20 Ottobre 2010

Continuano al Miela di Trieste gli appuntamenti della XI edizione di S\paesati – eventi sul tema della migrazione.

Lo stato dov’era… intere famiglie  con le stesse mie domande… perse e vuote” . A parlare è una donna che probabilmente ha vissuto l’immigrazione sulla propria pelle; mentre con voce forte e chiara un gruppo di donne legge i primi dodici articoli della Costituzione, racconta al pubblico di sé stessa e delle sue esperienze. Ad un certo punto noi (il pubblico) incominciamo a chiederci  chi è questa donna, da dove viene, perché è stata costretta ad abbandonare il proprio paese… Nulla di tutto ciò sarà mai svelato. Sul palco ci sarà spazio solo per la poesia, per i versi recitati da Livia Bazu, Mia Lecomte, Sarah Zuhra Lukanic, Melita Richter e Candelaria Romero, accompagnate da immagini di vita quotidiana e da suggestive melodie.

Madrigne è il secondo spettacolo della Compagnia delle Poete dopo il debutto romano con Acromazie, al Miela di Trieste in Prima Nazionale. Madrigne fa parte del programma della  XI edizione di S\paesati – Eventi sul tema delle migrazioni. ll titolo è un neologismo trasversale che vuole riunire in una sola immagine i ruoli diversi che si trova a ricoprire ogni donna, per ricomporre il quadro di un universo femminile in cui ognuna è in tutto diversa e insieme in tutto uguale alle altre. Madri, matrigne, madrine… – caustiche, tenere, ilari, voraci, assorte – tutte ad esprimere la propria femminilità attraverso una parola poetica che non conosce frontiere né distanze, ma supera lingue e confini per toccare il cuore dell’esistente. La tappa triestina di Madrigne è stato diretta da Vesna Stanic.

La Compagnia delle Poete è nata nell’estate del 2010, per iniziativa di Mia Lecomte, poeta italofrancese e studiosa di letteratura della migrazione. Al momento la compagnia è composta da una ventina di poetesse che provengono da diversi continenti, accomunate da una particolare storia personale di migranza e transnazionalità, affiancate nella realizzazione degli spettacoli da artiste che hanno lavorato in ambito internazionale, muovendosi tra esperienze differenti.

Il risultato? Una poesia multiculturale e ibrida. Una poesia riportata alla sua originaria funzione  di oralità condivisa. E perchè no, anche  una ” poesia italiana”, come ha precisato Mia Lecomte durante l’incontro con la Compagnia dopo lo spettacolo, definendo la letteratura di migrazione in Italia  “un campo scientifico ignorato dalla maggior parte dei critici letterari italiani, ma che invece esiste già da vent’anni e andrebbe scoperto e rivalutato”.

S\paesati non finisce qui. Giovedì 21 ottobre, appuntamento al Miela alle 20.30, dove si continuerà a parlare di migrazione attraverso un’insolita lezione di storia cantata a due voci che percorrerà 150 anni di migrazioni dall’Italia e in Italia.
Esuli, profughi, rifugiati e… (in una parola) migranti è uno spettacolo  di e con Emilio Franzina e con Sabrina Turri (voce) e Mirco Maistro (fisarmonica), che sarà presentato alle ore 19.30 con un introduzione della storica Elisabetta Vezzosi e il geografo Francesco Micelli. Venerdì 22 ottobre alle ore 8.30, sempre al Teatro Miela, andrà in scena una replica per gli studenti delle scuole superiori: un modo per avvicinare i giovani al tema sempre attuale dell’immigrazione e per vedere cosa c’è oltre il pregiudizio.

Per maggiori informazioni qui.

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