31 Agosto 2010

Il WWF accusa: OGM, la contaminazione è provata, ora dalle parole si passi ai fatti

Nota stampa del WWF Friuli Venezia Giulia

Le analisi sul mais dei campi adiacenti a quelli deliberatamente seminati a mais OGM hanno dato risultati positivi, ciò dimostra il rischio che tali varietà comportanto per le colture. Questo l’impatto accertato sulle altre piante di mais mentre nulla si sà dell’effetto sui microrganismi del terreno, sulle piante spontanee e su tutto l’ecosistema che circonda il campo coltivato. Il reato è chiaro (mancato rispetto della legge sementiera del 2001), il danno anche così come il responsabile, eppure la Magistratura non procede e la politica, Regionale e Nazionale, non si prende le proprie responsabilità.
Nonostante le dichiarazioni di principio di diversi esponenti politici Regionali anche la proposta di legge predisposta da un ampio gruppo di associazioni (la cosidetta società civile) e valutata positivamente da tutti i gruppi politici Regionali.
Chiediamo dunque che dalle parole si passi ai fatti:

* la Magistratura proceda alla opportuna gestione dei campi provatamente seminati con mais OGM e nei confronti dei responsabili;
* gli esponenti politici Regionali, di tutti gli schieramenti, dimostrino di pensare veramente quello che dichiarano firmando la proposta di legge per la “tutela della biodiversità e la prevenzione della coltivazione di varietà OGM” e si impegnino a calendarizzarne la discussione entro settembre. Fare ora proposte normative alternative risulterebbe in un ritardo la cui responsabilità sarà tutta a carico dello schieramento politico proponente;
* l’Assessorato Regionale si impegni a sostenere e lanciare delle filiere Regionali complete “OGM free”, unico modo per dare valore alle scelte di qualità dei singoli agricoltori ed allevatori. Siamo una terra in cui mais e soia non-ogm possono essere coltivati con facilità e profitto, si abbia la lungimiranza di sostenerne la coltivazione in Friuli per le filiere zootecniche locali e non solo.

Non c’è più tempo: non agire significa rendersi complici di chi subdolamente ed illegalmente vuole creare una contaminazione di fondo che apra le porte dell’Italia e dell’Europa ai prodotti OGM che verranno sempre più coltivati lontano da noi ed al contempo marginalizzare i produttori locali.

Tag: , , .

14 commenti a Il WWF accusa: OGM, la contaminazione è provata, ora dalle parole si passi ai fatti

  1. Victor Bergman ha detto:

    Scontata nei toni e nei contenuti questa nota non fa che riverberare i soliti bla-bla demagogici pseudo-ecologisti.

    Che siano bla-bla si deduce facilmente dalle capriole oratorie, vaghe insinuazioni e vere balle, che la nota contiene.

    Si parla di analisi “positive” che dimostrerebbero IL rischio che tali varietà comporterebbero per le altre culture.

    In cosa consisterebbe questo rischio non è dato a sapere, ne qualitativamente e tanto meno quantitativamente.

    Che il “reato sia chiaro” è poi una balla bella è buona, visto che le autorizzazioni alla coltivazione di OGM competono esclusivamente alle istituzioni UE e il mais in questione è stato regolarmente autorizzato dall’UE ed ad essere in torto
    – secondo il consiglio di Stato – fu il ministero dell’agricoltura quando (presieduto da Zaia) si oppose alla coltivazione.

    Sarà forse per questo che la magistratura non procede? Sarà forse per questo che i politici come Zaia, ora che la questione è andata nel dimenticatoio, hanno altro da fare?

    Al limite del ridicolo l’invito alla magistratura di occuparsi della gestione dei campi (forse si vuole mandare i magistrati a zappare?)

    Fa quasi tenerezza l’invito ai politici di dimostrare di pensare veramente quello che dichiarano.

    Senza senso logico la chiosa finale: una “contaminazione di fondo” (e che è?) aprirebbe le porte dell’Italia ai prodotti OGM coltivati “lontano da noi” marginalizzando i produttori locali
    (ma se i campi incriminati sono nella nostra regione?!).

    Insomma, i soliti eco-agit-prop spaventa vecchiette!

  2. Dario Predonzan ha detto:

    Paga bene la Monsanto?

  3. talponer ha detto:

    Non per fare la figura dello scettico a tutti i costi, ma queste analisi da chi sono state fatte?

    Dagli stessi del WWF o da un’autorita’ indipendente (che ne so l’Universita’ di Udine)?

    No, perche’ tutta la loro argomentazione si basa su questi risultati. Se non sono state fatte in maniera indipendente, non sono credibili.

  4. Victor Bergman ha detto:

    Se paga bene la Monsanto?
    Dovresti chiederlo ai capoccia del WWF. Loro ne sanno qualcosa

  5. Victor Bergman ha detto:

    Grazie sindelar!

    Copioincollo un passaggio dal sito da te linkato:


    su trenta campioni effettuati sui campi limitrofi a quello già dichiarato seminato con mais OGM, quindici risultano negativi, mentre altri quindici risultano positivi alla presenza dell’evento MON810, ma in percentuali inferiori allo 0,9%, che costituisce il limite oltre il quale gli alimenti e i mangimi sono considerati geneticamente modificati.
    ….

    e quindi la nota del WWF è sbugiardata!

  6. Gigi ha detto:

    Ecologia UNA LEZIONE PER IL MONDO

    DI F. WILLIAM ENGDAHL
    Global Research

    Di recente, i potentati non eletti della Commissione Europea, noti per essersi sempre opposti alla diffusione di organismi geneticamente modificati (OGM) nell’agricoltura dell’UE, hanno dimostrato un cambiamento di direzione. Ad approvare l’adozione degli OGM, al fianco del presidente della commissione europea, ci sarà il nuovo Commissario all’Ambiente, il revisore contabile maltese John Dalli. L’ex Commissario all’Ambiente, il greco Staros Dimas, era, invece, un feroce oppositore degli OGM. Anche il governo cinese ha comunicato che potrebbe approvare una varietà di riso OGM. Prima che le cose si evolvano troppo, farebbero bene a osservare più attentamente ciò che succede negli USA, dove le colture geneticamente modificate sono tutt’altro che positive, anzi.

    Ciò che viene meticolosamente nascosto da Monsanto e da altre aziende operanti nell’agribusiness, che pubblicizzano colture modificate geneticamente come alternativa a quelle convenzionali, è il fatto che in tutto il mondo, fino ad oggi, le colture OGM sono state utilizzate e brevettate solo per due motivi, il primo dei quali è la tolleranza ai velenosissimi erbicidi chimici al glifosate, che Monsanto e altri costringono gli agricoltori a comprare, come condizione per poter utilizzare i loro semi OGM. La seconda ragione è la resistenza a dei particolari insetti. Contrariamente ai miti promossi dai giganti dell’agribusiness per soddisfare i loro interessi, non esiste un seme OGM in grado di assicurare un raccolto più ricco o che richieda meno erbicidi chimici tossici. Questo semplicemente perché non porterebbe alcun profitto.

    Il disastro delle super erbacce

    Come ha notato l’illustre biologa e oppositrice agli OGM, la Dott. ssa Mae-Wan Ho, dell’ Institute of Science di Londra, le aziende come Monsanto rendono i semi immuni agli erbicidi, grazie a un gene non sensibile al glifosate, che codifica l’enzima colpito dall’erbicida. L’enzima deriva da un batterio del suolo, l’Agrobacterium tumefaciens. L’immunità agli insetti è dovuta a una o più tossine derivanti dal batterio del suolo BT (Bacillus thuringiensis). Gli Stati Uniti hanno iniziato la coltivazione su larga scala di piante geneticamente modificate, soprattutto soia, grano e cotone, intorno al 1997. Oggi, le colture genericamente modificate occupano tra l’85% e il 91% delle aree coltivate con le tre colture principali degli USA, che sono appunto la soia, il grano e il cotone, per un totale di circa 70 milioni di ettari.

    Secondo la Ho, la bomba a orologeria ecologica portata dagli OGM è in procinto di esplodere. Dopo anni di impiego costante di erbicidi al glifosate brevettati, come il famoso Roundup, prodotto da Monsanto, si sono sviluppate nuove ‘super erbacce’ resistenti agli erbicidi; è la risposta della natura ai tentativi dell’uomo di violare le sue leggi. Queste super erbacce hanno bisogno di ancora più erbicidi.

    ABC, uno dei maggiori canali televisivi degli USA, recentemente ha realizzato un documentario sulle ‘super erbacce’ nella rubrica “Super weeds that can’t be killed” (“Erbacce che non possono essere uccise”, ndt) [1].

    Sono stati intervistati agricoltori e scienziati dell’Arkansas, che hanno parlato di campi invasi da erbacce immuni persino al glifosate. Un agricoltore ha raccontato di aver speso almeno 400.000 euro in soli tre mesi nel tentativo fallito di eliminarle.

    Queste erbacce sono così resistenti che nemmeno le mietitrebbie riescono a eliminarle, e se si cerca di estirparle manualmente, gli attrezzi si rompono. Almeno 400.000 ettari di coltivazioni di soia e cotone dell’Arkansas sono stati infestati da questa peste biologica. Informazioni dettagliate sulla situazione in altre zone non sono disponibili, ma si suppone che le cose siano più o meno simili. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, favorevole agli OGM e all’agribusiness, ha mentito sull’effettivo stato delle coltivazioni statunitensi, per nascondere la triste realtà e prevenire l’esplodere di una rivolta contro gli OGM, nel paese che costituisce il principale mercato per questi prodotti.

    Una varietà di erbaccia, la Amaranthus palmeri, può crescere fino a raggiungere un’altezza di 2,4 metri, resistendo al caldo opprimente e a lunghe siccità e producendo migliaia di semi con delle radici che rubano i nutrienti alle alter colture. Se lasciata incontrollata, può impossessarsi di un intero terreno in solo un anno. Alcuni agricoltori sono stati costretti ad abbandonare le loro terre. Fino ad oggi, invasioni di Amaranthus palmeri, sono state identificate non solo in Arkansas, ma anche in Georgia, Carolina del Sud, Carolina del Nord, Tennessee, Kentucky, Nuovo Messico, Mississippi e, più recentemente, in Alabama e nel Missouri, tutti paesi in cui si fa uso di colture OGM.

    Gli scienziati della University of Georgia stimano che due sole piante di Amaranthus palmeri, in 6 metri di filari di cotone, sono in grado di ridurre il raccolto di almeno il 23%. Una sola erbaccia può produrre 450.000 semi [2].

    La celata tossicità del Roundup

    Il glifosate è il più usato erbicida negli USA e nel mondo. Brevettato e venduto da Monsanto fin dagli anni Settanta con il nome Roundup, è un componente obbligatorio dei semi OGM dell’azienda. Per averne la prova, basta andare in qualsiasi negozio di giardinaggio, richiederlo e leggere attentamente l’etichetta.

    Come ho spiegato nel mio libro “Seeds of Destruction: The Hidden Agenda of Genetic Manipulation” (“Semi di distruzione: il programma segreto della manipolazione gentica”, ndt), le colture OGM e i semi artificiali sono stati create negli anni Settanta, con il generoso supporto finanziario della Fondazione Rockefeller, sostenitrice dell’eugenetica, come le aziende chimiche Monsanto Chemicals, DuPont e Dow Chemicals. Tutte e tre sono state coinvolte nello scandalo dell’altamente tossico Agente Arancio, usato in Vietnam negli anni Settanta come la diossina, la cui pericolosità è stata tenuta nascosta ai dipendenti, ai civili e ai militari.

    I semi OGM da loro brevettati erano considerati un metodo intelligente per aumentare le vendite dei loro composti chimici per l’agricoltura, come il Roundup. I coltivatori devono firmare un contratto con Monsanto, in cui accettano di utilizzare solo il pesticida Roundup. Quindi, i coltivatori sono costretti a comprare i semi e il glifosate velenoso dell’azienda.

    All’università francese di Caen, un’equipe guidata dal biologo molecolare Gilles-Eric Seralini ha condotto uno studio che ha dimostrato che il Roundup contiene uno specifico ingrediente inerte, il surfactante poliossietilene, che per l’embrione umano, la placenta e le cellule ombelicali è più mortale dello stesso glifosate. Monsanto si rifiuta di fornire i dettagli sui contenuti del Roundup diversi dal glifosate, in quanto ‘protetti da brevetto’ [3].

    Lo studio di Seralini ha scoperto che gli ingredienti del Roundup amplificavano i loro effetti tossici sulle cellule umane, anche in dosi minori di quelle utilizzate nelle aziende agricole e nei prati! L’equipe francese ha analizzato il Roundup a diversi gradi di concentrazione, dalle dose solitamente usate in agricoltura o nei campi, a dosi 100.000 volte più diluite rispetto al prodotto che troviamo nei negozi. I ricercatori hanno identificato un pericolo per le cellule in tutti i casi.

    In un opuscolo dell’Istituto di Biotecnologia, volto a promuovere le colture OGM negli USA, in quanto “distruttrici delle erbacce”, il glifosate e il Roundup vengono pubblicizzati come “meno nocivi del sale da cucina”. In tredici anni, negli Stati Uniti, si è avuto un aumento nell’utilizzo di pesticidi di 144.000 tonnellate, mentre avrebbe dovuto diminuire, secondo quanto avevano promesso i “quattro cavalieri dell’apocalisse OGM”. Notevole è l’aumento delle malattie causate da queste sostanze.

    Nonostante ciò, dopo l’immissione in commercio dei semi OGM di Monsanto negli USA, tra il 1994 e il 2005 si è registrato un aumento superiore al 1500% nell’utilizzo del glifosate. Negli USA circa 45.000 tonnellate di glifosate vengono usate in prati e aziende agricole ogni anno, e negli ultimi 13 anni, è stato impiegato in più di 400.000 ettari di terreno. Intervistato, il manager sviluppo tecnico di Monsanto, Rick Cole, ha detto che i problemi sono gestibili, consigliando agli agricoltori di alternare le colture e di utilizzare i diversi erbicidi prodotti da Monsanto. L’azienda incoraggia a mischiare il glifosate con altri erbicidi, come il 2,4-D, vietato in Svezia, Danimarca e Norvegia, perché collegato al cancro e a altri danni al sistema riproduttivo e neurologico. Il 2,4-D è un componente dell’Agente Arancio, prodotto da Monsanto e usato in Vietnam negli anni Sessanta.

    Gli agricoltori statunitensi guardano al biologico

    Gli agricoltori degli USA stanno mostrando sempre più interesse nelle colture tradizionali, che non prevedono l’uso di OGM. Secondo una relazione del Dipartimento dell’Agricoltura, le vendite di prodotti alimentari biologici sono passate dai 3,6 miliardi di dollari del 1997 ai 21 miliardi di dollari del 2008 [4]. Il mercato è talmente attivo che le aziende agricole si sono rimboccate le maniche per rispondere alla rapida crescita della domanda, e addirittura spesso si sono verificate delle periodiche mancanze di prodotti biologici.

    La nuova coalizione di governo Conservativo-Liberale del Regno Unito ha intenzione di rimuovere il divieto di usare gli OGM nel paese. John Beddington, consigliere scientifico del Governo britannico, in un recente articolo ha detto: “I prossimi dieci anni vedranno lo sviluppo di composti con nuove caratteristiche, come ad esempio la tolleranza alle siccità. Dalla metà del secolo ci saranno possibilità molto più radicali legate alle caratteristiche poligeniche”. Ha poi continuato assicurando: “la clonazione degli animali permetterà l’immunità alle malattie”. Penso che si possa anche evitare di commentare.

    Un recente studio dell’Università di Stato dello Iowa e del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, in cui è registrata la produttività delle aziende agricole durante i tre anni di transizione necessari per passare dalla produzione convenzionale a quella organica certificata, ha dimostrato i maggiori vantaggi derivanti dall’agricoltura biologica, rispetto alle colture OGM o a quelle non OGM convenzionali. L’esperimento è durato quattro anni, i primi tre di transizione e il quarto di sola agricoltura biologica, e si è visto che malgrado all’inizio la produttività è crollata, al terzo anno essa si è equiparata a quella delle colture tradizionali, mentre a partire dal quarto anno ha iniziato a crescere, sia per la coltivazione della soia, sia per quella del grano.

    Ultimamente è stato pubblicato anche uno studio del’International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD), risultato di tre anni di deliberazioni di 400 scienziati e rappresentanti di organizzazioni non governative, provenienti da 110 paesi di tutto il mondo. Si è giunti alla conclusione che l’agricoltura bioloica su bassa scala è la soluzione migliore per la lotta alla fame, alle differenze sociali e ai disastri ambientali [5]. Come dice la Dott. ssa Ho, è necessario cambiare il modo di praticare l’agricoltura, prima che la catastrofe si diffonda in Germania, in Europa e nel resto del mondo [6].

    Riferimenti:

    [1] Super weed can’t be killed, abc news, 6 October 2009. Si veda anche, Jeff Hampton, N.C. farmers battle herbicide-resistant weeds, The Virginian-Pilot, 19 July 2009, http://hamptonroads.com/2009/07/nc-farmers-battle-herbicideresistant-weeds

    i[2] Clea Caulcutt, ‘Superweed’ explosion threatens Monsanto heartlands, Clea Caulcutt, 19 April 2009, http://www.france24.com/en/20090418-superweed-explosion-threatens-monsanto-heartlands-genetically-modified-US-crops

    [3] N. Benachour and G-E. Seralini, Glyphosate Formulations Induce Apoptosis and Necrosis in Human Umbilical, Embryonic, and Placental Cells, Chem. Res. Toxicol., Article DOI: 10.1021/tx800218n Publication Date (Web): December 23, 2008.

    [4] Carolyn Dimitri and Lydia Oberholtzer, Marketing U.S. organic foods: recent trends from farms to consumers, USDA Economic Research Service, September 2009, http://www.ers.usda.gov/Publications/EIB58/

    [5] International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development, IAASTD, 2008, http://www.agassessment.org/index.cfm?Page=Press_Materials&ItemID=11

    [6] Ho MW.UK Food Standards Agency study proves organic food is better. Science in Society 44, 32-33, 2009.

    F. William Engdahl è l’autore di “Seeds of Destruction: The Hidden Agenda of Genetic Manipulation” (“Semi di distruzione: il programma segreto della manipolazione gentica”, ndt).

    Titolo originale: “Genetically Manipulated Crops: The GMO Catastrophe in the USA. A Lesson for the World”

    Fonte: http://www.globalresearch.ca
    Link
    18.08.2010

  7. Dario Predonzan ha detto:

    Grazie Gigi.

    @ Victor Bergman:
    chi sarebbe stato sbugiardato?
    Suvvia, almeno un po’ di pudore.

  8. Victor Bergman ha detto:

    Grazie Gigi, ma potevi risparmiarci il lenzuolo copiaincollato fornendo un semplice link…

    bello comunque il sito che citi, gustosissimi gli articoli che contiene, c’è ne è anche uno che sostiene che l’Italia dispone di 90 bombe nucleari…

    http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=18579

    LOL!
    Imperdibile, me lo aggiungo subito tra i preferiti!

  9. Victor Bergman ha detto:

    @Dario Predonzan

    La prima frase della nota WWF: “Le analisi sul mais dei campi adiacenti a quelli deliberatamente seminati a mais OGM hanno dato risultati positivi, ciò dimostra il rischio che tali varietà comportano per le colture.” è una illecita (dal punto di vista logico) estrapolazione del comunicato ministeriale relativo ai risultati delle analisi eseguite dell’ERSA nei quali è risultato NEGATIVO il 50% dei campioni e POSITIVO MA INFERIORE ALLA SOGLIA DI TOLLERANZA DEL 0,9% negli altri 50%.

    La nota del WWF quindi attribuisce ai risultati un significato OPPOSTO a quello che tecnicamente e giuridicamente hanno.
    Con grande senso del pudore, ovviamente!

    Ah, by the way, già che hai tirato in ballo il pudore, non hai nulla da dire sui rapporti tra il WWF e la Monsanto?

  10. muschio ha detto:

    @Victor Bergam …si ok è inferiore alla soglia di tolleranza(0,9%)per dire che è contaminato!ma chi decide i valori di questa soglia?????come l’inquinamento…non sfora i parametri!!!ma quali parametri e chi li stabilisce siamo sicuri che non siano sbagliati???comunque il 50%è contaminato.!!

  11. muschio ha detto:

    …dimenticavo grazie Gigi!

  12. Dario Predonzan ha detto:

    @ Victor Bergman

    Ma il WWF non ha preso soldi dalla Monsanto. Altri, pro OGM, sì (e tanti).
    Dopo di che il WWF Italia partecipa da tempo alle campagne contro l’introduzione degli OGM, come altri WWF nazionali.
    Perché il mondo scientifico, se non lo sai, è assai diviso sul tema e sono legione i biologi, agronomi, naturalisti, ecc. che affermano la pericolosità degli OGM, per la biodiversità prima ancora che per la salute umana. Tanto che la citata soglia dello 0,9% è contestatissima, sul piano scientifico ed è stata introdotta a seguito di un compromesso politico.

  13. Gigi ha detto:

    9Victor Bergman2 settembre 2010, 14:10Grazie Gigi, ma potevi risparmiarci il lenzuolo copiaincollato fornendo un semplice link…

    scolta cocolo te da fastidio il copia incola? problemi tui
    perchè dal ogm te pasi al nucleare disendo che gavemo 90 bombe?? tipico caso de chi no sa argomentar e cambia discorso
    ti tiente el tuo ogm e mi magno verdura del mio orto de soto longera

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *