28 Luglio 2010

A Trieste differenziata obbligatoria da gennaio 2011. Il termovalorizzatore smaltirà i rifiuti di Gorizia fino al 2015

Ancora pochi mesi all’obbligo della raccolta differenziata per centrare l’obiettivo del 50% di rifiuti riciclabili (partendo da 21,5% attuale). Questa la novità principale introdotta dal nuovo Regolamento di igiene urbana di Trieste: documento che, ancora nello stato di bozza, verrà illustrato ai cittadini oggi, alle 17.30 all’auditorium Museo Revoltella, dall’assessore comunale Paolo Rovis.

Nel frattempo la provincia di Gorizia sta firmando un nuovo protocollo d’intesa con l’amministrazione provinciale di Trieste: il contenuto riguarda il termovalorizzatore del capoluogo giuliano. In sintesi, vista la prossima chiusura della discarica di Pecol dei Lupi, fino al 2015 i rifiuti indifferenziati dell’Isontino verranno smaltiti all’inceneritore di Trieste.

Tornando alla raccolta differenziata, per venire incontro ai cittadini aumenterà il numero delle isole ecologiche (composte da campane per plastica, carta e cartone, vetro e lattine) presenti sul territorio comunale. Si farà in modo che la distanza massima fra abitazione e punto di raccolta non superi i 300 metri.
A queste misura verranno affiancati, di concerto con la Provincia, il porta a porta dei cartoni e del vetro negli esercizi commerciali, la raccolta porta a porta a Rozzol-Melara, Altura e altri complessi edilizi e la raccolta differenziata dell’umido per quanto riguarda le grandi utenze.

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152 commenti a A Trieste differenziata obbligatoria da gennaio 2011. Il termovalorizzatore smaltirà i rifiuti di Gorizia fino al 2015

  1. pianoinclinato ha detto:

    era ora…

  2. pianoinclinato ha detto:

    (intendo la diffrenziata anche a TS)

  3. max ha detto:

    finalmente! anche se già immagino la solita gente ostinata che continuerà a “non differenziare” le scovazze…

  4. ThaVampire ha detto:

    speremo che no sia coe a gorizia che i fa i muci de scovaze sul scalin del marciapie (differenziade per l’amor de dio!) ma par napoli!

  5. Dario Predonzan ha detto:

    Una sommessa preghiera: smettiamola di chiamare “termovalorizzatore” quello che in tutto il mondo si chiama con il suo nome, e cioè INCENERITORE.
    Si tratta infatti dell’ennesima ipocrisia italica, che somiglia tanto all’uso invalso da qualche tempo – nei media – di chiamare con nomi esotici le puttane (“escort”) e gli spacciatori (“pusher”), sperando di attenuare l’impatto delle notizie che li riguardano.

  6. vanja ha detto:

    ma la leggenda, che finissi tutto in un, xe vera o no?

  7. Alessio ha detto:

    Da quello che leggo in pratica verrà fatto il porta a porta solo in certe zone mentre in gran parte di Trieste verranno lasciati i cassonetti in strada per la differenziata, un po’ come hanno fatto nei comuni del medio Friuli. In pratica con i cassonetti della differenziata differenzieranno poco o nulla.

  8. sindelar ha detto:

    Non sarà difficile fare un viaggio in Veneto dove queste cose funzionano meglio che da noi e imparare da loro. O no?

  9. Alessio ha detto:

    Comunque oggi sui giornali c’è scritto che la provincia di Gorizia, accordo con la provincia di Trieste a parte, dovrà smaltire per conto proprio in discarica almeno 5000 tonnellate all’anno di rifiuto indifferenziato e che si sta pensando o ad un accordo con la Slovenia per l’utilizzo della discarica di Stara Gora o a portarle in (genericamente) “Friuli”. Nel primo caso la normativa italiana vieta di esportare all’estero i rifiuti per lo smaltimento in discarica, nel secondo caso sarebbe interessante sapere in quale amena località del generico “Friuli” è presente la discarica che potrebbe essere utilizzata, dato atto anche che la provincia di Udine ha appena bocciato quella che doveva essere costruita vicino al Torre. E’ importante chiarire questo ultimo aspetto perchè legato a esso c’è l’importo della tassa delle scovaze che ci beccheremo sui denti.

  10. Alessio ha detto:

    In Veneto fanno il porta a porta modello Gorizia

  11. sindelar ha detto:

    10: Con le scovazze per strada?

  12. Dario Predonzan ha detto:

    Non è la Provincia di Udine (che anzi era più che favorevole) ad aver bocciato il progetto della discarica vicino al Torre, ma la Regione, dopo il parere negativo della Commissione VIA.

  13. arlon ha detto:

    Scuseme, ma se inveze de andar in Veneto, i ciapasi un bel low cost e i andassi nel primo mondo.. no so, in Danimarca?

    Perchè se se copia no se pol copiar dal meio, po’?

  14. Paolo Geri ha detto:

    Faccio la differenziata da anni senza alcun problema (ammetto di avere i relativi cassonetti abbastanza vicini). Non capisco la necessità del “porta a porta” in città. Mi chiedo peraltro come veranno fatti i controlli: “siora la verzi la borsa dele scovaze ??!!”

  15. sindelar ha detto:

    Ve tocherà portar i sacheti del secco in Jugo nascosti tal baùl.

  16. kokkakokka ha detto:

    ……..bella idea…..!!!! + cassonetti..- parcheggi…..

  17. cagoia ha detto:

    basta comprarse un disgragator molecolare

  18. omo vespa ha detto:

    sindelar e drioman ti ghe fa anche la spesa. convien due volte, ma almeno non ti va in la svodo.

  19. fabry ha detto:

    La cosa buffa e’ che si vede un riciclo del 50% come un grande obiettivo, mentre in realtà chi raccoglie i nostri rifiuti CE LI DOVREBBE PAGARE e non bruciarli e trasformarli in tumori volanti. Ci vorrebbero piu’ aziende come questa: http://www.youtube.com/watch?v=z4vesixNNIY

  20. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Paolo Geri
    “Signora la verzi la borsa de le scovaze” è esattamente il modo in cui qui dalle mie parti si fanno i controlli.

    Si appostano vicino al cassonetto e quando uno va a portare il sacchetto gli chiedono di aprirlo per controllare il contenuto.

    Multa salata se non hai rispettato la differenziata, che comunque dalle mie parti è limitata (campane per vetro e carta). A Treviso hai anche altri tipi di raccolta (umido, secco eccetera eccetera).

    Se tu vai in un’azienda della provincia di Treviso che ha i distributori automatici di caffè, altre bevande in lattina e in plastica e merendine varie, trovi a fianco diversi contenitori dei rifiuti: uno solo per i bicchieri di plastica, uno per le lattine, uno per eventuali rifiuti organici e così via.

    L.

  21. Alessio ha detto:

    11: Sì, ma nei giorni stabiliti, non due o tre giorni prima o già il pomeriggio del giorno precedente come sono soliti fare molti goriziani.
    Comunque non sono io a dire che il porta è il metodo più efficace per ottenere risultati alti di raccolta differenziata, sono le statistiche. I comuni venet che la applicano correttamente (e qui ci sarebbe anche da sguinzagliare i vigili senza pietà) son quelli in Italia con la diferenziata più alta, come ad esempio quelli del Consorzi della Priula, ma anche, senza andae in Veneto, quelli serviti dall’Azienda Ambiente del sanvitese.

  22. matteo ha detto:

    beh il problema è che non si usa la bioplastica al 100%

  23. giovanni ha detto:

    da quando il comune di trieste ha messo i cassonetti per la raccolta differenziata, mi sono subito adeguato. non capiscio però perchè taluni casonetti per “carta” o vetro” in alcune zone sono distanti tra loro a non oltre 400-500 metri, mentre il altre zone, come il centro dove si potrebbe raccogliere di più in prossimità di bar e negozi, la distanza sale anche a oltre il km. perchè non aumentare da subito i bidoni?

  24. Alessio ha detto:

    23: Tu evidentemente sei una persona civile e usi i cassonetti stradali come si deve, il problema è che con questotipo di raccolta c’è gente che a casa mette tutto insieme in modo indifferenziato e che poi butta il sacco nei cassonetti della plastica siuro che tanto non c’è praticamente controllo e che sta roba non viene depositata davanti casa sua.

  25. Alessio ha detto:

    Quanto al numero di bidoni credo il problema sia che ad ogni suotamento in più il conto di Acegas-Aps sale.

  26. Wehrle ha detto:

    Domandina agli esperti: dove porteranno in futuro l’indiferenziato quando, ad esempio come in questo periodo, il Termo-Inceneritore di TS è chiuso per manutenzione, visto che la discarica di Cormons la Provincia la vuole chiudere a fine anno (anche se potrebbe ancora ricevere materiale)? Domanda retorica: chi pagherà i maggiori costi per lo smaltimento in qualche amena località “in capo al mondo”?

  27. matteo ha detto:

    che trieste fazi abbastanza schifo basta andar a far un giro, non servi cassonetti o altro, servi che se neta le strade, ma a questo la destra che governa no ghe interesa

  28. Alessio ha detto:

    26: In “Friuli”, almeno così hanno scritto.

  29. lega nerd ha detto:

    chissà se a Romoli ghe fis’cia le recie quando se parla de cassonetti in strada…

  30. Julius Franzot ha detto:

    Da quando in Germania c’è la raccolta differenziata portata all’ estremo, la qualità della vita è decisamente peggiorata. Vi descrivo l’ assurdo sistema:
    1. Ci sono 4 bottini per famiglia: “Gelbe Tonne” per plastica, tappi e lattine. “Bio-Tonne” per resti alimentari, piante e cose del genere. “Papier-Tonne” per carta e cartone e “Restmüll-Tonne” per il pochissimo che non rientra nelle altre classificazioni.
    2. Esiste un “calendario della spazzatura” che dice in quali giorni (2 x al mese!!!!!!!) quali bottini saranno vuotati (in genere tra le 8 e le 9 di mattina)
    3. I giorni e gli orari sono assolutamente inderogabili, chi arriva tardi deve aspettare 15 giorni per disfarsi delle immondizie.
    4. Le bottiglie vanno portate in appositi contenitori in un luogo remoto, stessa cosa l’erba del giardino e gli sterpi (altro luogo). Il deposito per l’erba ha orari strettissimi – ovviamente inderogabili.
    Chi non ha l’ auto si attacca al tram.

    20 anni fa tutto era più semplice: contenitori per vetro e contenitori per tutto il resto sulla porta di casa e prelievi settimanali.

    Io non esulterei se mi ri-proponessero la raccolta differenziata…

  31. marisa ha detto:

    Allora, io abito a Tavagnacco e da due anni c’è la differenziata che funziona più o meno come l’ha descritta Julius.

    Bidone giallo = carta; bidone celeste = plastica e lattine; bidone grigio = secco (ossia tutto ciò che non si butta negli altri bidoncini); bidone verde = vetro; bidone marrone = umido. Spero…di non aver dimenticato qualche bidone! Il lunedì e il giovedi c’è l’umido. Ogni venerdi il secco. Il resto ogni quindici giorni = ovviamente in giornate diverse!
    Avete sfalciato l’erba del prato? O la si porta personalmente nella discarica comunale o si telefona che la passino a prendere….

    Domani è venerdì e ho appena depositato fuori del portone il bidone grigio del secco!

    Auguri!

  32. Julius Franzot ha detto:

    Marisa, da voi il sistema è meno vessatorio:
    1. Avete il vetro sotto casa assieme al resto
    2. Umido = Bio lo avete 2 x alla settimana e quello attira insetti, puzza e fa schifo. Qui 2 x al mese!

  33. Alessio ha detto:

    30: E quanto paghi di tassa rifiuti?

  34. Wehrle ha detto:

    28 – Non sono messi male anche loro?

  35. Alessio ha detto:

    34: Esatto, proprio per questo la pensata della provincia rischierà di avere ripercussioni sulle bollette, se non sarà Slovenia per problemi giuridici e non sarà Friuli per problemi di indisponibilità prevedo almeno il Veneto, con aumento notevole dei costi di trasporto e smaltimento.

  36. Nadia Borghi ha detto:

    bisogna fare distinzione fra differenziata e porta a porta.
    Differenziare significa portare i rifiuti nei contenitori siti fuori dalle abitazioni, mentre porta a porta significa stare a contatto diretto coi rifiuti fino al momento del ritiro previsto dal calendario.Chi vi parla vive a Reggi Emilia dove vigeil porta a porta da anni e dove, per forza maggioe, nessuno lo rispetta. Immaginate chi vive in un miniappartamento.
    Differenziare è un metodo che trova tutti daccordo. porta a porta è sporco, puzzolente e costoso, col rischio di produrre meno differenziata. Non cadete nel tranello!!!!!!!!!

  37. Alessio ha detto:

    36: Basta un unico cretino che butta un sacco di rifiuto indifferenziato nel cassonetto stradale della carta, dove si è deciso di farela differenziata con i cassonetti in strada, ed il carico di quel cassonetto invece di essere recuperato se ne va all’inceneritore. Il porta a porta è il metodo che fa raggiungere percentuali più alte di raccolta differenziata proprio perchè in teoria consente agli operatori di controllare cosa fa l’utente che lascia il sacchetto o contenitore fuori di casa. Se poi, come dice, a Reggio Emilia ognuno fa come cavolo gli pare allora questo è un problema di mancato controllo e repressione da parte dei vigili, non del porta a porta.

  38. marisa ha detto:

    ha ragione Alessio – commento 37

    I bidoncini dai vari colori hanno un codice attraverso il quale è possibile riconoscere l’utente famiglia proprietario dello stesso.

    Quindi, volendo, è possibile individuare chi non differenzia in maniera corretta.

    E’ poi da tener presente che per i condomini sono previsti bidoni condominiali per cui il condominio trova un posto dove tenerli e, seguendo il calendario, di volta in volta deposita in strada il bidone di turno.

    La raccolta porta a porta certamente all’inizio ti complica la vita, ma poi ci si abitua….

  39. Nadia Borghi ha detto:

    no caro Alessio
    intanto a Reggio Emilia i vigili non hanno mai controllato i rifiuti ritenendo utile dare servizio per cose più serie, non rientrando i rifiuti nelle mansioni della polizia municipale di nessuna città.Poi si sappia che nessun operatore ha mai guardato nelle borsine degli utenti perchè è vietato dal Garante della Privacy. Tutto viene raccolto come tutto viene raccolto nelle altre città, tutto viene mescolato e portato in un unico mucchio come dalle altre parti, noi non siamo i più maleducati, e prima del porta a porta eravamo il Comune più riciclone d’Italia con il 46% di differenziata(stradale) nel 2006.Ora, col porta a porta siamo nei posti di coda.
    non raccontiamo bugie, sono la Presidente di un comitato(http//www.comitatoreggioemilia.it)che si batte da anni per tornare alla differenziata stradale che ottiene ottimi risultati se si dispongono i contenitori di tutte le tipologie sul suolo pubblico, metodo meno costoso e più igienico. Non si ottengono risultati positivi con la forza, ma si riscontra l’effetto contrario.

  40. Nadia Borghi ha detto:

    Marisa si documenti meglio.nessun contenitore del porta a porta, nè a Reggio Emilia nè da altre parti è provvisto di codice.
    Il condominio è definito tale quando ha al suo interno da sei appartamenti in sù, e quando sono 5 , chi vive in un mini si tiene in casa, sooto al tavolo, i rifiuti puzzolenti, compresi i pannolini se non possiede un balcone.E poi chi mi paga per portare il bidone in strada? sono coperta da assicurazione in caso di caduta? non esiste porta a porta funzionale, sono andata io personalmente a Gorizia, ho relazionato a Monfalcone sul porta a porta di Reggio Emilia ed ho visto cosa fanno a Gorizia: portano i rifiuti nei paesi dove non c’è il porta a porta, e allora?

  41. marisa ha detto:

    Nadia…cosa vuoi che ti dica. Nel mio Comune, il porta a porta funziona. Certo, quando mi dimentico di “mettere fuori” il bidone dell’umido…..son dolori perchè l’umido puzza! Ma sono io che me ne sono dimenticata. Per i pannolini (penso ai bambini piccoli e agli anziani non autosufficienti) è stata trovata dal Comune una soluzione per la raccolta extra-date fisse. E comunque c’è un numero verde a cui si può telefonare per le emergenze. E ti garantisco che una soluzione te la trovano. Insomma è vero che c’è tutta una serie di casi in cui il porta a porta crea problemi grossi. E vero che chi vive in un mini senza terrazza non sa dove tenere i bidoncini: ma avrà almeno una cantina dove tenerli? Io quando mi dimentico di mettere fuori il bidone dell’umido, poi lo tengo in garage e “sigillo” letteralmente il sacchetto dell’umido onde evitare che il profumo invada tutto il garage. Insomma….i problemi certamente ci sono, ma con tanta o poca (fai tu!) buona volontà, si riesce a superarli.

  42. Nadia Borghi ha detto:

    Ma i sacrifici si fanno per ottenere dei risultati; se mi dai il porta a porta, mi fai tenere i rifiuti in casa, mi fai usare i miei spazi per trasformarli in mini discarica, mi fai fare l’operatore ecologico, poi chi me li viene a ritirare butta tutto in un unico contenitore e per giunta mi aumenta la bolletta, posso mandarli a quel paese? e se per giunta, non solo da me ma ovunque,costruiscono comunque gli inceneritori, prchè non se ne può fare a meno,i tuoi sforzi quale beneficio hanno portato alla comunità? chiediti perchè in questo momento di crisi aumentano i comuni che promuovono il porta a porta(pur consapevoli della inefficenza del metodo in qustione): è solo per portar a casa incentivi che comunqu sono smpre soldi tolti dalle nostr tasche, e così siamo pure beffati!!!!!!!buon porta a porta!!!!!!!

  43. marisa ha detto:

    “chi me li viene a ritirare li butta in un unico contenitore”. Sicura?

    Con l’umido si fa il Compost per l’orto e il giardino. Da noi il Comune, a chi lo vuole, da gratuitamente anche un contenitore per fare il compost in casa (il contenitore si tiene in giardino: ce l’ha il mio vicino di casa) e gli sconta anche la bolletta comunale sulle immondizie.

    Per il vetro, la carta e la plastica c’è il riciclaggio. Il secco invece è l’unica parte che non viene riutilizzata.

    E’faticoso abituarsi al porta a porta, ma una volta “prese le misure” rientra tra le cose da fare nella giornata.

  44. Nadia Borghi ha detto:

    ripto: va tutto in un unico mucchio senza timore di smentita. la sparazione dell’umido, unica norma prvista dall’UE, serve pr asciugare la sostanza umida prima di bruciarla.
    Il compost lo si fa anche da noi ed è previsto pure lo sconto sulla bolletta del 20%, ma chi lo fa deve avere tutti gli accorgimenti necessari per non trovarsi in giardino ospiti del tutto sconosciuti. Se invece si va a ritirare il compost gratuito nei punti indicati dall’azienda ci si trova con la moria di tutte le piante, sperimentato personalmente.
    Se invece vogliamo parlare di riciclaggio, il discorso è molto più ampio, dove sono le filiere del riciclo? sappi che i siti di stoccaggio sono strapiei perchè non c’è richiesta di materiale. Se ritini ch il porta a porta sia per t un diversivo per riempire gli spazi vuoti della giornata, allora ti invidio, beata te che ammazzi il tuo tempo libero a pensare al porta a porta; io invece lavoro tante ore al giorno per contribuire a pagare lo stipendio ai nostri amministratori ai quali interessa solo far cassa, incuranti di noi contribuenti.
    cordialmente
    Nadia Borghi
    Presidente comitato Reggio Emilia
    comitato che ha adottato il motto “differenziata sì, porta a porta no”

  45. Alessio ha detto:

    39: “intanto a Reggio Emilia i vigili non hanno mai controllato i rifiuti ritenendo utile dare servizio per cose più serie”

    Male, molto male, il porta a porta mi risulta che viene istituito per regolamento comunale ai sensi dell’art. 198 c.2 del Dlgs 152/2006 con relative sanzioni per chi non lo attua e se lei ritiene che la verifica del rispetto dei regolamenti comunali nonchè l’erogazione delle relative sanzioni per chi non li rispetta, non rientri nelle competenze dei vigili allora direi che non sono io quello poco informato.

    “Poi si sappia che nessun operatore ha mai guardato nelle borsine degli utenti perchè è vietato dal Garante della Privacy.”

    Come dicevo, la verifica dovrebbero farla i vigili, al limite avvalendosi dell’aiuto degli operatori, quanto alla privacy le ricordo che gli organi di polizia, nei procedimenti sanzionatori sono coperti dal combinato disposto degli art. 20, 21 e 71 del Dlgs 196/2003, o mi vorrà dire che se un vigile la ferma per strada e le chiede un documento lei non glielo da “per la privacy”?

    “Tutto viene raccolto come tutto viene raccolto nelle altre città, tutto viene mescolato e portato in un unico mucchio come dalle altre parti”

    Secondo l’art. 182 del Dlgs 152/2006
    1. Lo smaltimento dei rifiuti è effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti, previa verifica, da parte della competente autorità, della impossibilità tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero di cui all’articolo 181. …
    2. I rifiuti da avviare allo smaltimento finale devono essere il più possibile ridotti sia in massa che in volume, potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero.

    Non mi sembra che quello che ha scritto corrisponda ai criteri stabiliti dl legislatore in ottemperanza agli obblighi comunitari assunti dall’Italia.

    “noi non siamo i più maleducati, e prima del porta a porta eravamo il Comune più riciclone d’Italia con il 46% di differenziata(stradale) nel 2006. Ora, col porta a porta siamo nei posti di coda.”

    Se oggi avete il 46% siete appena in linea con gli obiettivi di legge, anche se non lo sarete fra meno di due anni. Le ricordo infatti che ai sensi dell’art. 205 del dlgs 152/2006 i comuni italiani dovevano raggiungere i seguenti obiettivi nella seguente tempistica

    a) almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006;
    b) almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008;
    c) almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012.

    Pochi comunque si ricordano che, oltre a questi obiettivi sulla perrcentuale di raccolta differenziata, esistono anche obiettivi di recupero per i singoli materiali, carta vetro, plastica, metallo etc etc, stabiliti nell’allegato E alla parte Quarta del Dlgs 152/2006 in recepimento di ulteriori disposizioni comunitarie, ed è per questo che fare la furbata di mettere i cassonetti differenziati in strada, fare statistiche sulla differenziata pesando tutto quello che vi finisce dentro comprendendo magari anche i sacchi di indifferenziato messi lì dai cretini che non vogliono separare le loro scovazze, non aiuta al raggiungimentol degli obiettivi di legge, le percentuali di recupero si misurano infatti su quello che gli impianti di recupero immettono sul mercato come materia prima seconda ai sensi dell’art. 181bis del dlgs 152/2006. Ah, anche bruciare i rifiuti facendo finta di fare recupero energetico non è una gran mossa, la stessa UE ha in piedi un procedimento di infrazione contro l’Italia visto che il nostro paese continua a finanziare gli inceneritori con i contributi CIP 6 destinati invece alle energie rinnovabili.

    “non raccontiamo bugie, sono la Presidente di un comitato(http//www.comitatoreggioemilia.it)che si batte da anni per tornare alla differenziata stradale che ottiene ottimi risultati se si dispongono i contenitori di tutte le tipologie sul suolo pubblico”

    A me sembra che qua le bugie le stia raccontando lei, può essere anche il presidente della repubblica ma non può venire a contare favole a me che lavoro proprio nel campo dei rifiuti, quanto ai dati che cita si guardi le clasifiche di Legambiente sui comuni ricicloni e si informi su quale sistema hanno adottato i comuni più ricicloni d’Italia.

    “metodo meno costoso e più igienico.”

    Se parliamo di costi economici di raccolta è giusto quello che scrive, purtroppo nei costi della tariffa di igiene ambientale sono compresi però anche quelli di smaltimento, compresi i 30 anni di garanzia fidejussoria che i gestori delle discariche devono versare perchè questo tipo di sistema di smaltimento costituisce una bomba ambientale ad orologeria che scoppia decenni dopo e che pagano gli utenti. Le ricordo che vige il princpio del “CHI INQUINA PAGA”
    Sul discorso dell’igiene si sconta il fatto che moltissime abitazioni non hanno un luogo adatto a dove conservare i rifiuti che producono e costitusce a mio avviso l’unico vero scoglio che va affrontato caso per caso, certo è dura pretendere che una persona tenga due settimane i rifiuti sul terrazzo di casa, anche se è lui tesso che li produce.

    “Non si ottengono risultati positivi con la forza, ma si riscontra l’effetto contrario.”

    E invece qualche volta serve anche la forza, sennò va a finire come con le multe per il codice della strada, si possono stabilire cifre milionarie ma poi bisogna anche mandare le pattuglie a controllare.

  46. Alessio ha detto:

    40: “nessun contenitore del porta a porta, nè a Reggio Emilia nè da altre parti è provvisto di codice.”

    Sarà per questo che a Reggio Emilia, da quello chemi dice, i risultati con il porta a porta non arrivano? Molti comuni del veneto hanno messo addirittura il microchip sui contenitori, guarda caso propri quelli in cui la percentuale di differenziata è più alta.

    “Il condominio è definito tale quando ha al suo interno da sei appartamenti in sù, e quando sono 5 , chi vive in un mini si tiene in casa, sooto al tavolo, i rifiuti puzzolenti, compresi i pannolini se non possiede un balcone.”
    Questione di organizzazione, dalle mie part per i pannolini danno i bidoni appositi, quanto allo spazio dove tenere i contenitori come le dicevo, è una questione che va affrontata caso per caso, certo che già nelle scelte urbanistiche di quando si progettano le case si dovrebbe cominciare ad obbligare la predisposizione di spazi idonei. In fin dei contri 50 anni fa, a differenza di oggi, non si obbligava chi costruiva a prevedere nemmeno gli stalli di sosta per le auto.

    “E poi chi mi paga per portare il bidone in strada?

    Perchè prima con i cassonetti in strada li lanciava forse dalla finestra i sacchetti?

    “sono coperta da assicurazione in caso di caduta?”

    Prima con i cassonetti in strada era coperta da assicurazione contro l cadute?

    “non esiste porta a porta funzionale, sono andata io personalmente a Gorizia, ho relazionato a Monfalcone sul porta a porta di Reggio Emilia ed ho visto cosa fanno a Gorizia: portano i rifiuti nei paesi dove non c’è il porta a porta, e allora?

    Se scrive queste cose ho qualche dubbio che requenti spesso la provincia di Gorizia, a me risulta che solo Grado, tra i 25 comuni, non sia ancora passato al porta a porta. Quanto a Gorizia e Monfalcone entrambi hanno superato il 50% di raccolta differenziata e lo sa perchè (eccetto Grado appunto che veleggia attorno al 20%!) sono gli ultimi della provincia come percentuali? Perchè hanno abbondato con i cassonetti ai condomini e perchè i sindai si sono dimostrati tolleranti nei confronti dei cretini che si ostinano a non voler separare.

  47. Alessio ha detto:

    42: “Ma i sacrifici si fanno per ottenere dei risultati; se mi dai il porta a porta, mi fai tenere i rifiuti in casa, mi fai usare i miei spazi per trasformarli in mini discarica, mi fai fare l’operatore ecologico, poi chi me li viene a ritirare butta tutto in un unico contenitore e per giunta mi aumenta la bolletta, posso mandarli a quel paese?”

    Dati alla mano il porta a porta, pur con gli antipatici effetti collaterali che ha elencato, se attuato fino in fondo è il metodo che garantisce i risultati. La Provincia di Gorizia veleggia verso il 60% nonostante Grado e le performance leggermene più basse del comune Gorizia (comunque oltre il 50%). L’aumento delle bolette? Fino a qualche anno fa le tasse per i rifiuti non comprivano al 100% le spese del servizio, erano bollette “politiche”, ed i comuni coprivano le cifre mancanti con fondi di bilancio (es. ICI, addizionale etc. etc.). Si consideri inoltre che una volta gli impianti di recupero e smaltimento erano progettati, costruitie gestiti spesso con una scarsissima attenzone agli effetti sull’ambiente e oggi che questo aspetto deve essere considerato è logico che i cost siano lievitati “CHI INQUINA PAGA” Ricordo che a Napoli non fanno la differenziata ed hanno le bollette per i rifiuti più salate d’Italia.
    Se poi a Reggio Emilia vi fanno fare la raccolta differenziata e poi mettono tutto assieme (strano, questa leggenda metropolitana girava anche dalle mie parti…) allora quest aspetto va approfondito, io se lo vedessi di persona farei un esposto alla magistratura per truffa.

    “e se per giunta, non solo da me ma ovunque,costruiscono comunque gli inceneritori, prchè non se ne può fare a meno,i tuoi sforzi quale beneficio hanno portato alla comunità?”

    L’Italia è lontanissima, nel totaler, dai risultati di raccolta differenziata che ho poco fa elencato e comunque non esiste un modo per raggiungere il 100% di recupero, per cui servono anche impianti di smaltimento e quindi inceneritori e discariche e, ome già scritto, gli inceneritori sono attualmente finanziati, in modo illegittimo, con i contributi CIP6.

    “chiediti perchè in questo momento di crisi aumentano i comuni che promuovono il porta a porta(pur consapevoli della inefficenza del metodo in qustione)”

    Forse perhè, crisi a parte, i comuni devono passare da TARSU a TIA e quindi coprire al 100% i costi di raccolta e smaltimento per legge e il metodo con i cassonetti in strada costa alla fine effettvamente di più? Quanto all’efficacia lei continua a scrivere cose da persona poco informata,bastra guardare le statistiche.

    “è solo per portar a casa incentivi che comunqu sono smpre soldi tolti dalle nostr tasche, e così siamo pure beffati!!!!!!!buon porta a porta!!!!!!!”

    Diciamo ure che è invece un metodo per gravare meno sulle tasche dei cittadini, a Grado, dove non si fa il porta a porta, mi risulta che le bollette siano un salasso.

  48. Alessio ha detto:

    44: “ripto: va tutto in un unico mucchio senza timore di smentita. la sparazione dell’umido, unica norma prvista dall’UE, serve pr asciugare la sostanza umida prima di bruciarla.”

    Ed io le ripeto che se mettono tutto assieme, come lei dice sia consuetudine dalle sue parti, è una truffae come tale va denunciata in tribunale. Tra l’altro qualsiasi cittadino ha diritto di recarsi presso gli uffici comunali e farsi dare i dati su dove vengono conferite le varie tipologie di rifiuto e quanta roba effettiamente venga recuperata, dubito forteente che il contratto di servizio tra il suo comune (o l’ATO di riferimento) ed il gestore preveda che gli operatori mettano poi tutto assieme. Da quello che scrive dimosra comunque di non conoscere le disposizioni ed i principi comunitarie, tra cui il più importante “CHI INQUINA PAGA”

    Il compost lo si fa anche da noi ed è previsto pure lo sconto sulla bolletta del 20%, ma chi lo fa deve avere tutti gli accorgimenti necessari per non trovarsi in giardino ospiti del tutto sconosciuti. Se invece si va a ritirare il compost gratuito nei punti indicati dall’azienda ci si trova con la moria di tutte le piante, sperimentato personalmente.

    Utilizzate i biocomposter o fate alla vecchia maniera il semplice accumulo? In questo caso sarebbe logico trovarsi pantigane e altre bestie poco gradite, è il metodo che è poco igienico. Se poi le piante effettivamente dovessero morire causa la cattiva qualità del compost dato gratuitamente (NB per essere considerato materia prima seconda dopo il procedimento di recupero un prodotto deve avere per legge le caratteristiche uguali ad un prodotto originale, rigilnale e deve anche avere un valore economico di mercato, se lo regalano qualche dubbio può venire…) è un argomento da approfondire, bisognerebbe fare le analisi per vedere come mai, si sa almeno se è semplice compost o compost di qualità?

    “Se invece vogliamo parlare di riciclaggio, il discorso è molto più ampio, dove sono le filiere del riciclo?”

    Esistono le piattaforme CONAI per gli imballaggi, esiste il centro di coordinaento RAEE per i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, esistono i cosorzi di raccolta sia degli oli minerali esausti sia egli oli e grassi di origine animale e vegetale, esiste il COBAT per le batterie” nel caso dei rifiuti domestci o assimilati chi deve tenere i rappporti con questi consorzi deve essere la società che ha in gestione i rifiuti urbani, non il cittadino direttamente, basta informarsi.

    “sappi che i siti di stoccaggio sono strapiei perchè non c’è richiesta di materiale.”

    Intende parlare dei centri comunali di raccolta dei rifiuti urbani vero? Se è di quelli che sta parlando sappia che c’è un periodo di crisi dovuta al fattoche, per legge, tutti i siti devono essere adeguati a precise norme di legge sulla tutela della salute e dell’ambiente. “CHI INQUINA PAGA” appunto, o torniamo a 40 o 50 anni fa in cui si faceva un el buco in aperta campagna e si buttavano dentro i rifiuti ecchoissenefrega se i nostri figli avranno le falde acquifere contaminate?

    “Se ritini ch il porta a porta sia per t un diversivo per riempire gli spazi vuoti della giornata, allora ti invidio, beata te che ammazzi il tuo tempo libero a pensare al porta a porta; io invece lavoro tante ore al giorno per contribuire a pagare lo stipendio ai nostri amministratori ai quali interessa solo far cassa, incuranti di noi contribuenti.”

    Ed ecco alla fine la frase da bar, con questi argomenti non credo si possa pretendere di andare molto lontano.

    cordialmente
    Nadia Borghi
    Presidente comitato Reggio Emilia
    comitato che ha adottato il motto “differenziata sì, porta a porta no”

  49. Nadia Borghi ha detto:

    se iniziamo ad offendere mi fermo, le chiacchiere da bar sono tutte sue.
    Voglio solo sottolinearle una cosa poi non apparirò più qui: la faccenda tribunale la sto già sperimentando e finora mi è costata 22.000 euro, non servono le sue esortazioni.
    Si tenga la sua convinzione e soprattutto impari a non offendere chi non ha offeso lei.
    buon porta a porta

  50. Nadia Borghi ha detto:

    a proposito Alessio, si informi meglio sulla privacy,e sappia anche che non ho detto che ora siamo al 46% di differenziata, ho detto che questo dato lo avevamo raggiunto quando ancora, gente come lei non sapeva il significato di differenziata
    ossequi

  51. arlon ha detto:

    Grazie Alessio, che iera bisogno :-S

  52. Alessio ha detto:

    Insulti? Si rilegga attentamente il tono usato nei suoi messaggi cara signora Nadia Borghi presidente del comitato contro il porta a porta e poi possiamo anche discutere su chi abbia cominciato per prima.
    Convinzioni? Si legga la normativa se ne ha voglia, anzi mi scuso, rileggo solo ora che lei non ha tempo da perdere per fare la raccolta differenziata a domicilio, dubito che trovi il tempo per leggersi la normativa ed informarsi sul perchè le leggi sono formulate in questo modo.
    Quanto alle chiacchiere da bar credo che le stia facendo chi non controbbatte a nessuno dei punti strettamente tecnico-amministrativi che ho elencato con argomentazioni serie, solo la privacy sta a citare, quando questo discorso nell’appliccazione delle sanzioni trova veramente poco spazio.

    PS: Sulla privacy le assicuro che sono informato visto che fino a ieri multavo anche gli imbecilli che abbandonavano in giro i sacchetti dei rifiuti

    PS2: A proposito, da quant’è che Reggio Emilia hanno attivato il porta a porta? Perchè mi sono informato ed i dati ufficiali dicono che la sua città nel 2009 è al 47%, se vuole le do il link così “gente come lei” potrà utilizzarlo nelle sue battaglie a difesa dell’ambiente.

  53. Nadia Borghi ha detto:

    gli integralisti ambientali come lei rovinano l’Italia

  54. arlon ha detto:

    hahaha 😀 non la mafia dentro lo stato, le p2 p3 p26, gli appalti gonfiati, la mancanza di visione futura, etc etc.. sono gli integralisti ambientali il problema, ma dai 😀

    Una gran visione globale, complimenti.

    Tutto cio’ senza paragonare il grande rispetto Italico dell’ambiente con il centro-nord Europa, dove il porta a porta funziona (a parte nelle grandi città) senza il minimo problema

    🙂 Di buono c’è che anche in Italia (o meglio, in alcune zone) si stanno facendo passi da gigante a riguardo.. con o senza comitati di dubbia utilità.

  55. Alessio ha detto:

    Rispondere nel merito no eh?

  56. Nadia Borghi ha detto:

    caro Arlon, se non fossimo utili non saremmo richiesti in giro pe l’Italia a relazionare di quello schifo che si chiama porta a porta.
    Ma voi potete rimanere della vostra convinzione, se vi piace annusate pure il “rusco”, ma lasciate in pace chi vuole vivere nel pulito!! mica è obbligatorio esigere l’igiene dell’ambiente nel quale si abita, c’è anche chi sta bene nello sporco.

  57. marisa ha detto:

    @ NADIA BORGHI

    Belli i cassonetti pieni di immondizie lungo le strade…..

    Nel mio Comune hanno tolto dalle strade tutti i cassonetti delle immondizie e il decoro (oltre che l’igiene) direi che oggi è sicuramente maggiore….

  58. Nadia Borghi ha detto:

    a Reggio Emilia, lungo le strade, ci sono i cassonetti del porta a porta, messi volontariamente fuori dalle proprietà private dai cittadini stanchi della puzza sotto alle loro finestre. Cara Marisa, noi, fino a prima del porta a porta eravamo un Comune all’eccellenza in merito alla raccolta differenziata, il porta a porta ha ottnuto l’effetto contrario. noi vogliamo differenziare, siamo capaci di farlo, al contrario di chi non sapeva neppure cosa significasse differenziare,vogliamo la nostra libertà che ci spetta di diritto.
    Il porta a porta è uno dei tanti metodi utili a differenziare, ma in una città civile come la nostra, bastava mettere più cassonetti sul suolo pubblico ed il gioco era fatto. danoi non si sono mai visti rifiuti fuori dai cassonetti prima di mettere in atto il demenziale porta a porta. Non so come sia dalle sue parti, ma noi sappiamo come comportarci, quando lo vogliamo fare, naturalmente!
    in bocca al lupo e buon porta a porta, anzi buona convivenza coi rifiuti!! noi ce ne siamo comunque liberati e ne siamo orgogliosi.

  59. Alessio ha detto:

    caro Arlon, se non fossimo utili non saremmo richiesti in giro pe l’Italia a relazionare di quello schifo che si chiama porta a porta.

    E immagino che chi vi invita a relazionare conosca la normativa come dimostra di conoscerla lei, vero? Come li convincete, con frasi tipo “uno che torna a casa stanco dal lavoro non trova il tempo di separare i rifiuti”?

    “Ma voi potete rimanere della vostra convinzione, se vi piace annusate pure il “rusco”, ma lasciate in pace chi vuole vivere nel pulito!! mica è obbligatorio esigere l’igiene dell’ambiente nel quale si abita, c’è anche chi sta bene nello sporco”

    Guardi che lei è completamente fuori strada, evidentemente non ha letto nemmeno una parola di quello che ho scritto, non si tratta solo di obbligare a fare qualcosa chi la pensa magari in modo diverso, si tratta di consegnare un mondo con meno discariche e meno inquinato ai nostri figli e si tratta di recepire precisi obblighi che l’appartenenze dell’Italia all’Unione Europea prevede. Sporco dice? Si ricordi che i rifiuti sono di chi li produce fino a che questo non se ne disfa, lavi i contenitori che le sono stati affidati in comodato d’uso, rispetti il calendario per l’esposizione delle varie frazioni di rifiuto e si accorgerà che magicamente la situazione migliorerà. L’alternativa? Lei la vuole una bella discarica di rifiuti indifferenziati di fronte a casa sua in modo che i suoi concittadini possano continuare tranquillamente a sbattersene di differenziare a domicilio perchè sono tornati stanchi dal lavoro e non hanno tempo da perdere? O secondo lei è un metodo migliore scaricare i rifiuti magari in qualche discarica in Somalia?

  60. marisa ha detto:

    Non credo che nel mio Comune vivano persone “speciali”. Eppure tutti mettono in strada il contenitore “di turno” la sera prima e il giorno dopo lo riportano in casa.

    Ognuno poi elabora “la sua strategia famigliare” per attuare la differenziata porta a porta. La famiglia che vive nell’appartamento orizzontale a fianco al mio, è composta da tre figli (dai 10 ai 17 anni) e entrambi i genitori lavorano. Come tutti hanno i cinque bidoncini ben allineati in terrazza, portano in strada quello di turno e poi lo ritirano quando è stato svuotato. E lavorano entrambi i genitori….

  61. Alessio ha detto:

    “a Reggio Emilia, lungo le strade, ci sono i cassonetti del porta a porta, messi volontariamente fuori dalle proprietà private dai cittadini stanchi della puzza sotto alle loro finestre.”

    Ah bella trovata complimenti, invece di lavarsi il contenitore dei LORO rifiuti (che orrore) meglio togliere la cosa dai propri occhi e dalle proprie narici, chissà se quando queste persone gli si sporca il wc di casa chiedono asilo politico nel bagno dei vicini.

    “Cara Marisa, noi, fino a prima del porta a porta eravamo un Comune all’eccellenza in merito alla raccolta differenziata, il porta a porta ha ottnuto l’effetto contrario.

    Balle, il consorzio della Priula dalle parti di Belluno è da anni che supera l’80% di raccolta differenziata, e, proprio con il porta a porta, lei ha scritto che eravate al 46%.

    “basta noi vogliamo differenziare, siamo capaci di farlo, al contrario di chi non sapeva neppure cosa significasse
    differenziare,vogliamo la nostra libertà che ci spetta di diritto.”

    Art. 178 Dlgs 152/2006
    “La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse ed è disciplinata dalla parte quarta del presente decreto al fine di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e controlli efficaci, tenendo conto della specificità dei rifiuti pericolosi nonché al fine di preservare le risorse naturali.”

    e ancora

    “La gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nel rispetto dei principi dell’ordinamento nazionale e comunitario, con particolare riferimento al principio comunitario “chi inquina paga”. A tal fine le gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza.”

    e ancora, art. 198 c.2

    “I comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità e in coerenza con i piani d’ambito adottati ai sensi dell’articolo 201, comma 3, stabiliscono in particolare:

    a) le misure per assicurare la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi della gestione dei rifiuti urbani;
    b) le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani;
    c) le modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi;
    d) le norme atte a garantire una distinta ed adeguata gestione dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti da esumazione ed estumulazione di cui all’articolo 184, comma 2, lettera f);
    e) le misure necessarie ad ottimizzare le forme di conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio in sinergia con altre frazioni merceologiche, fissando standard minimi da rispettare;
    f) le modalità di esecuzione della pesata dei rifiuti urbani prima di inviarli al recupero e allo smaltimento;
    g) l’assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri di cui all’articolo 195, comma 2, lettera e), ferme restando le definizioni di cui all’articolo 184, comma 2, lettere c) e d).”

    Come dicevo, prima di parlare di diritti sarebbe bene conoscere prima i propri DOVERI.

    “l porta a porta è uno dei tanti metodi utili a differenziare, ma in una città civile come la nostra, bastava mettere più cassonetti sul suolo pubblico ed il gioco era fatto.”

    Immagino che lei, prima di scrivere una cosa del genere, abbia anche provato a fare simulazione economica sull’aumento dei costi di raccolta che sarebbero derivati dal maggior numero di svuotamento dei cassonetti che tale scelta avrebbe comportato, conosca perfettamente la situazione di saturazione delle discariche della sua zona e per quanti anni potranno accogliere ancora i vostri rifiuti, vero?

    danoi non si sono mai visti rifiuti fuori dai cassonetti prima di mettere in atto il demenziale porta a porta.
    Migliori comuni italiani con il porta a porta tra 10.000 e 100000 abitanti raccolta differenziata (Asti e Verbania ad esempio) raccolta differenziata superiore al 70%
    Reggio Emilia con la raccolta differenziata tramite cassonetti stradali (lo dice lei) 46%. Le basta questo dato o vuole continuare ancora a lungo contare la storia dell’orso?

    “Non so come sia dalle sue parti, ma noi sappiamo come comportarci, quando lo vogliamo fare, naturalmente!”

    Ecco perchè dico che l’operato dei vigili è indispensabile.

    “in bocca al lupo e buon porta a porta, anzi buona convivenza coi rifiuti!! noi ce ne siamo comunque liberati e ne siamo orgogliosi.”

    Se mi dice dove abita passerò a liberarmi di alcune cose che avevo in cantina nel giardino di casa sua, così, giusto per sentirmi orgoglioso un po’ anch’io secondo i suoi criteri.

  62. Nadia Borghi ha detto:

    da noi, come è giusto che sia, chi si lava i cassonetti del porta a porta in modo autonomo,viene multato. se non lo sapete, cari integralisti,lavare i cassonetti significa buttare rifiuto speciale nelle buchette ed è vietato.

  63. Wehrle ha detto:

    Mi sembra che anche i goriziani, che non si possano definire zozzoni, dopo le prime normali lamentele si sono adeguati alla nuova raccolta p/p. Non vedo tutti i problemi sollevati dalla Sig.ra Borghi, con un minimo di organizzazione e di pratica tutto si risolve per il meglio.
    Per quanto riguarda la differenziazione, provate a chiedere ai tecnici di IRIS che cosa trovano nei cassonetti stradali per il verde posti, con poca oculatezza per volere di qualche sindaco, in alcuni comuni della sinistra Isonzo. Impossibile utilizzare il contenuto per il compostaggio a causa della varietà di “prodotti” contenuti.
    Confermo pertanto che l’unico sistema efficiente per la raccolta differenziata è il porta a porta.

  64. Alessio ha detto:

    da noi, come è giusto che sia, chi si lava i cassonetti del porta a porta in modo autonomo,viene multato. se non lo sapete, cari integralisti,lavare i cassonetti significa buttare rifiuto speciale nelle buchette ed è vietato.

    Da noi lavare e garantire le buone condizioni igieniche dei contenitori affidati in comodato costituisce OBBLIGO dei cittadini, oltre naturalmente a quello di tenersi i contenitori in casa fuori dai giorni stabiliti per la raccolta delle singole fraioni, cara la mia presidente del comitato contro il porta a porta che ritiene non giusto perdere tempo per differenziare a domicilio i rifiuti perchè quando torna stanca dal lavoro ha altro di meglio da fare. E lei sarebbe una persona che ritiene di conoscere come sta andando la raccolta con il porta a porta in provincia di Gorizia? Trovi altri argomenti più convincenti che se la leggono i suoi affiliati rischia di perdere qualche sostenitore.

  65. Alessio ha detto:

    63: Ecco un discorso serio, finalmente. Certamente il porta a porta non è la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi dei rifiuti, certamente ci possono essere dei problemi, specie per chi ad esempio manca di spazi idonei interni a tenersi i cassonetti condominiali, situazioni però che amministratori capaci devono essere in grado di affrontare e risolvere caso per caso senza correre dietro a presunti comitati o persone menefreghiste che pretendono di continuare a fare che cavolo gli pare per pigrizia giustificata con i “io pago le tasse” o “ho altro di meglio da fare”.

  66. sindelar ha detto:

    Una soluzione potrebbero essere i cassonetti-cassaforte come a Monfy.

  67. Alessio ha detto:

    A Monfalcone le difficoltà sul trovare un posto interno per i cassonetti dei condomini le ha affrontate così, certo è che l’aver abbondato con i cassonetti sul territorio non sembra premiare in termini di percentauale di raccolta differenziata, è il terz’ultimo tra i comuni della provincia, eccetto Grado, anche se comunque con un dato superiore al 55%.

  68. sindelar ha detto:

    Il problema è la distribuzione dei cassonetti. Ci sono cassonetti grandi per la carta dedicati ad un solo negozio di abbigliamento. Ogni tanto si dovrebbe fare un censimento dei cassonetti per stabilire quali sono insufficienti e quali sovradimensionati per le esigenze.

  69. Nadia Borghi ha detto:

    il porta a porta va abolito, punto e basta: Questo troglodita metodo serve solo ai Comuni per intascare incentivi.
    dalle nostre parti ci sono Comuni che hanno aumentato il numero dei cassonetti stradali di tutte le tipologie ed hanno ottenuto risultati invidiabili( 75 e 80%)ricordatevi che se ci tenete all’ambiente non potete lavare i cassonetti dei rifiuti perchè producete rifiuti speiali che inquinano l’ambiente! Senza ombra di dubbio siamo più ambientalisti noi di voi.

  70. marisa ha detto:

    NADIA….i cassoni in zona riservata per la differenziata (un cassone per la carta, uno per il vetro, ecc.) li abbiamo avuti per almeno 20 anni. Pensa un po’ tu! C’era chi faceva la differenziata e chi se ne fregava. Ricordo quanto con l’AUTO mi recavo in questi luoghi riservati ai cassoni della differenziata : una discarica a cielo aperto!
    Uno si trovava proprio davanti al cimitero.

    Oggi, con il porta a porta, tutti sono obbligati a differenziare e non ci sono più discariche a cielo aperto. E dopo le lamentele iniziali, oggi non ci sono più problemi.

    Comunque continua pure nella tua battaglia se ciò ti da soddisfazione!

  71. Alessio ha detto:

    “il porta a porta va abolito, punto e basta:”

    Ma certamente su Maestà, ubbidiremo senz’altro in ossequio alla sua volontà

    ” Questo troglodita metodo serve solo ai Comuni per intascare incentivi.

    Risponda nel merito alle motivazioni ecniche ed economiche che ho elencato nei post precedenti prima di scrivere queste minchiate,

    “dalle nostre parti ci sono Comuni che hanno aumentato il numero dei cassonetti stradali di tutte le tipologie ed hanno ottenuto risultati invidiabili( 75 e 80%)”

    Di grazia, sarebbe lecito conoscere anche il nome di questi comuni?

    “ricordatevi che se ci tenete all’ambiente non potete lavare i cassonetti dei rifiuti perchè producete rifiuti speiali che inquinano l’ambiente!”

    Al di là del fatto che credo che la gente a casa propria di solito si lava sia il water sia il contenitore che ha nel sottolavello, sia che questo contenga l’umido, sia che questo contenga rifiuto indifferenziato, se lei i rifiuti li colloca in dei bei sacchetti chiusi, non ci mette dentro pile, batterie, termometri al mercurio, oli, lubrificanti ed altre cosucce del genere per cui è già vietato il conferimento nel normale sistema di accolta dei rifiuti urbani dubito che quanto inserito nel cassonetto tenda a formare percolato (è questo il termine tecnico che non le veniva in mente, vero?) rifiuto speciale pericoloso.

    “Senza ombra di dubbio siamo più ambientalisti noi di voi.”

    Sì, e mio zio ne sa una più del diavolo
    Direi che se ontinuate a scrivere queste boiate dimostrate anche di essere più ignoranti (nel senso di non conoscenza) delle norme, degli effetti economici e delle motivazioni per cui certi obblighi sono stati stabiliti da UE, Stato, Regione, Provincia, Comune e ATO.

  72. Nadia Borghi ha detto:

    probabilmente il Sindaco di Reggio Emilia la pensa come voi!!proprio ieri, tramite conferenza stampa ha detto basta al porta a porta per tornare allo stradale. E pensate…proprio lui aveva suggerito al Sindaco di Forlì di praticare il porta a porta…a Forlì però. Oltre la beffa..l’inganno. Adesso ho altro da fare, scusate ma devo festeggiare, buon porta a porta e buona puzza.

  73. Alessio ha detto:

    Diciamo pure che dall’articolo riportato qui

    http://www.modena2000.it/2010/08/04/raccolta-differenziata-reggio-emilia-presentato-lo-sviluppo-del-sistema/

    su quello che sta succedendo a Reggio Emilia la situazione è un po’ più complessa di quello che lei semplicisticamente ha descritto, tra l’altro lo stesso articolo testimonia che lei fino ad ora ci ha raccontato delle palle colossali visto che il sindaco afferma che con l’attuale sistema (c’è ancora il porta a porta tanto vituperato, vero?) “Tra i primati che può vantare oggi la nostra città ce n’è uno particolarmente virtuoso dal punto di vista ambientale. Reggio è infatti la città italiana sopra i 150mila abitanti con la più alta percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti: attualmente oltre il 53%”

    E meno male che secondo lei per colpa del porta a porta le cose stavano andando malissimo, complimenti per l’informazione che ci ha fin qui dato, presidente del comitato. Sarei curioso di conoscere chi ha effetivamente il coraggio di invitarla in giro per l’Italia ed a parlare di che cosa…

  74. Alessio ha detto:

    Tra l’altro sto ancora aspettando il nome di quei comuni che con i cassonetti in strada, secondo lei, avrebbero raggiunto l’85% di raccolta differenziata, si possono avere o è un segreto di stato?

  75. chiara ha detto:

    Signora Borghi, abito a Gorizia e cerco sempre di fare il mio dovere di cittadina.
    Io la “congederei”(per i suoi argomenti) nel giallo, il giovedì.

  76. sindelar ha detto:

    Ma andare dai nostri vicini di casa per imparare qualcosa no eh?

    Austria al primo posto per la raccolta differenziata
    Tuesday 11 May 2010
    Bilancio di Altstoff Recycling Austria: stabile ad alto livello, aumentate le tariffe delle licenze per lo smaltimento degli imballaggi, possibile diminuzione nel 2011. Il bilancio della Altstoff Recycling Austria, impresa nel settore della raccolta e
    smaltimento dei rifiuti, ha segnato un record nel 2009 con 824.000 tonnellate di rifiuti domestici e industriali.
    Secondo una ricerca di Reader’s Digest l’Austria si posiziona al primo posto per la raccolta differenziata, effettuando la raccolta differenziata per il 96% dei rifiuti, contro la media europea del 82%. In Austria nel 2009 sono stati destinati alla raccolta differenziata in media 116,6 kg di rifiuti a persona, con la regione del Voralberg al primo posto con 147,5 kg a testa.
    Il riciclo degli imballaggi di plastica è aumentato del dell’1,3%, quello del vetro del 1,2%, mentre il riciclo della carta ha segnato un -1,6%, causato principalmente dalla diminuzione del volume delle pubblicità su carta, dipeso dall’andamento del mercato.
    Il 2009 è stato caratterizzato da un’implosione dei prezzi delle materie prime, con una caduta delle materie prime secondarie fino al 90%.
    Nonostante il programma di risparmio fino a oltre 10 mln. di euro, la Altstoff Recycling Austria ha aumentato le tariffe delle licenze per lo smaltimento degli imballaggi di terzi in media del 25%, con un conseguente aumento delle entrate da 141,2 a 161,2 mln. di euro. Per il 2010 sono attese entrate per 173 milioni. Saranno possibili diminuzioni delle tariffe di licenza nel 2011 se l’attuale trend nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti rimarrà stabile.

    da

    http://www.etribuna.com/eportale/index.php?option=com_content&task=view&id=13305&Itemid=1

  77. Alessio ha detto:

    76: Si sa che metodo di raccolta stradale utilizzano?

  78. Nadia Borghi ha detto:

    vedo che se manco io avete finito!!!
    Begli argomenti vi accomunano!!!!!!
    Finalmente è giunta l’ora, notizia dell’ultim’ora, di metterci in regola con la costruzione dell’inceneritore anche a Reggio Emilia perchè quello vecchio(30 anni), guarda caso, proprio ora da segni di cedimento.
    dopo 4 anni di porta a porta, che secondo voi offre ottimi risultati di differenziata da portare al riciclo( ma quale se non esiste filiera da nessuna parte), siamo ancora alle solite: serve un impianto di smaltimento!! poveri grillini!!!
    ossequi!!!!!!!!!!!!!!

  79. Alessio ha detto:

    Saranno belli gli argomenti che ha portato lei finora, signora che non ritiene giusto di dover differenziare a domicilio i SUOI rifiuti perchè torna stanca dal lavoro ed ha di meglio da fare, convincenti veramente, sì sì. La smetta di contare palle e mi elenchi, se non è troppo stanca e se non ha altro da fare ovviamente, quali sono i comuni delle sue parti che hanno superato l’80% di raccolta differenziata con i soli cassonetti in strada.

  80. Eros ha detto:

    La raccolta differenziata è una limitazione della Liberta personale, nonché una violazione della proprietà privata

  81. Eros ha detto:

    Per chi volesse approfondire quanto false e Fallaci siano le teorie ambientali che circolano:

    http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=0000000019

    Vi segnalo in particolare il pezzo: RICICLARE COSTA ED INQUINA DI PIU’

  82. arlon ha detto:

    L’unica roba che no convien riciclar – e dalla Germania in su i lo sa, e applica – xe la plastica dele bottiglie, quella più dura, per capirse.

    Difatti nei paesi civili se usa i “vuoti”.

    In Finlandia se riva ‘diritura al punto che ghe xe un solo tipo de bottiglie de 1,5 litri, tutte uguali con solo etichete diverse per tutte le marche. Le xe un poco “grattade” perchè i le riusa un casin de volte, dopo gaverle netade. No cambia niente, anzi se compra bottiglie che funziona meio e no se piega come quele nostre.

    (i articoli su el primo sito disi una serie de m..ade che no ga nianche senso iniziar :-S col secondo concordo, ma definir la riciclada “bluff” no me par cmq sensado)

  83. monster chonjacki ha detto:

    ecco un elenco di inammissibili violazioni della liberta’ personale, da aggiungere a quella indicata da eros in #80:

    1) la circolazione a destra. ognuno deve essere libero di circolare dove cazzo gli pare.

    2) il divieto di fumo negli ospedali. se a qualcuno da’ fastidio, che rinunci a farsi curare.

    3) il divieto di lavare con varechina il pesce avariato, e di servirlo nei ristoranti come pesce fresco.

    4) il divieto di utilizzare il proprio mitragliatore uzii per sparare sulla folla dopo una giornata di lavoro particolarmente stressante.

    5) il divieto di costruire sui terreni franosi.

    6) il divieto di uccidere i propri genitori per intascarne l’ eredita’.

    7) il divieto di sversare nei fiumi il piombo tetraetile.

    8) il divieto di masturbarsi in pubblico.

    9) il divieto di costituire organizzazioni segrete allo scopo di pilotare appalti, manovrare giudici e corrompere funzionari pubblici.

    10) il divieto di cagare in mezzo alla strada.

    11) …

  84. Alessio ha detto:

    Come scritto nel secondo link di Eros, si potrebbero ridurre alla fonte i rifiuti, buona idea, anche perchè è il principale obbligo di legge nella gestione dei rifiuti quello di evitare di produrli, di progettare prodotti e imballaggi riutilizzabili più volte, di incentivare l’uso di tecnologie pulite e meno impattanti sull’ambiente nella produzione dei beni. Tutte cose non solo buone ma anche ovvie, però intanto, oggi, questi concetti non trovano ancora applicazione se non in casi rarissimi e ci troviamo con 70000 tonnellate all’anno di rifiuti da gestire in qualche modo a livello provinciale. In attesa dell’attuazione dei principi santi su elencati che facciamo, ricominciamo a mettere tutto assieme nei cassonetti ed a portare tutto a Pecol dei Lupi? Oltre a esssere oggi vietato il conferimento indifferenziato in discarica, se non vi hanno avvisato Pecol chiude, chi la vuole una discarica di fronte a casa? Possiamo anche mettere la testa sotto la sabbia ma non è parlando dei buoni principi e propositi che queste 70000 tonnellate magicamente scompaiono, allo stato attuale o si differenzia alla morte o si devono fare discariche ed inceneritori e non mi sembra che in provincia nessuno li voglia vicino a casa propria. Nell’articolo linkato si parla di lucro e interessi da parte delle società che forniscono il materiale per la racclta differenziata, beh, non so il giro di affari, ma chiedete ai dirigenti dell’Acegas-Aps quanto ci guadagnano nel farci la cortesia di bruciare i rifiuti provenienti da tutta la regione nel loro inceneritore, se non è lucro questo…

  85. Eros ha detto:

    84monster chonjack, cosa c’entra il codice della strada col riciclaggio dei rifiuti? Dimostrami che non riciclando uccido qualcuno e ti darò ragione.

  86. Diego Manna ha detto:

    84monster chonjack, perchè te ga messo la facina coi ociai al punto 8? per ricordar a tuti che fa diventar ciechi? 😛

  87. sindelar ha detto:

    Non c’è nessuna limitazione della libertà personale nella raccolta differenziata.
    Se non la vuoi fare metti fuori di casa tutto nel secco residuo e pagherai la tua tariffa puntuale il giusto. Personalmente mi auguro una vagonata di soldi.

  88. monster chonjacki ha detto:

    @ diego

    in realta’ el numero oto seguido de una parentesi produsi la fazzeta coi ociai. per caso el punto oto xe capitado sul divieto de masturbarse in publico. ghe devi eser una inteligenza misteriosa che guida i destini del mondo….

  89. Eros ha detto:

    88sindelar
    9 agosto 2010, 11:33
    Non c’è nessuna limitazione della libertà personale nella raccolta differenziata.
    Se non la vuoi fare metti fuori di casa tutto nel secco residuo e pagherai la tua tariffa puntuale il giusto. Personalmente mi auguro una vagonata di soldi.

    —-

    Un po’ come dire: non ti limito la libertà se ti vieto di fumare. Se fumi, paghi la multa.
    Complimenti! Che bel sistema libero e democratico il nostro. Sembra una caserma!
    Del resto, i popoli mediterranei amano qualcuno che, col pugno duro, li comandi a bacchetta. Perché da soli non sanno regolarsi. Pensare che noi eravamo mitteleuropei…

  90. sindelar ha detto:

    Perchè? Non ti senti libero di fumare?
    Se la tua libertà di fumare mi arreca danno fisico (non tiro in ballo i tumori ma almeno l’arrossamento degli occhi) o anche un semplice obbligo a lavare i miei vestiti impuzzolentiti è pur sempre una limitazione della mia libertà. Ora con il divieto di fumo mi sento più libero, ho più tempo da dedicare a ciò che voglio fare invece che dedidarlo alla lavatrice e al collirio.

  91. monster chonjacki ha detto:

    bene, ora passiamo a discutere del punto 3.

    “il divieto di lavare con varechina il pesce avariato, e di servirlo nei ristoranti come pesce fresco.”

  92. Wehrle ha detto:

    Ma cosa ne dicono dell’accordo provinciale Acegas e Iris, che ben si son guardate dalla partecipazione all’evento?
    Mi sa che le Province hanno fatto i conti senza gli osti…

  93. Eros ha detto:

    No, non sono libero di fumare. Tanto che è VIETATO FUMARE nei locali pubblici.
    A me gli occhi rossi li fa venire l’aria condizionata . Che mi porta ogni estate bronchiti e mal di gola recidivo. Vietiamo l’aria condizionata da domattina?

  94. sindelar ha detto:

    E io non sono libero di fare quello che voglio perchè devo lavare i vestiti che puzzano di fumo e stare a mettermi il collirio negli occhi (oltre a vivere di meno perchè sembra che il fumo mi faccia venire il cancro).

    PS. Anche a me l’aria condizionata dà fastidio ma non ci sono leggi che la vietino quindi ce la teniamo fino a quando non arriva un nuovo sirchia a salvarci tutti.

  95. sindelar ha detto:

    PPS e poi leggiti cosa è successo a Grado con l’aria condizionata. Non vorrai mica che renderti complice di un omicidio di massa solo perchè a te l’aria condizionata dà rossore agli occhi?

  96. Alessio ha detto:

    90:

    Art. 174 comma 2 del Trattato dell’Unione europea: “La politica della Comunità in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela, tenendo conto della diversità delle situazioni nelle varie regioni della Comunità. Essa è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, nonché sul principio «chi inquina paga».”

    Non credo sia una disposizione scritta dai popoli del mediterraneo.

  97. Eros ha detto:

    È tutto da dimostrare che la raccolta non differenziata inquini di più di quella differenziata. L’aria condizionata a me non dà solo rossore agli occhi ma bronchiti e mal di gola continuo.
    Quanto alle leggi, le fanno gli uomini, che sono fallibili. In quanto anarco/individualista sono per la disobbedienza verso le leggi ingiuste.
    Se la legge vi dice di buttarvi nel Timavo, voi lo fate?

  98. sindelar ha detto:

    No non mi butto nel Timavo e in quanto anarco individualista andrei da chi fa una legge simile (ma anche da chi fa leggi ad personame ad esempio) e gliene direi quattro.
    Ma tu mi pari più un anarco-del-grillo

    http://www.youtube.com/watch?v=uFfMcn5ReZE

    che un anarco individualista.

  99. Alessio ha detto:

    A parte le minchiate scritte da Nadia Borghi (sto ancora aspettando l’elenco dei comuni col cassonetto in strada che secondo lei avrebbero aggiunto l’80% di raccolta differenziata), basta guardare i dati di Legambiente, dove c’è il porta a porta si differenzia fino all’85% (comuni sotto i 10.000 abitanti) o comunque oltre il 50% per comuni oltre i 100000 abitanti e si produce in media una quantità equivalente inferiore di CO2. Differenziare di più significa prolungare la vita delle discariche e poter riciclare più materia sfruttando di meno le risorse del pianeta. Fare una discarica sul territorio comporta come risultato, oltre all’impatto sulla popolazione e sull’ambiente del luogo prescelto, che quel terreno non sarà più disponibile alla collettività per moltissimi anni. Oggi abbiamo appena cominciato ad accorgerci dei danni alle falde acquifere, ai terreni alla fauna, alla flora ed all’economia che le discariche costruite in passato hanno prodotto, stanno tuttora producendo e produrranno ancora per molti anni.

  100. sindelar ha detto:

    E siccome io sono un darwinista (oggi) a proposito dell’aria condizionata ti dico:
    key yourself.

  101. Eros ha detto:

    101sindelar
    10 agosto 2010, 18:33
    E siccome io sono un darwinista (oggi) a proposito dell’aria condizionata ti dico:
    key yourself.

    anch’io te lo direi, fumandoti accanto

  102. Eros ha detto:

    I dati di Legambiente contano come il due di coppe quando briscola è spade… Già dimenticati i dati fasulli sul surriscaldamento del pianeta?

  103. Eros ha detto:

    Cmq sia, al di là di tutto, dire “c’è una legge che dice questo” è dittatura allo stato pure. E’ strapotere dello Stato. L’anticamera dello Stato di polizia. Dalla tirannide dell’uomo, siamo passati alla tirannide della legge?
    Quanto all’UE, è quella che fa le leggi su quanti cm. devono essere lunghe le zucchine. Rendetevi conto di cosa stiamo parlando. Altro che comunismo! L’UE è peggio!
    Ci vogliono le “città private” anche in Italia, all’interno delle quali lo Stato sia assolutamente impotente e la Libertà dei singoli sia un postulato inviolabile e non negoziabile.

  104. Alessio ha detto:

    Peccato che questidati abbiano il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’ANCI, del Conai, di FederAmbiente, del Fise, di Assoambiente e Fise Unire, del CiAl, del Comieco, CoRePla, CoReVe, del Rilegno, del Centro di Coordinamento RAEE, del Consorzio Italiano Compostatori, del Novamont, del Achab Group e della Scuola Agraria del Parco di Monza
    http://risorse.legambiente.it/docs/RO_comuni_ricicloni_bassa.0000001316.pdf

  105. Alessio ha detto:

    Senti Eros, se vuoi fare il no global perchè non ti va di rispettare le leggi, direi più per pigrizia che per alti convincimenti personali, devi sentirti pronto, in senso metaforico ovviamente, a prendere anche le manganellate in testa come devono essere pronti i no global.

  106. Eros ha detto:

    ALESSIO, io sono proprio il contrario dei NO GLOBAL. Ad esempio dei NO GLOBAL che ieri hanno violato la PROPRIETA’ PRIVATA dei coltivatori friulani che stanno sperimentando coltivazioni OGM. Io faccio tutto l’opposto, dico che A CASA MIA FACCIO QUELLO CHE VOGLIO e nessuno può arrogarsi il diritto di venirmi a dire se devo fumare o meno; se devo buttare le scovaze in un unico scovazon o in quelli differenziati, ecc. ecc.
    Invece viviamo nell’epoca in cui si vieta tutto e di più. Pensa che su internet si sono inventati la NETIQUETTE, votata non si sa da quale parlemento, ma IMPOSTA a tutti gli utenti. Un insieme di regole allucinanti che limitano la libertà di ogni utente.
    Viviamo nell’epoca delle telecamere per strada, dei mille controlli per prendere un volo, delle migliaia di leggi e leggine che mi impongono come debba essere un impianto elettrico a casa MIA, ecc. ecc.
    Se a te questa overdose di regole opprimenti piace, rispetto ovviamente la tua idea, essendo un anarco-individualista, ma non puoi pretendere che la tua visione della vita venga imposta anche a me.
    Ti faccio un banale esempio: le regole oggi sono fatte a tutela delle persone intolleranti ed insofferenti. Ad esempio di quelle che sul treno non tollerano che uno parli al telefonino. A me questo non dà nessun fastidio. Se tutta la carrozza parlasse al telefono, non proverei nessun fastidio, perché non fa parte della mia mentalità giudicare e/o preoccuparmi quello che fanno gli altri. Perché gli intolleranti devono avere più diritti di noi tolleranti e devono limitare la nostra libertà di parlare al telefonino?

  107. Eros ha detto:

    Anche i dati sul surriscaldamento globale avevano tante etichette. Poi si è scoperto che erano fallaci, che si erano messi tutti d’accordo.
    Anche i dati delle agenzie di rating hanno etichette verie. Poi però Lehman è fallita. Ed aveva un rating di prima qualità.
    Per favore, non prendiamoci in giro. Intorno alle questioni ambientali ci sono speculazioni e strumentalizzazioni di ogni tipo. Il tutto, ripeto, per venirci ad IMPORRE come debba essere la nostra vita.

  108. Alessio ha detto:

    Sarai anche contrario ai no global ma scrivi cose tipiche da atteggiamento da no global, tipo che le leggi che non ti stanno bene sono delle leggi imposte non democraticamente. Quanto alle leggi che secondo te nessuno avrebbe votato, ti ricordo che abbiamo europarlamentari lautamente pagati a Bruxelles e tuti i governi, dai vecchi del pentapartito, a quelli del centrosinistra a quelli del centrodestra hanno sempre ratificato i trattati UE.

  109. Alessio ha detto:

    Sui dati del surriscaldamento globale la maggior parte della comunità scientifica mondiale li condivide tuttora, certo esiste anche una cospicua branca della scienza minoritaria che li contesta ma da qui a dire che sono tutti falsi ce ne corre.

  110. Alessio ha detto:

    Alla fine, se vogliamo essere pragmatici saresti pronto a farti costruire una discarica davanti a casa tua?

  111. sindelar ha detto:

    Ma allora tienitele in casa le tue scovaze. La società non ha bisogno delle tue scovaze.
    E poi non puoi imporre a nessuno la tua visione della società. Vuoi la tua città privata? Prenditi lo zaino in spalla e vai a stare in mezzo ai monti per i fatti tuoi. Non sai quanto ci mancherai.

  112. Eros ha detto:

    109Alessio
    10 agosto 2010, 19:36
    Sarai anche contrario ai no global ma scrivi cose tipiche da atteggiamento da no global, tipo che le leggi che non ti stanno bene sono delle leggi imposte non democraticamente. Quanto alle leggi che secondo te nessuno avrebbe votato, ti ricordo che abbiamo europarlamentari lautamente pagati a Bruxelles e tuti i governi, dai vecchi del pentapartito, a quelli del centrosinistra a quelli del centrodestra hanno sempre ratificato i trattati UE.

    —-

    Piano, piano, piano… Non ho detto “le leggi che non mi stanno bene”, ma che mi IMPONGONO un tipo di vita che non è la mia o che mi LIMITANO LA LIBERTA’. Sono due cose diverse.
    Quanto a leggi non votate: dov’e’ stata votata la NETIQUETTE della rete web?

  113. Eros ha detto:

    112sindelar
    10 agosto 2010, 20:06
    Ma allora tienitele in casa le tue scovaze. La società non ha bisogno delle tue scovaze.
    E poi non puoi imporre a nessuno la tua visione della società

    —–

    Veramente è il contrario: è la società che impone la visione della burocrazia e degli intolleranti a me che sono libertario e tollerante.
    La verità è che nessuno dovrebbe imporre a nessun altro la sua visione della società. A cominciare dalle scovaze.

  114. Eros ha detto:

    111Alessio
    10 agosto 2010, 19:38
    Alla fine, se vogliamo essere pragmatici saresti pronto a farti costruire una discarica davanti a casa tua?

    ————–

    Assolutamente sì: dov’è il problema?

  115. Alessio ha detto:

    Non è una questione di netiquette, è una questione che tu hai scritto che non ti senti libero perchè non puoi fumare in pace, quando le limitazioni sul fumo sono state stabilite per motivi sanitari. Insomma se una legge emanata per motivi di interesse della collettività contrasta con quella che è la tua particolare concezione della società allora secondo te non si è più in democrazia.

  116. Alessio ha detto:

    115
    Hai sentito anche il parere dei tuoi vicini di casa?

  117. Eros ha detto:

    no, per questo ti dico che l’unica soluzione è la CITTA’ PRIVATA

  118. Alessio ha detto:

    Ecco, forse faresti meglio a sentire cosa ne pensano, si chiama democrazia.

  119. Alessio ha detto:

    114
    Quello che invece proponi tu in questo post si chiama anarchia, come i no global insomma.

  120. sindelar ha detto:

    123 magari fosse anarchia. Per me è stupidocrazia.

  121. Eros ha detto:

    @117, per motivi sanitari andrebbe limitato l’uso dell’aria condizionata. Invece non lo si fa. Ma c’è stata invece la crociata contro il fumo. Un doppiopesismo vergognoso.
    Ma il problema è un altro: non andrebbero fatte leggi per queste cose, ma andrebbe stimolata la spontaneità degli individui e l’aggregazione tra individui che hanno usi simili. Per questo, ripeto, la cosa migliore sono le città private. Ci saranno quelle dove si può fumare e quelle in cui non si può fumare. Tu andrai nelle seconde. Io nelle prime. Forse non ci incontreremo mai di persona, come non ci siamo incontrati finora. Ma io sarò LIBERO di scriverti dall’internet caffè della MIA città privata, fumando un ottimo toscano “selected” sorseggiando grappa torbata e tu ribatterai dalla TUA città privata in cui non si fuma. Ma nessuno dei due potrà accusare l’altro di limitare la sua libertà.

  122. Eros ha detto:

    122sindelar
    10 agosto 2010, 21:37
    Però città private dei cretini sarebbero una buona idea.

    ——

    Sindelar, sarebbe bello se imparassi a non offendere gli altri.

    CHIEDO L’INTERVENTO DEI MODERATORI!

  123. Alessio ha detto:

    E chi ti dice che le norme sull’aria condizionata non ci sono? Ad esempio sui luoghi di lavoro so che è obbligatorio effettuare la disinfezione e la pulizia dei filtri, principale covi batterici se non viene fatta la manutenzione, poi di sicuro so che la normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro prevede un range di temperatura, di umidità e di ricambio d’aria che deve essere rispettato (guarda caso credo sia uno degli argomenti meno soggetti a controllo da parte delle visite della medicina sul lavoro). Quanto al fatto che l’aria condizionata in perfetta manutenzione sia nociva, beh, aspettiamo gli studi del ministero della sanità al riguardo, prima di proibire il fumo nei locali pubblici si sono fatti gi studi per appurare che respirare la sigartta degli altri fa male.
    A proposito, il fumo nei locali non è vietao in assoluto, si è stabilito solo che i pubblici esercizi devono disporre anche di aree per non fumatori di dimensioni non inferiori a quelle per i fumatori, con quest’ultime dotate di efficiente sistema di captazione del fumo prodotto da chi vuole godersi una sigaretta al bar senza costringere il cameriere a fare pure lui il pieno, eh sì, di questo si tratta.

  124. monster chonjacki ha detto:

    nestor makhno e buenaventura durruti i se stara’ rodolando dele ridade

  125. Eros ha detto:

    buenaventura durruti era un anarco-collettivista, non un anarco-individualista. Mahno idem, anche se era fortemente anti-bolscevico.

    I miei punti di riferimento sono altri: Murray Rothbard, Ron Paul, Bruno Leoni.

    L’aria condizionata fa male (a me) per lo sbalzo di temperatura, non solo per i filtri puliti o meno. Io non protesto, perché c’è gente che soffre il caldo (io, viceversa, soffro il freddo) e io la rispetto. Ma mi aspetterei pari rispetto se a un certo punto, per rilassarmi, ho voglia di un toscano o di una fumata di tabacco dunhill nelle mie pipe Peterson

  126. Bibliotopa ha detto:

    #126
    eh no, c’è un’incoerenza: uno che contesta la netiquette non può poi mettersi a piangere e chiedere l’intervento dei moderatori: no netiquette, no moderatori..

  127. monster chonjacki ha detto:

    da “anarchopedia”

    Gli anarco-capitalisti non sono anarchici

    Gli anarco-capitalisti si definiscono anarchici solo perché auspicano l’abolizione dello Stato, ma ciò non solo è semplicistico ma è addirittura una definizione fuorviante.

    Innanzitutto visto che l’ anarco-capitalismo sostiene la proprietà privata e la difesa della stessa mediante “forze dell’ordine” private, si finirebbe con l’avere uno Stato nella sua “anarchia” cioè, in pratica, uno “Stato privato”. L’esistenza dello stesso viene negata dai suoi proponenti semplicemente perché si rifiutano di chiamarlo Stato, ma essi non possono negare che questo sistema non nega alcuna autorità e che istituisce gerarchie su basi privatistiche.

    Gli anarco-capitalisti, considerando valido il concetto della proprietà privata, ritengono legittimo l’affitto, il profitto e l’interesse come redditi validi. Al contrario gli anarchici considerano il reddito derivato non da lavoro come usura, rifiutano i diritti di proprietà a favore del possesso (incluso il frutto del proprio lavoro).

    Da queste teorie economiche si deduce che essi sono contro il principio stesso dell’eguaglianza, mentre gli anarchici invece rilevano che il lavoro salariato è un aspetto chiave della disuguaglianza e ritengono che il “liberismo” in circostanze diseguali incrementerà la disuguaglianza tra individui e classi, non la ridurrà.

    L’appoggio al lavoro salariato e ai diritti di proprietà capitalisti indica che gli “anarco”capitalisti non sono anarchici, perchè non rigettano tutte le forme di “archia” (ovvero governo, dominio). Per esempio, sostengono la gerarchia tra capo e lavoratore (lavoro salariato) e tra padrone e inquilino, conseguentemente avallano un sistema gerarchico.

    L’anarchismo, per definizione, è contro tutte le forme di “archia”, compresa l’organizzazione gerarchica generata dalla proprietà capitalista. Ignorare l’ovvia “archia” associata alla proprietà capitalista è assolutamente illogico.

    Riassumendo: L’anarco-capitalismo non può essere considerato una corrente del pensiero anarchico. Non basta essere contro lo Stato per definirsi anarchici (inoltre, come si è visto, è una contrarietà solo formale e non reale). Le teorie politiche dovrebbero essere identificate tramite le loro vere caratteristiche e storia piuttosto che dalle loro etichette. Una volta compreso questo, si deduce subito che il termine “anarco”capitalismo è un ossimoro.

    L’anarchismo, infatti, è una teoria politica ed è più dell’esclusiva opposizione al governo: è opposizione al capitalismo, è opposizione allo sfruttamento e alla proprietà privata capitalista, è antigerarchico, è antiautoritario, è anticlassista.

  128. monster chonjacki ha detto:

    «L’anarcocapitalismo, secondo me, è un sistema dottrinale che, se mai implementato, porterebbe a forme di tirannia e oppressione che hanno pochi uguali nella storia dell’umanità. Non c’è la minima possibilità che le sue idee (a parer mio orrende) possano essere implementate, perchè distruggerebbero rapidamente ogni società che avesse fatto questo errore colossale. L’idea di “libero contratto” tra il potente e i suoi soggetti affamati è una triste battuta, forse utile in un seminario accademico per esplorare le conseguenze di idee (per me, assurde), ma non in altri luoghi.» ( Noam Chomsky)

  129. monster chonjacki ha detto:

    ma passiamo a discutere del punto 3.

    “il divieto di lavare con varechina il pesce avariato, e di servirlo nei ristoranti come pesce fresco”

  130. mutante ha detto:

    vorrei solo porre un punto: per essere assolutamente liberi,vogliamo eliminare leggi che impediscano impianti elettrici incendiari? che impediscono a chicchessia di coltivare roba tossica che inquina i vicini? c’è una differenza tra l’anarchismo e il massimalismo cieco.
    inoltre, è così terribile separare quattro scovazze? no, non lo è se in cambio il comune spegnesse l’inceneritore e ci risparmiasse qualche tumore… ah, ma quello non viola la libertà della casa di nessuno!

  131. monster chonjacki ha detto:

    mutante, non l’hai ancora capito. la liberta’ degli “anarco-capitalisti” e’ semplicemente la liberta’ di fare profitto senza vincoli, ne’ ambientali, ne’ sociali. l’ anarco-capitalismo e’ l’ anarchia dei ricchi. se gli anarco-capitalisti amano rivendicare per se’ l’unica vera purezza anarchica, facciano pure. io non sono anarchico e non mi offendo. pare che di questi tempi dichiararsi anarchici faccia figo e non costi nulla. ancora trent’anni fa gli anarchici entravano e uscivano dalle galere, ma in questi tempi postmoderni nessuno ci fa piu’ caso. dichiararsi anarchici e’ come dichiararsi bisex. e’ “cool”, e’ come portare lo smoking con le scarpe da ginnastica, mangiare il sushi, fumare in una corsia d’ ospedale, collezionare figurine di gerarchi fascisti oppure farsi un piercing sul glande.

  132. sindelar ha detto:

    126 non hai capito
    “città private dei cretini” volevo dire “città senza cretini” (‘private’ participio passato del verbo privare).

    Suvvia è l’11 agosto e vorrei parlare della varechina sul pesce.

  133. Alessio ha detto:

    129: Temo che non basti per introdurre il divieto, occorrono gli studi scientifici, dall’amianto al fumo si è fatto così.

  134. monster chonjacki ha detto:

    a proposito di citta’ private. che succede ad esempio se due fumatori hanno posizioni totalmente diverse sulla puzza di sudore? ad esempio uno non puo’ sopportare la puzza di sudore, mentre l’ altro la ritiene un segno di virilita’.

    allora bisognerebbe considerare tutte le casistiche:

    – una citta’ privata per fumatori, amanti della puzza di sudore, che pero’ detestano i sandali infradito e i capelli lunghi.

    – una citta’ privata per fumatori, che odiano la puzza di sudore e l’ odore di fritto, ma vanno in sollucchero quando nell’ aere si sparge il caratteristo odore dei kapuzi garbi

    – una citta’ per non fumatori che odiano la puzza di sudore, sono indifferenti all’ odore di fritto e anche a quello dei kapuzi, ma in compenso non sopportano l’ odore di dopobarba

    – ….

  135. monster chonjacki ha detto:

    parliamo della varechina sul pesce

  136. Eros ha detto:

    Voi parlate dell’anarco collettivismo. Il nostro anarchismo è diverso. Noi consideriamo lo Stato il nemico da abbattere perché limita la nostra libertà di guadagno e di profitto, nonché la nostra libertà di avere opinioni e etili di vita INDIVIDUALI e non massificati

  137. Alessio ha detto:

    138: Quello di abbattere lo stato era uno degli obbiettivi delle Brigate Rosse.

  138. Eros ha detto:

    Si, ma le brigate rosse erano collettiviste. Noi siamo per l’abolizione tramite non la violenza, ma la disobbedienza fiscale. Il nostro scopo è la BANCAROTTA dello Stato

  139. Alessio ha detto:

    Nei casi della cosiddetta “disobbedienza fiscale” va di solito a finire con le ganasce sui veicoli di proprietà

  140. sindelar ha detto:

    So’ tutti anarco-capitalisti co’ li sordi dell’artri.

  141. monster chonjacki ha detto:

    eros, perche’ usi il pronome “noi”? per coerenza dovresti usare solo il pronome “io”. altrimenti qualcuno potrebbe pensare che tu ti riconosca in qualche soggettivita’ collettiva….

  142. monster chonjacki ha detto:

    comunque ricapitolando: non vuoi pagare le tasse, vuoi essere libero di inquinare, non tolleri le regole… insomma, sembra che tu dia corpo a tutti i pregiudizi che i nordeuropei hanno sugli italiani…

  143. Eros ha detto:

    142sindelar
    12 agosto 2010, 15:29
    So’ tutti anarco-capitalisti co’ li sordi dell’artri.

    —-

    No, caro Sindelar (o Sinter?), la battuta è della Tatcher: il problema degli statalisti è che i soldi degli altri prima o poi finiscono.

    Il problema è proprio al contrario: noi anarco-capitalisti vogliamo vivere LIBERI di fare profitti e di spendere – come vogliamo e quanto vogliamo! – i soldi che ne derivano. Senza che ci sia un furto continuo che si chiama TASSE. Senza che ci sia qualcuno che ci imponga di privarci di parte della nostra ricchezza perché venga “redistribuita” ad altri che non la meritano.

  144. Eros ha detto:

    144monster chonjacki
    12 agosto 2010, 17:17
    comunque ricapitolando: non vuoi pagare le tasse, vuoi essere libero di inquinare, non tolleri le regole… insomma, sembra che tu dia corpo a tutti i pregiudizi che i nordeuropei hanno sugli italiani…

    ——

    1. non voglio pagare le tasse. E’ corretto. Non voglio neanche servizi pubblici, però. Me li pago da solo rivolgendomi al privato.

    2. voglio inquinare. No. Questo non è corretto. Voglio che mi dimostriate SCIENTIFICAMENTE che la raccolta differenziata inquina di meno di quella differenziata.

    3. non tollero regole. E’ corretto in parte. Non le tollero se limitano la mia LIBERTA’.

  145. sindelar ha detto:

    1. Mi auguro per te che non valga la teoria della reincarnazione. Potresti rinascere in uno slum indiano e maledire le tue convinzioni della tua vita precedente.
    2. Leggi alla voce percolato, apri l’armadietto del bagno e dicci quante scatole con uno di questi simboli trovi ( http://commons.wikimedia.org/wiki/ECB_hazard_symbols ). Poi guardati su youtube la storia dello spazzolino da denti raccontata da Grillo nei suoi spettacoli degli anni 90. Non è solo satira.
    3. Su questo non posso aiutarti. Continua a guardarti l’ombelico e prima o poi sbatterai la testa contro un muro.

  146. Alessio ha detto:

    146:

    2: E dimmi, quanti anni ci vogliono perchè una zona in cui è stata costruita una discarica torni ad essere coltivabile o utilizzabile per fini commerciali? E dimmi anche, sai come funziona un inceneritore e quali soo i trattamenti che i rifiuti devono subire prima di poter andare in camera di combustione?
    Se mi sai dare queste due risposte allora si può cominciare a discutere scientificamente sugli impatti e sulle conseguenze dei vari metodi di raccolta dei rifiuti, in caso contrario mi dispiace ma stai solo dando aria ai denti.

  147. Alessio ha detto:

    146:
    3: Non tolleri regole? Perfino nel mondo animale ci sono delle regole nei gruppi dlla stessa specie, dai bonobi alle mandrie di gnu. Chi non le rispetta di solito vien messo fuori dal branco e va incontro a morte certa.

  148. Alessio ha detto:

    145: come vogliamo e quanto vogliamo!

    Con lo stesso principio però uno o più potrebbe sentirsi liberi di venire a casa tua a rubare tutto quello che hai, e magari di farlo con delle armi più grosse e potenti di quelle che tu potresti aver potuto acquistare liberamente

  149. markogts ha detto:

    Olè… L’Acegas ha appena fatto il gesto dell’ombrello a tutta la città. Se ne riparla dopo le elezioni.

  150. saverio ha detto:

    Tutto è difficile in una provincia come Gorizia non solo la differenziata

    Certo che per avere le strade pulite le immondizie tenerle in casa be che dire va contro ogni aspetto di igiene e sanità

    meglio scaricarle nella provoncia di Udine e Trieste? soluzione poco dignitosa e priva di ripetto e si tanti lo fanno e sono pure sostenitori della differenziata

    e poi dicono che la politica non la fa da padrona questo è assolutismo senza sentire il popolo sovrano

    buone cose e buona differenziata

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