11 Ottobre 2010

Sappada vuole tornare in Friuli. L’appello dei cittadini


di Alessandro Mauro

Il risultato del Referendum a Sappada ha sfiorato la totalità dei consensi: 75% di partecipazione al voto il 95% di Si contro il 4,9% di No (860 Sì, 41 No, 1 nulla, 1 bianca). Il risultato più ampio, sia a livello di partecipazione che di consenso, rispetto a tutti i referendum analoghi che si sono celebrati in Italia.

D’altra parte Sappada è un isola linguistica dove si parla un dialetto tedesco simile a quello di Sauris e Timau ed è da sempre parte del Friuli. Il nostro paese è unanimemente considerato nei confini del Friuli Storico e fa parte della Diocesi di Udine. Mai, fino al 1852, Sappada è stata considerata parte del Cadore neanche dalla Serenissima Repubblica di Venezia, le mappe della Serenissima indicano infatti Sappada sempre in Friuli.

Le società sportive sappadine sono tutte iscritte nei vari comitati friulani, i contatti economici sociali e religiosi con il Friuli sono fervidi e vivi.

Se Sappada però non tornerà in Friuli anche dal punto di vista amministrativo; noi temiamo che il nostro paese e le nostre tradizioni non avranno futuro. Ecco perché stiamo lottando, ecco la ragione del consenso ottenuto al referendum.

Il primo tentativo di ritornare il Friuli fu fatto dopo l’annessione nel 1852 avvenuta grazie all’inganno. Il secondo fu fatto nel 1966 con un Referendum tra le famiglie di Sappada che ebbe il consenso del 98% delle stesse. Poi negli anni settanta ci fu una ulteriore organizzazione del consenso intorno all’idea di riportare Sappada nei confini del Friuli.

Abbiamo voluto dare vita alle speranze dei sappadini avviando il referendum costituzionale ex articolo 132 della Costituzione.

Lo stato delle cose al momento:

La provincia di Udine si è espressa, in un indimenticabile Consiglio Provinciale, a favore del nostro ritorno in Friuli. Il Consiglio ha votato la mozione a maggioranza assoluta e ci ha accolto con l’applauso finale di tutti i consiglieri.

La Provincia di Belluno, grazie alle nostre mosse elettorali e politiche, si è espressa affinché la volontà popolare venga rispettata e ai Sappadini venga data risposta da parte delle istituzioni.

Questi sono atti simbolici sebbene abbiano un grande peso politico.

Dal punto di vista delle carte che contano invece: il Senatore Ferruccio Saro è riuscito a fare calendarizzare il disegno di legge ordinaria N.1126 in Prima Commissione Affari Costituzionali al Senato. C’è stata la prima discussione poi il tutto si è arenato perché si aspettano i parerei delle Regioni e perché è stato chiesto di verificare se possa essere sufficiente la procedura di Legge ordinaria, cosa della quale noi siamo convinti.

Ora è fondamentale che il Senato si esprima al più presto e che anche le regioni lo facciano. Il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini ha già scritto una lettera di sollecito al Senatore Carlo Vizzini presidente della prima Commisnione Affari Costituzionali al Senato.

La regione Friuli Venezia Giulia è favorevole (almeno dai colloqui informali che abbiamo avuto con vari esponenti) ad esprimersi positivamente per il ritorno di Sappada in Friuli, di contro il presidente della regione Veneto Luca Zaia, non conoscendo affatto il problema, si è dichiarato contrario. Ma queste dichiarazioni (dell’una e dell’alatra parte) non contano nulla. Contano solo i documenti ufficiali. Gli atti.

Per finire, molti di voi forse avranno letto della “presunta” contrarietà al ritorno di Sappada in Friuli del sindaco. Faccio notare che nessun sindaco nei paesi dove si sono svolti simili referendum è apertamente favorevole al passaggio di regione.
Pensate sia un caso? Non lo è. Questo è il risultato della pressione fortissima della Regione Veneto sugli amministratori. Dovendo i sindaci dare risposte immediate ai cittadini non possono rischiare l’ira sicura della Regione in cambio di una incertissima possibilità di modifica dei confini. In queste condizioni è stato un miracolo essere riusciti ad arrivare in Prima Commissione Affari Costituzionali come un semplice comitato civico.

Detto tutto ciò mi pare ora evidente che solo il consenso e la mobilitazione dei friulani possa cambiare l’inerzia nella quale sta sprofondando la vicenda ed è per questo che ci è venuto in mente di dare vita ad una impresa che dovrà essere festosa bella e popolare per quanto molto faticosa: una raccolta di firme che metta tutti i politici e le istituzioni di fronte alle proprie responsabilità perché se la regione Friuli vorrà e solo se la Regione sarà disposta a lottare; Sappada potrà tornare in Friuli. Le premesse tecniche ora ci sono. Però per smuovere la macchina occorre il consenso raccolto nelle piazze.

Ed ecco perché oggi vi chiedo di sostenere l’iniziativa della raccolta delle firme:

1. Come prima cosa abbiamo bisogno di una struttura di volontari disposti, quando si deciderà, ad andare nelle piazze con il tavolino per le firme (naturalmente noi verremo da Sappada, ma da soli non possiamo fare nulla).
2. Quando avremo ampliato il comitato di Sappada al Comitato per la raccolta delle firme potremmo andare sui giornali e sulle televisioni per sostenere l’iniziativa dal punto di vista mediatico.
3. Una volta determinato il peso dell’opinione pubblica nessuno potrà mettere la testa sotto la sabbia. C’è molta fretta come avrete capito.

di Alessandro Mauro

Tag: , , .

108 commenti a Sappada vuole tornare in Friuli. L’appello dei cittadini

  1. alpino ha detto:

    forza sappadini mettecela tutta, sarete da esempio anche ai portogruaresi nelle vostre stesse condizioni, unitevi!

  2. Srečko ha detto:

    Avete la mia solidarieta’.

  3. zavata ha detto:

    …perchè neanche non accennano a una questione di soldi e vantaggi economici a stare in friuli? …che potrebbe forse anche uno dei motivi, se non il principale? …giusto per non girarghe tanto intorno

  4. Luigi (veneziano) ha detto:

    Non “potrebbe forse essere anche uno dei motivi”: E’ il principale motivo.

    D’altro canto, che faresti tu se vivessi in un posto al confine di una regione, e a quelli che vivono a dieci chilometri da te lo stato “gira” quasi il doppio dei soldi che “gira” a te?

    Fate la domanda a me, che vivo a Venezia: vuoi tu che la tua regione sia annessa al Trentino-Alto Adige?

    Anche subito!

    L.

  5. Luigi (veneziano) ha detto:

    ..in alternativa: concedete lo statuto speciale anche alla Regione Veneto, e dopo – ad armi pari – ognuno vada con chi vuole.

    L.

  6. Rupel ha detto:

    anche noi, veri triestini, vorremmo far ritorno alla nostra patria Austriaca

  7. zavata ha detto:

    chiaro che i schei xe il motivo principale, legittimo… xe che poi te se trovi l’articolo farcido de tutta un’altra serie de motivazioni storiche e culturali, legittime anche questo certo. Me domando se podessi esister il caso inverso: de una comunità che sta in friuli legadissima per motivazioni storico-culturali al veneto e che chiede de lassar il friuli per andar col veneto.. fermo restando il carrozzon legislativo esistente al momento.

  8. capitan alcol ha detto:

    Meglio Sappada che qualche paese depresso. Almeno loro si portano dietro qualche risorsa derivante dal turismo.
    In questi casi però nessuno chiede mai il parere ai futuri ‘annettenti’.
    In parole povere: li vogliamo? O li tratteremo come gli ultimi arrivati e quindi con minor diritto di parola sulle decisioni rinfacciando loro le stesse colpe che siamo tanto bravi a rinfacciare agli extracomunitari?

  9. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ zavata

    Comuni friulani che chiedono di entrare nel Veneto? E che sono, pazzi furibondi?

    Secondo uno studio della Segreteria Bilancio e Finanza della Regione Veneto, se il sistema tributario e di trasferimenti della Regione Veneto fosse esattamente lo stesso del Friuli Venezia Giulia, la Regione Veneto avrebbe ogni anno risorse in più per 15 miliardi di Euro, pari a 3.049 Euro pro capite.

    In pratica, ogni comune del Veneto potrebbe spendere 250 Euro AL MESE PER ABITANTE in più rispetto a oggi.

    Alla luce di quanto sopra, rifaccio la domanda: chi è quell’amministratore pubblico pazzo furibondo che chiede di passare dal Friuli Venezia Giulia al Veneto?

    E ricordo anche una cosa che ho già scritto: cinque regioni in Italia reggono tutta la baracca, nel senso che cinque regioni pagano per tutte le altre, ricevendo enormemente meno di quello che sborsano: quella che paga più di tutti è la Lombardia, la seconda è il Veneto.

    Secondo voi quanto potrà durare la storia, se poi addirittura pezzi del territorio chiedono di andarsene via, per entrare a far parte del bengodi?

    Altra domanda: se faranno un federalismo fiscale serio, laddove le risorse saranno distribuite in maniera equivalente, quante saranno le regioni italiane che dovranno dichiarare fallimento?

    E se faranno una cosa del genere, secondo voi quanti mesi durerà ancora l’Italia?

    Io sospetto che la Lega abbia già fatto tutti questi calcoli.

    Luigi

  10. famagosta ha detto:

    Solo sospetto? pare che lo stesso statuto della lega faccia molta fatica a mantenere implicite le velleita’ separatiste:)

    Non sono al corrente di come vogliono impostare il federalismo, ma se il federalismo impostato dalla lega prevede la possibilita’ per le regioni di emettere obbilgazioni per la spesa corrente, e’ chiaro il disegno leghista, ossia quello di consegnare il sud, nella delle peggiore delle ipotesi a medio termine, alla tutela fmi o bce(deriva greca)…

  11. famagosta ha detto:

    Solo sospetto? pare che lo stesso statuto della lega faccia molta fatica a mantenere implicite le velleita’ separatiste:)

    Non sono al corrente di come vogliono impostare il federalismo, ma se il federalismo impostato dalla lega prevede la possibilita’ per le regioni di emettere obbilgazioni per la spesa corrente(oggi inpossibile), e’ chiaro il disegno leghista, ossia quello di consegnare il sud, nella delle peggiore delle ipotesi a medio termine, alla tutela fmi o bce(deriva greca)…

  12. capitan alcol ha detto:

    C’è un debito pubblico da spartire.
    Chi se lo prenderà sul groppone? La Lombardia? La Campania? La Sicilia?

  13. ufo ha detto:

    Xe scrito de qualche parte che i comuni che i vol cambiar region devi eser contigui? Più che ghe penso più me par cocola l’idea de una racolta firme per tramacar un par de comuni nostrani in tela provincia de Bozen. No xe question de soldi – xe solo che lasù me par che i rispeta la costituzion riguardo ale minoranze, tanto che l’ano scorso anche i babau de AN i ga fato un manifesto a favor del bilinguismo… Chi ghe stà?

  14. Tergestin ha detto:

    A Trieste gavessimo tuto el diritto de gaver un’autonomia pari a quela dei Sud Tirolesi. Ma eventi storici de varia natura, piu’ importazioni furbe de bacini elettorali, ga fato si’ che i ne inzingani nel altro senso, con contraposizioni inaccettabili.
    Ricordemo che el statuto speciale in region se lo ga grazie all’unicita’ de TS, no per altro.

    Se pero’ altri protesta per i statuti speciali, i se vardi quanto spendi, quanto ricevi e quanto spreca diverse altre regioni, con o senza statuto speciale.

  15. capitan alcol ha detto:

    ufo ci hanno già provato.

    Una senatrice leghista voleva annettere Lampedusa alla provincia di Bergamo.

    http://www.corriere.it/Politica/2008/elezioni08/maraventano_lega_5c48a0a6-0acb-11dd-98e1-00144f486ba6.shtml

  16. capitan alcol ha detto:

    Un giorno non troppo lontano la Valle d’Aosta si annetterà l’intero paese. Questo mi spaventa.

  17. matteo ha detto:

    il problema mica è che non hanno soldi da spendere o avere soldi in piu da spendere, il problema è come li spendono

    ieri o oggi ho visto al tg che per vedere un marciapiede sono andati 15 consiglieri del rione, prendono 50 euro a gettone + per essersi assentati dal lavoro, abbiamo lo stato bucato e non centra fare il federalismo o altro se non si fa per eliminare sprechi ulteriori che non servono

  18. Dag ha detto:

    #14 Tergestin
    Non stiamo ad inventare cose che non stanno nè in cielo nè in terra.
    La specialità del FVG deriva:
    1) motivo storico-geografico (ed ormai non attuale): la posizione strategia del FVG a ridosso della cortina di ferro. Qui correva uno dei più importanti confini europei tra il blocco capitalista e quello comunista;
    2) la tutela delle culture e delle minoranze linguistiche (friulana, slovena, tedesca).
    La 2a motivazione è, ormai, l’unica che tiene per continuare a mantenere questa regione come “speciale”.
    Allo stato attuale, direi che capisco ben che regioni come il Veneto chiedano di avere pari diritti delle regioni a statuto speciale.

  19. matteo ha detto:

    Storia
    Diversamente dalla Sicilia, la specialità della Regione Friuli Venezia Giulia non è stata la “legalizzazione” di una precedente situazione. Diversi sono i fattori concorrenti all’adozione del principio di autonomia, in primis il “Memorandum d’intesa” del 1954 che stabiliva, oltre ai nuovi confini fra Italia e Jugoslavia, la suddivisione del Territorio di Trieste in due Zone: la Zona A, amministrata dall’Italia e la Zona B, amministrata dalla Jugoslavia. Lo Statuto, ancora oggi, riflette l’impostazione iniziale e originaria, ovvero quella di voler aiutare e incentivare lo sviluppo di una zona riconosciuta come poco sviluppata.
    http://www.intrage.it/rubriche/societaeistituzioni/federalismo/regioni_statuto_speciale/index.shtml

  20. Dag ha detto:

    E’ vero, una zona poco sviluppata. La Venezia Giulia è per questa regione, con i dovuti distinguo, come il meridione è per l’Italia. Va avanti con i contributi pubblici, produce poco e consuma tanto. Vive del passato e pensa poco al suo futuro.

  21. capitan alcol ha detto:

    A me ha incuriosito questo pezzo di intevista:

    Però accanto ai tre cantoni lei continua a prevedere le cinque regioni a statuto speciale. Perchè?
    <>

    http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/pdf/radEBD62.tmp.pdf

  22. capitan alcol ha detto:

    Provo a ri-postare il commento:

    Però accanto ai tre cantoni lei continua a prevedere le cinque regioni a statuto speciale. Perchè?
    “Perchè hanno combattuto per la loro indipendenza. La Sicilia contro l’armata di Nino Bixio. La Valle d’Aosta contro l’esercito di De Gaulle. L’Alto Adige contro l’ottusità di Roma. Tutti dimenticano che gli statuti speciali sono in realtà armistizi, concessi a queste regioni prima della Costituente.”

    http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/pdf/radEBD62.tmp.pdf

  23. Tergestin ha detto:

    @ Dag

    Col massimo rispetto per i friulani, ma a nissun ghe ne fregava meno de niente, specialmente a Roma, della lingua Friulana.
    No digo che no la esisti o che no la gabi de esser tutelada, anzi: ma all’epoca della creazion de questa region, le robe iera cussi’.
    Della lingua friulana, come de quela sarda, ne parlava al massimo personaggi del posto.

    Se Trieste no xe una realta’ economica ben messa come el Friul xe per molti ed evidenti motivi che pol immaginar tutti. Ma da qua a paragonarmela all’Irpinia no ghe stago, caro cugin.

  24. Marisa ha detto:

    Tre sono i motivi per cui Sappada vuole ritornare in Friuli:

    1) Perchè è sempre stata storicamente Friuli (anche Venezia la considerava Patria del Friuli) ed è stata annessa alla Provincia di Belluno in tempi relativamente recenti contro la loro volontà

    2) Perchè è forte il loro legame con la montagna friulana contigua.

    3) Perchè il Veneto ha sempre boicottato le minoranze linguistiche storiche (L. 482/99) che vivono in questa regione, negando a lungo perfino la loro esistenza: ladini (Ampezzano), friulani (mandamento di Portogruaro) e i tedeschi di Sappada. Per cui ne hanno (A RAGIONE!) le scatole piene del Veneto e vogliono unirsi sul piano progettuale (tutela della lingua e della cultura) con le isole tedescofone di Sauris e Timau.

    Del resto mi pare che il loro documento sia chiarissimo. Oltre al fatto che la nostra regione ha già detto O.K. !

  25. Marisa ha detto:

    A proposito….anche Cortina non vede l’ora di scappare dal Veneto, con cui non ha mai avuto nulla da spartire visto che prima del 1511 non è mai stata sotto Venezia, e dopo il 1511 e fino al 1918 ha fatto parte della Contea del Tirolo! Perchè dovrebbe quindi far parte della regione Veneto?

  26. piero vis'ciada (denovosestesso) ha detto:

    me diverto una cifra….

  27. piero vis'ciada (denovosestesso) ha detto:

    me vedo un giovane de cortina che scivolando zo per la tofana se interroga:
    “ma, ostrega ! quando mai il mio paesello è stato sotto venezia !?”
    e montando sul suo suv x7 bmv ragionar:
    “dal 1511 al 1918 abbiamo fatto parte della contea del tirolo… ostrega !!”

    si, xe giusto che i vadi… che i vadi..

  28. capitan alcol ha detto:

    Certo che a Sappada devono essere messi veramente male per voler entrare a far parte di una regione che non ha la montagna tra le sue priorità.
    Lancio un appello ai sappadini: siete proprio sicuri?

  29. piero vis'ciada (denovosestesso) ha detto:

    ma cooooome !? marisia ga appena certificado la regione FVG come esempio da seguire…
    no me raccapezzo più… 🙂

  30. marisa ha detto:

    certo che la nostra regione è quella che è, ma il veneto è ancora peggio sotto molti aspetti. E’ comunque è un diritto di Sappada chiedere il passaggio ad altra regione. E pensare che il motivo sia esclusivamente economico significa non conoscere i problemi che una realtà etnica come Sappada ha in una regione come il Veneto.

  31. marisa ha detto:

    Matteo – commento 19

    Non lo so che sito sia quello da cui hai ricopiato il testo. Comunque ti ricordo che l’art. 116 della Costituzione italiana (datata 1947 !) prevede cinque regioni a statuto speciali e una è la nostra. Riscrivo: 1947. Poi, a seguito dell’attentato a Tiziano Tessitori fu decisono di attendere pere l’attuazione dell’autonomia speciale SALVO la parte che riguardava la tutale delle minoranze linguistiche. Ma SOSPENDERE non significa CANCELLARE! Per i cui i motivi della cancessione della autonomia speciale alla nostra regione, vanno ricercati negli atti della Costituente nel 1946/1947!

    nel link da te riportato hanno scritto cavolate!

  32. matteo ha detto:

    capitan alcol, intervista a chi, vorrei leggerla, ma il link non funziona

  33. zavata ha detto:

    @marisa-30
    Se dal veneto i gavessi un trattamento economico mejo che in friul i discorsi etno-storico-folk-religiosi i fossi molto ridimensionadi dai stessi sappadini, per questo l’articolo xe assai ipocrita e ghe gira intorno al vero problema $$$!

  34. Luigi (veneziano) ha detto:

    Qui si raccontano delle cose parziali, facendo finta di dimenticarsi della verità.

    Il primo comune veneto che ha chiesto di passare da una regione all’altra non è né Sappada, né Cortina, ma Lamon: una piccola località in provincia di Belluno.

    Lamon ha chiesto di andare in Trentino.

    Dopo di che, hanno chiesto di andare in Trentino l’intero Altopiano dei Sette Comuni (Asiago & Co.) oggi in provincia di Vicenza, e Cortina. Dall’altra parte, hanno chiesto di andare in Friuli Sappada e Cinto Caomaggiore, nel portogruarese. Movimenti a favore del passaggio nel Friuli ci sono in tutto il portogruarese.

    Checché ne dica Marisa, alla quale piace raccontare solo ciò che le interessa e sorvolare allegramente su ciò che non confà alla propria teoria pan-friulanista, questi movimenti centrifughi dal Veneto verso le regioni vicine esistono solo e soltanto per una ragione: tutti questi comuni vedono benissimo come vengono gestiti i territori loro vicini, che ricevono dallo stato competenze maggiori e una vagonata di soldi in più. Attenzione che non si sta parlando di bruscolini: come ho già fatto notare, si tratta di una somma variabile fra i 15 e i 22 miliardi di Euro all’anno, a seconda che il paragone col Veneto sia fatto col Friuli o col Trentino Alto Adige.

    Chissà perché, nessun comune veneto ha chiesto di andare con la Lombardia o l’Emilia Romagna! Guarda che caso strano: tutti vogliono andare con le regioni a statuto speciale, nessuno con le regioni a statuto ordinario!

    E allora diciamo le cose in modo più esplicito: con le regole attuali, le regioni a statuto speciale (oltre alle altre regioni a statuto ordinario) sono mantenute da CINQUE regioni italiane: Lombardia, Veneto Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. Queste cinque regioni in pratica versano i soldi che poi vengono spesi dalle altre QUINDICI regioni! Giacché vengono conteggiati per fare questo calcolo fra dare/avere le tasse pagate al governo centrale, rispetto ai trasferimenti che il governo centrale rigira alle regioni stesse, il caso del Lazio è fuorviante: con le tasse “laziali” vengono conteggiate tutte le società che hanno sede a Roma perché quest’ultima è capitale d’Italia, ma di fatto svolgono altrove la propria attività, spesso al nord Italia: ENI, ENEL ecc.

    Quindi in realtà queste cinque regioni sono – al netto di quanto detto sopra – QUATTRO.

    La più tartassata in assoluto è la Lombardia, che ogni anno ha uno scompenso dare/avere di oltre 40 miliardi di Euro, ma il Veneto è la seconda regione con più o meno 10 miliardi di Euro all’anno di scompenso.

    E adesso che ti capita? Che parte del territorio veneto andrà in quelle regioni che godono dei soldi prodotti qui, e addirittura – se seguirà questo andazzo – la cosa farà peggiorare i conti dare/avere dei quattro di cui sopra! Cornuto e mazziato!

    Morale della favola: fin dai tempi di Galan (ex governatore del Veneto) quest’ultimo ha fatto fuoco e fiamme, dicendo: “Va bene: chi vuole vada con chi vuole, ma non con i nostri soldi!”.

    Lo sapete quanti soldi in meno avrebbe il Friuli Venezia Giulia se valessero le stesse regole dei trasferimenti del Veneto? Circa cinque miliardi IN MENO all’anno! Cinque miliardi! Provate a immaginare come sarebbe la sanità, la tutela delle minoranze, la scuola, i contributi per i mutui dei privati, le strade ecc. ecc., se improvvisamente il FVG avesse CINQUE MILIARDI di Euro in meno da spendere all’anno!

    E allora, ragazzi miei, io capisco tutti i discorsi di chi dopo centocinquant’anni di patimenti sotto l’ignobile governo dei perfidi veneti decide di riscoprire le fortissime affinità etniche con i propri vicini, ma non nascondiamoci dietro a un dito!

    Come diceva quel tale? Sono tutti froci… col culo degli altri!

    Luigi (veneziano)

  35. matteo ha detto:

    sarebbe la stessa identica cosa luigi, il punto non sono i soldi in piu ma come vengono spesi

  36. capitan alcol ha detto:

    Quoto #32

    #31 è un’intervista a Gianfranco Miglio. Divertente leggere quello che pensava all’epoca di Bossi.

  37. cagoia ha detto:

    Favorevole all’autodeterminazione.
    Indipendentemente dai motivi.
    Se fossi per mi tutto il nord est Provincia de Bozen-Bolzano!!
    Cussì salta la baracca

  38. dimaco ha detto:

    Luigi perchè non tiri su firme per far passareveneziainFriuli, così lasmetti di lamentarti. Sonosicuro che con lauta sagacia e puntigliosità riuscirai nell’intento.

  39. marisa ha detto:

    La regione Veneto per anni non ha riconosciuto le minoranze linguistiche che risiedono in questa regione. E’ da notare che la legge 482/99 prevede finanziamenti STATALI a cui la regione Veneto poteva accedere gratuitamente. Riscrivo: GRATUITAMENTE !
    Non mi risulta lo abbia fatto nè che le minoranze linguistiche friulane, ladine e tedescofane di questa regione, abbiano una tutela degna ddi tale nome. Anzi, esattamente il contrario.

    Affermare che è solo un problema di convenienza economica è un modo di ragionare tipico di chi crede che l’unico valore che esiste sono i “SCHEI”. Altri non ce se sono!
    Che Cortina voglia rientrare all’interno del territorio ladino, a cui appartiene, non viene neppure preso in cosiderazione. Eppure Cortina è una cittadina ricca e più che benestante: ma vuole riunirsi al territorio a cui ha sempre fatto parte prima del 1919 e ciò al fine di salvaguardare la sua identità, la sua lingua e la sua cultura che di venetofono non hanno assolutamnete nulla!

  40. marisa ha detto:

    Ovviamente quanto scritto per Cortina vale anche per Sappada. Questa località tedescofona da sempre guarda al Friuli sotto ogni punto di vista e da sempre sta cercando di tornare a casa. Perchè Venezia non glielo permette?

  41. marisa ha detto:

    Per quanto riguarda Sappada, vale quanto già scritto nel commento precedente. Con in più c’è da aggiungere che Sappada potrebbe essere una stazione turistica, anche invernale, di prim’ordine. Peccato che la regione Veneto se ne strafreghi di Sappada. Che oltre tutto è piena di seconde cose di proprietà di friulani e triestini. O non volete che Sappada scappi dal Veneto?

  42. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa 38

    Per cortesia, marisa: basta-con-le-frottole!

    La Regione Veneto DA SEMPRE ha demandato ai propri enti locali (province, comuni, comunità montane eccetera), alle Camere di Commercio locali e alle ASL TUTTI i soldi della legge 482/99, senza trattenere nemmeno un soldo per l’ente regione. A patto che questi enti locali facessero la richiesta. Sono state finanziate TUTTE le richieste anno dopo anno, fino ad esaurimento dei soldi.

    Secondo.

    La Regione Friuli Venezia Giulia si è dotata di propria legge regionale quadro per la tutela delle minoranze linguistiche nel 2001.

    Ebbene: la Regione Veneto ha promulgato la propria legge di tutela delle minoranze SETTE ANNI PRIMA: Legge Regionale 23 dicembre 1994 n. 73.

    E dal 1994 al 2010 sono stati stanziati dalla Regione Veneto oltre 150.000 Euro all’anno SOLO per la minoranza ladina, 25.000 Euro per i Cimbri, e così via. Se vai a fare i conti pro-capite: sono somme SUPERIORI a quelle stanziate dal FVG per le sue minoranze!

    A te non risulta che il Veneto abbia fatto nulla, perché tu sul tema NON SAI NULLA.

    E lasciatelo dire da uno che va in zone ladine della sua regione da oltre trent’anni: la questione della tutela della lingua, delle tradizioni locali, eccetera eccetera, per cui questi anelano a passare sotto il cappello delle regioni a statuto speciale, è una balla sovrumana!

    Quando hanno chiesto i contributi ai residenti cortinesi per gli asili nido, i politici tedeschi della SVP sono andati in missione in loco, e gli hanno fatto toccare con mano la differenza: in caso di trasferimento di Cortina in provincia di Bolzano, gli stanziamenti per i soli asili nido sarebbero stati “magicamente” RADDOPPIATI!

    Addirittura la giunta provinciale di Bolzano – cara la mia so-tutto-ma-non-so-niente – con i soldi pubblici ha approntato un pieghevole che ha fatto arrivare a casa di TUTTI i residenti di Cortina (ti faccio notare che mia cognata risiede lì), nel quale decantava i vantaggi della specialità provinciale sudtirolese. E questo a ridosso del referendum!

    Dopo di che, è chiaro che quando vai nei comitati ti decantano storie relative al “volersi unire con i fratelli di là del confine”, ma poi la realtà è che fra “fratelli” si verificano quanto pagano di tassa per le spazzature, se hanno o no l’addizionale comunale, se l’associazione locale riceve i soldi dall’ente pubblico per le proprie attività, eccetera eccetera.

    Ma lo sai che in provincia di Bolzano se tu vuoi fare una banda cittadina ti pagano il costume tradizionale, un contributo per lo strumento, la sala gratis per le prove e pure un contributo per lo spostamento in pullman in caso di scampagnate? Tutto pagato con i soldi della Provincia Autonoma.

    E che c’ho scritto in fronte io, sindaco di un comune che la banda cittadina nemmeno l’ha: Jo Condor?

    Luigi (veneziano)

  43. Luigi (veneziano) ha detto:

    Tanto per fare un riassunto, nel solo 2010 la Regione Veneto ha stanziato le seguenti somme (INDIPENDENTEMENTE DAI CONTRIBUTI STATALI) per le minoranze liguistiche:

    1. Minoranza Ladina: 444.679 Euro (su 455.679 richiesti)
    2. Minoranza Cimbra: 287.500 Euro (su 290.500 richiesti)
    3. Minoranza germanofona: 59.500 Euro (su 59.500 richiesti)
    4. Minoranza friulana: 13.368 Euro (su 14.168 richiesti)

    In particolare, i germanofoni di Sappada per il tramite della loro associazione rappresentativa “Plodar”, avevano chiesto:

    a. 4.000 Euro per organizzare il carnevale sappadino (concessi: 4.000)
    b. 46.500 Euro per la pubblicazione del calendario in dialetto locale, la pubblicazione di un manualetto di toponomastica locale, un’antologia illustrata per bambini in sappadino, l’aggiornamento del sito internet dell’associazione e il concorso “Albero più Grande della Vallata Sappadina (concessi: 44.500)
    c. 5.000 Euro per il museo etnografico (concessi: 5.000)
    d. 5.000 Euro per il concorso per l’ideazione dell’inno di Sappada (concessi: 5.000)
    e. 4.000 Euro come contributo spese amministrative (concessi: 4.000)

    Chissà se Marisa prenderà nota o se ocntinuerà a raccontare la rava e la fava.

    L.

  44. capitan alcol ha detto:

    E pensare che a Resia quei soldi per le minoranze nemmeno li vogliono ( a sentire certuni ).

  45. Luigi (veneziano) ha detto:

    A proposito, dimenticavo: gli abitanti di Sappada sono circa 1.325 (1.324 nel 2008), di conseguenza i contributi della regione Veneto ammontano a 45 Euro pro capite.

    Come se il Friuli stanziasse per la tutela delle proprie minoranze linguistiche oltre 80 milioni di Euro all’anno.

    Sapete invece quanti ne stanzia?

    Fatevelo dire da Marisa, così ci facciamo quattro risate.

    Ma la vera differenza è un’altra. A fronte di questi 45 Euro pro capite di contributi per le minoranze linguistiche, se i sappadini fossero in Friuli riceverebbero come trasferimenti ORDINARI dalla Repubblica Italiana (e cioè in definitiva da Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) MILLE EURO PRO CAPITE IN PIU’!

    Avete capito adesso dove sta il giochino, o no?

    L.

  46. matteo ha detto:

    mica i soldi in piu fanno la differenza

    Debito 2009: bene le regioni, male i comuni oltre 62 miliardi
    http://blog.panorama.it/economia/2010/08/09/debito-2009-bene-le-regioni-male-i-comuni-oltre-62-miliardi/

    Il debito delle Regioni
    http://www.corriere.it/editoriali/10_luglio_06/giavazzi-debito-delle-regioni_d80acafa-88bb-11df-9548-00144f02aabe.shtml

    altro sono specchi per le allodole

  47. Luigi (veneziano) ha detto:

    Aspetta che adesso mi è venuta in mente un altra storiella.

    Un mio amico è perito assicurativo a Moena (TN), e mi ha raccontato la seguente cosa.

    Un automobilista percorre il Passo Fedaia, al confine fra le province di Trento e Belluno. Un camoscio gli taglia la strada e lui gli sbatte contro, sfondando il cofano e il parabrezza.

    Ebbene: se si trovava sul versante trentino del passo, l’automobilista ha diritto ad un risarcimento del danno – pagato dalla Provincia Autonoma di Trento – fino al 70% su un massimale di 2000 Euro di danno, e quindi 1.400 Euro. Se invece si trovava sul versante bellunese… marameo! Non gli spetta nulla!

    Voi vivete in maggioranza in una regione a statuto speciale e forse non ci fate nemmeno caso a queste cose, ma se il Veneto è andato in mano ad un leghista e se il federalismo fiscale è oramai sulla bocca di tutti, è anche per “merito” di cose come questa, che porteranno dritto dritto allo sfascio della Repubblica. A quel punto la parola d’ordine sarà “si salvi chi può”, e le regioni più ricche si terranno la loro grana.

    Scenario già analizzato dalla Fondazione Agnelli anni fa, che dimostrò che quattro regioni contigue – Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna – potrebbero aggregarsi fra di sé costituendo una massa più che sufficiente per formare un nuovo stato di media potenza economica, tirando un bel calcione sui denti a tutte le altre.

    Luigi (veneziano)

  48. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo 46

    I soldi in più non fanno la differenza? MA tu hai letto il primo articolo che hai segnalato? C’è scritto che le regioni a statuto ordinario devono conformarsi a una sorta di “ordine” dell’amministrazione centrale, che gli ha imposto un piano di rientro a seguito dei loro sforamenti, mentre c’è una regione che a questo obbligo non è soggetta.

    Qual è questa regione?

    La Sicilia.

    Perché la Sicilia non è soggetta a questo obbligo e ocntinua ad andare a catafascio, pesando sulle spalle mie (in quanto veneto), dei lombardi, dei piemontesi e degli emiliano-romagnoli?

    Perché è una regione a statuto speciale.

    L’ho già scritto: tutti sono froci… col culo degli altri!

    L.

  49. marisa ha detto:

    Nel commento 43 il nostro LUIGI ci indica quanto la regione Veneto avrebbe finanziato i ladini dal 1996 al 2010: 150 mila euro in 16 ANNI! Riscrivo: 16 ANNI! Poi, nel commento nr. 44, sempre di LUIGI, i finanziamenti all’improvviso aumentano tantissimo. Che la regione Veneto abbia paura di perdere abitanti?

    Ma questi dati così forniti senza entrare nel merito di COSA finanziano, sono privi di significato. Si finanzia il folclore, la musica popolare, le filodrammatiche o si finanza la tutela linguistica? Quanti cartelli stradali bilingui friulano-italiano ci sono nel mandamento di Portogruaro? Mi risulta: NESSUNO! E le scuole? Quanti progetti scolastici in lingua minoritaria vengono finanziati e quale il finanziamento?

    Finanziare le tradizioni popolari non ha nulla a che spartire con la tutela delle lingue minorizzate!

  50. marisa ha detto:

    scusate, LUIGI ha scritto “dal 1994 al 2010”. Per errore ho scritto 1996. Esatto invece il “16 ANNI!”

  51. marisa ha detto:

    Qualcuno mi indica un SOLO finanziamento alla tutela linguistica della lingua ladina?

    http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/A4B84EA9-8C03-4D8E-A4B7-F214FC5F6487/0/RI_LR73_94_Riparto2010_All_A_dgr_1483.pdf

  52. marisa ha detto:

    L.R. Veneto 23.12.1994- Finalità: VALORIZZAZIONE DELLA STORIA E DELLA CULTURA.

    Quindi i finanziamenti concessi – e indicati da LUIGI – non hanno nulla a che vedere con la tutela linguistica !

  53. marisa ha detto:

    “Corso di filatura della lana con vecchia ruota: finanziamento concesso 65.983,84 euro”

    LUIGI, è così che si finanzia in Veneto la tutela di una minoranza linguistica storica riconosciuta dallo Stato italiano?

    il finanziamento l’ho trovato indicato qua:
    http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/A4B84EA9-8C03-4D8E-A4B7-F214FC5F6487/0/RI_LR73_94_Riparto2010_All_A_dgr_1483.pdf

  54. Luigi (veneziano) ha detto:

    Marisa, non capisci proprio un tubo: io ho scritto 150.000 Euro ALL’ANNO.

    E tu invece avevi detto che il Veneto non finanziava nulla!

    La tua ignoranza abissale dello stato delle cose, poi, ti fa partire per la tangente e entri in un marasma totale: non capisci più niente, spari link a tutto spiano… una figura penosa.

    E pur di cercare di riguadagnare un minimo, addirittura fra cinquanta progetti finanziati dalla regione ne vai a spiluccare uno per ridicolizzarlo!

    Senza nemmeno sapere che questi sono i progetti che LE MINORANZE presentano, quindi sono LORO che eventualmente propongono il “Corso di filatura della lana”, e la regione PAGA. Che proporresti invece tu: che la regione propone e dispone, sulla testa delle associazioni delle minoranze?

    Ma perché dai sempre queste pessime figure di te stessa? Se non conosci un argomento, lascia perdere, che è meglio…

    L.

  55. Pietro Bortolotti ha detto:

    Diatribe a parte, i sappadini si sono impegnati con tutta l’anima per ritornare in Friuli (e ben prima di Lamon cari miei; il primo referendum risale al 1966!) tant’è che, oltre ai comuni della Val Marecchia che sono passati dalle Marche all’Emilia, creandp così un precedente, è uno dei pochi comuni il cui iter referendario è arrivato in parlamento…e per un paesino di 1300 anime lontano da tutto e da tutti (cittadina più vicina: Tolmezzo, 10.700 abitanti a 45 km) non mi sembra affatto poco!
    Non vedo perchè non dovremmo sostenerli, dovremmo solo essere contenti della loro iniziativa.
    Mandi

  56. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ciccia, ma poi tu hai letto i documenti che frettolosamente sei andata a cercarti, visto che prima che io ti tirassi le orecchie navigavi nell’ombra più spessa?

    Tu domandi dove stanno i finanziamenti per la tutela della lingua ladina nello specchietto da te linkato http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/A4B84EA9-8C03-4D8E-A4B7-F214FC5F6487/0/RI_LR73_94_Riparto2010_All_A_dgr_1483.pdf ?

    Ma ti sei accorta o no che la regione con quei soldi paga – per esempio:

    – Valorizzazione della toponomastica locale
    – Pubblicazione di testi in ladino per le scuole
    – Realizzazione di materiale linguistico/didattico in collaborazione con le scuole
    – Valorizzazione e promozione della cultura ladina attraverso stampa, radio e TV (NB Questo significa per esempio che Tele Belluno ogni giorno fa una trasmissione in ladino, pagata dalla Regione Veneto: io ho un appartamento in provincia di Belluno, per cui VEDO cosa fanno, e dalle mie parti i cartelli sono BILINGUI, cara la mia ignorantona)
    – Sostegno a periodico in lingua ladina
    – Corsi di lingua ladina
    – Realizzazione e installazione cartellonistica e toponomastica

    Eccetera, eccetera, eccetera…

    Nemmeno quando te li spiattellano sotto il naso, sei capace di leggere i dati!

    L.

  57. Marisa ha detto:

    Perfettamente d’accordo con il commento precedente di Pietro Bortolotti.

    A LUIGI non posso che ricordare che la legge regionale del 1974 da lui citata ( e di cui riporta gli importi finanziati) riguarda la promozione della storia e della cultura e quindi non ha nulla a che spartire con la tutela linguistica. Del resto basta verificare cosa finanza per capire che la lingua ladina non è oggetto di finanziamento.

  58. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Pietro 56

    Io sono perfettamente d’accordo con te: vogliono andare in Friuli? Per quanto mi riguarda, porte aperte e grazie.

    Ma da domani tu – Repubblica Italiana – mi ridai indietro gli stessi soldi che darai a loro che stanno in Friuli.

    Patti chiari, amicizia lunga.

    L.

  59. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Marisa 58

    MA sei cieca? Secondo te finanziare i corsi di lingua ladina non ha nulla a che fare con la tutela della lingua ladina?

    Ragazza: tu mi preoccupi…

    L.

  60. matteo ha detto:

    la sicilia va a scatafascio per via che tiene il 100%? si, li spende male

    cmq la sicilia è un caso differente, non dimentichiamo che è a statuto speciale perche gl’ammericani dopo la guerra hanno promesso che saranno liberi dal italia

  61. Marisa ha detto:

    LUIGI….riguardati bene le tabelle! Quasi tutto riguarda finanziamenti che nulla hanno a che spartire con la tutela della lingua ladina!

  62. Pietro Bortolotti ha detto:

    In questo caso è inutile una diatriba sul federalismo fiscale o i finanziamenti…se ci sono dei comuni che oltre a ragioni economiche hanno ragioni culturali per passare da una regione a un’altra, e votano per questo passaggio, che si faccia il cambiamento di regione! Si deve rispettare la volontà popolare, ma che abbia delle valide motivazioni, non solo economiche. Quindi Sì a Sappada al Friuli, No alla limitrofa San Pietro di Cadore (che non potrebbe vantare nessuna motivazione se non quella economica).
    Certo, sicuramente i soldi in più risvegliano il patriottismo patriarchino di molti “antichi” comuni friulani, come quelli del portogruarese…ma per noi friulani dovrebbe essere un piacere riaccoglierli nella piccola patria. Questo almeno a mio modo di vedere le cose

  63. Pietro Bortolotti ha detto:

    A mio parere bisognerebbe creare una regione Friuli compatta e dal forte senso unitario, corrispondente alle 3 province di Udine, Pordenone e Gorizia, e la provincia autonoma di Trieste, con Trieste come città metropolitana…perlomeno verrebbero meno, oltre ai trascurabili campanilismi, tutte le diatribe sui doppioni Udine/Trieste (per esmpio l’università, di cui si parla in questi giorni). Entrambe le 2 realtà così costituite potrebbero avere diverse ripercussioni positive…

  64. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa 62
    E’ inutile discutere con te su questo argomento. Sette ore fa affermavi la stra-balla cosmica per cui la Regione Veneto non aveva nemmeno riconosciuto le minoranze linguistiche nel proprio territorio (!!!!), e nelle ultime tre ore – sulla base della smaccata evidenza del fatto che l’hai proprio sparata troppo grossa – ti arrampichi sull’interpretazione delle tabelle dei finanziamenti regionali del Veneto, che esistono da più di trent’anni e che da sedici anni sono stati ricompresi in una legge regionale.

    La tua credibilità sull’argomento non è “zero”: è “meno mille”, per cui dovresti solo leggere ed imparare.

    @ Piero
    Il caloroso abbraccio del popolo friulano verso i propri “fratelli” sarebbe credibile se – e solo se – i “fratelli” non andassero a percepire somme doppie rispetto a quelle che prendono adesso.

    Quindi i friulani potrebbero fare un grandissimo gesto di disponibilità, onde dissipare i gravosissimi sospetti che si nutrono dalle mie parti: appoggiare la battaglia che da oltre vent’anni viene fatta dai veneti per garantire anche a questa regione gli stessi poteri e gli stessi trasferimenti pubblici delle regioni speciali.

    Nel frattempo, con legge regionale il Friuli-Venezia Giulia potrebbe girare al Veneto tutto il surplus di soldi che passano da ovest a est, e che di fatto permettono ai friulani di vivere alle spalle dei lombardi, ma anche alle spalle dei veneti.

    L.

  65. capitan alcol ha detto:

    #64
    Quando leggo propositi come il tuo mi viene sempre in mente la frase di Voltaire:
    Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.

    Non so di dove tu sia, ma io le divisioni, i muri insormontabili tra friulani e triestini non li vedo, non li vivo e non li tocco, sarà perchè non frequento gli stessi circoli tuoi e di marisa.

    #65 tutte condivisibili le tue lagnanze sulla ripartizione dei soldi nei confronti del Veneto, ma vorrei sapere, per quanto riguarda la regione FVG se hai i dati per dire ciò che dici e cioè che saremmo dei parassiti succhiasangue. I numeri, parliamo con quelli per favore.

  66. Pietro Bortolotti ha detto:

    #66 secondo me queste divisioni non sono affatto insormontabili…credo solo che sarebbe meglio per tutti con una ripartizione territoriale come quella sopra descritta

  67. Dag ha detto:

    #64
    Magari! Ne trarrebbero giovamento tutti e finirebbero stupide rivalità che esistono solamente quando è stata costituita questa Regione in cui, a forza, è stato posto come capoluogo la città più grande, ma anche quella più decentrata e meno rappresentativa del territorio.
    C’è però da dire che non basta la costituzione di una città metropolitana a TS per renderla “indipendente” dal resto della così formata Regione Friuli.

  68. Pietro Bortolotti ha detto:

    #Io non penso che queste divisioni siano insormontabili…dico solo che entrambe le parti potrebbero trarre vantaggi da una suddivisione amministrativa come quella sopra descritta.
    Cmq (tornando a Sappada e all’appello lanciato dai referendari in questo articolo) la questione è solo questa: stando al momento così le cose (senza quindi occuparci di federalismo fiscale ecc) siamo favorevoli al passaggio del comune di Sappada nella nostra regione? Sì/No. Io sono per il sì

  69. capitan alcol ha detto:

    #69 Sarà che non lo pensate ma le vedete solo voi.
    Cosa resterebbe poi dello statuto speciale con due regioni disegnate (e che disegno!) secondo i tuoi propositi.
    Già non siamo buoni insieme a difendere quello che abbiamo, figuriamoci da divisi.

  70. Pietro Bortolotti ha detto:

    Non siamo buoni proprio perchè siamo divisi internamente! Separati ognuno difenderebbe meglio il proprio

  71. capitan alcol ha detto:

    Temo per voi che anche dopo la realizzazione dei vostri bizzarri auspici il castello di Udine continuerà a trovarsi sempre lì: a 46.064468 Nord, 13.236211 Est e piazza Unità idem a 45.65003 Nord, 13.767782 Est.

    Mi pare di vedervi in quel film, che se non parlasse di un tragedia ci sarebbe da ridere.

    http://www.youtube.com/watch?v=9-Yd7hMJfc0#t=3m00s

  72. Luigi (veneziano) ha detto:

    Adesso che rifaccio i conti, ho notato che la differenza pro-capite fra Veneto e Friuli non è di 3.000 Euro di trasferimenti, ma addirittura di più di 5.100 Euro pro capite all’anno (Veneto in rosso – e cioè dà più di quanto riceve – per 2.513 Euro pro capite, Friuli in nero – e cioè riceve più di ciò che dà – per 2.615 Euro)!

    La mia famiglia è di quattro persone, e quindi la differenza dei trasferimenti fra me e una consimile famiglia friulana sai di quant’è? Oltre 20.400 Euro all’anno!!!

    Io con 20.400 Euro mi faccio il giro del mondo per due mesi con moglie e figli, e mi avanzano pure dei soldi.

    L.

  73. marisa ha detto:

    Vogliamo parlare di evasione fiscale? Vogliamo parlare della sanità veneta che risulta sulle spalle di tutti gli italiani mentre da noi in regione ce la paghiamo da soli? Oltre a quanto ci tratteniamo dell’IRPEF in quanto regione a Statuto speciale, si dovrebbe ampliare l’analisi anche al voce “finanziamenti statali diretti” alle regioni a staturo ordinario. Ma chissà perchè questa voce non viene mai presa in considerazione quando si parla di regioni a statuto speciale e regioni a statuto ordinario. O meglio, regioni (indipendentemente dal tipo di autonomia)che hanno maggior forza politica e quindi riescono a farsi finanziare di più e regioni con meno forza politica e ottengo scarsi finanziamenti statali per le opere pubbliche o altro. Il discorso è complesso, solo Luigi lo riduce a un mero calcolo di quanto si trattengono di Irpef le regioni a statuto speciali e quanto viene restituito alle regioni a statuto ordinario. Se poi in Veneto c’è una evasione fiscale folle, questo non conta. E non conta nemmeno l’entità dei trasferimenti statali per la sanità veneta mentre noi arranchiamo perchè l’IRPEF prodotta in regione è di molto diminuita per cui di molto è diminuito anche quanto ci tratteniamo: e lo Stato non “ci allunga” neppure un euro in più!

    O vogliamo parlare del’Expo di Milano? Ci sta costando una follia e sono in ritardo da far paura. E Milano è in Lombardia. O vogliamo parlare dell’aereoporto di Malpensa? Quanto è costato a tutti gli italiani e come funziona?

    Troppo facile fare “i contabili” limitando il discorso all’IRPEF trattenuto o restituito.

    Ma il POST ha come tema Sappada e la democrazia. Questa cittadina ha mille e una ragioni (storiche, linguistiche, di interessi comuni) a voler ritornare dove per secoli è stata: in Friuli.
    Ma vuoi mai che il “grande Veneto” sia così democratico di accettare il risultato di un referendum svolto democraticamente?

  74. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    “Mai, fino al 1852, Sappada è stata considerata parte del Cadore neanche dalla Serenissima Repubblica di Venezia, le mappe della Serenissima indicano infatti Sappada sempre in Friuli.”

    vero ! http://www.linguaveneta.it/materiale/cartina_serenissima_1782_GG.jpg

    sappada non se vedi, ma se pol intuir che fossi nella parte del friuli, in ogni caso incluso nel teritorio dela serenissima…

    come iera incluse Capo d’istria, Isola, Città Nuova, Rovigno, Raspo…

  75. alessandro mauro ha detto:

    Ciao a Tutti
    Vedo che la discussione sul nostro paesello vi appasiona. Bene spero che molti di voi vogliano darci una mano a raccogliere le firme in regione FVG e perchè no anche in Veneto affinchè Sappada possa tornare ad essere di nuovo parte del Friuli (come è già nella staora e sempre rimarrà).
    Le motivazioni economiche che molti ci accusano di avere, sono le seguenti:
    1)Noi siamo una minoranza linguistica tedesca da sempre parte del Friuli. Siamo isolati amministrativamente dalle altre comunità gemelle di Sauri e Timau e dalla Diocesi di Udine che è il principale attore economico del nostro paese. Siamo isolati da tutti i circuiti turistici del Veneto perchè siamo decentrati rispetto a Dolomitisuperski e all’area di Cortina. Siamo anche isolati dai circuiti friulani perchè siamo in territorio Veneto!
    In due parole se non si torna in Friuli il nostro paese morirà prima culturalmente e poi economicamente. Vorrei che fosse chiaro questo la nostra è una lotta per la SOPRAVVIVENZA culturale prima ed economica poi.
    Agli amici di Venezia chedo: come mai una città in Italia vanta tre case da gioco? Non è questo un privilegio? Facile sempre parlare dei privilegi altrui e mai guardare i GIGANTESCHI PRIVILEGI che vanta Venezia. Però io non ritengo che questi siano privilegi, ma la giusta attenzione dovuta a questa irripetibile e miracolosa città che tutti noi amiamo. Detto questo io ritengo che anche la montgna e le culture minoritarie abbiano dei diritti e che in Friuli questi diritti siano più garantiti. Le ragioni storiche a sostegno del ritorno di Sappada in Friuli sono così evidenti che non ritengo neanche ribadrile.

    Una cosa è certa sappiate, voi Veneti, che la difesa dei confini è la difesa dello status quo, ovvero la difesa della attuale DEBOLEZZA DEL VENETO perchè solo quando verranno messi in discussione i confini a Roma capiranno le esigenze autonomiste della Regione Veneto questa è la “Loro” grande paura e per questo i veneti dovrebbero essere i primi a sostenere il ritorno di Sappada in Friuli…state sicuri che se Sappada passa di regione; allora e solo allora “Loro” dovranno concedere molta più autonomia ai territori del Veneto. CAPITE PERCHE’ NON VOGLIONO? SVEGLIATEVI!!!! Noi Comuni ribelli, Noi LIBERI noi INDIPENDENTI… Noi GUERRIERI stiamo facendo paura avendo dato vita ad un semplice processo democratico.
    Voi però vi state facendo fregare dai furbacchini. A ben giuardare voi Veneti avreste più interesse di tutti a sostenere la nostra causa.

    NON ABBIATE PAURA

    ciao a Tutti
    Mandi & Shanni

  76. marisa ha detto:

    Mandi = Shanni = CIAO!

  77. Luigi (veneziano) ha detto:

    A marisa non risponso più: ieri non sapeva nemmeno dell’esistenza di una legge sulle minoranze in Veneto, e adesso sbarella a mille sull’evasione fiscale, senza nemmeno leggere il documento da me postato, dove si analizza puntualmente anche questo aspetto.

    Riguardo a quanto invece afferma Mauro, è vero: Venezia ha una casa da gioco (non tre, ma la fantasia evidentemente gioca strani scherzi…), che fa introitare al comune circa 100 milioni di Euro all’anno. Questo indubbiamente è un privilegio, nulla da dire.

    Privilegio del quale farei asoslutamente a meno: io rinuncio alla mia casa da gioco da 100 milioni all’anno, e tu mi ridai i trasferimenti da 10/20 MILIARDI di Euro all’anno.

    Sappada – e lo ripeto perché sia assolutamente chiaro – HA TUTTI I DIRITTI di scegliere dove vuole andarsene.

    Non ho il minimo dubbio su questo.

    Così come non ho il minimo dubbio ad affermare che è ora di finirla con le sperequazioni economico/finanziarie fra regioni.

    Le due cose sono assolutamente collegate: nello stesso identico momento in cui Sappada, il mandamento di Portogruaro, Cortina e l’Altopiano di Asiago se ne andranno via dal Veneto, in quello stesso momento non dico che il Veneto debba ricevere tanti soldi quanti il FVG (oltre 2 miliardi in più rispetto a quello che versa): basta che sia in pari: tanto darà, tanto riceverà.

    Questo significherebbe per la mia terra DIECI MILIARDI di Euro in più all’anno, che vengono prodotti qui e poi da qui invece vanno a Palermo, a Napoli, a Bari… ed anche a Trieste e Udine.

    E’ lo stesso identico discorso che ha fatto Galan quando il presidente della giunta dell’Alto Adige ha fatto votare l’ordine del giorno in cui dice che Cortina è la benvenuta nella Provincia Autonoma di Bolzano: “Io ti do Bolzano, e tu me la paghi. Non è un grande sforzo, per te, visto che te la paghi CON I NOSTRI SOLDI!”

    E ribadisco anche un’altra cosa, tanto perché sia più chiara: io mi sono espresso già varie volte contro la Lega Nord, che reputo un pericolo per la stabilità e la democrazia del mio paese. Ma i movimenti locali sono nati prima in Veneto che in Lombardia, con la Liga Veneta. E’ da trent’anni che queste storie delle sperequazioni fra regioni le sento fare, dalle mie parti. Il veneto è una persona fondamentalmente e profondamente pacifica: grande lavoratore, in certe province (TV-PD-VR) grandissimo lavoratore, viene da un passato prossimo di miseria, e ad ogni pranzo comune in ogni media famiglia veneta inesorabilmente si ricordano i tempi del nonno o addirittura del padre, che a cinque/dieci/quindici anni aveva iniziato a lavorare, e la polenta che si mangiava, gli zoccoli come scarpe eccetera eccetera. Cose sentite e risentite decine e decine e decine di volte, a casa mia.

    Questa è la cartolina, ma sotto c’è un bollore ed una rabbia fe-no-me-na-le, giacché qui – è vero – i soldi sono stati fatti, la ricchezza è arrivata, ma il tipico veneto sa benissimo (o ritiene) che questa ricchezza è stata fatta DA SOLI: l’orgoglio della mia gente è quello di dire: sono partito con le pezze al culo e sono arrivato dove sono arrivato, senza spostarmi dal mio paesello, col mio lavoro.

    Infatti Venezia – la città assistita e stra-assistita del Veneto – ha una storia completamente diversa, quasi fosse una microregione all’interno di un’ALTRA regione.

    Morale della favola: al momento in cui verrà chiesto ai veneti e al Veneto letteralmente di frantumarsi a favore di due regioni limitrofe a statuto speciale che qui sono viste come quelle alle quali viene portata l’acqua con le orecchie, mentre a noi arriva il bastone sulla schiena, io veramente ho dei grandissimi dubbi che la cosa si risolverà in modo totalmente pacifico ed armonico.

    Qualcosa è assolutamente necessario che venga fatto PRIMA che queste terre se ne vadano. Non è una questione da considerarsi unicamente a livello locale, e vorrei che anche gli amici sappadini lo capissero.

    Luigi (veneziano)

  78. capitan alcol ha detto:

    Secondo me le regioni le hanno disegnate così apposta per evitare che si creassero unità etniche troppo coese che potevano dare forze centrifughe come succede in Spagna.

  79. alpino ha detto:

    Luigi Ca Noghera e Casinò municipale di venezia ovvero stesso casinò ma con due sedi, come la Hit che ne ha più d’una ma con nome Hit

  80. Luigi (veneziano) ha detto:

    Il casinò municipale di Venezia è UNO, con DUE sedi: una a Ca’ Noghera, e una a Venezia centro storico.

    C’è una terza sede a Lido di Venezia, chiusa da quando hanno aperto Ca’ Noghera.

    Ca’ Noghera è l’ultimo lacerto di territorio ancora in comune di Venezia, vicino a Tessara, aperto per intercettare il flusso di quelli che se ne andavano in Slovenia.

    A suo tempo il Comune aveva chiesto (mi pare al Consiglio di Stato) se poteva aprire una seconda sede, ricevendone l’Ok a patto che fosse nel territorio comunale. Allora aveva chiesto il permesso per fare una TERZA sede, ma è arrivato il niet.

    In realtà, la sede di Venezia – in centro storico – produce meno della metà degli utili di Ca’ Noghera, tanto che un antico progetto prevedeva di tenere a Venezia solo una sede di rappresentanza, ed aprire la seconda sede ai confini col comune di Chioggia.

    Proposta bocciata.

    L.

  81. alpino ha detto:

    Piccolo inciso le case da gioco intestate casinò di Venezia sono due: Ca noghera e Municipale di Venezia

  82. marisa ha detto:

    Le minoranze linguistiche storiche ladine, friulane e tedescofone della regione fvg e della regione Veneto, sono state riconosciute dallo Stato italiano nel 1999. Leggisi: 1999.

    Questo significa che nel 1974 la regione Veneto ha semplicemente emanato una legge regionale sulla CULTURA e non ha riconosciuto alcuna minoranza etnica perchè molto banalmente non poteva farlo (doveva ancora farlo lo Stato italiano!)!

    Pricisato questo, nella regione Veneto non c’è alcun serio progetto di tutela delle minoranze linguistiche e infatti il nostro buon LUIGI anche ci precisa che la regione finanzia quanto le associazioni culturali…..chiedono! Quindi in Veneto non c’è alcun progetto di tutela linguistica regionale e nessuna verifica se le richieste delle associazioni sono in linea con questo progetto. Recentemente sono stata a Cortina e qui la minoranza si lamenta tantissimo dell’insensibilità della regione Veneto: nulla si fa per la scuola e ci sono solo “progettini” di carattere culturale; questa non è tutela delle minoranze linguistiche. Idem, anzi ancora peggio, per quanto riguarda la minoranza friulana del Dipartimento di Portogruaro. Dopo di che, LUIGI può esporre tutte le cifre che gli pare! La valorizzazione culturale non ha nulla a che spartire con la tutela linguistica.

    Liberissimo LUIGI di ignorare gli spaventosi buchi della sanità veneta che sicuramente saranno ripianati dallo Stato italiano, quindi anche da noi friulani e triestini, come già successo e più volte in non poche regioni a statuto ordinario.

    Comunque constato che LUIGI non risponde al commento di ALESSANDRO MAURO, ma si limita a fare il difensore d’ufficio di Venezia, città che gode di tantissimi privilegi e super-finanziata DA TUTTI GLI ITALIANI!

  83. marisa ha detto:

    Commento 79

    questo è sicuramente vero per i ladini che sono stati sparpagliati in tre provincie: Bolzano, Trento e Belluno. Questo fa si che il loro livello di tutela sia molto diverso a seconda della provincia in cui risiedono. Ottima in provincia di Bolzano, molto buona in provincia di Trento e PESSIMA nella regione Veneto!

  84. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa
    Per l’ennesima volta, ti prego di evitare di scrivere delle sciocchezze micidiali.

    Tu non sai come funzionano le cose in Veneto, non sai nulla del tavolo Regione-minoranze, non sai nulla del piano complessivo per la loro tutela.

    In pratica, scrivi solo per amor di polemica, e quindi ti innamori solo delle parole.

    Tu saresti stata a Cortina recentemente, e lì avresti saputo che la minoranza ladina si lamenta.

    Ma davvero?

    E con chi avresti parlato, di grazia? Con quale rappresentante della minoranza? Dove hai parlato? Presso quale sede?

    Scommetto che tutta questa tua “visita” è l’ennesima balla mostruosa che racocnti qua dentro per coprire col tuo bla-bla l’inconsistenza assoluta delle tue argomentazioni.

    E guarda caso, hai proprio beccato l’area (Cortina d’Ampezzo) che io conosco meglio di tutte, visto che – come t’ho già scritto – al di là di tutte le volte che ci vado ogni anno io ho pure una cognata che è lì residente, e conosco – per lo meno di nome – tutti quelli che sono dentro le varie tematiche di cui parliamo.

    Per cui, FUORI I NOMI E I FATTI, così faccio una bella verifica in tre-minuti-tre e vediamo se è vera questa tua favoletta!

    L.

  85. Luigi (veneziano) ha detto:

    Dimenticavo: io ho da diciassette anni un appartamento in un paese ladino della provincia di Belluno, dove conosco tutti quanti e il mio vicino di casa è il segretario comunale, appartenente ad una delle famiglie “storicissime” della vallata. Sono socio di un paio di associazioni locali e vivo in questo appartamento quasi tre mesi all’anno.

    Di conseguenza io mi incavolo ancor di più, perché c’è qualcuno come marisa che parla senza aver la minimissima conoscenza della realtà effettiva dei fatti.

    Venga su dove sto io, così le farò fare un corso accelerato!

    L.

  86. alessandro mauro ha detto:

    Si naturalmente il Casinò è unico le sedi sono due io avevo conteggiato anche quella del Lido; che poi qualcuno riesca nel miracolo di non fare rendere il Casinò Municipale nel Centro Storico di Venezia è una cosa fenomenale. Abbiamo appurato che esistono dei privilegi per me giusti e quindi non privilegi anche per Venezia.

    Durnwalder da quanto mi risulta non ha fatto votare nulla in provincia di Bolzano per Sappada invece la provicnia di Udine ha votato un ODG a maggiornaza assoluta.

    E’ del tutto evidente che la regione Friuli Venezia Giulia ha uno statuto molto più tutelante rispetto alle minoranze linguistiche che sono d’altra parte la ragione stessa della specialità del Friuli. Basti pensare che i regolamenti del Consiglio regionale sono scitti anche in sloveno e tedesco.

    In ogni caso vedo che Luigi ha centrato il problema. Se il Veneto perdesse i paesi referendari o anche solo uno di essi è chiaro che non potrà subire a costo zero il cambio dei confini e la possibilità di ottenere maggiori riconoscimenti autonomisti esploderebbe a tutto vantaggio dei veneti ed anche dei comuni che cambieranno regione.
    Poi è chiaro: Galan, Zaia ed i difensori dei confini preferiscono vederci morti in Veneto che vivi in Friuli e così facendo condannano il Veneto alla subalternità per 1500 sappadini che parlano il tedesco…bravi avnati con questa retorica del confine intoccabile.

    Ricordate che poter cambiare i confini darà alla gente un potere mai immaginato prima ecco perchè hanno tanta paura di noi come ve lo devo spiegare?

    ale

  87. marisa ha detto:

    LADINI – “nella provincia di Belluno non vi è praticamente tutela”: lo scrive la minoranza ladina nei suoi documenti

    http://www.gfbv.it/ladin/dossier/ladin-it.html#r6

    E a Cortina, nella via principale, la minoranza ladina ha una sede dove in una grande vetrina espone documenti dove ribadisce uguale concetto. Basta fermarsi davanti alla vetrina e leggerne i documenti.

    Oltre naturalmente a conoscere come stanno veramente le cose….

  88. marisa ha detto:

    E in questa tabella, pubblicata su un sito della minoranza linguistica ladina, viene evidenziata il diverso livello di tutela che i ladini hanno nelle tre provincie in cui sono sparpagliati. Come si può constatare dalle tante “X” relative alla provincia di Belluno, pessima è la tutela di questa minoranza nella Regione Veneto

    http://www.vejin.com/stato.html

  89. marisa ha detto:

    Se posso permettermi di sintetizzare la seconda parte del commento nr. 88 di Alessandro Mauro, il messaggio (così io l’ho capito) è questo:

    ” Il Veneto non può pretendere autonomia se non la riconosce anche agli abitanti di Sappada. Non può andare a Roma a pretendere più autogoverno nel momento stesso in cui nega tutto ciò agli abitanti di Sappada. Veneti, se volete che vi riconoscano più autonomia, incominciate voi a riconoscerla a Sappada”

  90. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa 89

    Ma lo sai che ad ogni intervento fai sempre di più la figura del topo in gabbia?

    Siccome della materia non conoscevi nulla e hai infilato una figura barbina dietro l’altra negli ultimi due giorni, compresa la balla spaziale per cui saresti andata a Cortina e avresti verificato di persona la situazione della minoranza locale (GRASSISSIME RISATE!!!), allora l’unica arma che t’è rimasta è quella di smanettare con Google, alla ricerca disperata di qualche appiglio.

    Veniamo quindi al primo sito che hai linkato.

    Lo conosco benissimo, e tanto perché tu lo sappia il gruppo che gestisce questo sito (che NON E’ UN GRUPPO DI LADINI) appoggia perfino gli indipendentisti veneti (quelli che hanno scalato il campanile di San Marco, per intenderci), per cui vedi tu dove cavolo sei dovuta cadere per trovare qualcosa.

    Ad ogni modo: tu hai detto che i ladini in Alto Adige sono tutelatissimi, mentre secondo quel sito lì (stesso link!) la maggioranza tedesca è ipernazionalista e da un paio di secoli tenta in tutti i modi di assimilarli. Allora dobbiamo fare qualcosa: togliere i ladini dalla Provincia Autonoma di Bolzano!

    Riguardo al secondo sito e alla sua tabellina, sentite cosa dice lo stesso sito in altra pagina ( http://www.vejin.com/today.html#applicazione )

    “Quando da parte dello Stato italiano non viene usata la lingua tedesca, piovono subito critiche durissime. Quando manca la lingua ladina nessuno dice niente. I “diritti delle minoranze” esistono solo per i tedeschi. Lo stato italiano, così frequentemente e così aspramente criticato per la mancata applicazione della lingua tedesca, è ancora un esempio di buona condotta rispetto alla provincia di Bolzan ed i suoi esponenti politici”.

    Marisa sicueramente sottoscriverà questa frase, che addirittura magnifica lo stato italiano rispetto alla provincia di Bolzano!

    Segnalerò poi un paio di cose non vere nella tabella:

    1. La toponomastica dei comuni ladini veneti riconosciuti dalla legge 482/99 è bilingue (ad eccesione di parte dei cartelli di Cortina), e addirittura è bilingue anche in alcuni comuni ladini NON COMPRESI nella legge 482/99. Perché – come sicuramente marisa non sa – ci sono anche dei comuni storicamente ladini dove da circa trecento anni si parla una lingua mista ladino/veneta, che non sono stati inseriti nella legge 482/99. Guarda quante cose mi tocca insegnare alla pasionaria furlana so-tutto-ma-non-so-niente!

    2. E’ vero che la presenza in consiglio provinciale di Belluno non è garantita, ma – guarda un po’ che caso strano! – nello stesso consiglio provinciale siedono PIU’ LADINI che non nel consiglio provinciale di Bolzano!

    3. La lingua ladina non è ufficiale nei rapporti con la pubblica amministrazione, si dice. E invece – guarda un po’ te – in quasi tutti i comuni ladini della provincia di Belluno esistono gli sportelli informativi ladini, sorti a partire dal 1999 utilizzando i soldi dei capitolati di spesa ORDINARI della regione e della provincia. Non solo: i dipendenti degli enti locali dal 2004 fanno un corso di lingua e cultura ladina per i rapporti col pubblico, anche quelli che non osno adibiti ai rapporti col publbico: http://www.istitutoladino.it/images/stories//temi%20e%20problemi%20di%20lingua%20e%20cultura%20ladina%20bellunese.pdf

    3. Ladino nelle scuole. La “magna Bolzano” fa addirittura UN’ORA settimanale alle superiori e DUE ORE alle elementari.
    chi paga gli insegnanti? Vengono pagati dalla Provincia, che ha potestà legislativa primaria (salvo i principi generali) sulla scuola, essendo provincia autonoma. Quindi – per capirci: le “solite” quattro regioni che tirano la carretta per tutte le altre, girano i soldi allo stato centrale, che poi li gira alle regioni “beneficate”, che oltre a tutto hanno pure la possibilità di rendere curricolare gli insegnamenti in lingua ladina. In provincia di Belluno che capita invece? La regione Veneto non becca un centesimo in più per la scuola, quindi con i soldi PROPRI ha finanziato da dieci anni dei corsi non curricolari di ladino nelle scuole dei comuni della minoranza, che alla fine della fiera come numero di ore si avvicinano pure a quanto viene fatto nella provincia di Bolzano! Ma questo ovviamente marisa come vuoi che lo sappia? Non lo trova in internet, e quindi è come un cieco che va al cinema…

    Ce ne sarebbero ancora della altre da dire, ma per adesso lasciamo perdere.

    Invito per l’ennesima volta marisa a non intervenire più nella questione: si evita le continua figure da chiodi che mi tocca farle fare (e aspetto ancora di sapere con chi ha parlato a Cortina!).

    L.

  91. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ alessandro

    Lascia perdere i discorsi del casinò, che non li conosci: i soldi i casinò oggi li fanno NON con i giochi francesi, ma con le macchinette e i giochi all’americana. Soldi che vengono spillati quindi NON ai “grandi giocatori”, ma alle masse delle massaie o degli impiegati o roba del genere. Questi non vengono a giocare a Venezia, per un semplice motivo: per venire a Venezia devi trovare parcheggio a Piazzale Roma, prendere il vaporetto, entrare nel casinò che è un palazzo del ‘700 in Canal Grande, giocare, rifare la trafila all’indietro e tornare a casa. Ebbene: some costo ocmplessivo, tempo complessivo ed anche psicologicamente (la massaia – si è scoperto – è intimorita ad entrare in un palazzo nobiliare veneto), la sede di Venezia non va bene, mentre va benissimo per quei pochi clienti che si fermano a dormire in città.

    Morale della favola: a Ca’ Noghera hanno fatto una sede tipo ipermercato: su strada trafficatissima, tu parcheggi, entri in ciabatte e nessuno ti dice nulla (a Venezia è vietato), giochi i tuoi 50 Euro e te ne vai. Morale della favola: la sede di Ca’ Noghera immersa nel nulla cosmico a mezzo fra l’aeroporto e l’autostrada è il casinò italiano che guadagna PIU’ DI TUTTI. Hai capito che t’ho spiegato?

    Hai ragione tu: Durnwalder non ha portato in Consiglio Provinciale la delibera: ha solo dichiarato che la SVP (parito di magigoranza asosluta) voterà a favore. Ma è stato stoppato dall’allora presidente della Regione Veneto Galan, che ha minacciato il ricorso alla Corte Costituzionale se l’avesse fatto. Questo perché – secondo Galan – a parte alcune norme interne di carattere costituzionale che lui riterrebbe violate, ci sarebbe pure un accordo internazionale (De Gasperi-Gruber) che di fatto definisce i confini dell’Alto Adige e che salterebbe se i confini fossero modificati.

    Io ti ripeto quello che ho detto in un mio precedente messaggio: PRIMA o CONTESTUALMENTE al passaggio delle zone di cui si parla alle regioni a statuto speciale, bisogna ASSOLUTAMENTE prendere una decisione sul rimodellamento delle competenze regionali in Italia. Non è più tollerabile che vi siano delle regioni “più regioni” di altre. Oltre a ciò, sempre PRIMA è da ridiscutere il ribilanciamento dei trasferimenti: anche qui non è più tollerabile che quattro regioni italiane tirino la carretta per tutte le altre!

    L.

  92. marisa ha detto:

    LUIGI….lascia perdere, quello che mi raccontano gli amici ladini vale molto di più delle balle che stai scrivendo su questo Blog! Oltre tutto in uno dei tuoi primi commenti avevi perfino scritto che la regione Veneto ha riconosciuto le minoranze linguistiche storiche fin dal…..1974! Figurarsi! Solo nel 1999 lo Stato italiano ha dato attuazione all’art. 6 della Costituzione italiana. La regione Veneto più avanti dello stesso Stato italiano? Ma dai!

  93. famagosta ha detto:

    Luigi, faresti prima ad elencare cosa nella tua vita non hai ancora mai fatto, posti in cui non sei mai stato, e l’eta’ che non hai mai avuto….

  94. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ famagosta

    Ho 47 anni.

    Se non credi alle cose che dico, puoi verificare quanto vuoi.

    Sono fra i pochi qui dentro di cui si può scoprire facilmente il nome e cognome.

    Tu invece chi saresti?

    L.

  95. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa

    Certo che sei veramente cecata: io ho scritto 1994 (mille-novecento-novanta-quattro!) e tu hai letto 1974. E adesso mi pianti sopra una polemica sulla data che ti sei inventata tu.

    Ragazzi: ma perché godi a sbattere continuamente il muso sulla parete?

    La legge regionale quadro c’è, ed è del 1994.

    Ma se proprio vogliamo dirla tutta, fin dagli anni ’80 la Regione Veneto aveva promulgato leggi a favore delle proprie minoranze: quasi vent’anni PRIMA della legge dello stato del 1999.

    Ad ogni messaggio impari una cosa nuova, marisa: cosa potresti pretendere di più?

    L.

  96. famagosta ha detto:

    Ora ci credo. Io? la mia vita e’ sempre stata abbastanza noiosa e lineare, nella media, direi. E non sono nemmeno portato per la televisione, anzi, apparire mi spaventa.

  97. marisa ha detto:

    LUIGI, al prossimo convegno internazionale organizzato dall’Università di Udine e a cui partecipano anche i ladini, ti faccio invitare! Così potrai tirare le orecchie anche a loro!

    E’ vero, ho ricopiato errato scrivendo 1974 al posto di 1994, ma questo non cambia di una virgola il mio commento 84, perchè la regione Veneto NON POTEVA riconoscere nessuna minoranza linguistica (non nè ha la podestà!) e meno che mai prima del 1999! Prima della L.482/99 la regione Veneto ha messo in atto solo ed esclusivamente leggi regionali che finanziavano la CULTURA e non la tutela della lingua ladina.

    Per tua informazione, nel tuo commento 93, il link del punto 3) prevede solo corsi a carattere CULTURALE e nessun insegnamento della lingua ladina. Ma tu li leggi i link che pubblichi?

    Comunque chiudiamo qua dal momento che ritieni, a differenza dei ladini che partecipano alle conferenze nazionali e internazionali sulla tutela della minoranze linguistiche, che nella regione Veneto le minoranze linguistiche siano adeguatamente tutelate e confondi la tutela linguistica con la valorizzazione culturale (tutto un’altra faccenda!).

    Rimane il fatto che la regione Veneto, mentre reclama per sè autogoverno e autonomia da Roma, nega a una piccola realtà di montagna – Sappada – il suo diritto di poter cambiare regione. Quindi il Veneto le nega il diritto all’autogoverno e alla autonomia che reclama per sè! Complimenti! Diritto ovviamente previsto dalla legislazione italiana ed esercitato democraticamente attraverso un referemdun! Di nuovo complimenti!

  98. Luigi (veneziano) ha detto:

    Sono stufo e non ti rispondo più. Se ci sono altri con cui parlare, bene, se no per me è finita qui.

    Comunque sia, il discorso è ancora lungo.

    L.

  99. Davide ha detto:

    Dove vuola andare Sappada? In Friuli? Non sapevo che i friulani volessero fare una loro Regione di nome Friuli… In caso contrario, comunico a tutti che la Regione si chiama Friuli – Venezia Giulia. E meno mal che el sito dovessi esser atento a ste robe… Che delusion.

  100. marisa ha detto:

    La regione “amministrativa” Friuli – Venezia Giulia è solo una realtà amministrativa che esiste nella carta costituzionale dal 1947.
    Sappada ha per secoli fatto parte della regione storica e geografica FRIULI ed è ovvio che facciano riferimento alla loro storia (e quindi al Friuli a cui storicamente appartengono da sempre) e non ad una realtà amministrativa inventata nel 1947…..

    Non c’è mai stato alcun rapporto tra Sappada e Trieste: da qualsiasi punto di vista!

  101. bonalama ha detto:

    friuli Venezia Giulia SENZA TRATTINO. Ladini ci sono in alto adige e in svizzara, propongo stato sovrano ladino, capitale, beh, si può discutere……….

  102. Pietro Bortolotti ha detto:

    #davide per cortesia…apparte che ha già speigato marisa come sappada appartenga al friuli, non certo alla venezia giulia…e poi si dice “regione friuli” per abbreviare, sù…

  103. piero vis'ciada (italiano) ha detto:

    …ma “ladino” saria un laTino col …rafredor ?

    in ogni caso go za dito che per mi no xe i triestini a esser friulani ma i furlani a esser giuliani …forum juliiiiii

    qua ste a discuter se un paesetto de montagna pol o no pol, fa ben o fa mal, a passar in un altra region !? me par che intanto, tra cinesi e russi, i sta za discutendo se l’italia xe un paesetto marinaro da annetter a uno o all’altro…

    salute !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *