4 Novembre 2010

Necropoli Longobarda di Romans: il 13 novembre riapertura dello spazio espositivo con una nuova mostra

Riapre lo spazio espositivo comunale sulla necropoli longobarda con una nuova mostra dedicata a “Dame e donne longobarde – La società femminile della necropoli di Romans”.

Sabato 13 novembre, alle ore 11, grazie alla pluriennale sinergia instaurata tra il Comune di Romans d’Isonzo e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, verrà riaperta la sala espositiva dei longobardi, ospitata presso la sede municipale, con l’inaugurazione della mostra “Dame e donne longobarde”, che si affiancherà alla visione del mondo maschile in armi. Fondamentale per la riuscita dell’iniziativa è stato il sostegno economico dato dalla a Regione Fruli Venezia Giulia, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e da FriulAdria, in aggiunta ai fondi stanziati direttamente dal Comune.
La mostra offrirà all’attenzione del pubblico un gruppo di corredi femminili indicatori di diversi stati sociali e appartenenti a più fasce cronologiche: in particolare, tornerà a Romans la donna della tomba 97, rinvenuta nel 1988, concessa dal Museo Archeologico Nazionale di Cividale, dove è stata finora esposta, ma sono parecchi gli insiemi venuti in luce nel 2007, anno dell’ultima campagna di scavo condotta a Romans. E proprio da una di queste sepolture (la tomba 268), proviene l’oggetto, un anello in bronzo, che è stato graficamente reinterpretato per creare il logo dell’iniziativa.
Ma c’è di più: saranno esposti anche due corredi rinvenuti nella necropoli di Villanova di Farra, attiva a partire del II secolo d.C. quale luogo di sepoltura di una comunità ben radicata nel territorio, che nel VI secolo accolse e integrò genti di stirpe longobarda. In questa maniera si potranno vedere due situazioni a un tempo parallele e divergenti: da un lato, quella di Villanova, una comunità in cambiamento, dall’altro, quella di Romans, una comunità nuova, che iniziò il suo cammino nel 568 d.C.

I Longobardi a Romans

Tutto è cominciato nell’agosto del 1986, quando, durante l’escavazione per la costruzione della torre dell’acquedotto in località “San Zòrz” spuntò una lunga spada arrugginita, primo segnale di un’importante testimonianza del passato.
La scoperta archeologica più importante sul territorio comunale è avvenuta così, in modo casuale, e pochi potevano immaginare la sua entità. Sotto quel terreno a sud ovest dell’abitato romanese stava emergendo una necropoli di età alto-medioevale, riferibile alla popolazione dei Longobardi, notoriamente stabilitasi in queste zone, come lo dimostrano le altre, ben più note, testimonianze del Cividalese (città longobarda per antonomasia).
Da allora, la storia di Romans si è arricchita di un ulteriore prezioso tassello.
La grande necropoli alto-medioevale è stata considerata dagli esperti tra le più vaste d’Italia.
In sei campagne di scavo sono state portate alla luce oltre 250 tombe, tutte rivolte a sud-est, verso il sorgere del sole ed alla nuova vita ultraterrena, come tradizione delle genti longobarde.
Altre trenta tombe sono emerse nell’ultima campagna di scavo ne settembre 2007, portando il numero dei ritrovamenti a oltre 280.
Da esse sono emerse monili, fibule metalliche, spade, coltelli, cuspidi di lancia e di freccia, umboni degli scudi e altri oggetti di uso comune, oltre ai resti umani di uomini, donne, bambini e di antichi guerrieri, che a Romans probabilmente costituivano un distaccamento militare a difesa di un importante via di comunicazione.
Appartenevano a quelle prime tribù longobarde immigrate nel 586 dalla pianura ungherese a quella friulana, integrandosi con le popolazioni locali, come dimostrato dal ritrovamento di cimiteri comuni nelle nostre zone.

Attorno alla necropoli romanese si è anche concentrato l’interesse della locale associazione culturale e gruppo di ricerca “I Scussons”, che, con i suoi soci appassionati della storia locale, si è sin da subito dimostrata particolarmente attenta alla rivalutazione della scoperta.

I reperti sono attualmente esposti nei musei di Cividale del Friuli e di Aquileia, oltre che a Romans, dove l’Amministrazione comunale ha allestito uno spazio espositivo all’interno della sede municipale.
All’interno una mostra intitolata “I Guerrieri di San Giorgio”, prima iniziativa espositiva di una serie che si vuole realizzare per dare visibilità alla scoperta archeologica.
Sul piano espositivo va anche ricordata la mostra realizzata nel 1989 a Romans, nell’antica Villa del Torre, quale segnale di riconoscimento per l’importante scoperta locale, e nel 1990 nella prestigiosa sede di Villa Manin di Passariano (UD).

Lo spazio espositivo in Municipio, inaugurato nell’ottobre del 2007, ed il più ambizioso progetto del “Museo della storia locale” rappresentano i passaggi di una valorizzazione che l’Amministrazione comunale sta perseguendo con grande caparbietà.

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