19 Settembre 2010

Tondo: “La mia riflessione su nucleare e Krsko”

“Il nostro Paese ha scelto il nucleare e io su questo ho un mio ragionamento che già ho fatto presente al presidente del Consiglio dei ministri e ad altri esponenti di governo”.
Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha spiegato il suo pensiero su questo argomento durante la tavola rotonda promossa oggi a Magnano in Riviera dalla Cisl del Friuli Venezia Giulia.
A poco più di cento chilometri da qui – ha sintetizzato il presidente – la Slovenia ha una centrale nucleare e sta pensando al suo raddoppio. “In un contesto di Europa che si allarga – ha detto – che senso avrebbe una centrale nucleare in Veneto o in Friuli Venezia Giulia? Non avrebbe più senso pensare assieme alla Slovenia una centrale nucleare a servizio di quest’area europea?”
Tondo ha quindi chiesto che il sistema Paese italiano contribuisca a rendere concreta questa prospettiva.

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20 commenti a Tondo: “La mia riflessione su nucleare e Krsko”

  1. Alessio ha detto:

    E perchè non farla a Tolmezzo?

  2. dimaco ha detto:

    Tondo racconta stupidaggini visto che la slovenia ha escluso categoricamente un raddoppio della centrale.

  3. marisa ha detto:

    Centrale nucleare nel giardino della casa di Tondo e le scorie in quello di Calligaris (Presidente confindustria regionale)!

    Ma chi li ha eletti questi due?

  4. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco
    A me risulta che la società che gestisce la centrale nucleare a gennaio di quest’anno ha chiesto al governo e al parlamento sloveno il raddoppio della centrale, ma non è ancora arrivata la risposta.

    Mi sono perso qualcosa?

    L.

  5. muschio ha detto:

    …si si a Tolmezzo vicin l’albergo-ristorante-casa de Tondo così i ciarniei xè contenti e lo voterà de novo!!!hihihihi!!!

  6. ilCaio ha detto:

    gentile signor tondo,è proprio sicuro che “il nostro Paese ha scelto il nucleare”?
    no,perchè a me risulta che nel nostro paese il nucleare è stato ripudiato circa 13 anni fa tramite un apposito referendum…
    la prossima volta magari specifichi meglio chi nel nostro paese ha deciso di ritornare al nucleare,e magari ci spieghi anche il (vero) perchè.

  7. marisa ha detto:

    @ Commento 5

    In Carnia Tondo nel 2008 è stato votato poco e oggi sarebbe votato ancora meno….

  8. massimiliano ha detto:

    “Il nostro Paese ha scelto il nucleare e io su questo ho un mio ragionamento che già ho fatto presente al presidente del Consiglio (tra un festino e l’altro?) dei ministri (quello dello sviluppo immagino…) e ad altri esponenti di governo (chi? i tre giganti intellettuali Bondi-Bonaiuti-Cicchitto?)”.
    è semplicemente ridicolo quello che afferma questo signore. continui ad occuparsi di strutture alberghiere, dama e india. è meglio per tutti.

  9. marino ha detto:

    Solo dama, please, le alre son cose serie.

  10. Triestin - No se pol ha detto:

    che torni in India e che resti là forever, pol sempre verzer un ristorantin indian con pizzeria…

  11. matteo ha detto:

    @ilcaio

    il nucleare con il referendum non è stato ripudiato, le centrali possono essere attivate in qualsiasi momento

    Come detto, contemporaneamente si votò per tre referendum relativi al nucleare. Le tre domande che furono rivolte ai cittadini elettori italiani furono le seguenti (se ne riporta il senso, più che il contenuto esatto):

    Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti?
    (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante “la procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, la determinazione delle aree suscettibili di insediamento”, previste dal 13° comma dell’articolo unico legge 10/1/1983 n.8)

    Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?
    (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante “l’erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi”, previsti dai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge)

    Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all’estero?
    (questa norma è contenuta in una legge molto più vecchia, e precisamente la N.856 del 1973, che modificava l’articolo 1 della legge istitutiva dell’ENEL)
    http://www.zonanucleare.com/questione_scorie_italia/referendum_nucleare_1987.htm

    il referendum non prevedeva le chiusure di quelle esistenti e non elimina il nucleare

  12. Cristina ha detto:

    Propongo per Tondo e Calligaris una salutare vacanza a Chernobyl – tutto spesato, contribuisco io in prima persona! E non sparate boiate del tipo Chernobyl era la vecchia generazione e bla bla bla: prima era Chernobyl, la prossima sarà qualcos’altro, e lo stillicidio dalle varie centrali francesi, slovene, tedesche & Co. è pressoché continuo …
    Ma perché pensate che i tedeschi le stiano smantellando? Gente, i nostri politici sono dei cerebrolesi che all’Italia ormai stanno togliendo tutto, anche la dignità. Ci rimane la salute, difendiamo almeno quella.

  13. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa 7

    Tondo in Carnia è stato votato poco: solo il 52,34% dei voti…

    L.

  14. marisa ha detto:

    Non Tondo, ma PdL e Lega Nord!
    Esiste anche il voto di preferenza e il voto disgiunto….

  15. Dario Predonzan ha detto:

    Direi che ha proprio ragione il veneziano.

    Tondo nella circoscrizione di Tolmezzo, su 50.260 voti validi per l’elezione del presidente ne ha presi 26.308 (52,34%).

    Le liste di centro-destra a lui collegate, su 37.739 voti di lista, ne hanno presi 19.790(il 52,44%).

    Ciò significa che molti hanno votato solo per il candidato presidente, senza esprimere preferenze per nessuna delle liste a lui collegate.

    Vero è anche che Tondo ha preso, in percentuale, meno voti nella circoscrizione di Tolmezzo, rispetto a Udine (55,27%) e soprattuto a Pordenone (58,67%), ma sempre più che a Trieste (49,44%), dove sia pure di misura ha prevalso Illy.

    I dati sono facilmente reperibili nel sito del Consiglio regionale.

    Così forse Marisa la smetterà di dire che Tondo lo hanno imposto voluto i triestini, imponendolo al povero Friuli…

  16. Fufo ha detto:

    L’idea mi sembra corretta e conveniente, infatti la Slovenia è interessata ad incrementare la produzione della centrale di Krshko (dizione slovena, prima puntata).
    Tuttavia il governo Berlusconi non accetterà mai l’ingenua proposta di Tondo, in quanto lo scopo evidente dell’Italia nella figura del governo Berlusconi, non è la produzione di energia, ma il tornaconto personale nella distribuzione degli appalti edilizi, derivanti della costruzione delle centrali stesse.

  17. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ fufo

    Perché secondo te se l’Italia partecipasse al raddoppio di Krsko i lavori della centrale li farebbero fare a una ditta tedesca?

    Beata ingenuità!

    L.

  18. Fufo ha detto:

    @17 non credo però riuscirebbero a marciarci sopra come fanno in casa propria.
    Ciao

  19. capitan alcol ha detto:

    #15 prova a guardarti i dati di Trieste città e Udine città. Verrebbe da chiedersi perchè in maggioranza i triestini hanno votato un carnico e gli udinesi un triestino.

  20. ilCaio ha detto:

    da “il fatto quotidiano” del 21 settembre 2010:

    Atomo più caro del petroliol’autogoal dei nuclearisti

    Gli è scappata una cifra. Una stima di costi in grado di far cascare tutto l’impianto retorico sulla convenienza dell’atomo in Italia. A pubblicarla è nientemeno che l’Associazione italiana nucleare (Ain), comitato che raccoglie i principali centri di ricerca e gruppi industriali attivi nel nucleare, Enel in prima fila. Fondata nel 1958, membro del Forum atomico europeo e della European nuclear society, l’Ain è un po’ la punta di diamante tecnico-scientifica del mondo nuclearista.
    La stima, contenuta in una nota ufficiale che contesta uno studio americano secondo il quale l’energia fotovoltaica sarebbe ora competitiva con quella nucleare, indica il costo dell’energia nucleare prodotta dalle nuove centrali tra i 10 e i 15 centesimi di dollaro al chilowattora. In euro, fa tra gli 8 e i 12 centesimi, vale a dire più del prezzo al quale l’energia è venduta nella Borsa elettrica italiana, che nel corso del 2010 è stato inferiore ai 7 centesimi.
    “Rinascimento nucleare”
    Ma allora che ne è della retorica dell’atomo come fonte di elettricità a prezzo super conveniente rispetto ai costi del termoelettrico a gas o petrolio? Interpellata dal Fatto Quotidiano, l’Ain non ha voluto fornire dettagli sulla stima, affermando che è tratta da “fonti industriali, riservate”, tra le quali, ovviamente, l’Enel. Il colosso energetico campione del “rinascimento nucleare” italiano deve aver suggerito la parte bassa della “forchetta”, visto che la ricerca di 300 pagine recentemente commissionata allo studio Ambrosetti (“Il nucleare per l’economia l’ambiente e lo sviluppo”) e pubblicizzata con grande enfasi indica un costo di 6 centesimi al chilowattora.
    A conferma che le stime piuttosto alte sul costo dell’energia nucleare devono essere state imputate agli esperti dell’Ain come una gaffe imperdonabile, va registrato che l’Associazione nucleare ha provveduto rapidamente a far sparire dal sito la nota incriminata.
    La stima del costo dell’energia prodotta da impianti nucleari è una faccenda complessa, troppo spesso affidata ai pregiudizi in un campo e nell’altro. Ma i dati dell’Ain fanno riflettere sulla disinvoltura con la quale l’Enel e il Governo diffondono cifre a supporto della tesi dell’economicità del nucleare. “Quelli pubblicati sono tutti range di prezzo”, spiega un portavoce dell’Enel, “basati su ragionamenti che hanno un orizzonte temporale dai 10 ai 60 anni”.
    L’incognita dei costi
    Va qui ricordato che stiamo parlando di impianti che nascerebbero per una vita utile fino ai 60 anni, e per i quali il costo di produzione del chilowattora dipende per oltre il 90 per cento dal costo di costruzione della centrale. Esemplare il caso del primo reattore europeo in costruzione dopo l’incidente di Chernobyl del 1986, quello della cittadina finlandese di Olkiluoto. Avviato nel 2000 il cantiere avrebbe dovuto essere chiuso nel maggio 2009, spesa stimata: 2,5 miliardi di euro. I costi sono ora saliti a 5,5 miliardi e l’impianto secondo Areva, il colosso pubblico francese che lo sta realizzando, dovrebbe essere consegnato alla fine 2012.
    Areva è il partner con cui l’Enel e il governo italiano hanno avviato la nuova avventura nucleare italiana. Con Areva e con il gigante elettrico francese Edf, l’Enel sta costruendo la centrale di Flammanville (in Normadia), basata sulla stessa tecnologia di Olkiluoto, nota come Epr (Europen pressurized reactor). A Flammanville l’Edf è già stata costretta più di una volta a rettificare verso l’alto il costo previsto per il chilowattora prodotto, e proprio a causa dei ritardi nella costruzione, che fanno impennare i costi finali di tutta l’operazione.
    Reattori all’italiana
    In Italia si parla di realizzare quattro reattori da 1.600 megawatt di potenza, per un costo stimato di 16 miliardi, 4 miliardi a centrale. La cifra appare ottimistica. Il gruppo energetico tedesco E.on, interessato alla partita, recentemente ha affermato che centrali di questo tipo costeranno almeno 6 miliardi. La differenza tra 4 e 6 miliardi equivale a un aumento del costo di produzione del chilowattora almeno del 30 per cento. Ad aprile un analista Citigroup, primo gruppo bancario mondiale, ha dichiarato che “da un punto di vista economico, il nucleare è una catastrofe, i costi devono essere trasferiti sui contribuenti”.
    Il decreto del febbraio scorso con il quale il Governo ha dato l’avvio al nuovo programma nucleare prevede una massiccia campagna di “informazione” per far accettare le centrali agli italiani. C’è da scommettere che la campagna non spiegherà che il chilowattora nucleare probabilmente costerebbe di più dell’energia che consumiamo ora. Come anche i super-nuclearisti dell’Ain hanno scoperto.

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