“Trieste celebra oggi una delle giornate più legate sentimentalmente alla sua storia. Una storia, in particolar modo quella del ‘900, sofferta e complessa, ma che alla fine ha riportato il tricolore a sventolare in questa splendida piazza. Era infatti il 26 ottobre del 1954 quando Trieste si ricongiunse alla Patria, sull’onda di una volontà popolare nazionale che accese i cuori dalle Alpi alla Sicilia. Quel giorno segnò la fine di una stagione drammatica per la nostra città, vissuta nella provvisorietà di un governatorato anglo americano e nell’ombrosa incertezza di un futuro minato dagli appetiti territoriali della vicina Yugoslavia comunista. A testimoniare quanto Trieste volesse ritornare ad essere italiana ci sono i nomi incisi nelle strade e nelle piazza della città di chi si immolò per il ritorno all’Italia: le medaglie d ’oro Saverio Montano, Francesco Paglia, Piero Addobbati, Leonardo Manzi, Erminio Bassa e Antonio Zavadil. Martiri che sacrificarono la propria esistenza per essere liberi di vivere nella propria Patria”.
Con queste parole il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza è intervenuto questo pomeriggio in piazza Unità d’Italia alla cerimonia di consegna della bandiera della città alla nave San Giusto, in occasione del 56° Anniversario del Ritorno della città all’Italia, nell’ambito della Giornata delle Forze Armate e nel 150° dell’Unità nazionale.
“In questa giornata importante e speciale -ha sottolineato ancora il primo cittadino- intendiamo celebrare non solo il tricolore, ma anche chi oggi, indossando una divisa, per questa nostra bandiera è impegnato nelle missioni all’estero a difendere i valori di libertà e di pacifica convivenza. Sono gli uomini e le donne dell’esercito italiano, che con grande professionalità e spirito di sacrificio si trovano in prima linea nelle aree più calde del mondo per portare la pace. A loro va la nostra più incondizionata riconoscenza, affinché abbiano da quei lontani scenari di guerra la consapevolezza di poter contare sul nostro sostegno. Allo stesso modo il popolo italiano onora i caduti delle nostre Forze armate e il dolore delle loro famiglie. Un dolore sempre composto e mai urlato, un dolore verso il quale dobbiamo nutrire la forma più alta di rispetto e di solidarietà”.
“Ma se è la storia è fatta dagli uomini è altrettanto vero che essa viene poi sublimata dai simboli. Per questo motivo la presenza della nave San Giusto, ormeggiata al molo Bersaglieri –ha aggiunto ancora Dipiazza- è motivo di vera emozione per noi triestini. E proprio per siglare questo legame simbolico che unisce la nostra città all’Italia consegneremo al comandante, capitano di vascello Maurizio Scarcella, la bandiera della città di Trieste, quale testimonianza di un sentimento patriottico vivo e immutato nel tempo”.
Il sindaco ha voluto infine rivolgere uno speciale ringraziamento al Ministro della difesa, Ignazio La Russa, che “ha inteso onorare Trieste nobilitando questa giornata attribuendo ad essa l’apertura dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità nazionale”. “Perché, proprio come ci ha detto il ministro stamani, Trieste è la città simbolo dell’Unità nazionale, che nella sua storia ha dovuto lottare per essere libera di sentirsi italiana”. E questo sentimento, spontaneo e sincero –ha concluso il sindaco Roberto Dipiazza- accende ancora i nostri cuori, cuori di triestini e di italiani, che conservano con orgoglio, al di sopra di tutto, il valore della Patria e del tricolore”.
la piú grande disgrazia per Trieste l ´arrivo dei taliani
mi ghe iero quel giorno e ricordo la felicità.
mi me ricordo che sullaq costriera i ga fato lke barricate e ga buttá le piere sui taliani