4 Ottobre 2010

Bambino disabile mandato a casa: manca l’insegnante di sostegno

Bambino disabile mandato a casa perchè manca l’insegnante di sostegno.

Un bambino disabile che frequenta la prima elementare a Trieste viene mandato a casa in anticipo perchè mancano alcune ore di sostegno. Lo riferisce l’Ansa: è accaduto nella scuola elementare ‘Lovisato’ alla quale sono state assegnate solo 23 ore di sostegno per il bambino, disabile grave a causa di una malattia genetica.
In mancanza dell’insegnante di sostegno, nelle ore scoperte, in accordo con la direttrice scolastica dell’Istituto Italo Svevo, in cui ricade la ‘Lovisato’, la maestra rimanda il bambino a casa nonostante le proteste della famiglia.

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2 commenti a Bambino disabile mandato a casa: manca l’insegnante di sostegno

  1. Paolo Geri ha detto:

    Riforma Gelmini ……

  2. educatore ha detto:

    Il fatto è più complesso di come viene riportato in questo breve articolo e vorrei spendermi per cercare di fare una sintesi in poche righe.

    La situazione dei studenti diversamente abili nelle scuole è molto vasta e variegata, il Piccolo di oggi (4 ottobre) riporta un paio di dati: “A Trieste ci sono 443 studenti disabili certificati dalle elementari alle superiori su 23.443 allievi in totale. Nella scuola elementare sono 166 su 8039 alunni. Per elementari e medie il Comune presta aiuto assistenziale con la cooperativa Duemilauno per 300 bimbi e ragazzini. «C’è un aumento esponenziale – racconta Grilli -, lo scorso anno 49 in più (e solo 9 in uscita), quest’anno 30 in più (ma con circa 15 uscite)».”

    Inoltre in tanti istituti superiori anche se non viene citato da il Piccolo lavorano tanti educatori come nelle scuole di grado inferiore, se fate un conto con le cifre sopra indicate si parla di 143 utenti.

    Ma sul il Piccolo c’è un’altro pezzo in cui viene citato l’assessore ed è questo: “La famiglia ha fatto appello anche al Comune, affinché sia rinforzato il servizio di socio-assistenza che, ove necessario, affianca il sostegno didattico. «Tutte le ore necessarie le abbiamo coperte – afferma con estrema decisione l’assessore Carlo Grilli -, per questa situazione cercheremo di fare ancora di più, ma sia ben chiaro: è un problema della scuola, di un sistema che non riesce a coprire le ore corrispondenti al bisogno. È inaccettabile, non possiamo sopperire alla didattica con servizi di assistenza, colmiamo sì le ore, ma con una scatola vuota per il diritto all’istruzione del bambino: i nostri operatori si fanno davvero in otto, ma il problema è a monte».”

    In pratica Grilli, che a parer mio non è sempre una persona malvagia ma fa pur sempre parte di un’Amministrazione guidata dal Pdl, si trincera dietro al fatto che non si possono sostituire ore di didattica con ore socio-educative. Beh si sbaglia, molto spesso ove possibile l’educatore affianca l’utente nelle ore di lezione, quando le capacità della persona sono tali da poter seguire la lezione l’utente resta in classe fra i suoi compagni. Quando invece parliamo di casi con gravi disabilità l’utente passa diverse ore in altri contesti come le aule di sostegno ma il piano di intervento svolto da educatori e insegnanti di sostegno viene concordato restando il fatto che due figure differenti hanno compiti differenti.
    Insomma, la questione è difficile da spiegare per linee generiche perchè ogni persona è un caso singolo con le sue particolarità.

    Quello che è evidente, e Grilli non lo dice, è che le ore stanziate dal Comune sono sempre inferiori a quelle richieste dalle scuole e a fronte di un aumento dell’utenza non c’è stato un proporzionale aumento delle ore socio-educative stanziate dal Comune ma anzi, c’è stato un netto calo.

    Questa non è una colpa a parer mio di Grilli ma dell’amministrazione tutta che sta tagliando i fondi nel sociale.
    Viene quasi da domandarsi…ma se non ci fossero le elezioni in vista cosa si sarebbero permessi di fare?

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