23 Settembre 2010

Controllori degli autobus? No, sono gli studenti contro il caro-trasporti

L’Unione degli Studenti Monfalcone è scesa in piazza per protestare contro il caro-libri e il caro-trasporti. Vestiti da controllori d’autobus, hanno fermato i concittadini spiegando loro i problemi che ogni studente deve affrontare per poter studiare.

“E’ stato un momento importante per sottolineare i continui aumenti agli abbonamenti del trasporto locale dell’Apt e il caro-libri.
La soluzione – spiegano gli studenti – è una nuova legge regionale sul diritto allo studio che, tra le altre cose, prolunghi a tutti gli anni delle superiori ed ampli ad almeno il 75% dei testi l’offerta del comodato dei libri, e dimezzi il costo degli abbonamenti al Tpl. Il flash mob è stato anche un momento importante perché ha permesso ad alcuni passanti di sfogarsi, esternare la propria rabbia e appoggiarci nelle nostre rivendicazioni”.

Quello di ieri è stato solo il primo appuntamento in vista dell’autunno caldo – preannunciano -: l’Unione degli Studenti della Provincia di Gorizia infatti organizzerà l’8 ottobre nel capoluogo isontino il corteo per l’Altrariforma, come in tutte le altre importanti città d’italia.

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6 commenti a Controllori degli autobus? No, sono gli studenti contro il caro-trasporti

  1. capitan alcol ha detto:

    Bravi però i problemi che ogni studente deve affrontare per poter studiare non sono il caro-libri e il caro-trasporti.
    Quelli sono problemi che i genitori devono affrotnare per mandare il figlio a scuola!

  2. Unione degli Studenti Monfalcone ha detto:

    Chiarisco cosa intendiamo per “problemi che ogni studente deve affrontare per poter studiare”… Noi intendiamo la scuola come un’istituzione realmente ‘aperta a tutti’ – come dice la Costituzione – e quindi tutti i ragazzi dovrebbero poterla frequentare e raggiungere i ‘più alti gradi degli studi’ a prescindere dalla situazione socio-economico-culturale determinata dalla famiglia.

    Per questo i problemi sono degli studenti, perché per risolverli bisogna pensare ad un welfare che consideri lo studente non una mera appendice della famiglia, ma un soggetto indipendente e cittadino a tutti gli effetti.

    Anche perché spesso viene considerata ‘cultura’ solo quella che viene appresa nelle cinque ore al giorno di scuola, mentre invece noi rivendichiamo il diritto di costruirci la nostra vita, la nostra cultura, il nostro svago in maniera autonoma.

  3. capitan alcol ha detto:

    Giusto, sacrosanto protestare, ma la protesta con i governanti che abbiamo non porterà a niente e allora cosa farete?
    Ricordo che ai miei tempi alcuni si falsificavano gli abbonamenti della corriera.
    Altri (ma all’università) si fotocopiavano i libri di testo.
    Ci si arrangiava così, se poi la legge ti perseguiva perchè applichi ciò che la Costituzione prevede (e che voi giustamente riportate) allora siamo davanti all’italico cane che si morde la coda.
    Ecco dovreste proporre qualcosa che tolga di mezzo le leggi che non vi permettono di mettere in pratica il vostro diritto allo studio perchè di mezzo ci si mette il diritto al profitto delle aziende dei trasporti (aziende pubbliche!) e al diritto d’autore.

    Segnalo a tal proposito l’iniziativa di un professore di Lecce

    http://punto-informatico.it/2981930/PI/Interviste/interviste-come-nasce-un-libro-open-source.aspx

  4. Unione degli Studenti Monfalcone ha detto:

    Anche noi siamo per l’Open Source! (e l’Open Access). Tra l’altro se scuole e uffici pubblici utilizzassero software open si risparmierebbero un sacco di soldi.

  5. capitan alcol ha detto:

    Domanda: quanto è l’IVA sui testi scolastici?
    E sugli abbonamenti delle corriere?

    So che, ad esempio, sulla prima casa (un diritto? Seh!) è al 4%, roba da matti se ci aggiungiamo il costo medio di un passaggio di proprietà dai notai italiani.

  6. famagosta ha detto:

    Huh, capitan, non ti preoccupare, l’assemblea costituente nel ’48 ha ben pensato come proteggere l’interesse del capitale davanti al cittadino votante; semplicemente prevedendo l’impugnazione davant alla corte costituzionale solamente per governo e regioni. Ce n’e’ di materiale sarcastico nella giurisdizione italiana, a cominciare dal “popolo sovrano”….

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