9 Novembre 2010

Un simposio su Svetlana Makarovič, la “Oriana Fallaci slovena”

A Svetlana Makarovič, una delle più importanti scrittrici contemporanee slovene che è inoltre attrice, regista, poetessa, cantante e illustratrice, è stato dedicato il simposio che si è tenuto il 3 novembre a Ljubljana nella Casa della letteratura Trubar.
Le sue opere spaziano dai libri per bambini ai romanzi per giovani e adulti passando per libri di poesie, testi di svariate canzoni di successo fino a opere teatrali per bambini. Dal 1994 è sul IBBY, International Board on Books for Young People; è stata nominata due volte per il premio Andersen, nel 2000 le è stato conferito il premio Prešeren (da lei rifiutato in segno di protesta), nel 2009 ha ricevuto L’ordine d’oro, una tra le più alte onorificenze della Repubblica slovena. Da molti definita come primadonna della poesia slovena, è nota anche per le sue dichiarazioni controverse – una specie di Oriana Fallaci slovena.

Il simposio è stato organizzato dalla casa editrice Arsem. L’incontro è stato aperto da Gašper Troha, docente al Dipartimento di Letteratura comparata della Facoltà di filosofia lubianese, che ha introdotto la scrittrice, chiarendo che la ragione per la quale il simposio è stato organizzato è proprio il fatto che la produzione letteraria della Makarovič purtroppo non è riflettuta abbastanza. Troha ha ceduto il microfono alla scrittrice che ha brevemente presentato il suo ultimo libro, La saga di Hallgerd. La Makarovič ha puntualizzato che ha deciso di riattualizzare la tematica della saga di Njal per smascherare la cristianizzazione che questa antica leggenda islandese ha subito nel tempo.

Il primo intervento è stato quello del prof. Boris A. Novak, poeta, drammaturgo, traduttore, studioso di versologia comparata e professore ordinario al Dipartimento di letteratura comparata a Ljubljana. Novak ha analizzato le ballate di Svetlana Makarovič soffermandosi particolarmente sulla scelta della forma e del ritmo che secondo il parere dello studioso sono elementi che vanno a rafforzare il messaggio della poesia. Novak ha affermato che Svetlana Makarovič ha contribuito enormemente alla risemantizzazione del ritmo nella poesia. L’intervento del secondo ospite, il dr. Gašper Troha era basato su due poesie della Makarovič dalle quali è evidente la posizione tra il grottesco e la metafisica nelle sue opere liriche. Come il prof. Novak anche Troha ha sottolineato il grande significato del ritmo nella produzione poetica di Svetlana Makarovič. Marjetka Golež Kaučič ha incentrato il suo intervento sul forte collegamento dell’opus poetico di Svetlana Makarovič con il folklore sloveno. La prima sessione si è conclusa con l’intervento della profesoressa Irena Novak Popov che ha analizzato l’immaginario degli animali e delle piante nella produzione poetica della scrittrice ed è giunta a conclusioni molto interessanti: gli animali portano dei valori morali, mentre le piante hanno un valore estetico-emotivo.

Nella seconda sessione sono stati presentati degli studi sui testi per bambini e giovani: la dr. Milena Mileva Blažić ha analizzato l’originalità di Svetlana Makarovič che è ancor più evidente nei personaggi delle fiabe da lei create quali Sapramiška, Sovica Oka, Pekarna Mišmaš e altre. Nell’intervento ha menzionato il fatto che la Makarovič è stata più volte criticata dal pubblico per essersi dichiarata contraria all’istituzione della Chiesa cattolica sottolineando che viene quasi sempre tralasciato il fatto che l’autrice si dimostra critica nei confronti di qualsiasi ideologia, il che si può evincere anche dalle opere per il pubblico giovanile. La dottoressa Mateja Pezdirc Bartol, docente al Dipartimento di lingua e letteratura slovena alla Facoltà di filosofia a Ljubljana, ha scelto come tema del suo intervento la fiaba Sapramiška che è stata proposta al pubblico come libro illustrato per bambini (con illustrazioni di Marija Lucija Stupica), come musicasetta, come spettacolo di burattini e anche come spettacolo teatrale ed ha analizzato l’interazione di mezzi di comunicazione diversi (verbali, visuali e auditivi). Tadeja Lackner si è soffermata sul motivo di Capuccetto Rosso nella fiaba Rdeče jabolko.
La terza sessione ha trattato l’aspetto musicale della poesia di Svetlana Makarovič (dr. Gregor Pompe). La dr. Katja Mihurko Poniž invece ha concluso il simposio presentando la carriera teatrale della scrittrice.

Foto: Jana Jocif

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