29 Agosto 2010

Bassa Poropat e Ret in corso per la Provincia? Lega: “No alle liste civiche, sono specchietti per le allodole”

“No alle liste civiche nel centrodestra”. L’onorevole Massimiliano Fedriga chiude la porta in faccia a ogni ipotesi di “lista del sindaco” o “del presidente” a sostegno dei candidati alle prossime amministrative.
«La Lega –incalza il segretario- è convinta che l’impegno con i cittadini vada assunto in modo trasparente e chiaro. Diciamo dunque “no” a liste “civetta” e specchietti per le allodole: i dati dimostrano infatti che tali realtà costituiscono contenitori senza contenuto, utili a generare confusione nell’elettorato e incapaci di portare qualsivoglia valore aggiunto alla coalizione, se non un semplice travaso di voti tra le componenti della stessa. I modelli che dobbiamo perseguire –spiega Fedriga- sono quello nazionale e regionale: un allineamento è pertanto auspicabile al fine di offrire un quadro nitido ai cittadini, senza tentare di confonderli con inutili tecnicismi».

«Parlando delle prossime consultazioni comunali e provinciali –continua Fedriga-, vi è un’ulteriore questione di metodo: ogni candidatura deve essere discussa e approvata dalla coalizione. Non esistono pertanto candidati “in pectore” e ogni voce finora trapelata è priva di qualsiasi fondamento, poiché il tavolo politico di centrodestra non si è ancora riunito». Chiaro il riferimento al sindaco uscente di Duino Aurisina Giorgio Ret, a oggi considerato uno dei papabili per Palazzo Galatti. «Anzitutto parliamo di programmi –frena l’onorevole-, poi affronteremo il nodo dei nomi. Ret sta facendo bene il sindaco e condivido buona parte delle sue posizioni, eccetto il suo giudizio positivo sull’odierna gestione della Provincia. Bisogna tuttavia rammentare –chiosa il deputato- che il candidato esprimerà una convergenza dei partiti, ma anche che sarà il primo garante degli accordi presi tra questi. Non ci sarà dunque spazio per alcun “programma personale”. Siamo pertanto pronti a valutare tutte le opzioni disponibili senza preclusioni di sorta. Sia però chiaro –ammonisce Fedriga-: le fughe in avanti non saranno tollerate.»

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12 commenti a Bassa Poropat e Ret in corso per la Provincia? Lega: “No alle liste civiche, sono specchietti per le allodole”

  1. bonalama ha detto:

    primarie primarie primarie e basta agli aut aut di forze minoritarie entrate in comune con transfughi dopo le eleioni

  2. dieffe ha detto:

    per curiosità: ma chi non ha rappresentanti eletti o gruppi consiliari non ha diritto di esprimere una propria opinione? o le opinioni sono sempre vissute come dei diktat?

  3. bonalama ha detto:

    La questione può essere ribaltata: la lega non ha avuto voti per entrare in comune, ora c’è solo per via di due transfughi folgorati sulla via di alberto da giussano Quanti altri partiti non sono entrati in comune e non hanno rappresentanti solo perkè ( e va aloro onore) non hanno avuto voltagabbana???

  4. dieffe ha detto:

    proprio non hai afferrato il concetto. io contesto l’impostazione secondo cui la dignità politica (che permette di esprimere idee e formulare proposte) è figlia di una rappresentanza istituzionale. a me, cittadino, non interessa se la lega o chi per essa abbia fatto “campagna acquisti” durante la consiliatura, ma quali siano le posizioni che porta avanti. condivido l’opinione sulle liste civiche? non la condivido? in qualunque caso, il mio giudizio non sarà condizionato dal numero di consiglieri espressi dal partito.

  5. bonalama ha detto:

    su questo non posso che essere d’accordo, ma mi interessa sapere anche cosa pensano gli altri che non hanno fruito di ammissioni post elezioni, mentre non mi sembra che questi altri abbiano attualmente voce e non soffro di sordità selettiva, quindi la lega non dovrebbe essere in consiglio e tanto meno dire mi piace o non mi piace. Facciamo il partito delle venderigole scacciate da pzza ponterosso allora, questi parlano mentre al pari delle medesime dovrebbero stare zitti. NON hanno avuto rappresentanti eletti in consiglio. stop. se poi si guarda alla regione alle mediazioni etc è un’altra cosa ma preferisco avere candidati su cui un partito che ha perso le comunali non abbia aperto bocca

  6. bonalama ha detto:

    e quindi dobbiamo essere noi con le primarie a scegliere i polli che ci spenneranno

  7. dieffe ha detto:

    mi dispiace tanto, ma parli di primarie quale strumento democratico e ragioni in maniera liberticida.
    mettiti d’accordo con te stesso.

  8. bonalama ha detto:

    non è essere liberticida chiedere che tutti i partiti parlino, liberticida è chi detta condizioni non essendo stato rappresentato dall’esito delle elezioni. Per bypassare chi si infile comunque, meglio le primarie che i ricatti di un partito che non ha avuto i voti necessari per entrare in consiglio

  9. dieffe ha detto:

    è liberticida chiedere a un partito di tacere solo perché gli altri non si schierano. l’agenda setting e l’indicazione delle proprie priorità fa parte di una forza politica non significa fare uso del “blackmailing potential”. del resto, il calcolo della rilevanza dei partiti dovrebbe essere cosa a te nota e dovresti anche essere al corrente che le primarie non risolvono affatto né i problemi di stabilità né tantomeno quelli di rappresentatività.

  10. bonalama ha detto:

    Certo che non risolvono, ma possono spiazzare e questo è importante. La politica è fatta sostanzialmente di do ut des, un partito che non ha raccolto i voti per essere presente in consiglio comunale e che emette diktat è liberticida, non gli van bene le scelte altrui? vada da solo e invece si comporta da stampella a caro prezzo (per la città intendo)

  11. Paolo Geri ha detto:

    Le precedenti elezioni comunali erano nel 2006. Cinque anni in politica sono un’ intera era geologica. Non è qui questione di esprimere giudizi su transfughi, campagne acquisti, ecc. E’ uno dei mali della politica italiana a tutti i livelli e non da oggi. Guardate cosa è successo e succede il Parlamento ! Considero la Lega Nord una forza politica del tutto “negativa” e da combattere, ma ciò non toglie che non solo abbia il diritto di esprimere la propria opinione ma anche che la sua opinione conta. Stimo il peso politico della Lega alle prossime amministrative a Trieste intorno al 10 % ed è pertanto una forza la cui posizione risulterà comunque determinante nel determinare gli equilibri politici triestini ed anche le candidature nel centro destra.

  12. giorgio ha detto:

    – Ben, alora, se sa chi xe i can-di-dati a sindaco per el prossimo anno?
    – Se sa solo che Dipiazza va via, quel ve xe pacifico, ma per el resto gnente. El pidì gà de far la primiera o le primarie in otobre. Nel pidiele, inveze, xe ancora caligo e pò lori no fa primarie. De solito i ciama de Arcore e i ghe dixi chi che sarà el can-di-dato…
    – Ancora se missia quel Arbore de Boncompagni?
    – Ma che mai Renzo Arbore! Che pò no gà mai lavorà per mediaset. I ciama dela vila de San Martin che no xe a Prosecco, ma a AR-CO-RE. Solo che ‘ste ferie, là i gavèva altri pensieri, come.
    – Ah, i gavèva el pensier de la crisi, che i pensava che iera finida e inveze xe pena rivada?
    – Ma che crisi e crisi! Lori gavèva ‘sto intrigo de Fini che se gavèva permesso de dir la sua e alora i lo gavèva butà fora e pò i gà tirà fora una storia de la sua baba, de un quartier a Montecarlo e de un zinque al superenaloto…
    – Ah, no xe vignù ancora fora el sie?
    – No ‘ste interomperme, che me confondo. Mi ve contavo che no i gavèva ancora deciso che che sarà el can-di-dato sindaco del pidiele a Trieste, ma zà Dipiazza, cò gà sentì che iera longhi tra Fini e Silvio, el se gà imaginà che Menia, che xe amico de imersioni de Fini, el gavessi dovesto molar la carèga de soto-segretario e alora che chi meio de lù, e che tuti lo chiamano e tuti li ofrono di tuto e di più.
    – Ma Menia, i lo gà scazà via?
    – No, ancora no se sa, ma per intanto venerdì dopopranzo, Dipiazza xe montà nela machina sua de lù, che no’l voleva far come Balaman che se gà fato becàr, el se gà comprà in apalto a Opcina la vinjeta e el xe andà a Lubiana per l’autostrada. El gà ciamà el zupan Zoran, che sarìa el sindaco dela capitale slovena, ci fa e ci dice in lingua, per farse capir che come ale oto ariverà e che non dica a nissuno che deve essere una sorpresa.
    – Un’improvisada che magari el trova la cità sporca?
    – Quando mai xe sporca Lubiana? Là i gà anche i loghi de decenza anche pei cani, ma savè come xe: el sindaco Zoran Jankovic, che i dixi che xe de sinistra, ma gà fato el diretor de Emona e de Mercator, gà subito ciamà la mìliza per dirghe che riva ‘sto zupan de Trieste e che el gà anche supermarket e de darghe un ocio. Cò ‘sti mati dela mìliza, che ne xe più quei de una volta, ma ghe piaxi zogar a zerozerosete, gà savesto, i gà ciolto el canocial, s’ciopo in spala e via lori a spetar Dipiazza a Brezovica.
    – Per farghe un atentato?
    – Ma cossa la vol che i fazi un atentato a Dipiaza a Brezovica? Che i savèva che lù vol farse bel con lori a Lubiana, che i gà elezioni per el zupan in otobre, per dopo gavèr indrìo el favor, cò sarà elezioni politiche in Italia, chè lù ve sarà can-di-dato per la camera. ‘Sti mati dela mìliza tigniva i oci averti perchè ghe spuzava che un sindaco de centrodestra vegni a Lubiana a farghe reclàm a un zupan Zoran. I se imaginava che el vignissi a verzer un supermercato o un market per vender persuto ai sloveni.
    – Ma no i gà persuto in Slovenia?
    – Ma sicuro che i gà persuto: i gà persuto, cevapcici, raznici e anche mortadela, solo che gà un altro nome, ma savè come xe quei de la mìliza: cò i se meti in testa una roba, no ghe la cava nissun…
    – Me ricordo si, che cò andavìmo a cior carne a Erpelle, nel ‘77, no i voleva che portassimo oltre giornai italiani…
    – Indiferente. Quela volta iera Jugo e desso no xe più. Mi ve contavo de Dipiazza che de quando xe rivà a Lubiana e el xe smontà dela machina, el gavèva dò de lori che ghe fazèva de scorta, un a destra e un a sinistra, che anzi, non ocoreva che el se preocupi de la strada che tanto iera lori che lo menava de qua e de là. I lo porta in piazza dove che iera el comizio del zupan Zoran e i lo ciama sul palco. Cò el vedi tute ‘ste bandiere rosse che sventola de qua e de là, Dipiazza salùda pulito per sloven.
    – Ma alora el sa parlar sloven el sindaco?
    – Ma cossa la vol che el sapi! In Piaza Unità no se pol impararse. Ghe gà tocà portarse drìo Svab che per tuto el viagio (due ore) in machina ghe ripeteva “Dober vecer – Dober vecer…”.
    – E cussì, sul palco, el gà fato la sua bela figura?
    – Sicuro, iera tuti contenti, pò savè come che el xe, cò’l vedi che una roba va ben, no’l finissi più, avanti, una drìo l’altra: le squadrace fasiste…, le persecuzioni… E ste bandiere rosse che svontolava in piaza a più non posso. – Come mai hano le bandiere senza cocale?- el ghe gà dimandà a Edera, pensando che fussi quele de la triestina de balon.
    – Un successon dèi. I lo farà console a Lubiana.
    – Pian e ben. Intanto bisogna gavèr fato le scole, se pò Svab xe stà dò ore per impararghe a dir “bonasera”, ghe vol ancora un poco de tempo. Ma sopratuto, a rovinar la festa, cò tornando indrìo i passa per Ferneti e i riva a Opcina, i vedi un posto de bloco dei vigili urbani. – Urbani a Opcina ale zinque de matina?- se dimanda el sindaco, ma no’l fa in tempo a risponderse che i ghe verzi la portiera e i ghe dixi che i ghe fa de scorta fin in Piazza Unità.
    – Ben pensada! Per rivar prima, che lù gà de verzer la porta ale sie, mi calcolo…
    – Ma che mai, rivar prima! Che ale zinque de matina in Via Fabio Severo no xe gnanche i scovazzini! I lo scorta si, ma no in Piazza Unità. I lo porta in Viale Miramare: comando Vigili Urbani, dove sentai drìo una scrivania xe: Menia, Lippi, Sbriglia, Giacomelli e Lippolis. Scudeti tricolori sul muro e lampada sul viso: – Ci è giunta voce che si va in giro a parlare in idioma trinariciuto!- comincia Menia. – Si vuole fare del revisionismo sinistrorso al revisionismo liberal-nazionale?- ghe dimanda Lippi.
    – Tuti mi chiamano, tuti mi vogliono, e io non arivo a dire di no. Ho portato all’estero la jota e i pedoci e voi mi rinfaciate che ho parlato per sloveno? Mancava poco che aprissi un supermercato a Lubiana e voi mi fate tuto questo can-cane? Ora chiamo Arcore e vi faccio buttare fuori dal Popolo Dele Libertà -. I quatro non se scomponi e i ghe rispondi che bon, che alora i ciama Fini a Mirabelo e che el pidiele no esisti più. Separati in casa.
    – E quei del pidi? I ga profittà?
    – Cossa la vol che i profitti, no i gà carte, no i gà denari, el setebelo non camina più, ghe resta solo che sperar nele primiere in otobre o primarie, come diavolo se ciama.

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