6 Ottobre 2010

Sequestrato un impianto di recupero rifiuti nell’Isontino

Dopo molti mesi di accertamenti ed indagini svolte dal Nucleo Operativo per l’Attività di Vigilanza Ambientale in collaborazione con le Stazioni forestali di Monfalcone e Gorizia, la Procura della Repubblica di Gorizia ha disposto il sequestro di un impianto di recupero di rifiuti operante in un comune della destra Isonzo.

Il sequestro è stato disposto poiché le indagini avevano dimostrato diverse carenze nei requisiti e nelle modalità di gestione dell’impianto da parte dei titolari che, nonostante i provvedimenti di diffida più volte emanati dalla Amministrazione provinciale di Gorizia, ente competente per il rilascio delle autorizzazioni in materia di gestione di rifiuti, avevano continuato ad esercitare l’attività senza i necessari ed obbligatori adeguamenti imposti.

Le attività di accertamento che hanno portato al pesante provvedimento si inseriscono in una più vasta attività di controlli ed accertamenti presso gli impianti di gestione di rifiuti, in particolare quelli che svolgono attività di recupero e smaltimento di rifiuti inerti, metallici ed organici, presenti nel territorio isontino, portate avanti e coordinate dal Nucleo Operativo per l’Attività di Vigilanza Ambientale con il coinvolgimento e la collaborazione delle Stazioni forestali di Monfalcone e Gorizia.

Oltre alle contestazioni per la carenza dei requisiti degli impianti e per le errate modalità di gestione, avente rilevanza penale, diverse violazioni sono state altresì riscontrate relativamente alla gestione documentale delle movimentazione dei rifiuti, con le conseguenti contestazioni delle relative violazioni amministrative, nonostante le norme di settore siano in vigore da oltre dodici anni.

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