1 Novembre 2010

Centrale “Lucchini” a Trieste. Il Wwf: “Progetto dai contenuti contradditori e reticenti”

Nota stampa del WWF FVG

Negativo il giudizio del WWF sulla compatibilità ambientale della centrale termoelettrica da 400 MW che “Lucchini Energia” vorrebbe costruire nel porto industriale di Trieste. L’associazione, che si era già espressa negativamente nel luglio 2009, dopo aver esaminato lo studio di impatto ambientale redatto da “Medea engineering” (la medesima società che aveva redatto gli studi per il rigassificatore proposta da GasNatural), ha ribadito la propria posizione nelle osservazioni sulle integrazioni dello studio stesso, consegnate ai Ministeri competenti, alla Regione ed ai Comuni di Trieste e Muggia.

I presunti benefici ambientali, derivanti dalla costruzione della centrale, sono inoltre solo teorici e vengono addirittura messi in discussione dalle stesse integrazioni prodotte da Lucchini. Ad esempio:

– il “ciclo chiuso delle acque”, che in teoria dovrebbe integrare gli scarichi caldi della centrale con quelli freddi del rigassificatore (riducendo l’impatto sulle acque marine), è reso quanto mai problematico dal fatto che il funzionamento della centrale previsto è pari a 3.800 ore/anno, mentre quello del rigassificatore di 7.500; i due impianti sarebbero del resto gestiti da società diverse, con i conseguenti e pressoché insormontabili problemi di coordinamento tra cicli produttivi del tutto indipendenti;

– per la bonifica del sito inquinato, Lucchini si limita a descrivere genericamente gli interventi di caratterizzazione e analisi del rischio imposti dalla legge (attività preliminari ancora da fare), indicando in 15 milioni di Euro la spesa stimata per il “trattamento ambientale” dell’area, senza fornire alcuna informazione sull’esatta natura e sul destino dei materiali inquinati presenti; la bonifica sarebbe comunque limitata (come nel caso del progetto del rigassificatore di GasNatural) al solo sedime della centrale e nessuna informazione viene invece fornita sul recupero/riqualificazione del sito della Ferriera (malgrado l’esplicita richiesta di un “progetto” in questo senso da parte del Ministero dell’ambiente);

– Lucchini “ricicla” tale e quale lo studio sul teleriscaldamento, realizzato un decennio fa all’epoca della procedura VIA sulla centrale “Elettra”, come prescritto dal Ministero dell’ambiente, senza alcun aggiornamento, né spiegazione delle ragioni per le quali nulla di quello studio abbia trovato attuazione;

– solo in teoria il bilancio complessivo delle emissioni risulterebbe migliore, rispetto alla situazione attuale, poiché nulla di certo e preciso viene detto in merito alla chiusura degli impianti della Ferriera di Servola, che anzi continuano ad apparire intatti (!) nelle simulazioni paesaggistiche presentate da Lucchini.

Si aggiunga che molti dati forniti nelle integrazioni sono contradditori o superati. Ad esempio per quanto riguarda le temperature del mare (elemento importante per valutare l’impatto degli scarichi caldi nella baia di Muggia): viene citato un valore massimo di 25,1°C, laddove i dati del Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Trieste per il periodo 1996-2008 documentano numerosi valori di punta ben superiori ai 28°C e nel luglio 2010 sono state raggiunte temperature di punta vicine ai 31°C.
Anche i dati sulle emissioni inquinanti in atmosfera dagli impianti esistenti non corrispondono a quelli rilevati dal sistema informativo dell’ISPRA – Ministero dell’ambiente.
Sono quindi molte le richieste di integrazione degli studi, formulate dalla Regione e dal Ministero dell’ambiente, che hanno avuto risposte inadeguate o del tutto inesistenti da parte di Lucchini.
Così come risibili appaiono le motivazioni del progetto: si tratterebbe della presunta necessità di disporre di un’overcapacity, quale condizione per un mercato concorrenziale nella produzione di elettricità. Overcapacity che però in Regione esiste già da tempo, in quanto le centrali già in funzione potrebbero produrre almeno 15.700 GWh (contro un consumo complessivo che nel 2009 è stato però di soli 9.004 GWh). Il Friuli Venezia Giulia da molti anni è in testa per i consumi pro capite in Italia, superando anche la Lombardia, il Piemonte e il Veneto: è quindi del tutto irrazionale prevedere un ulteriore incremento dell’overcapacity, mentre è senz’altro preferibile una politica energetica orientata all’efficienza che è anche la più redditizia. Secondo il “Libro verde sull’efficienza energetica” della Commissione Europea, infatti, il costo totale di produzione di un kWh è circa il doppio di quello necessario per risparmiare lo stesso kWh e gli investimenti nell’efficienza energetica creano da tre a quattro volte più posti di lavoro, rispetto a quelli creati con gli investimenti nella costruzione di centrali elettriche nucleari o convenzionali.

In un simile contesto, commenta il WWF, non sorprende che il Consiglio comunale di Trieste abbia votato a maggioranza contro il progetto della centrale. Stupisce semmai la canea di reazioni indignate, contro questo voto, da parte di politici, Confindustria, sindacati e qualche cittadino – evidentemente senza aver neppure esaminato il progetto – quasi che la centrale (non più di 30 occupati previsti a regime…) possa in qualche modo rappresentare una reale alternativa alla dismissione – del tutto teorica, come detto – della Ferriera (circa 900 occupati, indotto compreso):
Anche l’affidabilità e la credibilità del proponente pesano nel giudizio. Le pluriennali vicende della Ferriera di Servola (ad esempio il mancato rispetto delle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale Aia) non depongono certo a favore del gruppo Lucchini.

Il testo integrale delle osservazioni del WWF sul progetto della centrale proposta da “Lucchini Energia” è disponibile nel sito: www.wwf.it/friuliveneziagiulia sezione “documenti”, sottosezione “Energia”.

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3 commenti a Centrale “Lucchini” a Trieste. Il Wwf: “Progetto dai contenuti contradditori e reticenti”

  1. kaiokasin ha detto:

    In tutto il mondo si parla di green economy, di sviluppo delle fonti rinnovabili, di risparmio energetico. Siamo indietro di 30 anni, il terzo mondo siamo noi.

  2. Dario Predonzan ha detto:

    Appunto. Il tragico è che, un anno e mezzo fa, Regione, Provincia e Comune di Trieste (centro-destra e centro-sinistra uniti nella lotta…) hanno firmato un protocollo d’intesa con Lucchini (scritto palesemente da quest’ultima), in cui si impegnavano a favorire in ogni modo la costruzione della centrale elettrica in questione, e delle infrastrutture ad essa connesse, in quanto intervento “migliorativo dell’ambiente”.
    All’epoca Lucchini non aveva ancora neppure iniziato la procedura VIA sulla centrale: come si potesse, quindi, sostenere che l’intervento proposto fosse migliorativo della situazione ambientale, rimane un mistero: o meglio un esempio emblematico di sudditanza del ceto politico locale ai poteri forti dell’economia.
    Il protocollo, oltre tutto, non fa menzione alcuna dello smantellamento della Ferriera di Servola, nè dell’indispensabile risanamento ambientale del sito occupato da quest’ultima.
    Anche la menzione delle infrastrutture connesse alla centrale è talmente generica da poter comprendere ogni cosa: gassotto, elettrodotto, rigassificatore…
    Questo è il livello della classe dirigente triestina e regionale.

  3. Triestin - No se pol ha detto:

    forsi saria meio ciamar dalla Puglia el Vendola
    che ghe spieghi meio come se investi sulle fonti rinnovabili e se crei novi posti de lavor…
    per el resto sti politici nostrani xe solo dei porta-borse dei poteri forti, quindi meio che i vadi a casa quanto prima…. a cominciar dal sottosegretario

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