.047.

    Se questi erano il 2%, allora qualcuno vuole raccontarmi la storiella che Trieste ebbe 52.350 richiamati, di cui 1.047 (il 2%) combattè con l’Italia e 51.303 (il 98%) con l’Impero?

    E dove cavolo si nascosero durante la guerra queste tre divisioni intere di triestini A/U, giacché una divisione era costituita più o meno da 15.000 militari?

    Ma che dico “divisione”? Qui si sarebbe potuto addirittura parlare di “corpo d’armata triestino”!!!

    Luigi (veneziano)

  41. chinaski ha detto:

    nessun contadino o operaio aveva voglia di andare a farsi scannare, ne’ per l’ austria ne’ per l’ italia. quando il fratello di mia nonna dovette partire per il montenegro, tutti piangevano, in famiglia.

    mia nonna c’era stata, a wagna, aveva otto anni. mi ha raccontato che tutti, anche i bambini, dovevano lavorare nei campi di patate per rifornire l’ esercito. quando tornarono a gorizia, non trovarono piu’ niente, solo macerie, malaria e bombe inesplose. e subito dopo le camicie nere.

    il fratello di mia nonna torno’ a casa dalle paludi del montegro con la malaria gia’ in corpo. mori’ che aveva poco piu’ di vent’ anni. in trincea era diventato comunista.

  42. Sergio Cadorini ha detto:

    Mio nonno, allora già defunto, era scappato da Trieste per andare a combattere con Garibaldi. Perciò la famiglia era “sospetta”. E fu mandata a Wagna. Allora mio padre era un ragazzino.

  43. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Cadorna il primo a ordinare il bombardamento di una città piena di civili?

    Ma che scherziamo? Chi te l’ha raccontata una sciocchezza del genere?

    Tu proprio non hai mai sentito parlare degli assedi delle città piene di civili, fin dal tempo degli Egiziani?

    Ti interessano gli assedi con bombardamenti?

    L’assedio di Costantinopoli del 1453, proprio mai sentito nominare?

    Vuoi sapere quanti assedi con bombardamenti fece il civilissimo impero A/U, che qui dalle mie parti (a Venezia) è ricordato ancor oggi come una piaga biblica? O pensi che a Venezia lanciassero fiori di campo nel 1848/49?

    In giro per la città ci sono le lapidi per tutte le bombe lanciate ancora all’epoca, per non parlare poi dei bombardamenti del 1917!

    E al museo del Risorgimento ci sono ancora i pezzi di pane fatto col frumento coltivato nei campi di Venezia, mentre il colera falcidiava la popolazione e gli austriaci bombardavano tutti i giorni.

    Ach so… bei tempi!

    L.

  44. chinaski ha detto:

    @ paolo geri

    a dire il vero mia nonna mi aveva sempre parlato di leibnitz. sulle mappe si vede che leibnitz e wagna sono quasi attaccate, per cui ho sempre pensato che si trattasse dello stesso campo. mi par di capire che invece fossero due campi diversi. mi sapresti dire di piu’?

  45. MARCANTONIO ha detto:

    Luigi verissimo quello che hai detto cio non toglie che Cadorna fu una pessima figura di generale e Badoglio suo degno compagno.

  46. matteo ha detto:

    1)che diavolo centra la slovenia?

    nel 15 una folla diede fuoco alla lega nazionale e al piccolo (simboli di italianita), chi erano slavi? ma a trieste slavi non ce ne stanno

    2)questo dapertutto anche in italia, quanti sono stati fucilati perche si sono sparati sulle gambe per non fare la guerra? questo da soldati

    3)sauro non era questo eroe e genio, ho letto una storia differente su http://www.atrieste.org/viewtopic.php?t=2655&highlight=nazario
    3) Nulla vi è da osservare sul mezzo tentato per evitare la cattura del personale; è stata disgraziata decisione quella del pilota Signor Sauro di voler allontanarsi da solo; meglio sarebbe stato se egli fosse rimasto con tutto l’equipaggio, assumendo la qualità di sottufficiale; la sua età non compatibile con la posizione di ufficiale in soprannumero per allenamento, la sua assoluta deficienza di cultura tecnica, constatata nell’interrogatorio al quale fu sottoposto, hanno determinato i sospetti che portarono poi alla sua triste fine.

    4)è un insieme di triestini goriziani dalmati tedeschi ecc

  47. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marcantonio

    Cadorna fu una pessima figura di generale, nell’ambito di una guerra combattuta quasi esclusivamente seguendo delle tattiche di combattimento che si dimostrarono all’atto pratico criminali.

    Figure uguali a lui – da questo punto di vista – ci furono in tutti gli eserciti. Gli attacchi frontali del francese Joffre nel solo 1915 costarono 240.000 morti fra i franco/britannici, ma tutta la guerra fu una spaventosa carneficina: nella battaglia della Somme ci furono oltre 800.000 fra morti e feriti, senza vinti né vincitori. Nell’offensiva di luglio/ottobre 1917, gli inglesi persero 450.000 uomini, e così via.

    Su Wagna invito a leggere P.Malni, “Fuggiaschi. Il campo profughi di Wagna 1915-1918”, Consorzio Culturale del Monfalconese 1998.

    L.

  48. chinaski ha detto:

    quel che so e’ che la famiglia di mia nonna non era filo niente, erano poveri contadini, li mandarono a leibnitz insieme a tanti come loro, perche’ non sapevano dove altro mandarli. la guerra non ha niente di bello.

  49. Luigi (veneziano) ha detto:

    @matteo

    1. La Slovenia (ma in realtà io ho parlato di “sudditi italiani di etnia slovena”) c’entra in quanto termine di paragone. Se tu affermi che i sentimenti filoaustriaci dei triestini si determinano dal fatto che il 98% di essi combattè con l’Austria, allora che dire di quegli sloveni richiamati che praticamente al 100% combatterono con l’Italia nel 1940-43?

    Quelli che diedero fuoco alla Lega Nazionale di Trieste nel 1915 erano slavi? Non ho veramente capito che vuoi dire: mi sembri un po’ confuso.

    2. Anche qui non ho capito. Di che cavolo stai parlando? Riguardo a cosa?

    3. Sauro qua l’ho citato solo come “esempio classico di suddito A/U che combattè con l’Italia”. Sei sicuro di star bene?

    4. Un insieme di cosa? Che senso ha quello che hai scritto?

    L.

  50. matteo ha detto:

    1)Se tu affermi che i sentimenti filoitaliani dei triestini si determinano dal fatto che 1000 di essi combattè con l’Austria, allora che dire di quei soldati italiani deel regio esercito che combatterono con la jugo JNA nel 1943-45?

    battuta sui slavi, il piccolo nel 15 fu dato alle fiamme solamente dai slavi o anche da italiani?

    2)che le diserzioni sono state punite dapertutto anche nelle file italiane, specialmente quelli che si ferivano apposta per non combattere

    3)non è stato questo genio

    4)non hai letto il 98 non si riferisce solo alla popolazione triestena ma è ben piu ampio

  51. dimaco ha detto:

    Il 17 novembre venne dato ordine di bombardare Gorizia, considerata un centro strategico per i rifornimenti austro-ungarici. Dopo aver avvisato i cittadini sganciando volantini sulla città, gli italiani distrussero quasi completamente la città. Era la prima volta che veniva distrutta con un bombardamento una città abitata.

    Questa operazione fu condotta nel’ambito della 4 offensiva sull’isonzo.

  52. matteo ha detto:

    Bibliotopa

    credo che ghe xe solo de veder quanta gente che ghe iera composta la AU, tipo de litoral italiani me par che in prospettiva no ghe xe tanta gente se confrontemo con croati e magiari

  53. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Non c’è niente da fare: continuo a non capire che caspita vuoi dire: troppe frasi sconclusionate.

    @ dimaco
    Ancora con ‘sta storia che Gorizia sarebbe stata la prima città abitata bombardata?

    Quattrocento anni prima i turchi hanno assediato e bombardato Costantinopoli, e poi entrati in città hanno ammazzato a fil di spada migliaia di persone.

    E durante la guerra dei Trent’Anni le distruzioni delle città furono talmente elevate che si calcola che la popolazione tedesca diminuì di circa il 20%. Tutti gli eserciti (compresoovviamente quello imperiale) passavano attraverso decine e decine di villaggi lasciando dietro di sé la totale distruzione, spesso trascinando via tutte le donne per farne le puttane della guarnigione.

    Cadorna in confronto era Madre Teresa di Calcutta.

    L.

  54. matteo ha detto:

    capire e capire, non sempre si vuol capire

  55. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ghe xe anca quel che proprio no xe bon de spiegarse…

    L.

  56. matteo ha detto:

    beh, non so che centravano gli sloveni il fascismo ecc con trieste e l’austria, magari citiamo foibe e tito

  57. Luigi (veneziano) ha detto:

    La prossima volta provo con un disegno.

    L.

  58. matteo ha detto:

    lo dice chi cerca di deridere l’avversario, questo perchè non ha argomenti

  59. Luigi (veneziano) ha detto:

    Va bene: però c’entravano si scrive con l’apostrofo.

    L.

  60. matteo ha detto:

    lo dice chi cerca di fa passare per ignorante l’avversario, questo perchè non ha argomenti

  61. alpino ha detto:

    foibe!!!! Tito!!!! arf arf arf chi ha parlato di foibe!!

  62. Luigi (veneziano) ha detto:

    Sono sempre d’accordo con te.

    C’è anche il piccolo particolare che non si scrive “sui slavi” o “dai slavi” ma “sugli slavi” e “dagli slavi”.

    L.

  63. matteo ha detto:

    in triestino si, palla al centro

  64. Rupel ha detto:

    AU gà perso la guerra per fame, non certo per
    la capacitá combattiva dei taliani. Pensar che i taliani i gaveva una superioritá numerica de 10/1 nel 1915 e poi sempre comunque 5/1 o 3/1 a seconda della posizione del fronte.

  65. Sergio Cadorini ha detto:

    Ervino Pocar (Irredenti/Redenti di Renate Lunzer)contribuì alla costituzione del Liceo Italiano a Graz, frequentato dainternati.Egli era del Goriziano ed in piena guerra si recò a Gorizia (da Graz) per procurare materiale didattico, in una Gorizia semidistrutta.

  66. Tergestin ha detto:

    In famiglia mia i ga combattudo per l’AU.
    Chi piu’, chi meno convinto (de combatter: a niussun ghe piasi andar in guerra).
    A onor del vero, voio citar un mio prozio che no go conossudo ma de cui i me ga parlado molto. Lu el ricordava (classe ’99) de come col suo migliore amico i se abbracciava e i pianzeva perche’ i iera solo do’ muleti de sedise anni.

    El ricordava anche spesso un aneddoto nel quale un per de veneti del fronte opposto ghe diseva de resister perche’ soto l’Italia no iera altro che fame. Anni dopo el rideva e el diseva “Certo che i gaveva razon!”. Ma senza rancor. Iera per l’AU senza dubbio e lo dichiarava spesso, ma no ghe la gaveva con nissun ne el parlava mal de nissun (salvo appunto qualche battuda).

    A volte penso che la bile, l’odio, el disprezzo i lo coltivava in pochi in quei anni. Ma la cancrena se ga esteso ben, coi disastri della prima meta’ novecento, le tensioni della seconda ed le psicosi alimentade a fini elettorali ancora presenti. Me domando quando finira’.

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Rupel

    A distanza di cent’anni, ancora rosichi per lo sfacelo dell’impero A/U.

    Ai tuoi pronipoti sarà passata?

    L.

  68. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Tergestin

    Sarà forse il caso di ricordare per l’ennesima volta che è stata l’Austria ad iniziare la guerra, perché non era sufficientemente sazia dei nove/dieci popoli che componevano l’impero e ne volevano un altro paio?

    L.

  69. matteo ha detto:

    e allora?

    cmq l’italia ha dichiarato guerra al austria perchè non era sazia dei popoli che componevano lo stato e ne voleva un altro paio

  70. matteo ha detto:

    non si dice che l’irredentismo duro sino al 1918 e che l’italia giustamente libero le terre oppresse (ma dove?) del litorale austriaco e del istria e dalmazia perchè li cerano italiani (solo?), ecc

  71. Luigi (veneziano) ha detto:

    Chi lo dice? I libri delle fiabe che hai a casa o forse hai letto qualche cosa che sia stato pubblicato anche negli ultimi quarant’anni?

    L.

  72. Tergestin ha detto:

    @ Luigi

    Me sembra che sia stada l’Italia a tirar fregadure e a far de tutto per unificarse anca a noi. I tui corregionali podera’ illuminarte benissimo ad esempio sui “plebisciti truffa” che se fazeva dale tue parti.

    Comunque son contento che te ghe disi ai altri che i “rosica a distanza di cent’anni”. Ti te se sbrodoli ogni due per tre su esodi e infoibamenti de oltre sessanta: ammetto che te son piu’ aggiornado. Oseria dir High-Tech, al confronto.

    Sempre un campion de coerenza, eh?

  73. dimaco ha detto:

    @62, alpino, sto giro no son sta mi. Anche se “lojze iz Benetk” sta fazendo lezion de storia.

  74. sergio ha detto:

    Trieste prima della grande guerra (1.g.m.) era il secondo porto d’Europa, il porto franco portava gente da tutte le parte dell’Europa a Trieste, moltissime persone provenivano dall’Italia, molte dal sud, Trieste aveva 170.000 abitanti, è logico che i “triestini” di origine Italica andarono a combattere con l’Italia e anche altre persone, logicamente con la vittoria dell’Italia tutto quello che era di natura storia etc Austriaca fu distrutto, cosi chè i morti per la difesa di Trieste e Austria finirono in completa dimenticanza, la storia Triestina di 536 anni Austriaca passo, che Trieste è stata sempre Italiana, confondendo gli anni di dominazione veneziana, dominazione che costrinse i cittadini di Trieste a domandare aiuto all’imperatore contro le vessazioni dei veneziani, che fra le altre cose distrussero i boschi di querce sull’altipiano, qui io voglio dire , penso che i nostalgici rimpiangono la monarchia, come stato che operava per il bene dei cittadini, dove il cittadino era rispettato e non vessato come lo è oggi, dove i politici fanno quello che vogliono in barba alle leggi , dove la giustizia non si vede, cosa ci hanno portato le guerre? La liberazione a cosa ha servito? penso che tutti toccano con mano in che mondo siamo capitati, però in finale è giusto che i soldati che logicamente non sono andati in guerra contenti (i volontari sì) e che sono morti volenti o nolenti per la loro Patria (Austria)vengano onorati come gli altri, ora a conti fatti possiamo vedere chi lungimirante aveva ragione, e la verità è agli occhi di tutti, onestà, lealtà,umiltà oggi sono virtù che pochissimi hanno,

  75. matteo ha detto:

    72

    ma sai solo offendere quando non hai argomenti?

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