3 Ottobre 2010

La Scuola del vedere – Libera accademia di Belle Arti di Trieste compie 22 anni

E’ davvero giunta ad un bel traguardo l’attività della Scuola del Vedere – Libera Accademia di Belle Arti: sono infatti trascorsi ben 22 anni dalla propria fondazione, quando, nel 1988 il critico d’arte, nonchè pittore e scenografo, Luigi Danelutti apriva un’Accademia estiva a Duino, con insegnanti statunitensi ed allievi d’oltre oceano ma anche molti triestini, friulani e sloveni.
Da allora i vari corsi e laboratori artistici si sono moltiplicati, e l’istituzione – guidata dal 1996 da Donatella Surian – si è da tempo trasformata da estiva a permanente.
In questi anni si sono susseguiti ed alternati artisti di fama ed insegnanti esperti (tanto per citarne qualcuno: Cesare Mocchiutti, Franco Dugo, Marino Cassetti…) mentre un’altissima percentuale di neo pittori triestini vantano nei loro curriculum la partecipazione ad uno o più corsi della Scuola del Vedere.
E se un’istituzione con finalità non propriamente popolari, quali la divulgazione culturale e la didattica artistica, riesce a coinvolgere anno dopo anno un numero sempre crescente di partecipanti, questo dev’essere motivo di notevole compiacimento in quanto indice di un sano rapporto tra arte e società, come tra individuo e creatività.
Alla Scuola del Vedere dunque si apprende, ci si perfeziona, si studia e ci si confronta con gli altri partecipanti, ma anche con il proprio docente, perchè se è vero che ogni persona ha bisogno di esprimersi, l’Arte, in tutte le sue declinazioni, consente di farlo nel modo più nobile e forte.

Le discipline artistiche attualmente contemplate riguardano: il disegno con il prof. Furio de Denaro; tutte le tecniche di pittura (declinate a seconda delle capacità di ogni partecipante), la pittura astratta (con Roberto Tigelli), il ritratto ed il nudo accademico a cura di Raffaella Busdon, il modellato; il tema dell’amore nell’arte con il noto storico Matteo Gardonio, la storia dell’arte (dal Tardo Gotico al Rinascimento), più un seminario su Salvador Dalì proposto dal prof. Spizzo, nonchè la consueta attenzione ai bambini ai quali viene dedicato il laboratorio annuale “Diventare artisti” a cura di Cristina Ceraico.
Viene riconfermato il workshop di Fashion design e Fashion styling diretto dalla stilista Rosanna Caucci che – partendo dalla constatazione che la Moda è la nuova disciplina della contemporaneità – conduce i partecipanti “step to step” dietro e dentro il mondo moda, alla ricerca di uno stile, sino al concepimento di una personale collezione.
A novembre si attive anche il workshop di Fibert Art (arte tessile), altro omaggio alla “creatività concreta”, a cura di Giuliana Balbi, nota fiber artist che recentemente ha rappresentato in Francia (al Museo Lurcat et de la tapisserie contemporaine d’ Angers) la nostra nazione con un’opera di mini-tessile ( “Decongèlation”).
L’artista multimediale Adriano Gon segue invece un percorso creativo (L’Arte come progetto) che, attraverso tecniche tradizionali o sperimentali , conduce il partecipante a sviluppare e definire la propria naturale espressione.
Novità assoluta invece è l’atelier di arte digitale curato da Fabio Fonda con l’utilizzo di una workstation multimediale.

Infine, la direzione del Laboratorio di Pittura “Dall’idea all’opera” viene affidata al pittore Antonio Sofianopulo, capace – come di lui scrive Roberto Vidali – di accostamenti incongrui che colpiscono per la forza insolita e spropositata della situazione, come di perfette composizioni dall’ “equilibrio dinamico”.

foto: Arktomachia, olio su tela di Antonio Sofianopulo (2007)

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