19 Agosto 2010

Gusti di frontiera torna dal 23 al 26 settembre nella nuova isola pedonale

Da est a ovest, dalla Polonia alla Spagna, passando per i sapori della Germania e le fragranze tipiche della cucina del Sud Italia. Si rinnova anche quest’anno il rito più atteso dai golosoni mitteleuropei: a Gorizia, dal 23 al 26 settembre torna “Gusti di Frontiera” con un’edizione extralarge che avrà come teatro il rinnovato centro storico del capoluogo isontino. Il viaggio tra le leccornie europee toccherà quest’anno tre nuove mete: dopo Austria, Francia, Germania e Balcani arrivano anche le new entry di Spagna, Polonia e Cechia. Sangria, paella e specialità di pesce dalla penisola iberica, il saporito bigos (uno stufato di carne), le zuppe e le patate cucinate in tutti i modi come da tradizione polacca, i knedliky e le paste ripiene, accompagnate dall’impagabile birra da Boemia e Moravia…

La nuova edizione della kermesse enogastronomica prenderà il via già nella serata di giovedì 23 settembre, con il gran galà inaugurale e il rituale taglio del nastro, alla presenza delle massime autorità cittadine e regionali. Saranno quattro, e non più tre, i giorni interamente dedicati a sapori e profumi proposti dalle innumerevoli influenze e specialità culinarie, italiane ed europee. Di stand in stand, di isolato in isolato, di borgo in borgo, in un tripudio di sapori – dalla Francia alla Serbia, dall’Austria alla Spagna -, i gourmet in visita a Gorizia potranno gustare prodotti tipici e succulenti manicaretti all’ombra del medievale Castello, che domina la città: un percorso papillare e olfattivo che toccherà quest’anno vie e piazze del riqualificato centro cittadino, da via Garibaldi a via delle Monache, passando per via Rastello e per le splendide piazza Vittoria e piazza Sant’Antonio, di recente oggetto di un’approfondita opera di maquillage. Gusti e atmosfera: uno scenario ideale, quello del rinnovato centro storico, per scoprire le specialità provenienti da una ventina di Paesi europei, in mostra tra vie e piazze tornate a splendere dopo anni di dequalificante degrado urbano.

E’ realmente senza fine la lista delle novità di Gusti 2010: dal protocollo d’intesa turistico-culturale tra i comuni di Gorizia, Cormons e Gradisca d’Isonzo nascono gli stand griffati “Antica Contea”, con prodotti e specialità culinarie tipiche dei tre territori: immancabile la rassegna dei pregiati vini del Collio e del Carso, pluripremiati a livello internazionale e particolarmente apprezzati da personalità e celebrità di tutto il mondo. Tra un bicchiere di ribolla gialla e un inebriante assaggio di malvasia, come non farsi trascinare dai succulenti affettati? Dal rinomato prosciutto crudo ai salami, da accompagnare con scaglie di formaggio impreziosite dal goloso miele goriziano. D’obbligo è poi approfondire la conoscenza con i prodotti della terra: le apprezzate verze, contorno ideale per piatti di carne e salsicce; la maestosa Rosa di Gorizia, radicchio ormai rarissimo e ricercato dagli chef dei ristoranti ai quattro angoli d’Italia; come dimenticare poi i preziosi sottolii, con i funghi in testa. Per concludere, magari, con una tazzina dell’ottimo caffè goriziano, da decenni torrefatto in città da diverse aziende specializzate.

Ma non finisce qui: la peculiarità del Friuli Venezia Giulia, terra di sapori senza frontiere, sarà celebrata degnamente nel “Borgo dei Tre confini”, con uno stand di oltre 150 metri quadrati che ospiterà le prelibatezze di Tarvisio (Italia) e dei contigui comuni di Kranjska Gora (Slovenia) e di Arnoldstein (Austria). E come dimenticare i deliziosi prodotti ittici, accompagnati dai vini bianchi della zona: pescati tra Trieste, Grado e Marano Lagunare, ribaltavapori, seppie, branzini, orate, triglie, frutti di mare e gli apprezzatissimi fasolari faranno andare in visibilio le papille gustative dei visitatori che affluiranno in massa a Gorizia.

Oltre alla partecipazione delle venti regioni italiane, con le loro peculiarità inscindibilmente accompagnate dai diversi vini, tra gli stand si snoderanno anche le specialità europee come il goulash ungherese, la cucina balcanica di Serbia, Albania, Montenegro, la saporita gastronomia di Croazia e Slovenia. E proprio i portacolori della vicina Repubblica slovena si presenteranno in forze ancora maggiori, pronti a deliziare i più curiosi. Non mancheranno inoltre i formaggi francesi, il Fois Gras della Normandia, le ostriche e lo champagne. I sapori decisi e i profumi inebrianti della Stiria e della Carinzia attireranno in centro i fan dell’immancabile Borgo Austria, tra musica tipica e costumi tradizionali.

Tra gli stand e i gazebo che animeranno l’edizione 2010 della kermesse enogastronomica non mancheranno specifici appuntamenti dedicati alla musica e all’intrattenimento, con concerti, band itineranti e rappresentazioni: saranno addirittura quattro i palchi su cui si alterneranno, per tutta la durata della manifestazione, artisti e band musicali. Al già ricco programma dell’evento si aggiungono, infine, momenti di informazione e divulgazione, presentazioni di volumi, laboratori ed approfondimenti con alcuni tra i più acclamati chef del panorama regionale e nazionale. E ancora, mercatini dell’antiquariato e prodotti biologici, ma anche oggettistica per la casa, ceramiche e utensili per la cucina.

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19 commenti a Gusti di frontiera torna dal 23 al 26 settembre nella nuova isola pedonale

  1. akasha ha detto:

    “vie e piazze tornate a splendere dopo anni di dequalificante degrado urbano”?
    direi solo di togliere perlomeno piazza vittoria dall’elenco.
    evviva l’ufficio stampa e devetag!

  2. fabry ha detto:

    potere della propaganda 🙂
    e visto che Piazza Vittoria non viene utilizzata suggerisco come location l’area dell’ex macello di via del Carso, ampia e ricca di parcheggi (nella fattispecie, marciapiedi)

  3. milost ha detto:

    Cara Redazione, non avete scritto voi questo testo, vero? Che razza di sbrodolamento! Oltre al “dequalificante degrado urbano” cito l'” inebriante assaggio di malvasia”, “andare in visibilio le papille gustative”,” è realmente senza fine la lista delle novità”: ragazzi, chi è che si sdilinque a questo modo? Entusiasmo stile Cucina Italiana anni 50…..

  4. sindelar ha detto:

    The most beautiful thing in Tokyo is McDonald’s. The most beautiful thing in Stockholm is McDonald’s. The most beautiful thing in Florence is McDonald’s. Peking and Moscow don’t have anything beautiful yet.

    Andy Warhol.

    Neanche Gorizia. 😀

  5. massimiliano ha detto:

    golosoni mitteleuropei – un’edizione extralarge – dall’impagabile birra – massime autorità cittadine e regionali – innumerevoli influenze e specialità – un tripudio di sapori – succulenti manicaretti -percorso papillare e olfattivo – riqualificato centro cittadino – dequalificante degrado urbano – approfondita opera di maquillage – inebriante assaggio – succulenti affettati –
    goloso miele – maestosa Rosa – preziosi sottolii – apprezzatissimi fasolari – in visibilio le papille gustative – acclamati chef

    nemmeno Marinetti, o – al limite – Panella, sarebbero stati capaci di tanto.. 😉

  6. giovanni ha detto:

    Non per far polemica, ma piazza Vittoria iera un parcheggio asfaltado, tristissimo.

    Sempre meio de prima, e sicuramente in fase de miglioramento.

  7. milost ha detto:

    Giovanni, noi stavamo solo vibrando all’unisono sulle note orgasmiche della composizione scritta…per un attimo ce la siamo proprio dimenticata, la piazza…bravo Massimiliano, se il testo lo si legge alla Carmelo Bene fa davvero concorrenza a Marinetti…no dai, ai cinegiornali del ventennio…

  8. abc ha detto:

    Ci mancherebbe che fosse venuta peggio di prima, dopo tutti i disagi e i costi.

  9. abc ha detto:

    Anzi, mi correggo, la carreggiata e venuta decisamente peggio di prima. Dove avranno preso quegli orribili blocchi bicolori.

  10. marco ha detto:

    “dall’impagabile birra”???
    già l’altro anno erano care…

  11. mah ha detto:

    ma perchè pubblicate queste patetiche veline?

  12. Alessio ha detto:

    E’ chiaro che si tratta di pubblicità scritta probabilmente da qualcuno molto vicino agli amministratori locali o che ha avuto l’incarico da questi (l’altro giorno sul giornale c’era praticamente lo stesso articolo), però io non sarei così negativo, dopotutto è pubblicità a quella che oggi è la manifestazione più importante che si tiene a Gorizia e noi di solito siamo i primi che ci lamentiamo che a Gorizia non c’è mai niente che la città sta morendo. Certo il riferimento urbanistico potevano risparmiarselo.

  13. milost ha detto:

    Alessio, è un linguaggio patetico, di solito questo genere di vulgata nasconde il nulla: nel senso che siccome non c’è nulla di cui parlare veramente, descrivendo fatti e situazioni, si inanellano aggettivi, si coniano iperboli, si sprecano i salamelecchi. Esempio: mi dicevano ” la gastronomia di Croazia e Slovenia”, già mi soddisfacevano, hanno aggiunto “saporita” ( come se le altre fossero scipite) e mi son girate le “basse sferule”, perchè nel contesto significa semplicemente stracarico di aglio e cipolla, visto il livello basso della comunicazione scelto. Ecco, si fanno le cose, bene bravi, ma il livello è sempre b asso, mediocre.

  14. Alessio ha detto:

    Ah ah, “basse sferule”…dai che è comunque una bella manifestazione

  15. marisa ha detto:

    A parte il fatto che, chiamala come vuoi (ma fa molto schic chiamarla “Gusti di frontiera”), è pur sempre una manifestazione enogastronomica come ormai si fa in tantissime città. Poi c’è chi la organizza bene e chi fa una mezza schifezza.

    Il testo pubblicitario è comunque veramente pomposo: potevano evitare tanta pomposità!

  16. ilCaio ha detto:

    mama mia,par scritto dal minculpop…
    cmq sta festa la sarà anche bella (?) ma i prezzi i xe da ristorante 4 stelle e non da sagra,come dovarìa esser.
    me sa che sto anno no i me cucca.

  17. skorzeny ha detto:

    Troppi aggettivi.

  18. Thuaid ha detto:

    Ma possibile che i goriziani siano portati alla critica decostruttiva sempre e comunque?
    Proponete allora un’altra locandina pubblicitaria piu’ consona , con meno aggettivi , meno marinettiana o da cinegiornale del ventennio!
    Se non si ha nulla da proporre a controcanto di cio che non piace è meglio tacere.

    A disprezzarsi troppo ci si rende degni del proprio disprezzo.

    Henri-Frédéric Amiel, Diario intimo, 1839/81 (postumo, 1976/94)

  19. Wehrle ha detto:

    Penso che se la locandina disesi che se una roba mediocre, che costa tuto caro, e che se magna e se beve schifeze, no fasesi una gran publicità all’evento.
    Niente de strano, quindi, se anche i giornai i prende spunto dai testi infioretadi come ga fà La Bora.
    E visto che le pasate edizioni xe andà ben con grande partecipazione de gente, no penso che la minifestazion faci poi così schifo (e sia tuto caro) e che i xe tuti m..a quei che vien.

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