10 Novembre 2010

Bassa Paropat candidata sindaco? “Non dico di no, ma niente primarie”

Maria Teresa Bassa Poropat non direbbe ‘no’ ad una eventuale proposta del Centrosinistra di ‘correre’ per il comune di Trieste.
La presidente della Provincia di Trieste, intervenuta alla trasmissione ‘Trieste sottosopra’ dell’emittente Free, Bassa Poropat ha fatto un bilancio della sua esperienza a palazzo Galatti dicendosi ‘pronta’ a correre per il Comune.

Bassa Poropat ha invece chiarito di essere ”profondamente contraria” alle primarie. ”Se il Pd le vuole fare per trovare il proprio candidato nulla in contrario – ha spiegato – ma non ha senso fare quelle di coalizione. Indebolirebbero il candidato”

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13 commenti a Bassa Paropat candidata sindaco? “Non dico di no, ma niente primarie”

  1. DaVeTheWaVe ha detto:

    “Bassa Poropat ha invece chiarito di essere ”profondamente contraria” alle primarie. Se il Pd le vuole fare per trovare il proprio candidato nulla in contrario – ha spiegato – ma non ha senso fare quelle di coalizione. Indebolirebbero il candidato”

    in che senso, scusa????

  2. dieffe ha detto:

    suppongo nel senso ulivista del termine, sulla scorta dell’esperienza del 2006…

  3. effebi ha detto:

    divertente

  4. effebi ha detto:

    orpo ! mi ricordo di aver visto un giorno tamara deborah e teresa parlottare assieme…

    ecco ! adesso si spiega…! ma chi glielo dice ora a roberto che ha già stampato i questionari….

    le babe lo ga fregado !?

  5. Tergestin ha detto:

    Tradotto “O me candide a mi o ve ciave’, za’ gave’ ciamado quel altro a far questionari…..e mi cossa son, la spalla?”

  6. kaiokasin ha detto:

    Sul rigassificator la se gà barcamenado senza dir niente, feriera idem, sui rifiuti semo al 19% (un punto più de napoli e 38 in meno de gorizia), insoma me disè cossa che la gà fato de tanto memorabile per diventar sindaca de Trieste o anca solo per esser confermada in Provincia?
    Mi dirìa primarie anca in Provincia e se ela no ghe va ben che la moli la poltrona a qualchidun altro.

  7. mutante ha detto:

    non sono di destra, ma senza malizia ribattezzerei la gestione porvinciale poropat “il bradipo”. sempre meglio della precedente, nota come “toni miami”.

  8. kaiokasin ha detto:

    No gavessi definizioni meio de queste, perfete!
    Del resto anca in regione, meio un Tondo che no fa granchè piutosto che un Ily che fa dannoni.
    ps gnanche mi sono de destra, ma gnanche Ily no el iera de sinistra.

  9. Paolo Geri ha detto:

    Nel centro-sinistra c’ è più di qualcuno che non vuole Cosolini candidato sindaco. Ma da un lato non ha il coraggio di dirlo chiaramente, dall’ altro non ci sono candidati alternativi (perchè hanno detto di no) o non sono credibili.
    Quanto alle primarie sono uno strumento basilare di democrazia. E’ peraltro vero che i Cittadini per Trieste sono sempre stati contrari a questo metodo.

  10. effebi ha detto:

    i cittadini ? ma esiste ancora questo contenitore?
    sono ancora di sinistra o si sono avvicinati al centro ? magari Fini raccoglierà pure loro.

    …ho visto un giorno teresa parlottare con roberto, lo guardava estasiata mentre lui si commuoveva nel raccontarle episodi della sua vita…

    …ma non era il roberto di cui qui parliamo, anzi:

    http://www.flickr.com/photos/pierovis-ciada/5029276897/

  11. MARCANTONIO ha detto:

    Effebi non era per caso Roberto Menia? ah ah ah

  12. franco ha detto:

    mi pare come sempre che sia una spartizione della torta. chi fa il compleanno comanda e decide quante fette dare a chi e come, ad altri magari doppia fetta ecc. sono convinto che le primarie, anche4 all’interno dello stesso partito, proprio per scegliere il candidato finale, siano più che mai necessarie. anzi, oltre ai soliti volti, metterei sempre, d’obbligo, due gionai, uno uomo e l’altro donna. e che vinca chi riesce a convincere più degli altri.

  13. franco ha detto:

    scusate. intendevo dire due giovani, in rappresentanza dei loro coetanei, con parità di sesso. Basta con questi uomini che si sentono importanti ed indispensabili, che vadano in pensione o a lavorare seriasmente, lasciando la politica ad altri.

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