3 Ottobre 2010

La storia di Tiberio Mitri al Teatro Bobbio inaugura la nuova Stagione della Contrada

La nuova produzione della Contrada è dedicata ad una delle figure storiche dello sport triestino: il grande pugile Tiberio Mitri. Soprannominato “la tigre di Trieste”, Mitri rimane ancora oggi nell’immaginario collettivo cittadino come uno degli sportivi più illustri cui la città si vanta di aver dato i natali.
Ispirato a “La botta in testa”, l’autobiografia che lo stesso Mitri dettò ad un giornalista rimasto anonimo (recentemente ripubblicata dalla Limina Edizioni con nota introduttiva del giornalista Massimo Raffaeli), “Fuori i secondi. Tiberio Mitri: professione pugile” è la nuova commedia in dialetto con cui la Contrada-Teatro Stabile di Trieste inaugura la Stagione 2010/2011 del Teatro Orazio Bobbio.
Nell’allestimento curato da Enrico Luttman e filtrato attraverso la vena poetica della regia di Francesco Macedonio, si cerca di restituire in scena il grande spessore umano di questo campione della boxe.

Classe 1926, figlio della Trieste più povera e popolare, Tiberio Mitri si dedica al pugilato quasi per caso finendo in pochi anni col diventare il re del ko, “la tigre di Trieste”. Campione italiano nel 1948 ed europeo l’anno successivo, Mitri incarna la gioventù e la voglia di rivincita dell’Italia del boom. Con Fulvia Franco, neoeletta Miss Italia, diventano la coppia del futuro, le prime star di un Paese che finalmente non è più perdente: nel ‘50 al loro matrimonio nella chiesa di Sant’Antonio c’è tutta la città ad assistere, quasi centomila persone.
Il culmine della carriera arriva lo stesso anno con la proposta di un incontro al Madison Square Garden di New York contro Jake La Motta, “Toro Scatenato”. L’incontro, disputato il giorno del ventiquattresimo compleanno di Mitri, segna la sua prima sconfitta.

Benché la carriera di Mitri prosegua, collezionando altri titoli e altre vittorie (in tutto disputerà 101 combattimenti, perdendo solo sei volte), l’incontro con La Motta segna l’inizio del suo declino. Tornato in Italia si trasferirà a Roma, dove tenterà anche la carta del cinema, mentre la sua vita privata andrà un po’ alla volta in pezzi: il divorzio dalla Franco, un secondo matrimonio finito male, la morte di entrambi i suoi figli in circostanze drammatiche, il declino, la vecchiaia, la solitudine. Mitri muore travolto da un treno nel 2001.
A portare in scena la vicenda umana e la carriera sportiva di Tiberio Mitri troviamo la compagnia della Contrada diretta da Francesco Macedonio. Maurizio Zacchigna e Gian Maria Martini interpretano il boxeur da vecchio e da giovane, con la partecipazione di Ariella Reggio nel ruolo della madre del campione. Con loro Marzia Postogna, nei panni di Fulvia Franco, Adriano Giraldi, Maria Grazia Plos, Massimiliano Borghesi, Valentino Pagliei e Martina Valentini. Le scene dello spettacolo sono di Sergio D’Osmo, i costumi di Saverio Caliò, le musiche di Massimiliano Forza e il disegno-luci di Bruno Guastini.

“Fuori i secondi. Tiberio Mitri: professione pugile” debutta al Bobbio venerdì 8 ottobre e rimane in scena fino a domenica 24 con i consueti orari del teatro: serali 20.30; martedì e domenica 16.30; lunedì riposo.
Per tutte le repliche dello spettacolo, prosegue anche la Campagna Abbonamenti 2010/2011 della Contrada.

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