Il messaggio del sindaco Alberto Bergamin a Medea e il programma delle celebrazioni che si terranno all’Ara pacis domenica 7 novembre.
Cittadini di Medea,
il 4 novembre celebriamo la vittoria italiana sull’Austria, nella prima guerra mondiale, cioè il raggiungimento dell’unità d’Italia dopo un secolo di lotta per l’indipendenza del nostro paese, iniziata con i moti mazziniani del 1821, dopo tre secoli di asservimento allo straniero.
Il legislatore repubblicano nel 1948 definì il 4 novembre giorno dell’unità nazionale.
Ma la lotta per l’unità non è finita. Ce n’è anche per noi.
Ora tocca a noi difendere, conservare e incrementare questa unità contro ogni ignobile tentazione di divisione, di lacerazione del tessuto sociale e civile.
Tocca a noi guardarci da emergenti culture che portano a dividere il popolo italiano, a dividere il paese. La mafia è divisione, la criminalità organizzata è fonte di lacerazione. Nord contro Sud è divisione. Non possiamo indulgere a propagande che a partire da condizioni di oggettivo squilibrio economico, da un’evoluzione storica profondamente diversa vorrebbe – in nome di un malinteso senso dell’autonomia – intensificare ancor più le differenze, abbandonando di fatto a se stesse le parti meno sviluppate del Paese.
Le ingiustizie sociali sono un doloroso elemento di divisione. Un paese in cui aumenta chi si sente povero, un paese in cui i giovani rischiano di arrendersi e assuefarsi fatalmente a condizioni di calante sicurezza sociale, un paese avviato ad allargare anche al suo interno la forbice che allontana sempre più le fasce deboli da quelle agiate e tutelate è un paese che necessita di una profonda inversione di rotta, di un soprassalto di solidarietà. Commemorare le date fondanti della nazione non può quindi essere un puro atto formale , ma rappresenta la volontà di un popolo di ricordare, attraverso dei momenti rituali, quanto i nostri nonni, i nostri padri hanno fatto per noi, ponendo le basi sulle quali si fondano la nostra libertà di oggi ed il nostro vivere civile.
Il 4 novembre, il 25 aprile e il 2 giugno costituiscono un tutt’uno, una triade inscindibile. In essa i cittadini si devono ritrovare, orgogliosi della Repubblica, della Nazione e della Costituzione, animati dai principi di Unità e Libertà che ispirarono il Risorgimento.In questa ricorrenza celebriamo anche le forze armate, per il contributo dato all’ unificazione, alla costruzione della Patria e per l’impegno profuso nel mondo nelle varie missioni di pace.
Oggi ci ritroviamo all’Ara Pacis Mundi con lo sguardo rivolto al monumento per onorare tutti i caduti ed i dispersi in guerra e per non dimenticare il loro sacrificio.Quel dolore, quelle sofferenze non possono essere voltate come la pagina di un libro perché se oggi viviamo in uno stato libero e democratico lo dobbiamo anche ai nostri compaesani e corregionali caduti in guerra.Queste ricorrenze dovrebbero divenire sempre di più occasione di studio, di riflessione e di confronto, altrimenti il passato rischia di non aiutarci a comprendere il presente; abbiamo dunque l’obbligo morale di ricordare affinché non si disperda la memoria storica,Il rischio è quello del disimpegno civico; come se la conquista della libertà e della pace fossero state acquisite una volta per tutte e non rappresentassero, invece, una conquista che si consolida ogni giorno, nelle nostre famiglie, sui luoghi di lavoro, nei luoghi della politica, ovunque si costruisce amore per la democrazia e il rispetto per gli altri.Il concetto di patria, affievolitosi in Italia negli ultimi decenni, deve ritornare a rappresentare per tutti ed in particolare per i giovani, così come avviene in tutti i principali paesi del mondo occidentale, un riferimento fondamentale del vivere civile. Una patria in cui tutti si riconoscono, tesa a costruire la più grande patria europea, quale faro di civiltà per il mondo intero. A noi, la responsabilità di costruire un mondo di pace, con tutto il nostro cuore e con tutte le nostre forze. Solo così onoreremo e ringrazieremo degnamente i nostri caduti.
PROGRAMMA CELEBRAZIONI
DOMENICA 7 NOVEMBRE
ORE 10.20 ARA PACIS MUNDI – Ritrovo dei partecipanti
Onore ai Caduti con accensione del tripode e deposizione Corone
Benedizione impartita da padre Pietro Lorusso
Allocuzioni Autorità presenti
ORE 10.50 –CIPPO di Via Roma
Omaggio ai caduti di Medea per la libertà
ORE 11.00 – CHIESA PARROCCHIALE
S. Messa in onore dei Caduti celebrata da mons. Mauro Belletti
con la partecipazione della corale Schiff di Chiopris.
ORE 12.00 – Incontro conviviale con tutti i presenti presso la Sala parrocchiale.
Partecipano alle cerimonie gli aderenti all’Associazione delle Comunità Istriane
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