26 Settembre 2010

Università, rispunta l’ipotesi di accorpamento tra gli atenei di Trieste e Udine

La proposta arriva da Giovanni Collino, europarlamentare del Pdl e presidente della Commissione paritetica Stato-regione. “In futuro non è impensabile una sola Università in Friuli Venezia Giulia” ha dichiarato nel corso di un dibattito sul Federalismo alla prima festa regionale del Pdl in corso di svolgimento a Grado.

Collino ha spiegato che ”con il Federalismo entra a regime una vera e propria rivoluzione politica, sociale e culturale. Non deve quindi essere un tabù pensare in futuro a una sola università. E’ in tempi di ristrettezze economiche che bisogna aguzzare l’ingegno e pensare a ridurre i costi. Il prossimi bilanci della Regione – ha concluso – dovranno delineare il futuro del Friuli Venezia Giulia per i prossimi dieci-venti anni”.

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55 commenti a Università, rispunta l’ipotesi di accorpamento tra gli atenei di Trieste e Udine

  1. marisa ha detto:

    Ma cosa si deve fare in Friuli per far capire che questa via non è percorribile? Ha detto di No il rettore Cristiana Compagna. Hanno detto di No tutti in Friuli, e si continua con questa idea già respinta con forza dai friulani? Dietro questa idea di Collino c’è Renzo Tondo che evidentemente ha deciso di far perdere le elezioni regionali al PdL il prossimo turno elettorale.

  2. T. Patoco ha detto:

    Ostia xe scrito mal…”accoppamento”, non “accorpamento” fioi!

  3. Luigi (veneziano) ha detto:

    Giovanni Collino: un friulano DOC. Europarlamentare votato dai friulani. Il più votato in assoluto fra i candidati friulani DOC: superato in regione solo dalla Serracchiani (romana) e da Berlusconi (milanese).

    Renzo Tondo: un altro friulano DOC. Presidente di regione votato dai friulani, in contrapposizione al triestino Illy, che infatti ha perso proprio per il voto dei friulani.

    Direi quindi che in questa storia i friulani fanno il canto, il controcanto, la tesi, l’antitesi, la sintesi, i contenitori, il contenuto, se la raccontano, se la dicono e se la commentano.

    I non friulani – al limite – stanno a guardare.

    L.

  4. Tergestin ha detto:

    Me par che le due universita’ le funzioni ben entrambe, che senso ga?
    Tondo xe proprio tondo, de nome e de fatto.

  5. Tergestin ha detto:

    E quindi, Luigi?
    Cossa te vol dimostrar con questo, che i rappresentanti Furlani se ne frega dela sua gente? No me par che nel resto dela penisola le robe vadi meio.

  6. Luigi (veneziano) ha detto:

    E’ molto semplice ciò che voglio dire: che questa non è una storia nella quale “tutti in Friuli” hanno detto di no. Questa proposta dell’accorpamento trova fertile terreno di dibattito all’interno della regione. Anzi: SOLO all’interno della regione: sta pur certo che a ovest del Tagliamento non interessa a nessuno.

    Almeno fino a quando non inizieranno a chiedere soldi.

    Luigi (veneziano)

  7. marisa ha detto:

    D’acordo con TERGESTIN – commento 4

    Gli sprechi sono altrove e ben noti. Collino è pregato di mettere il naso lì: vogliamo iniziare con i costi stratosferici della politica regionale?

    Ricordo a LUIGI che i politici italiani fanno carriera solo diventando i camerieri di chi fa le liste elettorali e il legame con il territorio ormai non esiste più.

    Che Tondo come politico sia uno scartino mi pare sia ormai un dato assodato: poco conta dove è nato. Un se nol rive…..nol rive!

  8. marisa ha detto:

    LUIGI Commento 6

    Forse volevi scrivere all’ovest del LIVENZA?
    Di quando in qua la provincia di PN è Veneto?

  9. Luigi (veneziano) ha detto:

    Marisa, i fatti parlano da sé: tu dici che in Friuli nessuno vuole l’accorpamento delle università.

    Dopo di che, si scopre che il più votato dei politici friulani alle ultime europee è un corifeo di questa proposta. Sicuramente alle prossime elezioni riceverà zero voti, ma nel 2009 (l’anno scorso) proprio voi friulani l’avete premiato alla grande! Forse non lo conoscevate, questo traditore della Causa?

    Ti ricordo poi che alle europee e alle regionali si va ancora su con le preferenze, quindi uno può essere il cameriere di chi vuole, ma poi in questo caso se non ha i voti… ciccia!

    Discorso diverso per le politiche.

    Infine, pensavo sapessi che il Tagliamento sfocia fra la provincia di Venezia e quella di Udine. Il confine fra Veneto e Friuli per un bel tratto (da Frafloreano fino al mare) passa esattamente sulla mediana del Tagliamento.

    Invece il Livenza è solo in una breve parte del suo corso (10/15 km) il confine fra Veneto e Friuli. La maggior parte del Livenza scorre – almeno fino ad ora – internamente al territorio veneto: da Mansuè (in provincia di TV), fino a Porto Santa Margherita (ad ovest di Caorle, in provincia di VE).

    L.

  10. Luigi (veneziano) ha detto:

    …dimenticavo: Renzo Tondo se lo sono votato e rivotato per trent’anni (!!!) i suoi compaesani friulani.

    Prima l’hanno eletto in consiglio comunale a Tolmezzo, poi sindaco, poi l’hanno eletto e rieletto in regione, poi l’hanno fatto addirittura presidente della regione.

    Sarà anche vero che “se nol rive… nol rive”, ma allora vuol dire che per trent’anni i friulani si sono votati e rivotati ben volentieri un “socco” (in veneziano significa: uno “zuccone”).

    L.

  11. capitan alcol ha detto:

    Quindi fammi capire: quando Brunetta veneziano DOC ne spara di grosse (eccome se ne spara) dovrei pensare che tu ne sia in qualche modo coinvolto?
    Mi fa rabbrividire questa visione al limite del “vox populi vox dei”. Parrebbe quasi che Inizio ad avere invece la certezza che tu ci faccia e qualcuno in redazione di bora.la ti debba quasi ringraziare per le tue doti da animatore delle pagine del blog.

  12. capitan alcol ha detto:

    Mi fa rabbrividire questa visione al limite del “vox populi vox dei”, parrebbe quasi che
    in te dimori il virus del populismo.
    Inizio ad avere invece la certezza che tu ci faccia e qualcuno in redazione di bora.la ti debba quasi ringraziare per le tue doti da animatore delle pagine del blog.

  13. brancovig ha detto:

    Il vero problema secondo me è in questa frase

    “con il Federalismo entra a regime una vera e propria rivoluzione politica, sociale e culturale. Non deve quindi essere un tabù pensare in futuro a una sola università. E’ in tempi di ristrettezze economiche che bisogna aguzzare l’ingegno e pensare a ridurre i costi. Il prossimi bilanci della Regione – ha concluso – dovranno delineare il futuro del Friuli Venezia Giulia per i prossimi dieci-venti anni”.

    Il grosso della programmazione dell’istruzione superiore deve essere fatta a livello nazionale. Le diverse sedi devono competere primo a livello nazionale e poi europeo per il finanziamento.

    Una competizione a livello regionale tra due atenei per il finanziamento è ridicola ed inapplicabile. Entrerebbero de iure la politica ed il campanile. O forse è proprio quello che si vuole, essendo a tutt’oggi le università indipendenti dalla politica

    Secondo aspetto:
    l’accorpamento tra i due atenei non lo vuole nessuno, anzi vedi la recente polemica con i consorzi di Gorizia e Pordenone, tutti vogliono la loro università.

    Si parla giusto per parlare e ci dimentica del vero problema: Il taglio previsto NEL 2011 del Fondo di funzionamento di tutto il sistema universitario, in modo non meritocratico, insomma a pioggia, di circa 1.35 miliardI di euri sui circa 7.4 attuali.

    Mentre solo per il rimborso spese viaggi un politico eletto in regione si prende 3500 euri al mese (da PN)

    MANDIAMO UN SEGNALE TAGLIAMO DA QUI Cari Collino, Tondo e allegra banda della lega nord

    A porposito i fondi del 2010 a fine settembre 2010 non sappiamo ancora a quanto ammontano.

    IL GOVERNO DEL FARE,

    Quindi Collino se ha interesse nella qualità dell’istruzione superiore in questa regione si impegni in questo senso. FACTA NON VERBA

  14. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Capitan Alcol

    Mi pare tu non recepisca il concetto: uno scrive che in Friuli nessuno vuole una cosa, un altro (io) fa notare che proprio quello che propone questa cosa è un friulano. Allora non mi tornano proprio i conti, ma tu sicuramente mi potrai aiutare, rispondendo alla domanda semplicesemplice: è vero o no che in Friuli proprio NESSUNO vuole l’accorpamento delle due università? E se la risposta è SI’ (e cioè che NESSUNO lo vuole), allora mi sai dire CHI vuole questa cosa? Vediamo se riesci a fare un passo avanti rispetto al tuo perenne e inconcludente battutismo-da-due-soldi.

    Mi si dice anche – in pratica – che i friulani considerano Tondo un idiota. Al che mi sorprendo ancor di più, visto che il signor Tondo (l’idiota) viene votato e rivotato proprio dai friulani per dritto e per rovescio, da oltre trent’anni! Dove sta la logica in tutto ciò?

    Infine, mi rendo conto che la tua memoria sia un po’ persa in un gran porto delle nebbie, ma ti rinfesco io: il sig. Brunetta s’è presentato non UNA, bensì DUE volte come candidato sindaco a Venezia (2000 e 2010), e per DUE volte è stato stangato. Tutte e due le volte, addirittura non è nemmeno arrivato al ballottaggio!

    Qui a Venezia lo conosciamo molto bene, fin da quando era un sottopancia di De Michelis, e di conseguenza ad oggi non lo abbiamo mai votato.

    Questi, mio caro, sono i fatti.

    A proposito: bora.la non mi paga, ma se vuoi farmi un bonifico tu come tuo istitutore privato, mi va benissimo.

    L.

  15. capitan alcol ha detto:

    Io sarò un battutista ma a me pare che stai menando tutti per il naso.
    Pensi che oltre Livenza o Tagliamento abitino popolazioni barbare che riescono per grazia ricevuta a mettere una croce sulla scheda elettorale e si esprimano con suoni gutturali che si ostinano a voler chiamare lingue?
    A me dai l’impresione dell’antropologo wanna be pretenzioso e saccente che vuole spiegare a dei trogloditi come vivere esprimendo con la sua inattaccabile logica concetti che col mondo reale non hanno niente a che fare.
    Aggrappati pure ai tuoi ‘nessuno’, sai quanto possono servirti fuori dal tuo mondo non ulteriormente perfettibile.
    Io imparo da solo a nuotare nel mare dei dubbi.
    Se non sai farti delle domande (non interrogativi retorici utili ad alimentare il tuo onanismo logorroico) e vivi solo di risposte allora abbiamo proprio poco da dirci.

    A proposito: non dubitavo che ti si sarebbe potuto comprare per quattro denari (sono quelli di cui dispongo), ancor meno che ti offrissi così velocemente al primo che capitava.

  16. marisa ha detto:

    LUIGI…..e ZAIA? Ti va bene tutto quello che dice o fa? I veneti lo hanno votato alla grande e dunque ogni volta che dice qualche “cazzata” devo suppurre che siate d’accordo con lui, tu compreso…..

    Lo sai benissimo come vengono formate le liste elettorali e quanto poco contino gli elettori nella scelta dei nomi. Mai sentito la frase: “votare tappandosi il naso?”.

    E lo sai benissimo che il politico fa mille promesse in fase elettorale per poi, una volta eletto, non mantenere neppure una promessa o peggio fare proprio il contrario di quello che aveva promesso.

    Dunque non fare il finto ingenuo che spara cazzate giusto per provocare e vedere l’effetto che fa!

  17. chinaski ha detto:

    brancovig

    “Entrerebbero de iure la politica ed il campanile. O forse è proprio quello che si vuole, essendo a tutt’oggi le università indipendenti dalla politica”

    questa e’ esattamente la mia impressione, e non da oggi. diciamo dal giorno in cui ho preso servizio, una decina di anni fa. aggiungo che purtroppo il mondo accademico non ha usato la sua autonomia per offrire al paese una narrazione alternativa, o perlomeno una visione critica del presente. e il paese ne avrebbe avuto un gran bisogno. oggi in italia, quando parliamo di universita’, scontiamo due debolezze morali, quella dei politici e quella degli intellettuali.

  18. bubez goriziano ha detto:

    Non voglio fare la parte di quello che dice ve l’avevo detto, ma ve l’avevo detto.

  19. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ capitan alcol
    Come volevasi dimostrare. La prossima volta ti manderò un disegno. Molto elementare, ovviamente.

    @ marisa
    Riguardo a Zaia, il discorso è semplicissimo. Volenti o nolenti (e tu sai quanto i leghisti mi stiano sulle balle…), Zaia qui dalle mie parti è stato votato, rivotato e ri-rivotato.

    Sarei uno sciocco se dicessi che lui non rappresenta nessuno.

    E’ esattamente lo stesso discorso di Tondo: che per trent’anni è stato votato e rivotato dai friulani. Anzi: attualmente è il politico friulano votato da più tempo e da più friulani in assoluto.

    Per cui ne rappresenta adeguatamente almeno una parte cospicua.

    E quindi se lui e altri come Collino vorranno l’accorpamento, vorrà dire molto semplicemente che qualcuno che rappresenta molti friulani vuole l’accorpamento.

    Mi sembra perfino sciocco rimarcarlo.

    L.

  20. marisa ha detto:

    E’ vero. Due università indipendenti dalla politica regionale danno fastidio.

    Del resto la Lega Nord, che governa alla grande nella regione Veneto del “nostro” LUIGI (il veneziano), non ha appena strombazzato che ora (visto i suoi risultati elettorali!) ha diritto d’avere anche le Presidenze di banche importanti? E non è vero che attraverso le società regionali (vedi Promotur e TurismoFVG, ad esempio) la Giunta regionale sta sprecando una montagna di euro ?

    Solo due esempi di sprechi spaventosi:

    1) “BIANCO&NERO” a Udine, voluto dal PdL di Udine per dimostrare quanto incapace è Honsell e la sua Giunta nel campo culturale. Loro si che sono bravissimi! La stampa ha scritto di 400 mila euro di finanziamento. Finanziamento messo a disposizione da TurismoFVG, ossia da noi! Un uso “politico” dei “soldi nostri”!

    2) Funivia di Conca Prevala in Canin. Quanto è costata e quanti sciatori ha trasportato dal 1 di gennaio alla chiusura degli impianti? Il tutto mi risulta finanziato da Promotur, ossia dalla Regione, ossia da noi! E non parliamo del parcheggio per 200 macchine, già finanziato, a Sella Nevea. Se non ricordo male si parla di 3 milioni di euro!

    E vogliamo parlare della famosa terza corsa dell’autostrada? Tondo si è vantato che sarà costruita solo con fondi regionali. Da non crederci! Invece di pretendere un contributo statale considerato che serve tutta l’Italia del Nord……Tondo pure si vanta “quanto siamo bravi a non chiedere nulla allo stato!”. Io credo che in realta si dovrebbe esclamare: “ma quanto siamo stupidi!”

    E Collino pure si permette una sparata come quella riportata nello SPOT?
    Ma Collino cosa ha fatto in Parlamento per impedire la diminuzione dei finanziamenti alle università? Cosa ha fatto per far cancellare la distribuzzione dei finanziamenti statali alle università in base all’immorale criterio del costo storico? Ha proposto forse la distribuzione in base al criterio meritocratico (già fissato dal Ministero nel lontano 2004)?

  21. marisa ha detto:

    Scusate, ovviamente: “corsia” e “distribuzione”.

  22. marisa ha detto:

    LUIGI, commento nr. 19

    Come al solito eviti di entrare nel merito di quanto ho scritto (commento 16) e continui con il tuo ragionamento…..

    Ormai conosciamo il tuo metodo: non rispondere alle contestazioni e tirare dritto!

  23. marisa ha detto:

    Comunque Tondo è solo uno dei tanti politici friulani in circolazione e nulla di più, salvo il fatto che Berlusconi ha dato la sua benedizione proponendolo come Presidente della regione nel 2008.

    Quello che scrivi di Tondo, lo puoi scrivere per molti altri. Il nome Fontanini non ti dice nulla? Toccagli l’università di Udine e vedrai che fine fa Tondo….

  24. Luigi (veneziano) ha detto:

    Scusami, marisa, ma la tua contestazione sta nel fatto di dire che io scrivo cazzate (testuale)?

    Ci vuole molto ad ammattere da parte tua che hai scritto una cosa non vera (e cioè che in Friuli NESSUNO vuole l’accorpamento), quando invece tutta ‘sta menata è stata detta-fatta-montata ad arte SOLO da friulani?

    E allora!

    L.

  25. marisa ha detto:

    Bravo! Di un commento intero peschi solo la parola “Nessuno” e tutto il resto lo cancelli!

    Comunque con te chiudo qua perchè non ho nessuna voglia di perdere tempo con uno che rigira frittate, monta contestazioni su una parola, e si diverte da matti a provocare….

  26. omo vespa ha detto:

    ..fra el doge e la furlana xe vero amor. altrimenti no se spiega!

  27. dimaco ha detto:

    quoto omo vespa e son anche un’pò geloso. 🙁

  28. massimiliano ha detto:

    grande OMO Vespa!! 😉
    comunque, a parte le ciacole stile-campanòn (me sembrè due personaggi de C&F…), perchè non si fa un bel sondaggio tra docenti, ricercatori, studenti, dipendenti amministrativi? gli unici ad avere voce in capitolo, direi.
    altrimenti, se stiamo qui attenti agli umori dei Luigi e delle Marise (in senso esteso, intendo, cioè di chi – con gli atenei non c’azzecca direttamente – anche se è chiaro che ognuno può dire la sua), non avremo mai un quadro reale.
    ma, ripeto: docenti, ricercatori, studenti, dipendenti amministrativi e NON politici e cazzabale vari…

  29. piccolo chimico ha detto:

    massimiliano

    sarebbe come chiedere che i metalmeccanici possano esprimersi sui contratti. non sarai mica un operaista? ti conviene ritirare quello che hai detto, altrimenti eros si inkazza.

  30. marisa ha detto:

    MASSIMILIANO (commento nr. 28) …..guarda che il rettore dell’università di Udine ha già chiarito in maniera più che netta il suo NO. O non ti basta? O non è sufficientemente “addetta ai lavori”?

  31. Luigi (veneziano) ha detto:

    La domanda giusta è: chi è che ha il potere decisionale in questo caso?

    La risposta è: il consiglio di amministrazione dell’Università.

    Secondo voi il signor Tondo c’è o no all’interno di questo consiglio di amministrazione?

    E secondo voi, quanti sono in consiglio di amministrazione i voti “governati” dal PDL in generale, e dall’accoppiata Tondo/Strassoldo (ex rettore) in particolare?

    Fate un po’ di conti e capirete chi potrebbe decidere la questione.

    L.

  32. piccolo chimico ha detto:

    tecnicamente decide il consiglio di amministrazione. pero’ un’ universita’ non e’ un’azienda. quindi le decisioni prese contro il corpo docente, oppure a costo di lacerazioni profonde nel corpo docente, dovrebbero in teoria essere evitate. dico *in teoria* perche’ ormai l’ ideologia aziendalista pervade ogni anfratto di questo paese ed e’ stata introiettata anche dal mondo accademico (e senza molte resistenze, a dire il vero).

    per come la penso io, la questione degli accorpamenti andrebbe valutata caso per caso. i criteri di decisione dovrebbero essere: lo sviluppo della ricerca il miglioramento della didattica. le questioni politiche e/o territoriali dovrebbero essere tenute fuori. e anche il criterio del risparmio e’ sostanzialmente sbagliato, perche’ risparmiare oggi su certe cose ha in ralta’ dei costi enormi sul lungo periodo.

  33. Dag ha detto:

    #3

    Luigi Veneziano: “in contrapposizione al triestino Illy, che infatti ha perso proprio per il voto dei friulani”.

    Non è mica così. A Udine Illy è stato più votato di Tondo, mentre a Trieste ha vinto Tondo e non Illy. Basta vedere i risultati elettorali. A Udine rimpiangiamo molto Illy, con lui erano sorte iniziative (Innovaction) ed edifici (Palazzo della Regione) che aspettavamo da anni.

  34. Dag ha detto:

    #24

    Beh, se per questo Saro e Pittoni, anch’essi friulani, hanno detto che vedono di buon occhio collaborazioni, ma non fusioni tra i due atenei.
    Quindi mi sembra un po’ stupido parlare di “volontà friulana” all’accorpamento, c’è chi è a favore e chi, ed è la maggioranza, è contrario. Eppoi, scusa, la Serracchiani sarà nata a Roma, ma vive e lavora da anni a Udine, quindi è una friulana acquisita (come lo è Honsell, tanto per fare un altro nome).
    Il punto è un altro: siamo sicuri che fondendo i due atenei si crei un migliore servizio per la comunità? Siamo sicuri che, invece, la presenza di due sedi e l’offerta di più servizi e corsi non rappresenti una ricchezza e non un impoverimento per il territorio?

  35. piccolo chimico ha detto:

    aperta parentesi

    perche’ a nessuno viene il dubbio che, quando si va a votare, conti qualcosa anche l’ orientamento politico, e non solo l’ appartenenza territoriale?

    almeno spero che sia cosi’.

    chiusa parentesi

  36. Luigi (veneziano) ha detto:

    “Un’università non è un’azienda” è esattamente il cammino opposto rispetto a ciò che s’è cercato di fare (male) negli ultimi decenni in Italia, sia dal c-sx che dal c-dx.

    In altri paesi le università sono aziende, e funzionano bene.

    Da noi invece alcuni pensano che non debba assolutamente essere così: l’università dovrebbe prescindere da logiche organizzative, per divenire di fatto – al di là di tutti i paroloni che ti sparano – una rotella del grande ingranaggio spartitorio del potere e dei soldi.

    Per cui ci sono sedi universitarie in luoghi quali Portogruaro o Chioggia (centri di costo assurdi), e Udine mantiene addirittura una propria sede universitaria con tanto di corso di laurea… a Mestre!

    Lo stesso corso di laurea (infermieristica) in Veneto c’è a Treviso, Padova, Portogruaro, Rovigo, Feltre, Mirano, Conegliano, Montecchio Precalcino, Vicenza, Verona, Legnago e ancora… Mestre.

    Perché questa è veramente fantastica: due università diverse – UD e PD – fanno lo stesso corso di laurea nella stessa città!

    Dimmi tu se tutto ciò ha un senso, e se la gestione oculata dei soldi è una cosa che preoccupa questi qui…

    L.

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Dag

    Guarda che sbagli. E’ esattamente l’inverso di ciò che hai detto: a Udine ha vinto Tondo e a Trieste Illy.

    I risultati ufficiali comune per comune e provincia per provincia sono qui:

    http://elezioni2008.regione.fvg.it/000238_Reg/Coalizioni/000001.html

    L.

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    …aspetta: forse volevi dire che all’interno del COMUNE di Udine ha vinto Illy, mentre all’interno del COMUNE di Trieste ha vinto Tondo, e questo è vero.

    Resta comunque un fatto incontrovertibile: nella provincia di Trieste ha vinto Illy, in quella di Gorizia ancora Illy, mentre in quella di Udine e in quella di Pordenone ha vinto Tondo.

    Ergo: Tondo se lo sono scelto i friulani. Più a ovest andavi, più voti portava a casa.

    L.

  39. Dag ha detto:

    Appunto, vonde con lis castronadis:

    Comune di Udine:

    Illy 50,64%
    Tondo 49,36%

    Comune di Trieste:

    Illy: 49,28%
    Tondo: 50,72%

    Come vedi non è una questione territoriale, ma partitica.

  40. Dag ha detto:

    Ti sarai accorto che le Province di Trieste e di Gorizia sono amministrate dal centrosinistra, mentre quelle di Udine e Pordenone sono amministrate dal centrodestra??
    Ripeto: è una questione partitica non territoriale.
    Vonde con lis castronatis.!

  41. piccolo chimico ha detto:

    e no, caro luigi, tu stai cercando di attivare il frame “azienda=gestione oculata”, con la deduzione implicita che quindi “non azienda=gestione di merda”.

    non attacca. e sai perche’ non attacca? perche’ quando si dice che una certa universita’ organizzata come un’ azienda funziona bene o male, si intende dire che funziona bene o male come azienda. in altre parole: viene valutata secondo criteri aziendali, e secondo tali criteri si decide se funziona bene o male. la questione se un’ universita’ debba essere o meno organizzata e valutata come un’ azienda va discussa a un livello logico superiore.

  42. piccolo chimico ha detto:

    riaperta parentesi

    la geografia del consenso a illy ricalca grossomodo la geografia del consenso tradizionale della sinistra. mi spiego meglio: illy ha preso piu’ voti della media nei comuni in cui la sinistra era storicamente piu’ forte. con l’ interessante eccezione di udine citta’.

    richiusa parentesi

  43. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ piccolo chimico

    In realtà io sono una persona semplice: se una cosa fatta a Venezia costa 10 e rende 5, mentre a Udine costa 5 e rende 10, io dico che nessuno sarebbe così scellerato da impiantarsi a Venezia invece che a Udine.

    Per quanto riguarda invece le sedi universitarie, tutto pare sempre legato a criteri imponderabili. “La questione” – si dice regolarmente – “è un’altra”. E’ sempre un’altra!

    Per cui (per dirne una) qui dalle mie parti l’Università di Padova mantiene dal 1952 una sede distaccata a Bressanone, dove vengono tenuti i “corsi estivi”, e che io credo sia aperta al massimo un paio di mesi all’anno.

    In pratica, l’Università paga a una serie di professori le ferie, a patto che tengano un paio d’ore di lezioni al mattino per un paio di giorni alla settimana, più l’esame che spesso demandano al galoppino di turno.

    Altro che “azienda”…

    L.

  44. piccolo chimico ha detto:

    per quanto mi riguarda, sono contrario alle sedi distaccate per i seguenti motivi:

    1) in una sede distaccata si fa solo didattica e non ricerca

    2) in una sede distaccata non ci sono biblioteche adeguate

    3) a uno studente fa bene frequentare un ambiente in cui circolano idee, e questo non e’ proprio il caso di una sede distaccata in qualche citta’ di provincia

    4) le sedi distaccate di solito servono ai politici locali per questioni di prestigio o di bottega

  45. piccolo chimico ha detto:

    aggiungo che le sedi distaccate possono servire a qualche barone imbolsito per crearsi un micropotere locale.

    pero’ quando si parla di potentati accademici la maggior parte delle persone non ha la piu’ pallida idea di dove stia il vero potere. i baroni sono solo un residuo folkloristico del passato. il vero potere sta nei comitati di redazione delle riviste internazionali, che sono pubblicate da multinazionali come springer ed elsevier. quindi il vero potere accademico non e’ assolutamente legato a un territorio geografico.

  46. marisa ha detto:

    COMMENTO 44

    Scusa ma non sarebbe meglio verificare in loco come funziona una singola sede distaccata? Perchè mai “per definizione” una sede distaccata dovrebbe funzionare male e non fare ricerca? E poi ti fa tanto schifo la didattica? E’ una funzione primaria dell’università. Con il populismo e le frasi fatte non si va da nessuna parte.

    Ci sono sedi staccate che funzionano più che egregiamente e corsi di laurea di università NON DI PROVINCIA (ossia Roma? Milano? Torino?) che fanno letteralmente pena! Sovraffolate, con studenti letteralmente abbandonati a sè stessi: i grandi numeri non sono sempre sinonimo di effecienza!

    PICCOLO CHIMICO, lascia perdere il populismo e le frasi fatte! Nel 2004 il Ministro della università aveva elaborato un criterio con cui riconoscere il MERITO, ossia valutare le università in base a criteri di merito. NON E’ MAI STATO APPLICATO! E sai perchè? Perchè grandi e vecchie università preferivano essere finanziate in base al criterio del COSTO STORICO.

    E non sputare sempre sulla così chiamata “provincia”: spesso l’eccellenza si trova proprio qui!

  47. Luigi (veneziano) ha detto:

    @marisa

    Mi sfugge quanta ricerca si faccia nella sede distaccata di Mestre dell’università di Udine, o presso la sede di Portogruaro, ma anche i sassi sanno che non esiste nemmeno l’idea di svolgere ricerca in quei luoghi così ameni.

    So che l’università di Udine spende nel 2010:

    – 34.400 Euro per le borse di studio per la ricerca (0,0% del bilancio: la percentuale non arriva al primo decimale)
    – 1,07 Mlo/Euro per assegni di ricerca (0,9%)
    – 0,9 Mlo/Euro per investimenti (0,8%)

    Tutto intero, il sistema universitario nazionale italiano nel 2001-2003 ha prodotto ricavi da brevetti per 4,6 milioni di Euro, a fronte di costi per brevetti per 5,8 milioni, e i dati per il periodo 2004-2008… non sono ancora pronti!

    Udine ha prodotto – nello stesso 2001-2003 – ricavi da brevetti per 0,11 Mlo/Euro, a fronte di costi per 0,18 Mlo/Euro.

    In pratica, le università italiane oggi svolgono quasi esclusivamente attività di didattica e spendono più del 90% dei propri budget per pagare gli stipendi al personale. IL CNR da solo fa quasi più ricerca di tutte le università italiane messe insieme.

    La capacità di attrarre fondi privati da parte delle università italiane è ridicola.

    L’intero sistema universitario italiano raccoglie dai privati mostruosamente di meno della sola Oxford, che fra Università e College collegati gestisce ogni anno un budget di oltre 3 miliardi di sterline.

    Le università italiane sono nate fregandosene altamente di qualsiasi criterio razionale, secondo lo schema per cui ogni singolo capoluogo di provincia ha diritto ad avere almeno una sede universitaria, con i politici locali che ne hanno fatto un punto d’onore assoluto.

    La Val d’Aosta – con 125.000 abitanti – ha un’università propria, con cinque facoltà, per 1.100 studenti.

    Nel 1998 è stata fondata un’università a Enna, su pressione della coalizione di governo locale, e guarda un po’ te il caso: il suo fondatore è attualmente presidente della provincia di Enna!

    Durante le cerimonie per l’inaugurazione del primo anno accademico, si giustificò la fondazione di questa università per il fatto che la Sicilia era l’unica regione italiana dove dai tempi dell’unità d’Italia non era stata fondata nessuna nuova università, e quindi ci si doveva “accontentare” delle tre preesistenti (Palermo, Catania, Messina).

    Poi i siciliani hanno pensato bene di accelerare i tempi, creando anche il nuovo Politecnico del Mediterraneo (pagato dalla Regione Sicilia con soldi dell’UE, ma già adesso ci si domanda dove si troveranno i soldi per gli anni a venire), con 14 facoltà, 98 corsi di dottorato, 2.500 studenti e sedi a Palermo, Catania, Messina, Enna, Siracusa e Ragusa.

    L.

  48. capitan alcol ha detto:

    Premettiamo che l’Italia è una fogna?

  49. Luigi (veneziano) ha detto:

    ça va sans dire…

    L.

  50. omo vespa ha detto:

    miga che ghe xe solo baroni in sedi distacade. qua da noi ghe ne xe uno bel e bon: Messer Prestamburgo. varde soto, in fonod ala pagina, xe articoli in italian, el resto xe in inglese.

    http://www.agecon.ucdavis.edu/people/faculty/info.php?id=28

    ghe saria de far piaza pulita, ma co i ne mete i test per far entrar i studenti in universita tuti semo contrari… e alora, se no volemo i bravi, ciolemose quei che ghe riva col baron e col concorso.

  51. capitan alcol ha detto:

    #50 non si possono selezionare gli studenti di medicina con quiz sul cavallo bianco di napoleone.
    Io preferirei un sistema che preveda il primo anno fare un minimo di tot esami (che possono essere così riconosciuti da altre facoltà nel caso in cui lo studente non riesca a farli).
    Comunque è vero quello che dice marisa al #46 i parametri di valutazione erano già pronti da anni, forse non erano il massimo, ma si poteva già introdurli e invece ciccia.

  52. Luigi (veneziano) ha detto:

    Se i parametri fosserp stato introdotti “di brutto”, avrebbero causato la chiusura da un anno per l’altro di circa la metà delle università italiane. S’è quindi deciso di introdurli “a scalare” (come il metadone), in modo da cercare di spingere le fetecchie e muovere il sedere.

    L.

  53. marisa ha detto:

    Per chi ha seguito da vicino la storia della distribuzione dei finanziamenti ministeriali alle università italiane, sa benissimo che Luigi sta raccontando stupidaggini!

  54. marisa ha detto:

    Introdotti di brutto? La lobby delle università sovrafinanziate ha sempre impedito la distribuzione di almeno parte dei finanziamenti statali in base al criterio del merito.

    http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2008/12/04/UD_21_LET100.html

  55. omo vespa ha detto:

    “Io preferirei un sistema che preveda il primo anno fare un minimo di tot esami (che possono essere così riconosciuti da altre facoltà nel caso in cui lo studente non riesca a farli).”

    anca mi me piassi, ma sa chi che aministraria sti esami? e alora preferiso un esame nazionale sul numero de scarpa de napoleon o cesare. no ghe xe niente che me fa piu paura ch eun dotor medico che ga pasa i esami traverso moje, cugini o altre robe. e alora son per el esame de amision.

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