La scuola non permette a un bimbo di nove anni di percorrere da solo il tragitto casa-scuola. La questione finisce in tribunale.
Il fatto si è verificato a Buia. Secondo la madre, che sostiene il proprio diritto a decidere sull’educazione dei figli, si tratterebbe di un divieto immotivato, visto che la distanza tra l’abitazione e la scuola è di soli 200 metri. Secondo la direttrice della scuola primaria, invece, lungo il percorso sono presenti dei potenziali pericoli.
Il giudice, a cui la madre si è rivolta, ha dato alle parti otto giorni per giungere a una soluzione condivisa, magari ricorrendo all’aiuto di un fratello maggiore o a deleghe ad altri maggiorenni.
Come si deve sentire questo bambino che a nove anni è considerato giuridicamente incapace di percorrere 200m a piedi?
Mia figlia è stata sempre orgogliosa di poter andare a scuola da sola, in Austria.
La direttrice ha messo le mani avanti, ma credo che la responsabilità fuori dall’edificio e degli orari sia dei genitori, quindi il problema non sussiste.
andate a pagina 21
http://www.regione.fvg.it/TutoreMinori/accessibile/pdf/documento_definitivo_responsabilita.pdf
Ma stiamo scherzando? Io sono sempre andato a scuola da solo, alle elementari (a Trieste)… e dovevo fare più di duecento metri.
No, non è uno scherzo, è idiozia italiana.
Trovatemi un altro posto in Europa dove bisogna accompagnare e andare a prendere i figli a scuola come da noi.
Come se fossero degli incapaci.
Frequentasse la scuola nel Bronx potrei anche capire.
Tra qualche giorno se ritrovemo coi compagni dele elementari dopo oltre 40 anni.
I due che manca i xe “andài avanti” qualche anno fa per malatia e incidente.
Andavimo tuti a scola a pie ma a quel semo tuti sopravisudi!
La diretrice xe ridicola!
No devi permeterse de intrometerse nei fati familiari se non per evidenti problemi emergenti anche a scola (violenza, grande trascurateza).
Xe i altri che vien compagnadi che xe strani!
Mai visto a Trieste il caos che si crea vicino alle scuole elementariquando piove (non dico quando diluvia ….) perchè mammeta e paparino non vogliono che il pargolo si bagni ? La logica è la stessa. Come si permette la direttrice di interferire su di un ambito che è di pretta competenza familiare ? Mi meraviglio del giudice che cerca impossinili “mediazioni”.
Poi ci meravigliamo se stiamo diventando un popolo di bamboccioni. Lasciamo crescere questi bambini fuori dalla campana di vetro!