29 Luglio 2010

Consiglio regionale: inammissibile il referendum per l’abolizione dei vitalizi

Inammissibili le quattro proposte di referendum per l’abolizione dei vitalizi e dell’indennità di fine mandato dei consiglieri e degli assessori regionali. La decisione è stata presa a larga maggioranza dal Consiglio regionale.

Quattro complessivamente gli ordini del giorno, riferiti a ciascuna delle proposte di referendum abrogativo sottoposte a verifica di ammissibilità, che sono stati presentati da Daniele Galasso(Pdl), Gianfranco Moretton (PD), Edoardo Sasco (UDC), Danilo Narduzzi (LN) e Roberto Asquini (Misto) per impegnare il Consiglio regionale a dichiarare la legittimità-regolarità della proposta referendaria e, parimenti, la sua inamissibilità.

Il primo – relativo alla volontà di abrogare l’indennità di fine mandato dei consiglieri, è stato dichiarato dall’Aula inammissibile con 45 sì e 6 no. Contrari sono stati
Idv, Citt, Menis del Partito Democratico e Antonaz (Sa).

Il secondo – circa l’abrogazione dell’indennità di fine carica degli assessori regionali – è stato giudicato inammissibile con 47 sì e 6 no: contrari ancora Citt e Idv, Menis e Antonaz.

Inammissibile anche il terzo – sull’abrogazione dell’assegno
vitalizio dei consiglieri regionali – con 46 sì e 7 no. Accanto a Citt. Idv, Menis, Antonaz e Kocijancic .

Infine l’inamissibilità del quarto – inerente l’abrogazione dell’assegno vitalizio degli assessori regionali – è stata decretata dall’Aula con 46 sì e 7 no. Il pronunciamento dei contrari è stato identico al terzo ordine del giorno.

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27 commenti a Consiglio regionale: inammissibile il referendum per l’abolizione dei vitalizi

  1. akasha ha detto:

    Bravi consiglieri!
    questo è il modo giusto di avvicinare i cittadini alla politica! in questo modo il messaggio che passa ai cittadini è: “siete attaccati al denaro anche dopo che non avete più la carega”..
    Perlomeno idv è coerente!

  2. arlon ha detto:

    PIù che altro, i sprizza senso democratico da tutti i pori 🙁 ma che i se vergogni.

  3. maria ha detto:

    Proprio una vergogna… Non ci sono parole per commentare.

  4. matteo ha detto:

    ma scusate cosa pretendevate se un sindaco si compra il terreno del comune (la legge lo vieta) lo rivende e cambia il prg con la qualificazione urbanistica sul terreno?

  5. sindelar ha detto:

    2
    sindelar
    14 luglio 2010, 08:43

    Qualcuno sa qual è la probabilità che “l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale” o il Consiglio regionale stesso decidano a favore di un referendum per l’abolizione dei vitalizi e dell’indennità di fine mandato dei consiglieri?
    Temo che sarà come chiedere la bontà del vino all’oste.

    CVD

  6. akasha ha detto:

    @sindelar
    la probabilità è dello 0,01%..
    certo che sti campioni della politica si perdono con la loro ingordigia l’UNICA possibilità che avrebbero di rendersi simpatici e vicini ai cittadini…

  7. giorgio ha detto:

    basta. hanno superato ogni limite. propongo di istituire una struttura capace di esportare la democrazia in consiglio regionale per liberarci dalle forze del male.

  8. sindelar ha detto:

    Operazione Enduring Saving ?

  9. Alessio ha detto:

    Con quale faccia da qulo ora le stesse persone che hanno deciso che il volgo non può nemmeno pretendere di votare sul fatto che sia giusta la regalia di cui godono ora si permetteranndo di dire all gente che “c’è la crisi, ognuno deve fare dei sacrifici”?

  10. Alessio ha detto:

    La cosa più schifosa è che molti di quelli che hanno votato contro il referendum sono gli stessi pagliacci che sui giornali sostengono ogni giorno che lo stato costa troppo e che i dipendenti pubblici godono di troppi privilegi, eggià, loro non si sentono dipendenti pubblici, loro si sentono parte della nobiltà.

  11. dan ha detto:

    Un commento fuori dal coro: questo è un falso problema, se andate a leggervi bene le proposte di referendum, si propone di abolire il vitalizio, i contributi però aumenterebbero di 2.500 euro il compenso dei consiglieri.
    Il vitalizio è una forma di tutela, pensata dai padri costituenti per garantire pari opportunità di accesso alla politica. Se uno è avvocato e per cinque anni fa il consigliere, continua a lavorare e quindi ha anche una pensione assicurata, ma se uno fa l’operaio perde 5 anni di contributi e finito il mandato rimane in strada.

  12. marisa ha detto:

    Tranquilli…..il 27 febbraio 2011 son giusto 500 anni della prima e maggiore ribellione popolare dell’Europa rinascimentale. Dove è avvenuta? E’ iniziata a Udine durante il carnevale del 27 febbraio 1511. E da li si è estesa a tutto il Friuli, incluso Portogruaro. I nobili di allora assomigliavano moltissimo alla attuale casta politica. Stessa prepotenza, stessa arroganza…e alla fine contadini, artigiani e anche cittadini friulani….non ne hanno potuto più!

  13. sindelar ha detto:

    Manìe di primogeniture.
    La prima rivolta popolare è stata quella di Spartaco (un bulgaro), poi ci sono state altre come quella dei Ciompi a Firenze.

  14. giorgio ha detto:

    @marisa: peccato che oggi non c’è nulla di rinascimentale. ma scusa, poi com’è andata a finire?

  15. matteo ha detto:

    piu che tranquilli è inutile votare, visto cosa fanno non capisco quale sia il bisogno di votare

  16. marisa ha detto:

    @ PER GIORGIO

    E’ andata a finire che sono stati “sbudellati” una notevole quantità di nobili, distrutti non so quanti castelli (i ribelli prima uccidevano tutti, poi depredavano il castello e alla fine gli davano fuoco…). E questo per un settimana circa. Poi i nobili si sono organizzati e insieme alle truppe veneziane hanno affogato nel sangue la rivolta contadina. A tutto questo aggiungici un terribile terremoto capitato poco più tardi. Senza terremoto, chissà come sarebbe veramente finita. Comunque Venezia fu costretta a concedere alle comunità rurali una sorte di mini parlamento o camera bassa. Quello che oggi chiameremo “sindacato”: una realtà unica in tutta Europa. Ma il ribellismo, anche se non in forma così violenta, continuò ancora per molti secoli. E a mio avviso è rimasto nel dna dei friulani….ancor oggi.

  17. marisa ha detto:

    SINDELAR, nei libri di scuola italiani la rivolta popolare friulana del 1511 non è nemmeno citata. Vengono ricordati solo episodi del tutto secondari. Altro sono le rivolte che hanno coinvolto un vasto territorio. Non sono manie di primogeniture…

    Quella friulana fu la prima di entità considerevole, poi seguirono una nella attuale Slovenia e un’altra nell’attuale Germania. E stiamo parlando del periodo rinascimentale…

  18. matteo ha detto:

    be marisa, mica solo i friulani, unpo in tutta europa ci furono queste rivolte contadine, in slovenia furono famnose (e sono studiate. la prima fu nel 1478. il problema fu che erano vessati da tasse e da incursioni turche

  19. sindelar ha detto:

    marisa hai ragione quando dici che è un fatto poco conosciuto e poco studiato in Italia (chissà perchè, forse affonderebbe il mito del friulano onesto e lavoratore che non si lamenta mai – a parte le bestemmie).
    Ma ce ne sono altri che avrebbero pari dignità molto più recenti come la domenica delle scope di Gorizia (il 13 agosto saranno 60 anni esatti) che troverei più adatta alla situazione descritta nel post.

  20. Luigi (veneziano) ha detto:

    Adesso scopriamo che i friulani sono stati il primo popolo della storia a ribellarsi ai nobili…

    Nei libri di storia questa cosa non c’è? Nei libri di storia questa cosa C’E’, eccome.

    Non c’è – com’è stato scritto – nei libri di storia dei licei, che in trecento pagine devono riassumere la storia del cosmo dalla caduta dell’impero romano fino alla scoperta dell’America.

    Qualcuno quindi metterebbe dentro nei testi di scuola una rivolta come quella del Joibe Grasse?

    Vorrei proprio vederlo, un libro di storia per i licei scritto da Marisa: “In principio c’era il Friuli, e il Friuli era presso Dio, e il Friuli era Dio…”.

    L.

  21. marisa ha detto:

    Tralascio LUIGI perchè non vale proprio la pena di rispondere al suo sciocco commento.

    @ SINDERAL

    Lo so che ci sono anche altre ribellioni degne di essere ricordate. Mica ho scritto che quella della Joibe grasse del 1511 è stata la più importante dell’universo! Ho solo ricordato “la prima del periodo rinascimentale” di quello che è oggi lo Stato italiano. Stop. D’accordissimo con te che ricordarla significa cancellare lo stereotipo del tutto falso (è di datazione recentissima!) del friulano “saldo, onesto e lavoratore”. Uno stereotipo del tutto falso ma che fa comodo ai “sorestans” di oggi.
    Meglio che i friulani dimentichino chi sono stati per secoli….sia mai che rincomincino a ribellarsi!

  22. Roberto Zolia ha detto:

    A prescindere dalle ragioni, buone o cattive che siano, mi sembra che l’unica cosa “inammissibile” sia che a giudicare ammissibile o no il referendum sui benefits siano i beneficiari degli stessi. Fa strano.
    “There is something rotten in Denmark”

  23. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ marisa

    Madonna del Carmine!

    La rivolta del Giovedì Grasso del 1511 viene quindi artatamente tenuta segreta dalla cricca degli storici, affinché i signori d’adesso siano “coperti”.

    Come si fa a scrivere una cosa di livello così scadente?

    L.

  24. ser Paolo ha detto:

    Bisogna però tenere conto che i referendum sono stati proposti da dei politici attivi. Che dovevano sapere benissimo che il consiglio regionale li avrebbe respinti. E quindi si è trattato di un’iniziativa meramente demagogica.

  25. Max ha detto:

    Cosa vi aspettavate da una Giunta regionale presieduta da Renzo Tondo e con una maggioranza PdL in Consiglio? Se Verdini (a quanto pare indagato) firma l’espulsione dal partito di Gianfranco Fini vogliamo meravigliarci di altre “porcate”?

  26. sergio ha detto:

    I politici dovrebbero indenizzare noi cittadini per aver portato il paese in queste condizioni, il referendum è sancito dalla legge, e non vedo perchè non si debba fare, bisogna trovare un altra strada, è mai possibile che loro si possano aumentare lo stipendio senza problemi anche in caso di crisi?, i cittadini dovrebbero dare il consenso, e solo dopo aver governato bene e senza deficit è un utopia ma io la penso così saluti sergio

  27. Fraxx ha detto:

    Io non abito nella vostra regione, sono finito qui cercando qualche notizia su come promuovere un referendum nazionale, per l’abolizione di qualsiasi vitalizio.. Ma si può fare? quale legge regola il vitalizio? Fa parte della costituzione? Quale articolo ? Se è vero che serve a garantire l’accessibilità per tutti alla politica, è proprio necessario? Non si può fare come nel caso della maternità? E poi parliamoci chiaro.. La legislatura dura 5 anni, ma quanti mie..anzi giorni si è realmente occupati? E poi con le tecnologie moderne, non sarebbe strettamente necessaria una presenza fisica…

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