29 Ottobre 2010

Il Pdl goriziano scrive a Tondo: “Sul Punto nascita ci aspettiamo un richiamo formale di Kosic”

Ecco la lettera inviata dal Pdl di Gorizia al presidente Tondo in riferimento alla paventata cancellazione del Punto nascita di Gorizia.

Egregio Presidente,

il Coordinamento comunale del PdL di Gorizia esprime il suo totale dissenso alla chiusura del punto nascita di Gorizia, e stigmatizza la “fuga in avanti”, a mezzo stampa, dell’assessore Kosic su documenti programmatori inerenti la sanità, fatta con un metodo inaccettabile senza un confronto con i Gruppi consiliari e con le locali forze politiche di maggioranza.
Davanti a questo atteggiamento, ci aspettiamo un richiamo formale da parte Sua nei confronti dell’esponente della giunta.

Presidente, non è Lei ad essere delegittimato, ma lo siamo tutti noi.
Tutti i locali amministratori e gli eletti del PdL che quotidianamente lavorano con impegno e passione sul territorio, confrontandosi con gli elettori ed i cittadini, gli stessi che l’hanno sostenuta e votata e che ora si sentono traditi perché non capiscono. Si chiarisca una volta per tutte l’esatta entità dei sacrifici richiesti, che dovranno essere distribuiti equamente su tutto il territorio e non solamente sulla sanità goriziana, che è stata già penalizzata in passato con scelte discutibili e poco comprensibili.

In merito al principio del contenimento della spesa, la nostra Azienda sanitaria è riuscita a mantenere i costi medi per parto ad un livello molto inferiore rispetto ad altre realtà molto più grandi come Trieste e Pordenone. Inoltre sotto il profilo della sicurezza, i fatti di cronaca hanno evidenziato gravi casi anche in reparti in cui si registrano oltre 2.000 parti l’anno.
I dati tecnici che le hanno esposto sono opinabili e spesso possono essere smentiti. Pensi che in Italia attualmente operano circa 150 punti nascita con meno di 500 parti l’anno, eppure nessuno pensa di eliminarli poichè erogano un importante servizio al territorio. Il 10 % circa di tutti i nati in Italia, vedono la luce in queste situazioni. Possibile che altre regioni ed altre province siano così irresponsabili su questo argomento oppure qualcuno ha ordito una congiura nei confronti di alcuni reparti sacrificabili.
La politica del Pdl prevede inoltre un fattivo sostegno alla famiglia ed alla natalità. Le proposte del suo assessore Kosic vanno nella direzione opposta!

Come si giustificano allora queste decisioni? Quale amministratore, che si reputi capace ed accorto, andrebbe a penalizzare in maniera così pesante chi riesce a risparmiare e al tempo stesso fornire un valido servizio? Gorizia ha già pagato troppo perdendo tante specialità pur dimostrando di essere virtuosa dal punto di vista della spesa. Ci dica chi, facendo così bene, ha avuto tanti tagli di servizi.

Spiace, Presidente Tondo, non vedere in merito alla sanità isontina, e goriziana in particolare, un cambio di rotta rispetto al suo predecessore Illy. Gorizia premiò la sua candidatura alle elezioni regionali facendole conquistare il 55% dei voti contro il 54% ottenuto da Illy cinque anni prima. Oggi la sua amministrazione regionale, per tramite dell’assessore Kosic, vuole togliere ai futuri abitanti di questa città la qualifica di “nato a Gorizia”. È forse questo il premio per aver tanto lavorato su questo territorio?
Ad essere danneggiata non sarà solo Gorizia, ma anche tutta la destra Isonzo.

Abbia coraggio, signor Presidente, faccia vedere che è ancora possibile essere virtuosi in questo paese ed essere premiati!
Prossimamente nell’Isontino ci saranno le elezioni provinciali e non vorremmo che questo argomento diventi motivo di debolezza politica, poiché non sapremmo come giustificare il vostro operato, peraltro non condiviso dalla base.
La proposta avanzata di tenere un reparto su due sedi, Gorizia e Monfalcone è valida e va attuata.
In caso contrario assisteremmo soltanto all’ennesimo castigo a vantaggio di altri, Triste ed Udine in particolare, contesti territoriali che, magari con tanti sprechi, continuano ad operare senza che nessuno dia loro una strigliata soltanto perchè hanno “i santi in paradiso”.
Caro Presidente, siamo certi di un suo personale interessamento e confidiamo in un intervento chiaro e risolutore per continuare a far nascere a Gorizia i nostri figli.

Il Coordinamento comunale PDL di Gorizia

Tag: , , .

28 commenti a Il Pdl goriziano scrive a Tondo: “Sul Punto nascita ci aspettiamo un richiamo formale di Kosic”

  1. Alessio ha detto:

    Già che c’erano potevano anche ricordargli quella promessa di due anni fa sulla Zona Franca…

  2. marisa ha detto:

    Se questa lettera fosse stata scritta a Udine, sarebbe subito stata definita “lettera di campanile”. Che poi in questa lettera si scriva che Udine, sotto il profilo della sanità, è stata favorita e che quindi qui si deve tagliare, mi sembra veramente non conoscere neppure i dati statistici relativi alla sanità regionale….

    La sanità triestina si sta mangiando tutta la sanità della Provincia di Gorizia e questi continuano a guardare in cagnesco a ovest: incredibile!

  3. bepi Agostinis ha detto:

    si nacuarzaran che Triest al fâs dome pai siei interès, e che se i gurizans a pensansin di unîsi a Udine e Pordenon par fa plui fuart l’associazion des Provinciis furlani, dut il Friûl al sarèe plui fuart e al varès i vantçs par dutis lis provinciis. Meditâit.

  4. brancovig ha detto:

    Capisco che per Gorizia ed in generale per una città la perdita del punto nascita è in termini di “immaginario” molto negativa. Proietta nel futuro un idea di declino.

    Comunque se vengono fatte delle scelte nella programmazione sanitaria in termini di numeri/utenti non ci si può chiamare fuori nel momento in cui le scelte colpiscono il proprio territorio. La stessa cosa vale per Latisana.

    Il problema resta quello di razionalizzare le risorse che sono sempre meno

    Gorizia dovrebbe in cambio chiere una specialità medica della sua provincia a compensazione nel suo ospedale

    Poi nella lettera scritta non mi pare che ci siano particolari aggressività verso Udine.

    Ed infine, come abbiamo più volte detto in regione il potere è in mano ai friulani. Anche la sanità Triestina è quotidianamente bastonata dal governo regionale-friulano. Facciamo degli esempi:

    Il Burlo che un IRCCS di respiro nazionale/internazionale che dovrebbe essere protetto in tutti i modi perchè sorgente di eccellenze, è sotto assedio da parte della sanità regionale.

    L’idea di riconsiderare i parametri di spesa sanitaria uscendo dai dogmi europei per favorire l’area friulana

    l’opposizione di Udine che con un semplice niet ha impedito la creazione dell’ematologia a Trieste sebbene, numeri preformances e storia ne giustificano l’esistenza

    andiamo avanti dai…. la lista è molto lunga.

    Trieste non mangia niente a Gorizia Marisa pensa ai costi ed la buco nero con appalti non sempre trasparenti del nuovo ospedale di Udine e poi tutti i piccoli ospedali della provincia.

    Qunidi prima di armarti di scudo e lancia contro Trieste pensa bene cosa succede dalle tue parti

  5. marisa ha detto:

    BRANCOVIC, sei candidato consigliere comunale per il 2011 per il Comune di Trieste?
    Mi pare tu sia già in campagna elettorale!

  6. marisa ha detto:

    Trieste ha già il repato di ematologia e nessuno glielo voleva cancellare….

    Tutto il resto è campanilismo di basso profilo buono per una campagna elettorale stile “Piero Camber”!

  7. Alessio ha detto:

    Se lo chiudono lo stesso, la giunta ha un piano B? Che ne so, un accordo con l’ospedale di S.Pietro e incentivi per far andare a partorire lr mamme goriziane “in Yugo”?

  8. capitan alcol ha detto:

    #3 Peciat par te e i toi amiis che Guriza no jè una provincie furlane.

  9. capitan alcol ha detto:

    Quando Illy voleva fare una ASS unica per risparmiare i soldi nella gestione amministrativa tutti a dargli contro manco avesse bstemmiato in chiesa.
    Adesso che tagliano le cose che contano (posti letto e reparti) la gente capirà che sbaglio ha fatto a votare per questa maggioranza.

  10. marisa ha detto:

    Commento nr. 8

    Forse volevi scrivere: ” Picjât par te e i toi amîs che Guriza no je une provincie furlane”.

    Faccia con sorriso (non so quali tasti premere!)!

    Comunque tutta la destra Isonzo è senza dubbio friulana….ti piaccia o no!

  11. marisa ha detto:

    Anzi : pecjât (friulano)
    purtroppo(italiano)

    Ho scritto una “i” al posto della “e”…
    ah…questa tastiera!

  12. capitan alcol ha detto:

    Quant che chel gjat di fontanin mi regalarà la tastiera par furlàn ti metarai ancja la circonflessa. Par cumò contentaisi. 🙂

  13. marisa ha detto:

    CAPITAN ALCOL –
    Jo o ai une tastiere normâl e o met in stes l’acent circonfles:
    alt + 131 = â
    alt + 136 = ê
    alt + 140 = î
    alt + 150 = û
    e vie indenat cu l’acent circonfles su lis vocâls maiusculis: vonde cambiâ il numâr!

    Talian: QUANDO
    Furlan: CUANT

  14. Pietro Bortolotti ha detto:

    Mi par ch’o vin già discutût in altris bandis se Guriza sedi o no sedi furlane…e la conclusion che o sin rivâts e je che Guriza e JE une citât furlane (pecjât par te e i toi amîs capitan alcol)…e o soi d’acuardi cul coment di bepi agostinis…Il Friûl al è bielgià avonde piçul, bisugne restâ unîts e no rabatasi su cuistions tipo “jo no soi furlan, soi cjargnel – mi no son furlan son bisiac” ecc. Il Friûl al à cunfins ben delimitâts, ch’a rivin fin al Timâf.

  15. Pietro Bortolotti ha detto:

    Cmq Marisa no stà a cjapate se cualchidun no’l è bon di scrivi coretamentri par furlan…no’l è facil, e soredut nissun lu insegne 🙂 jo o soi cuntent che capitan alcol vedi scrît par furlan, che no jè nencje la so lenghe, se o ai ben capît 🙂 achì a scrivin duç par triestin, un pò di par condicio 🙂

  16. marisa ha detto:

    Al mancjarès altri! Al va ben ancje cussì. Su un sît triestinot viodi scrit par furlan al è une meravee. Ma parcè no visâ Capitan Alcol che al puès scrivi â – ê – î – û – ô , Â – Ê Î – Ô – Û , ancje cuntune tastiere normâl?

    Podopo, che al scrivi cemût che al è bon!

  17. capitan alcol ha detto:

    Parsè no à di esi la me lenghe? Cui setu tu par daì al patentìn di furlan a qualchidùn?

    Mandi patochi!

    http://www.youtube.com/watch?v=G1Un-Kg-vuQ

  18. Pietro Bortolotti ha detto:

    Mi pareve di vê let di cualchi bande che tu sês bisiac, no stà ofinditi 😉 PS: biele la cjanzon

  19. capitan alcol ha detto:

    Ancje se fòs bisiac, ce ùl dì, no podì tabaià par furlan?
    Bisugne vè ancje le citadinanze?

  20. Pietro Bortolotti ha detto:

    Usti, tu sês ofendin eh? Jo no ai mai dât a intindi une robe dal gjenar…dome che come che tu sâs, in bisiacarie no si fevele furlan, par chel o ai dite che no jè la to lenghe…se dopo tu sês bisiac e tu fevelis furlan, a me fâs nome che plasè 🙂

  21. marisa ha detto:

    Ma parcè no provitu a doprâ la tastiere come ti ai insegnât? ALT + NUMÂR….

  22. capitan alcol ha detto:

    E lore me agne che vif in Canada e fevele par furlan no ti rivis a imaginatile.
    Robononìs.

    Marisa no ai voe di diventà mat.
    I lo fa per insempiar la gente (di che bandìs disin cussì).

  23. Pietro Bortolotti ha detto:

    Cmq ritornando al discorso di prima, capitan alcol, come si diceva il Friuli ha confini storico-geografici ben delimitati, che arrivano fino al Timavo, includendo anche la Bisiacaria (oltre chiaramente a Gorizia). Il fatto che in questi territori il friulano sia in disuso (Gorizia) o scomparso da secoli (Bisiacaria) non implica che gli stessi non si debbano più definire friulani. Se i friulani fossero solo i parlanti friulano, al giorno d’oggi solo una piccola parte degli abitanti di Udine potrebbe definirsi friulana: tra i giovani udinesi (lo testimonio io che ho 20 anni) il friulano praticamente non esiste. L’essere bisiaco non è incompatibile con l’essere friulano. Sei friulano se abiti in Friuli = goriziani e bisiachi sono friulani. Purtroppo oggi buona parte degli abitanti di queste zone ha perso il legame con le proprie origini, e fa uso del termine “isontino” che allo steso tempo vuol dire tutto e niente. Detto questo, nessuno vi vuole vedere schiavi di Udine, come qualcuno asserisce, semplicemente io desidero fare chiarezza su questo concetto. Guarda anche la discussione qui: https://bora.la/2010/08/11/scampoli-di-storia-il-turpiloquio-nel-dialetto-triestino-del-trecento/

    circa dal commento 40

  24. capitan alcol ha detto:

    A 20 anni è normale chiedere chiarezza, a 30 capisci che il bello del mondo sono anche le sue tinte grigie.

  25. capitan alcol ha detto:

    Comunque sia, dato che alla voce “nato a” della mia carta d’identità ho scritto Gorizia mi sento di poter dire qualcosa a proposito.
    Negli anni settanta i miei decisero di andare là (invece che un ospedale ‘friulano’) perchè era il reparto di natalità era tra i migliori.
    Ecco perchè provo un po’ di rabbia a leggere certe notizie.
    Il resto della polemica sull’ennesima bandiera da piantare sul castello non ho voglia di iniziarla.

  26. chinaski ha detto:

    @ #24

    e a 40 che quando al potere c’ e’ una casta di politici e padroni che fanno bunga bunga coi deretani dei loro sottoposti, certe questioni diventano del tutto marginali.

  27. capitan alcol ha detto:

    @26 🙂

    A 20 la geometria studiata nella tanto bistrattata scuola dell’obbligo dovrebbe esserti sufficiente per capire che l’idea di ‘confine’ è un’emerita baggianata.

  28. marisa ha detto:

    Comunque il problema va ben al di là dei due punti nascita di Gorizia e Latisana: è un problema generalizzato ormai ad ogni settore della nostra regione. C’è una visione aziendalistica della sanità, dell’università, dei problemi della montagna, ecc. Mai come ora la politica regionale ha raggiunto un livello così basso. E non è un problema di carenza di fondi. Questa è una balla enorme. Se esaminate con cura il bilancio regionale trovate sprechi spaventosi che non si sognano minimamente di toccare. Vedi ad esempio i finanziamenti sulla così chiamata “sicurezza” tanto richiesti ed ottenuti dalla Lega Nord. Vedi i finanziamenti culturali solo a chi vogliono loro con gli altri soggetti culturali (non finanziati) che stanno sbaraccando nonostante l’alto livello qualitativo raggiunto in anni di programmazione culturale. Ma qualcuno ha deciso che esiste la cultura di destra e quella di sinistra e quest’ultima va sbaraccata. Mittelfest a Cividale è fallimentare dal 2009, ma questa Giunta regionale, invece di mandare a casa per manifesta incapacità chi ha in mano questa manifestazione dal fine 2008, continua a parlare di “Mittelfest: fiore all’occhiello della nostra regione”. Lo stava diventando, prima che l’attuale Giunta sbaraccasse la precedente organizzazione.

    Se invece di parlare sempre e solo di Tito, foibe, Slovenia (ma non siete stufi di questi discorsi?), ogni tanto andaste a verificare cosa sta succedendo a OVEST di Trieste (sempre restando in regione) forse scoprireste una realtà incazzata e stufa che sta esplodendo.

    Il 13 novembre a Paluzza (montagna friulana) ci sarà una grande manifestazione a cui parteciperanno anche i carinziani: tutti i negozi di Paluzza resteranno chiusi in segno di protesta e da tutto il Friuli i Comitati si raduneranno qui per protestare contro Renzo Tondo e la sua politica di svendita del territorio.

    Ragazzi, non c’è solo l’EST….ma anche l’OVEST! Ogni tanto buttate un occhio!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *