11 Novembre 2010

L’export riprende quota: segnali positivi dall’indagine congiunturale di Confindustria Fvg

I principali indicatori che evidenziano l’andamento dell’industria regionale, registrati dall’indagine congiunturale trimestrale della Confindustria alla fine di settembre 2010, evidenziano con alcuni segni negativi un certo rallentamento nel confronto congiunturale (rispetto cioè al trimestre precedente), mentre risultano prevalentemente positivi, anche se con valori assoluti leggermente inferiori rispetto all’indagine precedente, rispetto cioè allo stesso trimestre dell’anno passato.
All’interno del generale rallentamento congiunturale, che può considerarsi fisiologico essendo il periodo in esame caratterizzato dalla pausa estiva, va però rilevato il segno positivo delle esportazioni. Le Vendite Estero, infatti, risultano largamente positive anche nel valore tendenziale; il che sta ad indicare che uno dei punti di forza dell’economia regionale, l’export appunto, sta lentamente riprendendo quota dopo un lungo periodo di stagnazione.

L’esame complessivo dei consuntivi congiunturali e tendenziali consente, quindi, di concludere che, alla ripresa produttiva di fine estate, l’industria regionale sta proseguendo nel lento ed altalenante percorso di risalita iniziato verso la fine dello scorso anno, dopo la crisi registrata a partire da circa metà del 2008 e che ha raggiunto il suo apice negativo nell’autunno 2009.

Esaminando più in dettaglio i principali indicatori congiunturali (che evidenziano le variazioni rispetto al trimestre precedente) si vede che nel terzo trimestre 2010:
La produzione risulta negativa scendendo dal precedente +6,7% a -1,8%; anche le Vendite Totali scendono, dal precedente valore positivo (+14,5%), sotto lo zero (-3,1%) a causa soprattutto del sensibile cedimento delle Vendite Italia, che passano da +24,8% a -10,8%, mentre le Vendite Estero, pur in calo rispetto al precedente +7,0%, rimangono positive (in considerazione del periodo feriale in cui sono state rilevate) con un buon +3,2%.
L’occupazione non presenta sensibili variazioni e rimane leggermente positiva (+0,2%).

Per quanto riguarda il dettaglio dei principali indicatori tendenziali (che confrontano i risultati del trimestre in esame con quelli dello stesso trimestre dell’anno precedente) si evidenzia che :
La Produzione risulta positiva ed in leggera crescita (+15,2%; +14,2% il valore precedente); le vendite complessive sono pure positive, ma calano leggermente, malgrado la buona performance delle esportazioni, a causa della contrazione subita dal mercato interno; infatti, nel dettaglio, le Vendite Totali passano dal precedente +18,3% a +15,3%; le Vendite Italia scendono da +17,9% a +1,2%, mentre le Vendite Estero crescono di circa otto punti salendo da +19,5% a +27,2%.

A riguardo degli altri indicatori esaminati è da rilevare come l’andamento dei Nuovi Ordini sia in linea con quello generale su esposto, risultano cioè negativi nel congiunturale (-5,4%) e positivi, ma in leggero calo nel tendenziale (+17,8%). Un segnale negativo può essere rilevato dai valori dei Prezzi dei prodotti finiti che, nel confronto con l’anno scorso, salgono (+8,2%), ma di tre punti in meno rispetto ai Prezzi dei materiali e delle materie prime (+11,3%) erodendo così in parte i margini di impresa.

Al riavvio delle attività produttive, dopo le chiusure per la pausa estiva, le previsioni di breve periodo degli operatori industriali appaiono orientate alla cautela. Per tutti gli indicatori, infatti, prevale,di gran lunga, la previsione di stabilità.
Le aspettative migliori risultano quelle relative alla Produzione (26,3% le previsioni di aumento; 2,1% quelle di diminuzione); le peggiori, invece, in coerenza con l’andamento del mercato interno sopra commentato, risultano quelle relative alla Domanda Interna, per la quale meno del 6% degli intervistati prevede un aumento, mentre ben il 20% circa ne prevede la diminuzione.

Come di consueto i dati vengono accompagnati da un commento del Presidente, Alessandro Calligaris:
“Le nostre indagini congiunturali avevano evidenziato una lenta ed altalenante, ma nello stesso tempo confortante, ripresa dello stato di salute dell’industria regionale a partire dall’autunno scorso. Erano timidi segnali di miglioramento che non consentivano di affermare l’uscita dalla crisi, ma soltanto di intravvedere una inversione di tendenza verso tempi migliori. Ebbene, i risultati consuntivi di fine settembre, complice il fisiologico rallentamento dovuto alla pausa estiva, peraltro più lunga degli anni scorsi, non possono che farmi confermare la continuazione del trend debolmente crescente degli ultimi trimestri. I valori dei principali indicatori esaminati risultano, infatti, nel confronto con lo stesso trimestre dell’anno scorso, tutti di segno positivo, ma con valori assoluti leggermente inferiori a quelli riscontrati nella precedente indagine. Il risultato migliore è quello raggiunto dalle esportazioni che con l’aumento del 27% rispetto all’anno scorso e del 3% rispetto al trimestre precedente, malgrado le chiusure estive, si conferma fattore determinante per gli equilibri e le potenzialità di sviluppo dell’economia regionale.
L’aggancio alla ripresa, devo ribadirlo – sottolinea Calligaris – non è scontato e, all’indispensabile impegno delle imprese per consolidarsi, per innovarsi e per rendere più efficaci le proprie strategie di sviluppo, deve necessariamente accompagnarsi un convergente impegno delle altre componenti attive della società.
Per questo – conclude il Presidente Calligaris –, auspicando che la politica nazionale possa ritrovare al più presto equilibrio e capacità di efficace intervento sui fattori di sviluppo, ci rivolgiamo in primis alla politica ed al governo regionali perché anche a livello locale, grazie all’autonomia di cui godiamo, possano essere attivati strumenti ed avviate azioni che possono migliorare non di poco la competitività del nostro territorio. Per questo, in recenti incontri con il presidente ed alcuni assessori della Giunta regionale abbiamo portato le nostre proposte ed indicato i problemi prioritari da affrontare ed abbiamo dato la nostra disponibilità ad approfondirli e discuterli in tavoli concertativi e tecnici che riteniamo sia molto importante costituire e convocare per accelerare i percorsi decisionali con il massimo possibile di condivisione”.

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