26 Settembre 2010

I go-kart di Montedoro: pici ma zogatoloni

Sabato pomeriggio ho finalmente testato i go-kart di Montedoro, che mi incuriosivano parecchio. In otto, abbiamo scelto la formula del GP, quindi 5 minuti di prove libere, 5 minuti di qualificazioni e infine 15 giri di Gran Premio. Come i veri, insomma. Arrivati lì, per prima cosa ci chiedono di firmare il modulo di scarico di responsabilità e di scegliere il nome di battaglia, che verrà visualizzato poi nel tabellone. Nota negativa: il tabellone si vede benissimo da fuori, ma quando sei sul kart non ce l’hai praticamente mai davanti, per cui è quasi inutile durante la gara. Almeno per noi che siamo novellini e che non riusciamo a guidare senza guardare davanti.
Segue un’esauriente spiegazione su come si guida, sul fatto che non sono autoscontri, su come ci si mette cintura e casco e sulle regole delle qualificazioni e della gara. Finalmente in pista, si vede subito che i kart elettrici ci danno dentro. Non pensavo, ma lo sforzo fisico si sente eccome. Usciamo dai primi 10 minuti (prove libere e qualificazioni) con le braccia provate, con le solite recriminazioni sul fatto che chi è più leggero è avvantaggiato e infatti si trova in pole position, con varie teorie sul miglior punto di frenata, sull’accelerazione in uscita di curva, sul kart 3 che xe più veloce ecc. ecc. e ci prepariamo al Gran Premio vero e proprio, 15 giri in cui immaginiamo una lotta senza frontiere.
Ci disponiamo sulla griglia di partenza, attendiamo che tutti i rossi si accendano e che infine scatti il verde e partiamo a tavoletta. La natura del circuito, piccolino e stretto, però non facilita i sorpassi per cui la classifica finale sarà la stessa delle qualificazioni, con un solo sorpasso in tutto il GP. Ciò non toglie che sia stato comunque veramente divertente, direi assolutamente da provare almeno una volta. Il brivido della gara ti fa sentire veramente un piccolo Schumacher e ti ritrovi un ghigno malefico in faccia ad ogni curva senza nemmeno accorgertene. Anche perché l’accelerazione in curva la senti tutta, e ti chiedi come facciano i piloti veri a guidare così (e direi ben più forte di così…) per un’ora e mezza. Altro che fisicon…
Per gli sboroni, a fine gara c’è anche il podio per farsi la foto. Niente coppa però né spumante, quello bisogna portarselo. E per gli amanti dei numeretti e delle statistiche, ti danno anche una copia a testa dei risultati del GP, con i tempi per ciascun giro di tutti i partecipanti e la velocità media, che si aggira attorno ai 40 Km/h, niente male visto il circuito tortuoso.
I costi. Ecco la nota negativa per noi spinazze senza rimedio. Il GP costa 30 euro. In pista ci stai circa 18 minuti. Fra preparazione e tutto però noi ci abbiamo messo un po’ più di un’ora, facendo una pausa tra le qualificazioni e il Gran Premio. I prezzi sono comunque in linea con gli altri posti, a Portorose 10 minuti costano 15 euro e idem a San Pietro al Natisone. Insomma non un passatempo economico purtroppo. Però la voglia di tornare ti rimane, vedremo magari in futuro di provare anche le altre piste per poter fare un confronto. Per ora il karting di Montedoro è sicuramente promosso.

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5 commenti a I go-kart di Montedoro: pici ma zogatoloni

  1. Giovanni ha detto:

    Donne 10 euro???!!!
    …e l’equiparazione uomo-donna dov’è?!

    Montedoro non mi vedrà mai!

  2. Alberto ha detto:

    Dai, voglio provare! Devo andarci con i miei amici

  3. Andrea ha detto:

    Scusate, ma voi che tempi fate? ho visto che stanno facendo il gran Premio, ma ho letto tempi sui 29,3 / 29,8

  4. Diego Manna ha detto:

    noi andavamo sui 30…

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