2 Agosto 2010

Guardia di finanza, scoperti 5 evasori totali nell’Isontino

La Guardia di finanza di Gorizia conclude cinque attività ispettive eseguite nei confronti di soggetti economici operanti nella provincia isontina contestando un’evasione fiscale complessivamente superiore agli 8 milioni di euro, tra Iva, imposte sui redditi ed Irap.

Le operazioni concluse, scaturite dal monitoraggio sistematicamente effettuato dai finanzieri sulle attività economiche attive nella Provincia isontina, attuato sia mediante l’incrocio dei dati e degli elementi informativi contenuti nelle numerose banche dati di cui gli investigatori dispongono, sia attraverso il costante ed assiduo controllo economico del territorio, ha consentito di individuare 5 soggetti nei cui confronti sono state sviluppate approfondite attività di verifica fiscale, finalizzate alla rideterminazione della base imponibile effettivamente realizzata ed in gran parte non dichiarata al Fisco.

Le attività investigative in tal modo sviluppate, che hanno interessato i settori della meccanica generale, della manutenzione e riparazione di macchine speciali e delle prestazioni di design, hanno consentito di segnalare ai competenti uffici finanziari, nel complesso, circa 8 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione, ai fini delle imposte dirette e 5,2 milioni ai fini dell’Irap, nonché di formulare proposte di recupero dell’Iva evasa pari complessivamente a oltre 700mila euro.

L’evasione fiscale scoperta nell’ambito delle cinque verifiche fiscali concluse, si è sostanziata nell’omessa dichiarazione al Fisco di operazioni imponibili effettivamente poste in essere, individuate attraverso la capillare e puntuale ricostruzione del volume d’affari conseguito dai cinque contribuenti sottoposti all’attività ispettiva, attuata mediante l’esecuzione di numerosi controlli incrociati presso i soggetti clienti, nonché ricorrendo ad indagini bancarie sui conti correnti accesi presso gli intermediari finanziari.
Anche in tal caso, infatti, come più volte riscontrato in altre analoghe iniziative investigative, i contribuenti controllati, pur emettendo regolarmente le fatture al termine dei lavori effettuati, non avevano provveduto a presentare successivamente le conseguenti dichiarazioni fiscali, rimanendo sconosciuti al Fisco e confidando nella maggior difficoltà, in tal modo, di essere individuati.

Tag: , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *