2 Settembre 2010

Sul bilancio provinciale è già scontro elettorale: Bassa Poropat risponde a Scoccimarro sulla parcella da 258mila euro

Una ‘banale’ vicenda di bilancio – che normalmente sarebbe rimasta lontana dai riflettori dell’arena politica – è ormai diventata il principale terreno di scontro elettorale in vista del rinnovo della Provincia di Trieste, nella prossima primavera.

Oggetto del contendere, una parcella a sei zeri recapitata quest’estate in Via Galatti. Parcella che si riferisce alla difesa nel processo contro l’ex Presidente della Provincia Fabio Scoccimaro, l’allora Assessore Piero Tononi e il capo di gabinetto Francesca Vivarelli: per i tre l’accusa era quella di aver allestito abusivamente un gazebo nel cortile interno di Palazzo Galatti, sede della Provincia.

Tutti assolti e dunque spese di difesa a carico dell’Ente, così come prescrive la legge; peccato che la cifra da pagare abbia superato ogni aspettativa, raggiungendo i 258.000 euro.

«I cittadini hanno diritto ad un’informazione oggettiva», esordisce la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat nella conferenza stampa convocata per rispondere alle accuse lanciate nei giorni scorsi dall’ormai ex imputato Scoccimarro sulla presunta incapacità dell’Ente di far fronte a tali spese. «Sono soddisfatta del fatto che Scoccimarro abbia vinto la causa, questa non è una questione politica: l’ex Presidente invece la sta impostando come una rivalsa nei confronti della Provincia. Un atteggiamento poco istituzionale del quale mi rammarico». La Presidente snocciola poi i dati relativi alle spese che l’Amministrazione Provinciale ha dovuto sostenere negli ultimi anni per far fronte alle cause civili e penali: «Nel 2008 sono registrate uscite per circa 53.000 euro, nel 2009 154.000 e nel 2010 50.000: le spese a cui dobbiamo far fronte oggi sono quindi superiori alle ultime tre annualità». Parla dunque di situazione non preventivabile la Bassa Poropat, e aggiunge: «Il blocco dei pagamenti sul quale è stato alzato un grosso polverone è durato solo quattro giorni, il tempo necessario per stabilire come coprire questo debito fuori bilancio; ogni Assessore ha dovuto fare un piccolo sacrificio ridimensionando in parte i programmi dell’Amministrazione». E, ribattendo alle accuse di incapacità di gestione amministrativa lanciate dall’ex Presidente, conclude: «La Provincia in questi anni ha fatto un grosso lavoro di riordino delle spese, facendo fronte anche alle lacune dell’amministrazione precedente. Un esempio su tutti è quello del Fondo Trieste. Rischiavamo di perdere ben 10 mln di euro a causa di spese non rendicontate, per esempio quelle per la ristrutturazione del Teatrino di San Giovanni e della palestra della scuola “Da Vinci”».

Ma, se probabilmente la polemica politica non finirà qui, non è detta l’ultima parola nemmeno sul fronte ‘burocratico’: la Provincia infatti ha disposto degli esami di congruità della cifra presentata dallo studio Antonini. «La cifra sembra anomala anche valutando la ‘qualità’ della causa in questione», dichiara l’Assessore al Bilancio Mariella Magistri De Francesco, «un controllo ci sembra doveroso visto anche che i debiti fuori bilancio sono oggetto di un’attento controllo da parte della Corte dei Conti».

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