Via libera al rigassificatore off shore nel Golfo di Trieste. La Commissione di Via del Ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto di E.On.
Il terminal ”Alpi Adriatico” ha ottenuto parere positivo con prescrizioni. Dopo il rigassificatore Gas Natural di Zaule, per il quale l’approvazione è arrivata nel luglio 2009, quelle odierne riguardano il gasdotto di Snam Rete Gas tra Zaule e Villesse e il secondo terminal a mare di E.On.
REFERENDUM !!! A Trieste decidano i triestini non certo quattro pagliacci di Roma.
quoto Paolo Geri ovviamente, mi sa che qui nessuno è favorevole ai progetti, soprattutto alla luce delle varie denunce pubblicate anche dal settimanale Il Tuono. E definirli pagliacci è fin troppo gentile.
Superquoton.
Speremo sia una sparada per impinir pagine de giornai e distrar la gente dale speculazioni politiche, come xe stado el flop del rigassificador original.
non ci sono i soldi per fare queste opere.
Per Ferrara,capo gruppo della Lega in comune di Trieste:” Roma la smetta di rompere i coglioni a Trieste. Per Trieste decidiamo noi e non loro”
http://www.triesteoggi.tv/?p=14131&ln=it
mi associo, poi siccome siamo in elezioni…
Nisun Referendum.
basta attuar quel che gavemo per diritto internazionale: Territorio Libero di Trieste e Porto Libero di Trieste.
sti taliani ga za fato tropo mal a noi, a Trieste, all’Europa centrale ed orientale, alle Nazioni Unite.
semo in remengo e miseria NERA mentre podessimo esser come una svizera o momtecarlo o Vienna.
dopo la concession truffa de 70 ani a 6.76 euri al metro quadro del Porto Vecio, dove minimo per un area del Free Port International, come ne lo ga consegnà le Potenze Alleate ed Associate nel 1947, se podessi chieder come minimo 20 o 30 mila euri.
dopo la morte lenta ma inesorabile della portualità triestina della cantieristica triestina dello spirito triestino, i ne vol TRASFORMAR in un POLO ENERGETICO per alimentare de GAS la penisola matrigna!
nisun referendum, ma la consapevolezza de esser quel che semo, ossia triestini con uno Stato e un Porto de gestir per garantir un Free Port al naturale nostro bacino de 400milioni de persone dell’Europa Centrale-Orientale.
visita http://www.triestfreeport.org
ComitatoPLT
Decisioni prese sopra la testa dei triestini?
Sbaglio o uno dei principali sponsor del progetto era Riccardo Illy?
E Illy da quale città viene, e che ruolo ricopriva quando è stato presentato il progetto nel 2006?
L.
ma cosa stemo parlando ,gave fioi o no ed el futuro dei nostri fioi quale el se bisogna che comincemo a pensar un poco per lori anche perche con i ciari de luna che ghe se aTrieste ……..orizonte scuro senza niente doveremo mandarli tutti a cercar lavoro a estero come gavemo fatto noi veci ??? !!!
Triestini! Che lo vogliate o non lo vogliate…..tanto lo farano a KoperdiIstria e starete zitti…. come mone….
flavio
Da dove deriva il cognome Gropaiz Gropaitz?
flavio
Da dove deriva il cognome Gropaiz? E quello Gropaitz?
e allora? non è che se illy lo vuole noi dobbiamo metterlo per forza
che diavolo cetra, illy non ce piu
“Il Comune di Trieste ha un unico interesse: di realizzare il rigassificatore nella zona di Zaule, perche’ abbiamo un’area inquinata”.
http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=506317
mi diria de farlo in costiera magari zona kriz
@ matteo
C’entra, perché è interessante notare che non è vero che l’iter per la VIA di questo rigassificatore è stata portata avanti da quattro orridi romanacci, all’oscuro dei triestini o sulle loro teste: una parte importante della classe politica triestina – votata dai triestini – è stata pienamente d’accordo col rigassificatore.
All’epoca si trattava del sindaco di Trieste e del presidente della Regione FVG, altro triestino.
L.
non è che se si vota uno quello è come un dio e puo fare quello che vuole, non è nemmeno vero che tutti i triestini ne sono felici
vedi il prg secretato
14. luigi veneziano
“una parte importante della classe politica triestina – votata dai triestini – è stata pienamente d’accordo col rigassificatore”.
Vero ed era ed è uno schieramento trasversale. Ma il fatto che parte della “classe politica” sia d’ accordo non significa che lo siano i triestini. Sono anni che a Trieste si parla di ottenere un referendum che fa paura perchè – da sondaggi SWG – la città appare divisa in due. Nel 2011 si vota alle comunali e provinciali e un tema fondamentale è appunto il rigassificatore. Chiunque si candidi a sindaco deve dire un si o un no chiari.
La mia personale opinione è che il rigassificatore – fatte tutte le debite differenze – può diventare a Trieste una “zona franca industriale sul Carso 2”. E nel 1976 sappiamo tutti come è andata a finire.
I Triestini ga votado certi politici, ma no me risulta i se gabi mai espresso in favor del rigassificador. Xe due robe un poco diverse, eh.
Come per il discorso di Tondo. Dato che Tondo è friulano (a dir la verità è carnico) allora tutti i friulani sono d’accordo con lui che visto che lo hanno votato (una stretta maggioranza di una fetta di elettorato potenziale).
Non è che in campagna elettorale il tema rigassificatore sia sempre così centrale (sono tutti bravi a glissarci sopra anche perchè a volte la stampa non insiste nel chiarirne le posizioni) e poi c’è il particolare che il giorno dopo le elezioni le promesse valgono come il 2 di coppe con denari briscola.
Sono d’accordo con gli ultimi interventi. E se davvero questo rigassificatori diverrà elemento dirimente nella prossima campagna elettorale per il comune, allora si potrà finalmente capire come la pensa la città.
Certo è che se dopo i triestini si eleggeranno un sindaco pro gassificatori…
Luigi
Ci sono tecnologie molto piu’ avanzate dei rigassificatori: le navi gasiere per esempio che rigassificano a bordo e mandano il gas a terra tramite il gasdotto. Costano moooolto meno di un rigassificatore, sono meno invasive e non danneggerebbero la pesca e il porto (gia’ in rovina di suo, vogliamo dargli il colpo finale?)alcune associazioni ambientaliste triestine hanno contattato le ditte che usano navi gasiere e queste si sono dette disponibili ad un incontro con qualche politico….qualcuno ha risposto? Ad ora, non mi risulta
Certo che Luigi (il veneziano) si diverte veramente un sacco a provocare!
Tondo lo hanno scelto i friulani e allora ora cosa vogliono, perchè lo hanno votato? E ora pari pari ripete le stesse idiozie con riferimento ai triestini “gnocchi” che hanno votato politici triestini che volevano il ragassificatore.
La realtà è molto, ma molto più complessa:
1) i politici per farsi votare spesso raccontano balle che sanno perfettamente essere balle
2) sputtanano gli avversari spesso con argomenti palesemente falsi.
3) “dicono e non dicono” restando nel vago o facendo promesse che variano a seconda di dove si trovano a fare il comizio elettorale
4)Spesso l’elettore vota solo il partito politico e il candidato se lo ritrova in lista senza sapere nè leggere nè scrivere (non lo ha messo lui in lista nei primi posti!)
5) c’è un gran uso di mollette per tapparsi il naso quando si va a votare…
Può bastare?
Mi dispiace, mia cara, che tu ritenga le mie delle “idiozie”: la tua pervicacia ad astrarti da dati concreti per rifugiarti in astrazioni illogiche però è materia più da psicanalisi che altro.
Uno può essere il più grande delinquente dell’universo, ma quando poi uno se lo vota e se lo rivota e poi se lo rivota ancora, allora evidentemente GLI VA BENE: LO RAPPRESENTA.
Vogliamo parlare di Tondo?
Tondo è da trent’anni che i friulani se lo votano: TRENT’ANNI!
L’hanno votato quando s’è presentato come consigliere comunale, l’hanno votato quando s’è presentato per fare il sindaco, l’hanno votato quando s’è presentato per fare il consigliere regionale, l’hanno votato quando s’è presentato per fare il presidente di regione.
E allora delle due l’una: o i friulani che lo votano sono veramente degli imbecilli patentati, oppure in realtà VOGLIONO PROPRIO VOTARLO!
Domani ci sono le elezioni per il sindaco di Trieste. Si deve chiaramente capire da ogni candidato se ha intenzione di fare i rigassificatori. Se dopo i triestini eleggeranno uno che ha detto chiaramente che proprio vuole farli, allora che cavolo bisogna dire? Che sono tutti dei buoi portati al macello in allegria?
E’ singolare questo atteggiamento snobistico di certuni come Marisa, che si ritengono MOLTO, ma MOLTO più intelligenti dei propri concittadini: loro sì che capiscono, mentre gli altri non sanno né leggere né scrivere (testuale)!
E’ interessante notare quante volte questi snobboni si prendano grandi badilate sui denti.
Si vede che gli piace…
Gigi
Se non ricordo male la prima volta che Tondo ha fatto per due anni il Presidente di regione era stato nominato dal Consiglio regionale…..la seconda lo ha imposto Berlusconi: o sceglievi Tondo o sceglievi Illy. E chi votava a destra non aveva alternativa a Tondo! Prendere o lasciare!
Perchè non verifichi se qualche volta Tondo è stato eletto parlamentare in altre regioni e non da noi?
Si deve chiaramente capire da ogni candidato se ha intenzione di fare i rigassificatori.
Fosse così semplice.
Sarebbe bello poter contare quante volte verrà trattato l’argomento dalla stampa in campagna elettorale. I triestini potrebbero benissimo eleggere qualcuno che a priori dice di essere favorevole al rigassificatore. Se lo dice abbastanza sottovoce da non farsi sentire.
Il nostro gran maestro Luigi (il veneziano) forse non ha mai sentito parlare della CASTA politica e di come si fa carriera in politica dentro questa casta….
Chi glielo spiega come si fa carriera politica? Il nostro “ingenuo” pensa che sia la gente a scegliere e eleggere i politici..
Quando c’era la preferenza, un politico che si squalificava nella sua regione al punto tale che era certo non sarebbe stato votato…..lo mettevano in lista in un’altra regione e così continuava a fare ugualmente il parlamentare! Poi i partiti hanno eliminato anche questa scocciatura eliminando le preferenze. Ma LUIGI (il veneziano)….forse non lo sa!
si, hanno secretato il piano regolatore di trieste e nessuno sapeva che lo cambiano, abbiamo detto tutto
la soluzione? che la citta non voti ma proprio tutti e mai piu i candidati che ci propinano, insomma nessuno ne ora e mai piu, tanto a che serve votare? a nulla
per quanto riguarda le promesse dei politici, ma chi ci crede?
Le grotte sul Carso sono state utilizzate come comode discariche da quel vasto sistema di illegalità che ha agito impunito per decenni utilizzando Trieste come crocevia di ogni traffico illecito. Tra i rifiuti che sono stati fatti sparire nelle viscere della terra si annoverano, fanghi industriali, esplosivi, idrocarburi. E vista la presenza nella provincia di Trieste di misteriose società (sotto controllo dei “servizi speciali” di stato?) che negli anni ‘80 e ‘90 gestivano anche i rifiuti radioattivi non si può escludere che alcune cavità carsiche siano state impiegate per questi scopi.
Alcune grotte erano già utilizzate dagli anni ‘60 come discariche per olii esausti, nafte, idrocarburi. A seguito dell’attentato dell’organizzazione terroristica “Settembre Nero” alle cisterne dell’oleodotto transalpino nel 1972, in certe grotte vennero scaricati i residui tossici del petrolio fuoriuscito dalle cisterne e parte dei terreni contaminati. Queste operazioni avvenivano normalmente con l’avallo delle amministrazioni pubbliche e per le operazioni più delicate, come accaduto in altre grandi discariche realizzate a Trieste, con scorta delle forze dell’ordine.
Le dimensioni del disastro ambientale di Trieste sono tuttora sottovalutate come il ruolo che lo Stato italiano ha avuto in questa vicenda. In un certo periodo storico (quello della cortina di ferro) quando il Friuli Venezia Giulia rappresentava il confine della NATO con i paesi del Patto di Varsavia (la Jugoslavia anche se non allineata veniva considerata come avversario) portare il proprio inquinamento oltre confine era un modo per condurre una guerra non dichiarata. E’ in questo brodo di coltura che a Trieste si è sviluppato lo speciale rapporto tra istituzioni e società particolari per la gestione dello smaltimento illecito dei rifiuti.
http://www.finanzaonline.com/forum/arena-politica/1150664-lo-scandalo-dellinquinamento-del-carso-non-fa-scandalo.html
anche questo è da ringraziare i politici e specialmente di aver praticato una guerra inquinata a danni nostri
per quanto riguarda le promesse di TOndO, durante la campagna elettorale a Servola dichiarò che chiudeva la Ferriera ( subito dopo aver vinto ) e ad una domanda di un residente sul rigassificatore che avrebbe dovuto sorgere a poca distanza, dichiarò sottovoce che era contrario..così pure in un duello televisivo per TV Capodistria con il rivale Illy dichiarò la contrarietà, però dopo aver vinto rigirò la frittata dicendo di essere contrario a quello off-shore…
per Menia sceglierà il territorio….ma el territorio per lui = Menia – Dipiazza – Tondo
Da Staffetta Quotidiana 8 ottobre 2010
…Gnl, ok Via a Monfalcone (E.On)
e al gasdotto per Zaule (Gas Natural)
Menia (Minambiente): su quale impianto fare sceglieranno i territori. Il sindaco Dipiazza: siamo per il progetto a terra.
Gas Naturale – GPL – GNL
La commissione Via del ministero dell’Ambiente ha dato parere positivo all’impianto di rigassificazione offshore progettato a Monfalcone (Trieste) da E.On e al gasdotto di collegamento alla rete nazionale del futuro rigassificatore progettato da Gas Natural a Zaule, impianto che ha già ricevuto la Via lo scorso anno
TONDO: SIAMO PER L’ELETTRODOTTO INTERRATO.
…..anzi….NO!
http://www.udine20.it/tondo-siamo-per-lelettrodotto-interrato/
Ovviamente era una farsa il NO all’aereo di Tondo, come denunciato in questo volantino che ha girato a lungo in internet.
Vi incollo il testo che ho scanarizzato da uno del volantini consegnati alla popolazione friulana in più occasioni.
——–
TONDO SE NE DEVE ANDARE
IL FRIULI NON PUO’ TOLLERARE I VOLTAGABBANA E QUEI POLITICI CHE SVENDONO IL SUO FUTURO E LA SUA DIGNITA’ CON IL PRETESTO DEL PROGRESSO
IL VOLTAFACCIA DI TONDO E LA SUA DIPENDENZA DAI POTENTATI E’ ORMAI SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI.
Eppure, alla vigilia delle elezioni regionali lo abbiamo accolto senza pregiudizi e plaudito la sua voglia di farsi interprete e garante del volere popolare. In realtà ci ha preso in giro sin dal primo momento, tant’è che il primo atto della sua giunta è stato quello di sopprimere il difensore civico: una istituzione storica, garante dei diritti del cittadino. Da quel momento in poi abbiamo diffidato delle sue promesse, sino a prenderlo con le mani nella marmellata il giorno in cui ha pattuito il destino della REGIONE nel chiuso di un ristorante romano. Dobbiamo anche denunciare la vergognosa resa di fronte alla nuova legge che ha sottratto alle regioni la competenza in materia di centrali nucleari, rigassificatori ed elettrodotti. In quella occasione ogni regione ha elevato la sua protesta: solo il vertice del Friuli Venezia Giulia non ha aperto bocca e così facendo ha tradito l’autonomia di una regione a statuto speciale.
Poco importa se da quel momento in poi siamo diventati la sede ideale per la costruzione di una centrale nucleare, ma, visto che nessuna altra regione la vuole, lui, che in più occasioni si è detto onorato di non capire nulla in campo scientifico, si dichiara favorevole al nucleare e, intanto, per gettare fumo negli occhi della gente, promette di evitarla, convinto com’è di partecipare al raddoppio della centrale slovena di Krsko. Peccato che la Slovenia non sia disposta a dargli retta: nulla lo sottrae al ridicolo, tanto meno l’ENEL che su quella centrale ha deciso di non fare alcun affidamento.
Quanto poi all’ecomostro che la TERNA pretende di costruire nel suo interesse egemonico e a sostegno di chi sa quali segreti futuri sviluppi, Tondo ha continuato ad ignorare la volontà della popolazione di interrare quella linea: di fare cioè ciò che nei paesi e nelle regioni civili è prassi comune. Ebbene, quell’elettrodotto è soprattutto una linea commerciale che promuove la realizzazione di nuove centrali (ex Ferriera di Servola, centrale a carbone di Monfalcone, nucleare…) e usa il Friuli per il transito dell’affare energetico. Forte dell’accordo notturno contratto davanti ad un piatto di mazzancolle, egli ha continuato a defilarsi, ciò almeno sino al momento in cui l’assessore all’energia ha pensato bene di tagliare la corda e rimettere un mandato che cominciava a scottare. Incalzato dalla azione incessante del Comitato per la Vita del Friuli Rurale, dai Sindaci e da una opinione pubblica sempre più consapevole dei propri diritti, il tre febbraio il consiglio regionale ha dovuto affrontare la questione dell’elettrodotto Redipuglia-Udine ovest. Con la LEGA e l’UDC decise a pretendere l’interramento della linea e pronte a fare fronte unico con i partiti di opposizione e con il solo PDL arroccato sulle posizioni della TERNA, Tondo ha perso la testa e da Roma ha imposto ai partiti dissenzienti di rinviare ogni votazione. Con una sceneggiata degna di miglior causa, il giorno successivo si precipitava a Trieste per fare propria la richiesta dell’interramento e suscitare una votazione che ne promuoveva la attuazione.
Un vero e proprio colpo di scena, ma d’altro non si era trattato che di una farsa vergognosa giocata ad arte per addormentare le coscienze e la mobilitazione popolare. La verità è che Tondo ha voluto prendere tempo, tanto da non aver comunicato l’esito di quella decisione assembleare ai ministeri competenti, perché ne fossero edotti e pronti essi stessi a recepire gli effetti di una decisione che doveva ritenersi ultimativa e vincolante. Lui, invece, si è limitato a sentire la TERNA e dopo un mese e mezzo di inascoltati solleciti si è finalmente degnato di incontrare gli amministratori locali, non certo per farsi carico della volontà popolare da essi interpretata, ma in quanto portavoce della volontà della TERNA stessa e interprete degli ordini che questa con la solita prepotente tempestività aveva diramato prima dell’inizio della riunione indetta a Udine il 20 aprile. Dell’interramento nemmeno a parlarne e guai a pretenderlo, altrimenti la Terna si arrabbia e arriva il commissario straordinario a decidere per tutti!E io che figura ci faccio… Un voltafaccia vergognoso basato sulle sole indicazioni di una società per azioni che nessuno controlla e che ha tutto l’interesse ad imporre le sue logiche monopolistiche prima che arrivi la privatizzazione e il libero mercato. Di partecipare alla costruzione dell’elettrodotto, con una società regionale nemmeno a parlarne! Ci vuole poca fantasia per capire da dove escono i suoi convincimenti! Dove prevalgono gli interessi particolari e la strategia del boia chi molla non c’è ragione che tenga, perchè la gente deve restare fuori dalla stanza dei bottoni e non si crei un precedente capace di influire sul risveglio delle coscienze e, magari, sui nuovi elettrodotti di quella Carnia che pure lo ha cresciuto!
CI POSSIAMO FIDARE DI CHI NON MANTIENE LA PAROLA DATA E SACRIFICA LA DIGNITA’, L’AUTONOMIA E LA SPECIALITA’ DELLA NOSTRA TERRA, IPOTECANDO IL PATRIMONIO AMBIENTALE E IL NOSTRO STESSO FUTURO?
Siamo dunque di fronte ad una vera e propria deriva istituzionale che mira a soffocare il dissenso, a indebolire gli organi di controllo e la reattività della gente, il tutto per avere le mani libere in una gestione autoritaria affidata al commissario straordinario di turno. Intanto, i nostri sindaci vengono umiliati, spinti a mendicare i favori del vertice regionale, mentre le prerogative comunali previste dalla Costituzione vengono usurpate.
DIFENDERE LA DEMOCRAZIA E LA LEGALITA’ E’ DOVERE DI NOI TUTTI,
PRETENDERE LE DIMISSIONI DI TONDO E’ QUINDI UNA CONSEGUENZA INEVITABILE
Comitato per la Vita del Friuli Rurale
Porpetto. 21/04/2010 Stampato in proprio
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Insomma, Marisa: quando qualcuno come me ti fa notare che Tondo gode di un certo consenso popolare (e io ti dico subito che uno così non l’avrei mai votato) dalla tue parti, allora devi scrivere cinque messaggi diversi per dire che insomma, tutto sommato, la volontà dei suoi elettori è stata coartata da altri!!!
In pratica – secondo quanto tu affermi – Tondo sarebbe un estraneo per la sua terra.
E invece ti dico che egli – stanti così le cose – RAPPRESENTA LA TERRA CHE L’HA VOTATO.
Giacché quando è stato eletto la prima volta in consiglio comunale (1979) c’erano le preferenze, e quindi sono stati i suoi compaesani (friulani) a votarlo!
Quando è stato eletto sindaco nel 1990, sono stati i suoi compaesani (friulani) a votarlo.
Quando è stato eletto in consiglio regionale, c’erano le preferenze, e quindi sono stati i suoi compaesani (friulani) a votarlo.
Infine, quando è stato eletto presidente della giunta regionale sono stati i suoi compaesani (friulani) a votarlo.
Tutti i discorsi che fai tu servono a cercare di coprire con una cospicua melassa di parole un dato di fatto chiarissimo: è stato scelto e votato.
Io sono sempre stato dell’idea che la classe politica di un paese riflette abbastanza fedelmente i pregi e i difetti del corpo elettorale.
Potrei aggiungere “purtroppo”, ma al di là di questo mi fermo.
Sono le persone come te che proprio non capiscono, si lamentano, battono i pugni e finiscono sempre più per non capire un tubo delle pulsioni profonde dei propri compaesani.
Luigi (veneziano)
L’OPERAZIONE ATTILA E LA DEVASTAZIONE DELLA VENEZIA GIULIA: PIANIFICAZIONE ED ESECUZIONE DI UN CRIMINE DI STATO
Per 50 anni la provincia di Trieste è stata uno dei capisaldi della guerra fredda in Europa.
Qui è stato creato un particolare sistema di governo necessario a coprire le delicate attività da svolgere nella zona speciale “litorale Adriatico”. Una vera zona franca dove abbondavano i traffici illeciti, i centri di spionaggio e le reti collegate. Una specie di cuneo in territorio nemico. Una terra di conquista da tenere accuratamente sotto controllo. Questo è stato per decenni il ruolo della Venezia Giulia nella politica estera italiana. Per attuare questi obiettivi era necessaria una struttura operativa completa in cui fossero occupati tutti i punti chiave sia in ambito militare che civile. Una struttura poderosa che non è mai stata completamente disattivata, nemmeno con la dissoluzione dell’ex nemico (il blocco dei Paesi comunisti).
Mantenere questa rete è infatti necessario ancora oggi per cercare di coprire quello che negli anni della guerra fredda è stato fatto in queste terre. Ecco perché quindi nella provincia di Trieste, che viene presentata come una specie di “oasi felice” dove il tasso di criminalità è tra i più bassi a livello nazionale, è tuttora massiccia la presenza delle forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza). E si trovano ancora basi militari “convertite” ad usi turistici (ma sempre gestite dai militari), spesso ex centri ECM (contromisure elettroniche, intercettazioni e spionaggio), che sembrano perfettamente rispondere alle esigenze di quei nuclei dei servizi deviati (ovvero i servizi di sicurezza “paralleli”, vedi Gladio 2) tuttora operativi in quest’area di confine con compiti spesso in contrasto con le stesse politiche della NATO.
Quelli che in effetti si devono nascondere con tanta forza sono gli effetti collaterali della guerra fredda a Trieste e dintorni. Effetti collaterali permanenti visto che parliamo di un disastro ambientale epocale realizzato all’ombra di questi poteri deviati. E se ora si dovesse indagare sul serio da questo scomodo passato potrebbero emergere degli indesiderabili fantasmi. Perché nelle discariche del sistema realizzate dall’altopiano Carsico al mare non si trovano solo i rifiuti “comuni”. Ma anche e soprattutto quelli “speciali” a testimonianza dell’intensa attività svolta da questo sistema di potere deviato.
http://www.greenaction-transnational.org/index.php?option=com_content&view=article&id=136:d-come-discariche&catid=36:campagna-inquinamento&Itemid=41
anche questi sono stati scelti e votati
Mi pare una forzatura dire che l’eletto sia promanazione del volere popolare.
Una lettura con troppe variabili trascurate.
Diciamo una assurda SEMPLIFICAZIONE di chi non vive sul territorio e basa le sue tesi solo su documenti/statistiche archiviate nel suo computer….e da cui estrapola solo i documenti che gli servono per avvalorare le sue tesi o per meglio dire: “sparate e provocazioni”!
Chi invece vive sul territorio e conosce da vicino la realtà delle miriadi di Comitati sparpagliati su tutto il Friuli e che ormai sono rimasti l’unica forma di democrazia esistente nella nostra regione, ha una migliore conoscenza della situazione. Da una parte c’è la gente, dall’altra i politici collisi con il (stra)potere finanziario di pochi.
Ma tanto io sono una snob! Comunque vedo che ho già fatto un bel passo avanti visto che fino a poco tempo fa ero (per LUIGI – IL VENEZIANO) una deficiente che non riusciva neppure a capire l’italiano del commenti firmati LUIGI! Sono lusingata del passo avanti fatto.
Classica snobistica maniera di interpretare la realtà: la volontà popolare non si esprime tramire il voto, ma tramite le “miriadi di comitati sparpagliati su tutto il Friuli”.
Che caspita vuol dire?
Non vuol dire niente: è semplicemente un modo tremendamente elitario, snobistico e in definitiva ottuso di dire che il voto che esce dalla urne è sbagliato. La gente vota in un modo che non ti va bene? Non è la volontà popolare ad esprimersi: TE LO DICO IO COSA VA BENE PER IL POPOLO!
Proponi allora un modo differente di definire la sovranità popolare, allora: basta con queste elezioni, basta con questi politici, mandiamo al rogo tutti quanti e chiediamo direttamente a Marisa come dev’essere costituito – per esempio – il consiglio comunale di Tolmezzo. Torniamo alla nomina regia, e vaffanculo tutte le elezioni!
Che boiate galattiche mi tocca leggere qua dentro!
L.
@ capitan alcol
Ma certo: l’eletto non è quello che viene votato dal popolo: è quello che viene scelto da oscure consorterie e imposto tramite un continuo tam-tam che obnubila il cervello.
Ma ti rendo conto che stai parlando proprio come i grandi signori e padroni del XIX secolo, che non volevano il suffragio universale? All’epoca si votava per “curie”: solo i ricchi capivano e votavano: gli altri stessero zitti!
Che snobismo all’ennesima potenza!
L.
non credo che gli eletti di oggi siano differenti dagli eletti di ieri, oggi siamo martellati piu che mai in tv di come un partito faccia bene al paese o che fa male al paese, siamo bombardati dai giornali e da trasmissioni di dibattito dove non viene fuori nessuna soluzione ma un mucchio di probelmi, dove la gente grida e non fa nulla per cambiare
gli eletti sono quelli, la gente vota quello che vede e legge in tv, la gente che noi votiamo la propina il partito e non viene scelta dal popolo
Luigi nessuno ti obbliga a commentare i fatti che riguardano i luoghi a nordest della tua poszione geografica
@ dimaco
Credo e spero che nessuno qui sia “obbligato”.
Dico bene o dico giusto?
L.
Luigi be happy
http://www.youtube.com/watch?v=C6MOKXm8x50
La democrazia è il sistema migliore, non il meno peggio, se si potesse realizzare pienamente. Esiste ma non ha ancora mantenuto tutte le promesse.
Bisogna capire cosa si intende per democrazia e attualmente mi pare che la si interpreti ( e mi pare che lo fai anche tu ) come un sistema nel quale i cittadini sono chiamati a partecipare nel momento del voto e basta. Alla scelta di qualcuno che li diriga per i prossimi 5 anni e poi se ne tornino a cuccia e badare ai fatti propri e a non disturbare.
La democrazia “reale” esisti in due paesi, che mi sapi: Svizzera e Estonia. Vardacaso paesi de dimensioni ridotte, e no meganazioni.
La democrazia de Luigi me auguro proprio che la vadi in pension doman matina 😀 anche se go i miei dubi.
@ capitan alcol
Ma chi ha mai scritto o pensato una cosa del genere? Io dico ESATTAMENTE IL CONTRARIO!
Capitan alcol, questi del rigassificatore off shore hanno presentato anni fa il loro progetto, e l’hanno depositato nelle sedi previste dalla legge, perché i cittadini e le associazioni facessero le loro osservazioni in merito.
Tu che cavolo hai fatto? I tuoi compaesani che cavolo hanno fatto? Praticamente nulla, a parte un paio di associazioni (sempre le solite).
E adesso qui sul blog ci si incazza perché questi qui sono andati avanti e hanno la VIA: è tutto colpa dei romanacci!
Ma grazie al cavolo: i cittadini se ne sono fregati altamente!
Tanto perché tu lo sappia, qui dove abito io invece che chiacchierare sui massimi sistemi, quando s’è prospettata una porcheria speculativa a un paio di chilometri da casa mia, sono andato a bussare alle porte dei miei vicini di casa, ho raccolto le firme, le ho portate in consiglio comunale da uno che avevo contattato vie e-mail e gli ho rotto le balle ogni settimana per sapere che cosa aveva fatto. Morale della favola: articoli sui giornali e tutto bloccato. L’unica cosa che ho fatto “scientificamente” è stata quella di scegliere adeguatamente la persona cui portare queste carte: uno che sapevo particolarmente sensibile al tema, cioè uno che su queste cose se non si muove rischia di perdere la propria credibilità. E quando vai da uno del genere con 650 firme, non è proprio come uno che lo ferma per la strada…
Tu chiacchieri tanto, come altri amichetti-di-tastiera qui dentro, sempre a lamentarsi perché questo e quel cattivone fanno tanto del male alla vostra città e perché questo o quel riccastro rompono le balle.
Ma se proprio li considerate dei fetenti, allora MUOVETE IL CULO. Invece no: tutto viene delegato al voto ogni cinque anni, e poi a casa a rodersi il fegato: un minuto per far finta di decidere (votando magari TONDO!), e poi cinque anni in sgabuzzino!
E dopo sarei io quello che ha delle strane idee utopiche sulla democrazia…
Figurarsi!
Luigi (veneziano)
no xe come te disi ti Luigi che te raccogli le firme e te va de un, e dopo te va sui giornai e tutto se blocca… Questo succedeva da noi nel 1996 quando se ga fato el referendum Snam a Monfalcon… Nel tuo paesetto forsi ancora funziona, ma quando ghe xe le maggiori forze politiche che sostien trasversalmente un progetto te pol ingrumar quante firme che te vol… anche perchè da noi el Piccolo no pubblica…e tante volte anche el giornaletto locale Il Tuono che xe a senso unico Parovel dipendente… i altri no conta
a parte che non è vero che il blog non serve, il blog serve e anche bene, è molto seguito, non vedo commenti contradittori contro i amichetti-di-tastiera, anzi vedo che se non si parla di tito o foibe il pensiero unico è che la politica di trieste non piace a nessuno
mettersi insieme e fare qualcosa a trieste è impossibile, primo le divisioni che i partiti mantengono da anni per essere votati non sono del tutto superate e secondo perche ce rassegnazione, la rassegnazione non significa menefreghismo ma che proprio non interessa piu cosa succede alla citta, questo è un fatto grave
il secondo punto dici che nessuno fa nulla, ma a che serve fare?
prendiamo d’esempio banne con il prg, banne ha iniziato una protesta cavalcata da tutti, chi li ha ascoltati? ma nessuno, se ne sono fregati tutti i politici, hanno preso firme e altro ma non interessa ai politici, vedi come hanno agito con il prg secretandolo, vedi il tar dei geologi, vedi il vas che non è proprio fatto bene, vedi la soprintendenza,
l’unica soluzione possibile è non votare
io penso invece che è proprio questa disaffz<ione al voto che ha portato in ramengo tutto quanto.
Ah ecco…..Luigi è stato così bravo da raccogliere ben 650 firme e….ha fermato il progetto! Si vede che il progetto che tu volevi fermare coinvolgeva interessi economici minimi e quindi era facile da fermare. Prova a fermare un ragassificatore o a voler interrare un elettrodotto e poi ne riparliamo! Vediamo quanto sei bravo quando gli interessi (di pochi!) che sono in gioco sono sul piano economico enormi e non certo una “robetta” locale!
Guarda che da noi in Friuli ci sono Comitati che non solo hanno raccolto un numero di firme enormi, ma hanno anche coinvolto i maggiori esperti (universitari!) europei in materia, sono andati a Roma dal Ministro, sono andati in Commissione EUROPEA…..hanno alle spalle consulenti legali. Insomma gente con le controballe che quando indicono un convegno o una riunione pubblica riuniscono in sala paesi interi, tutti imbestialiti contro la politica che fa solo gli interessi di pochi (sempre quelli!) e snobba la volontà popolare.
Ma li hai letti i commenti 31 e 32? Ma lo sai o no che i sindaci sono tutti sotto ricatto e costretti ad andare ad elemosinare dall’assessore regionale di turno anche per avere i finanziamenti per rifare i marciapiedi? Certo, per fortuna, ci sono anche i sindaci con le controballe che fanno l’interesse del loro territorio…..ma sai quanti altri vanno contro l’interesse della loro gente e ubbidiscono solo alle logiche e ordini del partito? Perchè non ti fai un giretto dalle parti del Lago di Cavazzo e tocchi con mano quanto la popolazione di Cavazzo e Trasaghis è imbestialità con i loro sindaci che hanno detto Si all’ampliamento della centrale di Somplago senza neppure consultarli e senza verificare in maniera seria il progetto PRIVATO loro proposto dalla proprietà della centrale?
Ma dai! Finiscila di scrivere cazzate!
Prova a lottare contro la realtà ben illustrata nel link che pubblico qui sotto e poi ne riparliamo (sai dove si mettono le tue 650 firme!):
http://www.peraltrestrade.it/download/Carnia_in_movimento_Comunicato_Traditi_per_30_denari.01.10.2010.pdf
Dedicato a LUIGI (il raccoglitore di 650 MITICHE firme!)
http://www.salviamoillago.it/page2.html
http://www.peraltrestrade.it/download/salviamoillago.pdf
oppure leggiti questi due link….
http://www.peraltrestrade.it/download/salviamoillago.pdf
http://www.salviamoillago.it/page2.html
Quando c’è nua pressione sui gruppi di potere qualcosa si muove sempre.
Nel tuo caso ti sei mosso da solo e hai coinvolto le persone giuste, non è detto che per un rigassificatore o un prg sia così.
Lo si capisce abbastanza facilmente che gli interessi in altri campi e in altri luoghi sono molto forti.
commento 52
vero! Infatti TERNA ha invaso Udine con manifesti murali dove spiega quanto risparmierà il cittadino grazie al nuovo LORO elettrodotto AEREO. Senza la pressione dei comitati Terna non si sarebbe mai trovata nella necessità di spendere soldi per questi manifesti. Purtroppo una cosa è riuscire a metterla in difficoltà….altro spaccare il muro di omertà di parte della politica regionale (leggi: Giunta regionale Tondo) e vincere la battaglia per ottenere che l’elettrodotto di TERNA (bassa friulana) venga interrato.
Chissà….FORSE CI MANCANO LE 650 FIRME RACCOLTE DA LUIGI (IL VENEZIANO)!!!!!!!!!