24 Settembre 2010

Gusti di Frontiera 2010: 30% in più di espositori

«Grazie a Gusti di Frontiera Gorizia ha riscoperto la sua vocazione turistica, esercitando un forte potere d’attrazione nei confronti dei visitatori che giungono dal resto d’Italia oltre che dalle vicine Austria e Slovenia». Con queste parole il sindaco del capoluogo isontino, Ettore Romoli, ha aperto la settima edizione della kermesse enogastronomica, «la più importante manifestazione della nostra città, che non è stata snaturata, ma allargata a una sempre più rilevante rappresentanza dei Paesi europei», ha detto il primo cittadino.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il presidente della Provincia Gherghetta, il prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu, le principali autorità militari cittadine, il vice ambasciatore italiano a Lubiana, Coniglio, e una delegazione proveniente da Klagenfurt. A rappresentare la Regione, l’assessore al Turismo in pectore, Federica Seganti: «Gusti di Frontiera è capace di coniugare in maniera efficace aspetti enogastronomici e culturali – ha detto l’esponente della giunta regionale, che ha portato il saluto del presidente Tondo -. E’ positivo che i produttori si consorzino, mettendo in rete forze ed esperienze, creando un sistema capace di attrarre turisti e visitatori nell’Isontino». Poi l’assessore comunale al Parco culturale, Antonio Devetag, ha snocciolato qualche dato: «Quest’anno abbiamo il trenta per cento in più di espositori a conferma della crescita della manifestazione». Al termine dei discorsi di rito, è salito in cattedra il top della ristorazione goriziana: la trattoria “Al Piron” ha proposto il paston, ovvero patate e tegoline con pancetta rosolata, la trattoria “Alla Luna” la classica jota, mentre Primozic un gulasch con patate in tecia. Da Sant’Andrea sono arrivate sul tavolo di piazza Vittoria le trippe di Turri, con la trattoria “Al Sole” che ha offerto la panza de monaga. Lo stracotto di manzetta con purè di mele e kren il piatto del ristorante Majda, cui hanno
risposto l’Internazionale (gnocchi di patate e topino di cevapcici), Rosenbar (con sardoni e
cous cous di pesce) e la Lanterna d’Oro (sformatino di guanciale con crema di montasio). I più golosi hanno addentato infine lo strudel cotto confezionato dalla trattoria “Ponte del Calvario”.

Prima della cerimonia ufficiale, in via Garibaldi calici alzati per brindare alla manifestazione: un brindisi in giallo, come il colore della Ribolla, proposta dalla neonata Associazione produttori di Oslavia. «Il vino rappresenta una delle caratteristiche peculiari della nostra città, finora colpevolmente trascurata – ha detto il sindaco Romoli -, lasciando che altre località isontine si appropriassero lecitamente dell’ideale titolo di capitale del Collio. Festeggiamo pertanto con gioia la nascita dell’associazione che raduna i migliori produttori della Ribolla, in uno scenario, quello di via Garibaldi, che vedrà il vino protagonista anche a dicembre, nel corso di una manifestazione di cui non posso ancora anticipare nulla». «E’ necessario che i produttori si coalizzino, al fine di creare una massa che permetta di competere sui mercati internazionali», ha specificato l’assessore
regionale Seganti.

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