30 Settembre 2010

Commercio, verso l’estensione delle aperture domenicali da 25 a 28

E’ pronto per l’approvazione, anche se un po’ in sordina, un emendamento predisposto dal Pdl per portare in Friuli Venezia Giulia le aperture domenicali degli esercizi commerciali da 25 a 28. L’emendamento al disegno di legge di manutenzione verrà votato questa mattina in Aula.

Firmato dai consiglieri del Pdl di Trieste Piero Camber, Maurizio Bucci, Bruno Marini e Piero Tononi, ha raccolto l’adesione del capogruppo, Daniele Galasso, del relatore in Aula Alessandro Colautti e di Roberto Asquini (Misto). Contraria la Lega Nord: ”Noi siamo contrari – ha spiegato il capogruppo Danilo Narduzzi – non abbiamo sottoscritto l’emendamento e speriamo in un ripensamento”.

Con l’approvazione dell’emendamento, la legge sul Commercio porterebbe complessivamente a 32 (considerando anche le quattro aperture di dicembre) le giornate di apertura straordinaria degli esercizi commerciali in Friuli Venezia Giulia.

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27 commenti a Commercio, verso l’estensione delle aperture domenicali da 25 a 28

  1. dimaco ha detto:

    ah be tanto i lavoratori non hanno diritto i stare in famiglia la domenica, e bisogna anche spingere il consumismo e lo spreco. ma se non ci sono i soldi con cosa compra la gente’ ah già eè vero ci si può sempre indebitare con il credito al consumo o usare le carte di credito. Ottimo.

  2. capitan alcol ha detto:

    Se la Lega è contraria non si farà niente.

  3. marisa ha detto:

    …e tutto questo per accontentare 4 botegher triestini e il 25% degli abitanti di Trieste? Si perchè il buffo è che risulta da indagine pubblicata sulla stampa, anche triestina, che ben 3 triestini su quattro sono contrari!

  4. dimaco ha detto:

    secondo me dovrebbero diminuirle le aperture.

  5. alpino ha detto:

    Marisa le aperture domenicale di cui sopra sono ad appannaggio di tutto il FVG non solo di Trieste. Sul tema aperture ci deve essere più liberalismo, l’apertura di un’attività commerciale deve essere lasciata alla gestione del responsabile della stessa che valuta quando è più proficuo per lui tenere aperto e quando non lo è.
    Non torniamo di nuovo sulla solita cantilena dei lavoratori in famiglia please

  6. dimaco ha detto:

    visto che ad alpino dei lavoratori non freganulla, pasiamo al discorso dei soldi. se la gente non ha soldi e c’è un periodo di crisi economica, la coa più sbagalita da fare è incentivare a spendere soldi che non si hanno.Tenere aperto un negozio nel quale entrano 10 persone in tutto il giron e e solo 3 spendono una cifra modica è controproducente, visto che le ore devono essere pagate e seil gioco no nvale la candela che tieni aperto a fare?
    la gente non ha oldi (cosa chiara agli occhi di tutti9 ma si fa di tutto perportarli a spendere sperando in un aumento dei consumi, che non ci sarà proprio in virtù della scarsità di liquidità. io sono del pensiero che se non si hanno i soldi non si fa debiti per poter spendere e spandere. la gente è stata abituata troppo bene a vivere al di sopra delle proprie possibilità e adesso si è arrivati alla resa dei conti. in ogni senso.

  7. rocco ha detto:

    Se è per questo, dovrebbe essere liberale anche la scelta del dipendente di lavorare tutte le domeniche e non con la minaccia del licenziamento, niente straordinario e in qualche caso anche senza il recupero del giorno festivo.

  8. Giovanni ha detto:

    Io sono favorevole alle aperture domenicali e come dice Alpino deve essere lasciata alla gestione del responsabile del negozio che valuta quando è più proficuo per lui tenere aperto e quando non lo è.
    A una condizione però: Il dipendente dev’essere tutelato, non deve lavorare tutte le domeniche del mese, deve avere una turnazione regolare, percepire un indennità per la giornata festiva e l’eventuale strordinario tutto in busta paga.

  9. alpino ha detto:

    Giovanni ha detto tutto ciò che andave detto in maniera perfetta, aggiungo che l’apertura domenicale (non imposta) deve essere un di più e magari chiudere un giorno della settimana dove l’afflusso e pressochè nullo.
    Il tuo discorso dimaco sulla reale bontà economica di tale aperture resta sulla carta in primis perchè se il titolare vede che il rapporto costi guadagni è negativo non aprirà la domenica (mi pare palese e quindi non v’è neppure bisogno di discuterci sopra) seconda cosa tu parli di ” periodo di crsi” ma c’è esiste davvero? è solo un giustificativo? è un modo di dire oramai sulla bocca di tutti? è un capro espiatorio da utilizzare per ogni cosa andata male?
    Pensiamo veramente che tutto il mondo dei consumatori sia allocco e quindi dobbiamo proteggerlo da credito al consumo e carte revolving?

  10. Luigi (veneziano) ha detto:

    L’ideale è la carta annonaria, come in Italia durante la guerra e come in Jugoslavia fino alla metà degli anni ’50.

    Lunghe e interessanti code, dove si può pure socializzare.

    L.

  11. bubez goriziano ha detto:

    Ottimo, per me le imprese dovrebbero avere libertà assoluta di aprire e chiudere i negozi quando vogliono, anche 24 ore su 24 se volessero. I lavoratori si metteranno d’accordo con i datori di lavoro e faranno i turni. Se non ci sono soldi allora la gente non andrà a comprare e i negozi preferiranno restare chiusi; devo dire che domenica mattina ho fatto la spesa a Qlandia e non si riusciva a camminare dalla ressa che c’era. Il mercato è il metodo più efficiente per allocare le risorse, la pianificazione centralizzata di stampo sovietico ha già dimostrato di essere irrealizzabile.

  12. bubez goriziano ha detto:

    @dimaco: il tuo atteggiamento è di tipo paternalistico: siccome la gente non è in grado di gestire le proprie finanze, bisogna togliere loro le opportunità di spesa, così non si rovinano. Questo è esattamente il contrario di ciò che ha bisogno la nostra economia. Io invece credo che la gente non sia così stupida da avere bisogno di un grande fratello che dica loro come e quanto spendere. L’indebitamento delle famiglie in Italia è molto più basso di quello degli altri paesi, quindi non vedo tutto questo allarme sociale del credito al consumo.

  13. marisa ha detto:

    ALPINO – commento 5 –

    le nuove aperture sono richieste solo da ALCUNI politici triestini (ti dice nulla il cognome CAMBER ?)

    Da una ricerca effettuata e pubblicata anche sulla stampa, risulta che in provincia di UD e PN i cittadini sono a stragrande maggioranza contrari (più dell’80%). In provincia di Trieste solo il 25% degli intervistati è favorevole. Gorizia non ricordo.

    Chi è dunque che vuole “fortissimamente vuole”? Chiedere al gruppo triestino “Camber” la risposta.

  14. capitan alcol ha detto:

    E chi è fortissimamente contrario? Chiedere alla Lega.

  15. rocco ha detto:

    Per chi non lo sapesse voglio mettere a conoscenza che il consigliere triestino P. Camber in campagna elettorale fece il giro per tutti i negozi del centro commerciale alle Torri d’Europa (distribuendo anche i suoi gadget) chiedendo alle commesse di sostenere Renzo Tondo perchè il suo programma elettorale avrebbe previsto la chiusura domenicale dei centri commerciali!!! Ma come sempre presa la carega…

  16. dimaco ha detto:

    bubez non è da sottovalutare l’indebitamento delle famiglie. io dico che un’pò di economia in tempi di magra non guasta. e invece è neccessario avvisare la gente del fatto che spende più di quanto potrebbe. perche se guadagno 100 non pèosso spendere 200 solo perchè ne ho la possibilità. quei soldi bisogna anche restituirli e con gli interessi. Ci si è abiituati a sentir dire che per salvare un’economia bisgona fa riprendere i cosnumi, cosa giustissima se girano abbastanza soldi da poterlo fare, ma se i soldi non ci sono bisogna prima di tutto evitare il superfluo finchè la situazione non migliora. spendere 2000 euro a rate per tv e telefonini di ultima generazione non è oculatezza, è stupidità. il credito al consumo dovrebbe esser l’eccezione e non la regola. ovunque vai cercano di propinarti uin finanziamento e non dire chenon e vero. ho comprato una ps3 a mio nipote per il compleanno e volevano che per 300 euri accendessi un finanziamento. ma scherziamo? io pago in contanti. se ho i soldi compro e non ce li ho non compro. semplice. non faccio debiti per andare in ferie come fanno moltissimi e poi piangono che non arrivano a fine mese a causa delle rate. e giusto fare un mutuo se compri una casa o una macchina, ma riempirsi di debiti per andare in ferie solo per fare lo sborone con gli amici è assolutamente da decerebrati. Si è perso il senso della misura e del risparmio.

  17. marisa ha detto:

    E qua la storia di cosa è successo in aula…

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/dettaglio/verso-l’aumento-da-29-a-32-delle-aperture-domenicali/2440917#commenta

    Sarebbe da sbellicarsi dalle risate….se non fosse da piangere!

  18. Paolo Geri ha detto:

    Premesse le sacrosante tutele per i lavoratori di cui parla Giovanni (post 8) io sono per la totale liberalizzazione di tutte le attività sull’ arco delle 24 ore e per tutti i giorni dell’ anno. Come hanno già detto altri sarà il titolare a valutare se è conveniente o meno e quindi se – di conseguenza – deve anche creare nuovi posti di lavoro. Il lavoratore dovrà semplicemente essere avvisato all’ atto dell’ assunzione che in quella realtà si lavora di domenica, in altri giorni festivi o anche di notte. Libero di accettare le condizioni o di cercarsi un altro lavoro.
    Io non ho dati di sondaggi, ma se parlo in giro tutti qui – salvo i botegheri triestini – sono favorevoli alle aperture domenicali.
    Al di là delle diverse “lobbies” cui rispondono Camber e Fedriga, va ricordata una “lobbie” ben più potente e cioè la chiesa cattolica che si è dichiarata da sempre contraria alle aperture domenicali in nome della “sacralità della domenica” e dei presunti ritmi e riti familiari da salvaguardare.

  19. marisa ha detto:

    A proposito….com’è che il testo di redazione (Bora.la) non ci ha deliziati con quanto successo in aula consiliare e raccontato anche i così “tanti e ricchi boccaceschi” particolari descritti dal giornalista del Messaggero veneto?

  20. dimaco ha detto:

    non si tratta di roba sovietica , e che cavolo, ma dico solttno che se si può evitare di spendere soldi inutilmente lo si può fare. ok per quello che riguarda i beni di prima necessita (alimentari) va bene che i negozi siano aperti con un’orario limitatoaprono alle 9 e chiudono alle 15. così potrebbe andare bene ma non dalla mattina alla sera. io personalmente vieterei l’apertura alla domenica, ma se non se ne può fare a meno almeno regolamentarla. perchè come ha scritto quluno molti lavoratori vengono riccattati con “se non vieni al domenica puoi restare a casa” e non dite che non è vero perchè è una realtà consolidata lo sfruttamento dei lavoratori e il loro continuo ricatto.

  21. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ paolo geri

    Pensa che in Germania è stata la chiesa evangelica a ricorrere contro le autorità del Land di Berlino, che avevano liberalizzato le aperture domenicali. La Corte Costituzionale ha dato ragione ai ricorrenti, giacché l’articolo 35 della Costituzione del Land di Berlino stabilisce che:

    “La domenica e i giorni festivi legali sono giorni di riposo lavorativo tutelati per legge”

    Lavorare meno, lavorare tutti!

    L.

  22. capitan alcol ha detto:

    #20 lo sfruttamento dei lavoratori credo sia materia di competenza sindacale. Se i sindacati per dire no allo sfruttamento dicono no alla libertà di apertura allora c’è qualcosa che non va. Chissà cosa ne pensano Fini e Antonio Martino.

  23. Bibliotopa ha detto:

    Come sono le domeniche in Scozia? io le ricordo una buona ventina di anni fa.. che mortorio.. peggio dei ristoranti di giorno in un paese musulmano nel mese del Ramadam

  24. Denis Furlan ha detto:

    Io questo mese ho lavorato tre domeniche di fila, credete sia stata una mia scelta? e siamo appena a Settembre.
    Si dice la scelta dovrebbe essere fatta dal responsabile del negozio se tenere aperto o meno la domenica, il fatto è che tutti gli esercizi operanti nei c/c appartengono a catene, quindi per qualche negozio che tiene aperto ma è vuoto ci sarà sempre un’altro che fa incassi da paura e quindi potrà anche mantenere la commessa che si pulisce le unghie sulle panche della galleria commerciale.

  25. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Bibliotopa

    In Scozia? E’ ancora così. Tutto chiuso. Una domenica dovevo andare da una cittadina ad un’altra, ed ho scoperto che erano praticamente sospesi anche treni e corriere.

    Fra l’altro, nei piccoli centri è ancora uso servire la cena nei ristoranti fra le sette e le nove. Dopo di che, si chiude.

    L.

  26. capitan alcol ha detto:

    #24 il lavoro festivo te lo pagano di più? O ti danno qualche altro tipo di compensativo?

  27. Jessica ha detto:

    Finiamola con questa cagata della domenica “sacra”!!!Intanto,se lavori la domenica, sarai a casa un giorno settimanale.Nessuno lavora 7 giorni su 7!!E ormai i negozi sono aperti la domenica, da quanto, 10 anni?!…Ma che pena queste commesse,lo sapevano già prima di iniziare a lavorare che avrebbero lavorato la domenica!E comunque,sta scritto sul contratto!Quindi inutile piangere.
    Comunque quello delle domeniche non è un problema delle sole commesse, visto che posso assicurare, lavorando adesso in fabbrica, che anche li si lavora la domenica,i sabati e le giornate festive vengono richiesti straordinari!!!Quindi,siamo tutti nella stessa situazione!!!Se non sta bene lavorare le domeniche, o si cerca un lavoro da ufficio, o si resta a casa, così potranno lavorare le persone che ne hanno veramente bisogno!!

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