Gorizia Muove i primi passi il neonato Polo commerciale del centro storico, costituito da una cinquantina di commercianti dell’isola pedonale riqualificata, riunitisi in associazione, con un autofinanziamento di 30 euro mensili, accanto ai 50 per l’iscrizione, per affrontare insieme le sfide del mercato e della sempre più aggressiva concorrenza della grande distribuzione. Il direttivo, nella sua prima riunione, ha distribuito le cariche nominando il presidente, Beniamino Ursic, due vice, Stefano Comelli e Vanja Ambrosi, e il tesoriere, Ciro Di Dato.
In attesa dell’ultimazione delle procedure burocratiche che sanciranno la nascita del Polo commerciale, sono anche state individuate le prime azioni del direttivo che, già la prossima settimana, contatterà alcune banche cittadine per presentare la nuova realtà commerciale e le possibilità di collaborazione per la realizzazione della Fidelity Card ma anche verificare il grado di interesse degli istituti di credito nei confronti della nuova iniziativa lanciata dagli operatori economici dell’area pedonale. Lo stesso si farà anche con le compagnie telefoniche e con altri soggetti ipoteticamente coinvolgibili nel progetto che si intende portare avanti.
Inoltre, si comincerà anche a lavorare su un primo programma di iniziative sia prettamente commerciali sia di animazione, per attrarre ulteriore clientela nel centro storico.
In precedenza si era riunita in municipio l’assemblea degli operatori, che si sono confrontati sulle proposte relative al nome e al logo, curati gratuitamente da una ditta dello stesso Polo commerciale. Sarà lo stesso direttivo a illustrare ai grafici i suggerimenti emersi dalla riunione chiedendo di presentare le nuove proposte nella riunione fissata per la prossima settimana.
Nel corso dell’incontro è stato peraltro ribadito, in merito alla perimetrazione dell’area con cui si identifica il Polo commerciale, che “si tratta di un primo nucleo caratterizzato dalla pedonalizzazione che, in futuro, se l’assemblea lo deciderà, si potrà allargare anche ad altre vie e piazze cittadine. Inoltre l’associazione intende assolutamente collaborare con tutti gli operatori, anche delle altre aree, ma pure con chiunque, a partire dalle istituzioni, sia coinvolto nel progetto di rilancio del centro cittadino”. I numerosi operatori presenti hanno anche evidenziato che l’iniziativa permette un confronto più intenso fra gli operatori, favorendo lo scambio di informazioni e di idee sulle problematiche del settore.
Prima idea per rilanciare il commercio: rottamare la maggior parte dei commercianti goriziani…
Seconda idea per rilanciare il commercio: rottamare Romoli e la sua giunta (in particolare l’assessore al commercio)…
Terza idea per rilanciare il commercio goriziano e l’indotto: trasformare il Conference Center in un harem per il sultano di Arcore e le sue escort
Quarta idea per rilanciare il commercio a Gorizia: realizzare un ascensore per il castello ognii anno. Forellato per bene il colle, proseguire con ascensori in Calvario, in Valletta, ecc. pure a casa di mia nonna non guasterebbe.
Quinta idea per rilanciare il commercio a Gorizia: usare le vetrine sfitte/vuote per esibire certe signorine che ho visto ad Amburgo. Molto carine.
Sesta idea per rilanciare il commercio a Gorizia: dopo il super-porto di Monfalcone, pensare ad un super-colto a Gorizia. Ad esempio, in giunta. Magari con referato alla cultura.
Settima idea per rilanciare il commercio a Gorizia: chiudere tutti i bar alle 2. Del pomeriggio. In alternativa, chiudere il Comune alle 10. Di mattina (tanto è uguale).
Ottava idea per rilanciare il commercio a Gorizia: insistere con le dichiarazioni del sindaco-commercialista che ha dato degli evasori fiscali ai commercianti in bolletta. Così gli torna l’entusiasmo…
Nona idea per rilanciare il commercio a Gorizia: completare il dissesto generalizzato di strade e marciapiedi in centrocittà e periferia. I buchi sono Ok come campo da golf. Se piove, maxi allevamento pesci e rane. Da vendere al rinnovato mercato.
Decima idea per rilanciare il commercio a Gorizia: ricoprire completaemnte piazza Vittoria di pannelli fotovoltaici (con l’energia prodotta, alimentare gli ascensori di cui alla quarta idea). D’estate, buoni anche per grigliate postmoderne (altro che parco di Piuma…).