19 Ottobre 2010

Ecosistema urbano: Trieste crolla al 41° posto, Gorizia scende di tre posizioni

Ecosistema urbano: nella classifica di Legambiente Trieste crolla al 41° posto (nel 2009 era 23.a), Gorizia scende dal 10° al 13°, Udine guadagna tre posizioni e si piazza 30.a. Pordenone è la migliore del Fvg.

Osservando le migliori città in Italia per quanto riguarda gli indicatori ambientali, sul podio troviamo Belluno, Verbania e Parma. Poi Trento, Bolzano e Siena.

La prima delle regionali è Pordenone, che con un balzo di 37 posti in classifica si aggiudica l’8° posto. Segue Gorizia, che – al 13° posto – perde tre posizioni rispetto al 2009.
Udine si piazza invece 30.a guadagnando tre posizioni, mentre Trieste chiude al 41°: un crollo netto rispetto al 23° dell’anno passato. Nonostante tutto il capoluogo giuliano rimane nelle eccellenze nazionali per quanto riguarda il trasporto pubblico, con ben 317 viaggi/abitante/anno, seconda, tra le grandi città, solo a Venezia che ne totalizza 626.

Per quanto riguarda la “sorpresa” Pordenone, la città migliora nella qualità dell’aria (in tutti e tre gli inquinanti monitorati); nei rifiuti, diminuendo la produzione complessiva e agganciando il primato assoluto nella percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata con il 76,3% (era appena il 44,4% lo scorso anno). Migliora anche nelle energie rinnovabili (solare Termico e Fotovoltaico e Politiche energetiche). Diminuiscono poi i consumi di carburanti e aumenta lo spazio per le bici (da 14,04 metri equivalenti per abitante dello scorso anno a 15,98). Cresce di poco la capacità di depurazione e calano le perdite di rete (dal 14% dello scorso anno al 10%)

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2 commenti a Ecosistema urbano: Trieste crolla al 41° posto, Gorizia scende di tre posizioni

  1. marisa ha detto:

    Queste statistiche sono da prendere con le pinze…..

  2. capitan alcol ha detto:

    Adesso quelli di Gorizia dovrebbero andare a Pordenone (che non è tanto lontano) e farsi spiegare per ben bene come si fa una raccolta differenziata SERIA e non quello schifo che c’è adesso. Ma io continuo a credere che non lo faranno.

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