24 Ottobre 2010

Wi-Fi libero, nuova battuta d’arresto. Ecco la mappa degli hot spot in Friuli Venezia Giulia

Nuova battuta d’arresto per la sburocratizzazione della connessioni wi-fi. Sembrava ormai imminente l’abrogazione del decreto Pisanu (che obbliga gli esercenti che vogliono offrire l’accesso wi-fi a schedare i propri clienti) mentre il Viminale ha presentato un dossier che denuncia i rischi legati alla connessione libera. Sarebbe comunque allo studio una soluzione di compromesso che prevede la registrazione del numero di cellulare dell’utente.

Per quanto riguarda le reti già attive (ovviamente con necessità di identificare gli utenti) in Friuli Venezia Giulia, la prima della classe è senza dubbio Pordenone, dove è attivo il servizio wireless Naonis: 10 hot spot cittadini (qui la mappa) con quasi 2mila utenti che usufruiscono della connessione gratuita.
Trieste conta invece sulla rete TriesteFreeSpoTS in piazza Unità, che garantisce due ore di navigazione gratuita al giorno. E se all’aeroporto di Ronchi dei Legionari la rete wi-fi è disponibile solo a pagamento, a Udine diversi locali offrono il servizio: Barcollo in via Mercatovecchio, Madrid music bar in via Sarpi, Peperoncino in via Zanon, Ai Barnabiti in piazza Garibaldi. Ma ci sono anche l’Executive Hotel di Masieri, il centro commerciale Citta’ Fiera e ancora il Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la Rodax Wi-Fi Free Zone di via Savorgnana, il Centro Espressioni Cinematografiche di via Trento, il Centro per le Arti Visive e il cinema Visionari in via Asquini.
Per quanto riguarda Gorizia, invece, gli hot spot più vicini vengono segnalati a Nova Gorica, dove sono attivi ben sei accessi gratuiti alla rete (qui il dettaglio).

Segnalaci altre reti wireless accessibili gratuitamente: redazione.trieste@bora.la o redazione.gorizia@bora.la

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6 commenti a Wi-Fi libero, nuova battuta d’arresto. Ecco la mappa degli hot spot in Friuli Venezia Giulia

  1. capitan alcol ha detto:

    Una volta i terroristi lasciavano i loro comunicati nei cestini della spazzatura. Credono che quelli di oggi siano così scemi da postarli sul loro profilo di Facebook?

  2. bonalama ha detto:

    non vogliono i terroristi, vogliono NOI!

  3. Alessio ha detto:

    Tempo fa Maroni dichiarò che lui navigava regolarmente in rete e che (orrore) era anche solito scaricarsi musica. E’ chiaro che sparava palle, forse per accattivarsi le simpatie di qualche diciottenne votante. Una persona che un giorno sì ed un giorno anche, quando accadono fatti di cronaca nera, se la prende con i social network, che propone ai provider forme di cnsura preventiva sui contenuti e che ora si dimostra così ottuso nei confronti di una facilitazione alla comunicazione che rguarderebbe tutti i cittadini è evidente che non sa un c. di internet.

  4. omovespa ha detto:

    “il Viminale ha presentato un dossier che denuncia i rischi legati alla connessione libera”
    si, si, ghe xe el riscio che la gente se informi, magari i riscia anche di imparar qualcosa. adeso aspeto el dosie che denunci i risci che xe co te mostri liberamente television e ti fa scoltar radio.

  5. Paolo Geri ha detto:

    Il controllo del web è diventato lo strumento fondamentale del controllo politico e sociale sui popoli. Basta vedere Cina e Iranm ma neanche negli Stati Uniti non scherzano. Poichè questo non sarà mai ammesso da nessun governo è evidente che si cercherà sempre di scoraggiare e non di favorire la diffusione del wi-fi (gratuito o meno). A proposito oggi la burocraziae talmente tanta che non conviene gestirlo nemmeno a pagamento. Ma cosa ci aspettiamo da un “regime” che a Trieste vuole schedare persino i musicanti di strada ….

  6. Antonio ha detto:

    Come al solito in Slovenia sono più avanti…

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