8 Novembre 2010

Omegna detta legge dalla linea della carità, Trieste condannata al primo stop interno

TRIESTE. Una beffa amarissima si consuma a Valmaura: l’Acegas scivola per la prima volta in casa in questa stagione, battuta da Omegna per 78-82 dopo un’autentica sfida punto a punto, risolta in volata nell’ultimo quarto. Dopo tre quarti di andatura al piccolo trotto, gli ultimi dieci minuti si trasformano in un periodo da adrenalina pura, con la Paffoni che strappa la vittoria ai giuliani grazie alla condotta impeccabile dalla linea di tiro libero. Una vera e propria sfida dei nervi dalla lunetta, risolta dallo straordinario 13/13 ai liberi nell’ultima frazione da parte dei piemontesi a fronte del buono (ma, alla fine della fiera, non sufficiente) 12/15 dei biancorossi.
Certamente non è questo l’unico aspetto da sottolineare nella sconfitta odierna della Pallacanestro Trieste: la squadra di Dalmasson ha fatto fatica a imporre il proprio ritmo, davanti a un’avversaria che solo nel primo quarto ha scoperto il fianco riuscendo poi a giocarsela sino alla fine. Qualche forzatura di troppo ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nel risultato che, oggettivamente, premia in maniera assolutamente cristallina la condotta da “trasferta” del team di coach Zanchi, sinora a secco di punti lontano dal palazzetto di Verbania.

L’ inizio di partita è caratterizzato dall’estrema sterilità di entrambi gli attacchi: da ambo le parti si sbaglia parecchio offensivamente per almeno cinque minuti, col punteggio che fatica a salire sul tabellone del PalaTrieste (7-7). L’Acegas trova un primo sussulto con Raspino, più che buono sia dalla distanza che (soprattutto) nel penetrare e creare scompiglio nelle retrovie della Paffoni: l’ulteriore verve di Moruzzi (8 punti nel primo quarto) porta i biancorossi sul 14-7, vantaggio che resta praticamente tale sino alla prima sirena, quando la difesa a zona messa in atto dai piemontesi non è efficace nè per bloccare il piazzato dall’angolo di Magro, nè la tripla del neo-entrato Vidani (21-14 al 10′).

Il secondo quarto è decisamente in chiaroscuro per Trieste, in chiara difficoltà a bucare la retìna per buona parte di frazione: Raspino è l’unico a essere sufficientemente continuo verso il canestro avversario, sul lato opposto Omegna trova la profondità del pivot Rossi, spesso colpevolmente dimenticato in area pitturata dai difensori giuliani. Nonostante questo, l’Acegas trova grande ispirazione da Maiocco, abile ad andare in penetrazione senza paura e a scaricare anche un ottimo assist per la schiacciata a due mani da parte di Magro: i padroni di casa, pur non brillando, rimangono così avanti di tre lunghezze a metà gara (36-33).

Break e contro-break a inizio terzo quarto: i giuliani partono malissimo, non segnando per tre minuti abbondanti di match. La Paffoni ne approfitta, infilando il parziale di 9-0 che la porta sul +6 al 24′ (36-42); Trieste riesce a fuggire dalle secche offensive con Moruzzi, Colli e il gioco da tre punti di Benfatto, tornando avanti di una lunghezza due minuti dopo (43-42). Ma l’Acegas rimane in una sorta di regime-diesel, alternando buone cose ad altrettanti sbagli grossolani: Omegna ricaccia la testa avanti al termine del penultimo periodo (51-52), preparandosi per un ultimo quarto stile “ottovolante”, nel quale l’ago della bilancia pende in maniera parabolica prima da una parte e poi dall’altra.

I dieci minuti finali sono un’autentica Santa Barbara, con continui capovolgimenti di fronte: Trieste trova Maiocco e Moruzzi estremamente lucidi (12 dei 14 punti di metà frazione sono a loro carico), con le cose che sembrano mettersi bene per la formazione di casa, avanti 66-65 e con un fallo tecnico alla panchina ospite da sfruttare a due minuti e trenta dal termine: ma, come successo quindici giorni fa contro Treviglio, l’Acegas ricava pochissimo da un potenziale gioco da quattro punti, portando in cascina solo l’1/2 di Moruzzi dalla lunetta. I giuliani, quasi per lesa maestà, vengono puniti dall’incredibile Carra (4 punti nei primi trenta minuti e 17 solo nell’ultimo quarto!) e dalla manina educatissima di Saccaggi dalla distanza: la Paffoni va a più tre (67-70) ma viene nuovamente rintuzzata da un gioco da tre punti di Busca per il 70 pari. A quel punto, con un minuto abbondante di gioco, scatta un’incredibile gara di precisione alla linea della carità: gli ospiti non falliscono mai, i padroni di casa invece cedono due liberi, uno con Raspino a 44” dalla fine e uno, decisamente più pesante, con Leo Busca a dieci secondi scarsi dalla sirena. Sul 78-80 Maiocco cerca l’ennesimo fallo sistematico, trovando però solo l’antisportivo. Picazio ringrazia, ne mette altri due dalla lunetta e condanna definitivamente l’Acegas.

Acegas Aps Trieste – Paffoni Omegna 78-82 (21-14, 36-33, 51-52)

Acegas Aps Trieste: Vidani 3, Busca 12, Raspino 12, Maiocco 11, Colli 6, Lenardon, Moruzzi 20, Benfatto 5, Magro 8, Contento 1. All. Dalmasson

Paffoni Omegna: Picazio 12, Kuschev, Bloise, Zaccariello 9, Ammannato 8, Ferraro 1, Carra 18, Rossi 14, Cortesi 2, Saccaggi 18. All. Zanchi

Arbitri: Paglialunga, Portaluri.

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