Partite a Lignano Sabbiadoro, con un cast d’eccezione (Sergio Rubini, Christiane Filangieri, Cosimo Cinieri, Francesco Barilli), le riprese del cortometraggio “La penna di Hemingway”, del regista Renzo Carbonera.
Prodotto dall’Associazione Maremetraggio e da Sissi Entertainment, con il contributo del Comune di Lignano e della Friuli Venezia Giulia Film Commission, il corto è tratto dall’omonimo racconto dello scrittore e giornalista Pietro Spirito, che ha collaborato anche alla sceneggiatura, e ricostruisce la storica visita che il 15 aprile del 1954 Ernest Hemingway fece alla cittadina balneare friulana.
Quel giorno segnò il destino della suggestiva località dalle “sabbie d’oro”, con il premio Nobel che, definendola la “Florida d’Italia”, tenne a battesimo, e idealmente diede la benedizione americana, alla Lignano moderna.
Su questa particolare vicenda storica si innesta la fiction del corto “La penna di Hemingway”, che racconta la storia di Claudia (Christiane Filangieri), giovane e affermata concertista che ritorna a Lignano per il funerale del padre, che è sempre vissuto lontano da lei, nella località turistica friulana, e con il quale ha avuto rapporti molto scostanti. Del suo passato Claudia non ha mai saputo nulla. Ma tornando nella dimora paterna di Lignano, dopo il funerale, scopre tra i ritagli del padre degli indizi che lo collegano al noto scrittore Ernest Hemingway (interpretato nel corto da Francesco Barilli), che a Lignano si fermò nel lontano 1954. Questo evento, dopo il quale il nome di Lignano sarebbe rimasto indissolubilmente legato a quello dello scrittore americano, è all’origine di una narrazione, tra verità e finzione, che si insinua sempre più tra le pieghe del passato del padre di Claudia e della città balneare friulana. Ormai preda di una curiosità insanabile Claudia si lancia in una ricerca di oggetti e persone parte di un passato misterioso, tutto da ricostruire. Nella ricerca viene aiutata da un oste (Sergio Rubini), che la mette in contatto con un vecchio e apparentemente poco raccomandabile amico del padre, Samuel (Cosimo Cinieri). E mentre il racconto si complica, assumendo tonalità noir, sullo sfondo scorre la storia di Lignano con le sue metamorfosi, dagli albori in bianco e nero degli anni ’50 alla modernità di oggi. In un crescendo di suspence e di rivelazioni si consuma il colpo di scena finale, in cui i personaggi calano la maschera, mostrandosi nella loro vera natura.
Il regista Renzo Carbonera, originario di Lignano e con una formazione prettamente documentaristica spiega: “Ho scelto di cimentarmi con questo corto per tre motivi: in primo luogo perché per me è un’ottima palestra per iniziare un percorso nel cinema di finzione. Anche se “La penna di Hemingway” parte dalla ricostruzione di un fatto storico, presuppone una preparazione diversa rispetto a quella richiesta da un documentario: è un’indagine sul campo, molto divertente, in cui si cercano location, comparse, scenografie, costumi. Inoltre con questo corto ho la possibilità per la prima volta di girare nel mio luogo d’origine. Infine grazie alla produzione e alla disponibilità di Sergio, Christiane, Cosimo e Francesco posso lavorare con un cast d’eccezione, cosa che non accade spesso quando si gira un cortometraggio”.
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