17 Agosto 2010

Greenaction si rivolge ai presidenti del parlamento europeo contro il congelamento dell’inchiesta sui rigassificatori di Trieste

Greenaction Transnational, membro di Alpe Adria Green, ha presentato un urgente ricorso alle istituzioni Comunitarie contestando la recente decisione della Commissione Europea D.G. Ambiente di congelamento di tutte le inchieste in corso sui progetti dei rigassificatori nel Golfo di Trieste al fine di consentire il raggiungimento di un accordo tra Italia e Slovenia.

Nel ricorso viene evidenziato che il compito della Commissione Europea ai sensi dell’art. 211 del Trattato CE, è esclusivamente quello di vigilare sulla corretta applicazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri. Le denunce in questione non riguardano un contenzioso tra i due Paesi, ma gravi violazioni di norme europee a danno e pericolo dei cittadini europei e dell’ambiente di confine. La Commissione non può e non deve quindi bloccare le indagini d’interesse dei cittadini disposte dal Parlamento Europeo, e tantomeno aiutare due governi ad accordarsi per consolidare le violazioni denunciate.

Nel ricorso vengono presentati nuovi documenti e prove sulla reiterata violazione della Legge Seveso nella provincia di Trieste (per la quale è in corso un procedimento di infrazione da parte della Commissione Europea), che vanno ad integrare quelle già fornite al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea sulla incredibile serie di omissioni, alterazioni, false dichiarazioni che le autorità italiane hanno posto in essere in concorso con i soggetti privati per coprire la grave situazione di rischio esistente nella provincia di Trieste e per permettere così l’insediamento del terminale di rigassificazione nel cuore della città giuliana.

Presentate inoltre ulteriori prove documentali sulla violazione delle procedure di V.I.A. e V.A.S. transfrontaliera da parte dell’Italia. Sulla impossibilità di dividere un progetto in più parti sottoponendolo a V.I.A. separate, come accaduto con il terminale Gas Natural e il gasdotto di collegamento, è stata allegata al ricorso la stessa sentenza della Corte di Giustizia Europea (Seconda Sezione) del 28.02.08 che stabilisce: “[…] l’obiettivo della normativa non può essere aggirato tramite un frazionamento dei progetti e che la mancata presa in considerazione del loro effetto cumulativo non deve avere il risultato pratico di sottrarli nel loro insieme all’obbligo di valutazione mentre, presi insieme, essi possono avere un notevole impatto ambientale ai sensi dell’art. 2, n. 1, della direttiva 85/337”.
In risposta alla Commissione Europea è stato inoltre evidenziato che in base alla normativa italiana in vigore, il progetto del proposto rigassificatore oltre a costituire un opera soggetta alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ai sensi della Direttiva 85/337/CE (la VIA si è conclusa con decreto datato 17.07.09) risulta pure, ai sensi dell’art. 46 della L. 222/2007, una automatica variante al Piano regolatore del Porto di Trieste da sottoporre pertanto alla Valutazione Ambientale Strategica ai sensi della Direttiva 2001/42/CE. Infatti ai sensi dell’art. 3 della Direttiva 2001/42/CE la V.A.S. è dovuta per i piani e le loro varianti al cui interno siano consentiti interventi da sottoporre a procedura di V.I.A..

A seguito delle pesanti accuse di violazioni dei diritti civili nel centro America da parte della multinazionale spagnola Gas Natural-Union Fenosa, sfociate anche nell’assassinio di rappresentanti delle associazioni per la difesa dei diritti civili, Greenaction Transnational ha inoltre richiesto alle istituzioni comunitarie di esprimersi chiaramente spiegando quali misure si vogliono adottare per garantire il rispetto dei principi fondamentali che sono alla base dell’Unione Europea.

Il ricorso è stato per ora presentato al Presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek, al Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, al Commissario Europeo all’Ambiente Janez Potočnik, alla Commissione petizioni del Parlamento Europeo e alla D.G. Ambiente della Commissione Europea.

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