La situazione procedurale del rigassificatore proposto da Gas Natural a Zaule è strettamente legata alle sorti della procedura di Via nazionale per il metanodotto Snam Trieste-Grado. Solo nel caso in cui questa avesse esito positivo la Regione potrebbe dare il via alle procedure per l’autorizzazione energetica per l’impianto di rigassificazione.
L’assessore all’Ambiente Elio De Anna ha così sintetizzato lo stato dell’arte dell’impianto alle porte di Trieste, partecipando all’audizione indetta dalla IV Commissione consiliare, presieduta da Alessandro Colautti (Pdl).
Le prescrizioni che nel 2007 la Regione aveva trasmesso al ministero – ha specificato l’assessore – sono state recepite nella Via nazionale emessa nel luglio 2009 e sarà proprio la Regione a dover verificare la congruità delle risposte da parte dell’azienda.
De Anna ha ribadito che dal 2007 la Regione non è stata più convocata al tavolo nazionale per la Via. “Tutto ciò che sappiamo è noto anche a voi – ha detto ai consiglieri. Chiederemo al ministero che ci venga trasmessa la documentazione integrata da Gas Natural”.
Durante l’audizione è stato anche fatto il punto sull’impianto off shore proposto da Endesa. Il ministero dell’Ambiente italiano ha avviato una procedura internazionale insieme al ministero sloveno e si sono tenute già due riunioni per condividere gli effetti che l’impianto. Un dato da tenere a mente, per comprendere la complessità della vicenda, è che la collocazione prevista per il rigassificatore nel golfo è molto vicina al discusso confine marittimo tra Slovenia e Croazia.
L’audizione è stata chiesta dall’opposizione, che auspica un’ulteriore giornata dedicata al rigassificatore di Zaule con tutti i portatori d’interesse, focalizzando sulla compatibilità ambientale di questo progetto.
Sergio Lupieri (Pd) ha chiesto che la Regione faccia valere la voce del territorio che, come ha ricordato Piero Camber (Pdl) tramite il Consiglio comunale si è già espresso negativamente due volte e non ha mai ottenuto risposte soddisfacenti da Gas Natural sulle ricadute positive che il rigassificatore potrebbe avere per la città di Trieste. Un’ulteriore giornata di approfondimento è stata chiesta anche da Mauro Travanut (Pd) per mantenere alto il livello di guardia. Maurizio Bucci (Pdl), concorde anche il presidente Colautti, ritiene che un altro incontro si potrebbe svolgere utilmente nel momento in cui le autorità nazionali trasmetteranno dati nuovi.
Strana questa dichiarazion de Camber, me risuta che dopo i due no del comun i ga votado un ok al metanodotto…dando cusì stranamente l’autorizzazion ai spagnoli come ga sempre volù el sindaco e il sottosegretario…
( quali sia queste ricadute positive no se sa…anzi le sa sai ben Gas Intestinal )
Qualche piccola precisazione:
1) non è vero che le prescrizioni della Regione sono state “recepite” nel decreto VIA nazionale del luglio 2009; non potevano esserlo per la semplice ragione che non si trattava di prescrizioni, bensì di un (lunghissimo) elenco di lacune rilevate negli studi di GasNatural, lacune tali da non consentire alla Regione di esprimere un parere sull’impatto ambientale del progetto; questa almeno è stata la pilatesca conclusione della delibera della Giunta regionale del 1 giugno 2007, prima e unica mai fatta sull’argomento;
2) Gas Natural ha trasmesso varie integrazioni dei propri studi (l’ultima agli inzi del 2009) e la Regione le ha avute tutte, tant’è che proprio in Regione le hanno recuperate le associazioni ambientaliste; il guaio è che, malgrado queste integrazioni, la Regione non ha ritenuto di trasformare il “ni” della delibera del 1 giugno 2007 in un “sì” o un “no” (Dante li avrebbe ficcati tutti tra gli ignavi…);
3) eppure, sia Tondo, sia vari assessori della sua Giunta, hanno esternato più volte sui media una posizione favorevole al rigassificatore di Zaule: come mai hanno “scordato” di trasformare queste dichiarazioni in delibere? forse perchè le dichiarazioni all’occorrenza si possono sempre smentire (Silvio docet), mentre le delibere no?
4) la Giunta regionale aveva deliberato già nel 2007, in base alla legge e su richiesta del ministero dell’ambiente, il nome del funzionario che avrebbe dovuto partecipare alle riunioni della Commissione VIA, da cui sono usciti i pareri che sono serviti poi ad emettere il decreto VIA favorevole a GasNatural; non si capisce perchè mai questo funzionario, pur nominato, non abbia partecipato a nessuna delle quattro (quattro!) riunioni della Commissione: abbiamo i verbali e il suo nome non compare mai;
5) in effetti il Consiglio comunale di Trieste, circa un anno fa, con voto trasversale (dal PD al PDL) ad ampia maggioranza aveva espresso un parere favorevole sul gasdotto SNAM Trieste-Grado-Villesse (indispensabile per il funzionamento del rigassificatore), ma questo – per fortuna – non rappresenta l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto, perchè rimane da completare la procedura VIA di competenza del ministero dell’ambiente, che pare ancora lunga (dopo quel voto SNAM ha presentato ulteriori integrazioni dei suoi studi);
6) certo stupisce che Camber jr. parli di un voto negativo del Consiglio comunale sul rigassificatore, dopo che pochi mesi fa nel mega-gazebo eretto in piazza S. Antonio da lui, Bucci e Marini, troneggiavano dei grandi pannelli che magnificavano il rigassificatore, la centrale elettrica di Lucchini e un nuovo inceneritore di rifiuti come alternativa alla Ferriera (!): diciamo che avrà (forse) cambiato idea.
tristin ha ragione, non si capisce quali siano queste ricadute positive, gas gratis per tutto il friuli venezia giulia?