13 Luglio 2010

Concerto dell’amicizia di Muti: la vignetta trilingue

El Quel dela Quela dà il proprio contributo al clima di pace e fratellanza che circonda il concerto dell’amicizia in Piazza Unità pubblicando una bellissima vignetta trilingue di Vile&Vampi, che ringraziamo di cuore per averci concesso l’anteprima.

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37 commenti a Concerto dell’amicizia di Muti: la vignetta trilingue

  1. Danilo Ulcigrai ha detto:

    Eh, magari….

  2. Bibliotopa ha detto:

    Muti la ga diretta più volte co el ga diretto i Concerti de Capodanno: 1993, 1997, 2000, 2004

  3. piero vis'ciada ha detto:

    no, niente radeski (quel furlan trditor)… solo se vigniva otto d’asburgo a domandar scusa per i morti causadi dal strassoldese nele 5 giornate de milan

  4. vile&vampi ha detto:

    hmmm..magari con ‘sto caldo se podessi sonar el RADENSKI marsch!!!
    Bon concerto a tuti!

  5. cagoia ha detto:

    @3
    a milano ga fato pezo beccaris nel 1898
    (In segno di riconoscimento per quella che dalla monarchia fu giudicata una brillante azione militare, Bava-Beccaris ricevette il 5 giugno 1898 dal re Umberto I la Gran Croce dell’Ordine Militare di Savoia, e il 16 giugno 1898 ottenne un seggio al Senato.)

    o La Marmora a Genova

    Genova che era insorta contro la monarchia sabauda, rivendicando l’indipendenza ligure. La Marmora sedò la ribellione al prezzo di una repressione:
    «A mezzogiorno del 5 aprile ‘49 le batterie dei piemontesi cominciarono a sparare sulla città. Il bombardamento durò 36 ore, provocando incendi, crolli, devastazioni sui quartieri più poveri e una moltitudine di vittime e feriti. Poi entrarono in azione i bersaglieri e furono saccheggi, stupri e violenze d’ogni genere contro gli insorti»
    Al termine della rivolta e della risposta militare si contarono più di 450 morti. Dopo questa azione, La Marmora fu promosso tenente generale.)

    Lori e chi li ga mandadi no dovessi domandar scusa?
    O xe meio far finta de gnente perchè queste xe pagine “gloriose” che ga portà all’unità d’itaglia?

  6. piero vis'ciada ha detto:

    ah ma alora i mali del mondo no nassi tuti col fasismo…! e mi che credevo…
    comunque te me confermi, cagoia, che i nassi co xe nato el primo italian alora… ogi go de andar a concerto, me servi delle certezze.

  7. piero vis'ciada ha detto:

    “itaglian”….
    Scusa lumaca, go sbaLiado…

  8. Eros ha detto:

    I mali del mondo nascono con la Rivoluzione francese ed il giacobinismo, di cugini stati nazionali ed i nazionalismi sono i figli. Fascismo e comunismo sono maschere diverse di uno stesso unico male assoluto: il nazionalismo

  9. cagoia ha detto:

    I mali del mondo nassi cola prima baba che ghe disi al primo omo de ingrumar un pomo.

  10. piero vis'ciada ha detto:

    ok, semo rivadi ala rivoluzion francese, quindi stasera mi voio Sarkò in piaza unità, inginociado a domandar scusa per tuti i mali che el ghe ga casusado ai sloveni.
    ma, prima de robespier e de quei mati de tajateste… i reali sangueblu europei, iera tuti santi ?

  11. sindelar ha detto:

    i mai del mondo nassi da quei che pensa che i mai del mondo xe nati prima dell’ovo e della gallina.

  12. chinaski ha detto:

    femo cussi’. ognidun vota la sua origine dei mali del mondo preferita:

    1) il ratto delle sabine
    2) quella puttana di elena che pianta menelao e se ne va via con paride
    3) prometeo che ruba il fuoco agli dei e lo da’ agli uomini
    4) il big bang
    5) la tv a colori
    6) l’ invenzione della pennicillina
    7) l’ estinzione dei dinosauri
    8) baggio che sbaglia il rigore nella finale dei mondiali nel ’94
    9) le seghe
    10) l’ invasione degli ultracorpi
    11) …

  13. Diego Manna ha detto:

    11) Del Piero non convocato ai mondiali 2010

  14. cagoia ha detto:

    per mi la 4 xe quela che se avicina de più.

  15. matteo ha detto:

    Angelo Vivante 1912, el gaveva ragion, l’italia non potra mai giovare al porto di trieste, nel suo irredentismo adriatico el spiegava anca che sicome ghe iera due irridentismo e un anesion al italia gavesi provoca problemi e saria economicamente dannosa per tutti

  16. piero vis'ciada ha detto:

    12 el progetista del balkan che ga sparagnà sul sprinkler…. remengo suo !

  17. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    D’altro canto che cosa si sarebbe potuto fare nel 1918? Le due alternative erano: o con l’Italia, o col Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Una terza ipoteticissima alternativa, e cioè Trieste città stato, era talmente impraticabile che non venne nemmeno proposta o ipotizzata seriamente da nessuno.

    Ho letto ieri sera un pezzo d’una relazione inviata al governo italiano dai comandanti militari subito dopo l’occupazione militare italiana di Trieste: eccezionalmente esplicita e chiara.

    Vi si diceva, in soldoni, che:

    1. Trieste aveva prosperato sotto l’Austria grazie all’istituzione del monopolio commerciale, deciso dagli Asburgo per tutta la Cisleitania.

    2. Trieste non aveva però avuto uno sviluppo industriale degno di questo nome – se si esclude la cantieristica: era l’unico porto di una certa importanza in tutto il mondo a non avere fabbriche tessili, pur essendo il maggiore importatore/esportatore di lana e cotone. Era l’unico porto a non avere fabbriche meccaniche. Le motivazioni di questa assenza di fabbriche – secondo la relazione – era dovuta al fatto che i governanti austriaci temevano che gli investimenti industriali a Trieste sarebbero stati fatti da italiani e non da austriaci o da tedeschi. Questa convinzione derivava dal fatto che lungo la Dalmazia tutti gli investimenti di una certa rilevanza – salvo rare eccezioni – erano stati fatti da italiani.

    3. Tutto ciò premesso, si ipotizzava che austriaci e boemi non si sarebbero più rivolti a Trieste per i loro movimenti, ma ai porti del nord Europa, giacché in realtà per loro era più conveniente e rapido quel tragitto. Di conseguenza, il porto di Trieste avrebbe conosciuto una forte diminuzione dei traffici. La commissione concludeva quindi con la proposta di investire nell’industrializzazione di Trieste.

    4. Nello stesso documento, si riferiva anche che Pola avrebbe conosciuto una crisi drammatica, visto che l’Italia non aveva alcun interesse a mantenere la propria flotta dell’Adriatico in fondo al budello costituito da questo mare: molto meglio il porto di Taranto, che infatti è sempre stato il principale porto militare italiano. La sparizione della potenza marinara austriaca e l’inesistenza di una flotta jugoslava rendevano impossibile prevedere per Pola un futuro migliore.

    5. Infine, nello stesso documento si accennava anche a Fiume, che si ipotizzava potesse rimanere il porto di riferimento della nuova Ungheria e pure il porto di riferimento della Jugoslavia. La situazione degli anni successivi, con la spartizione di Fiume e Susak fra Italia e Jugoslavia e la spaventosa crisi degli anni ’29 e seguenti, dimostrò invece che Fiume era anch’essa da annoverarsi fra le “grandi malate”. Si riprese solo a partire dalla metà degli anni ’30, ma questa è un’altra storia…

    Luigi (veneziano)

  18. matteo ha detto:

    dimentichi che gl’austriaci hanno ceduto le loro navi al regno shs un giorno prima della firma che cedeva le navi al italia

    la relazione non spiega nulla e non è esplicita e ne chiara, alcune cose sono state omesse, la riforestazione del carso (unico caso in europa) per esempio fu una chiara mossa economica a favorire specie economicamente pregiate per portare ricchezza, ai abitanti del litorale, ci sono state fabbriche importanti e figurati se non erano scritte con spirito anti austriaco di quel epoca

  19. matteo ha detto:

    si doveva fare cio che churchill voleva

  20. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Churchill in realtà ha poco a che fare con l’Europa uscita dal 1918, ma credo tu abbia fatto un filo di confusione.

    Mi pare che tu faccia confusione anche col discorso della cessione della flotta al SHS.

    Intanto bisogna dire che quando l’imperatore Carlo I cedette la flotta, non esisteva ancora il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Infatti il giorno della cessione fu il 31 ottobre 1918, e due giorni prima era stato proclamato il Regno degli Sloveni, dei Croati e dei Serbi, che però nella sua brevissima vita (svanì nel nulla il 1 dicembre 1918) non venne riconosciuto da nessuno stato straniero… nemmeno dalla Serbia (che infatti non voleva saperne di questa strana entità autoproclamata)!

    L’armistizio di Villa Giusti venne invece firmato il 3 novembre 1918, ma NON PREVEDEVA – come scrivi tu – la cessione delle navi all’Italia.

    Esso prevedeva la “consegna” (che non significa cambio di bandiera: quello venne deciso solo dopo) di una serie di navi, le quali però non andarono all’Italia, bensì a tutti gli alleati. Il resto della flotta, sempre secondo le clausole armistiziali, dovevano raggrupparsi nei porti austroungarici definiti dagli Alleati e dagli USA.

    Anche la successiva distribuzione della flotta A/U ebbe luogo dando un po’ di navi a tutti quanti.

    In particolare, le corazzate e le altri navi di linea andarono:

    Alla Gran Bretagna: 5
    All’Italia: 4
    Alla Francia: 2

    Le due navi corazzate costiere andarono entrambe alla Gran Bretagna.

    Gli incrociatori:

    Alla Gran Bretagna: 6
    All’Italia: 2
    Alla Francia: 1

    Interessante notare che al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni andarono 14 torpediniere e
    4 navi speciali.

    Nel tempo purtroppo s’è sviluppata un’idea strana ma non vera, per cui la flotta A/U andò interamente all’Italia, che in base a ciò lottò in tutti i modi per non riconoscere il legittimo trapasso delle navi agli jugoslavi.

    Invece se uno fa i conti noterà che la maggior parte delle navi maggiori andò alla Gran Bretagna, e noterà anche che nessuna delle potenze vincitrici mise mai in dubbio che le navi imperiali non potessero minimamente essere sottratte al bottino di guerra. Nemmeno gli jugoslavi (ohibò!!!) protestarono mai. Infine, nemmeno il comandante della flotta imperiale Horty affermò mai durante tutte le trattative armistiziali di non avere la disponibilità di queste navi, essendo esse state cedute.

    In pratica, tutti quanti sapevano benissimo che si trattava di un semplice bluff.

    Luigi (veneziano)

  21. alpino ha detto:

    le’origine di ogni male sono due: la sbrovada e la repa, no esisti al mondo pietanze più schifose gnanca i cavai le magna..blahh è la causa di ogni male

  22. matteo ha detto:

    credo che anche tu abbia fatto un filo di confusione, churchil auspicava al austria ungheria dopo la seconda guerra mondiale e non alla prima, predisse la caduta della jugo e voleva rifondare lo stato au, hai confuso perche io non parlavo del 1918

    sulla ”cessione” ho letto diverso

  23. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Churchill voleva una federazione danubiano-cattolica sì, ma nel 1944 e non nel 1918.

    Oltre a ciò, forse non sai che questa nuova federazione di stati sarebbe stata costituita – secondo Churchill – da:

    1. Nord Italia
    2. Austria
    3. Baviera
    4. Ungheria
    5. Slovenia
    6. Croazia

    In questo quadro, Slovenia e Croazia con i loro attuali 6,5 milioni di abitanti sarebbero “annegati” in mezzo ad oltre 27 milioni di italiani, 11 milioni di ungheresi, 8,5 milioni di austriaci e 12,5 milioni di bavaresi.

    Io in realtà non credo proprio che tu auspicassi una cosa del genere…

    Riguardo alla “cessione” non puoi aver letto diverso, perché non c’è nulla di “diverso” da ciò che ho scritto, se non in un certo raro “comune sentire” nazionalista sloveno/croato ed antiitaliano, che francamente è una bufala così come le bufale che raccontano i neoirredentisti nostrani.

    La spartizione della flotta a/u nave per nave è riportata qui: http://homepages.fh-giessen.de/~hg6339/data/ah/info_verbleib-ah-ships.htm

    La lingua è il tedesco: una di quelle che probabilmente avremmo tutti dovuto imparare vivendo nella federazione vagheggiata da Churchill nel 1944 (e pensa Tito come sarebbe stato felice e contento!!!).

    Luigi (veneziano)

  24. Eros ha detto:

    Su SkyTg24 hanno citato solo la tappa al monumento all’Esodo. Non una parola sulla tappa all’ex-Narodni Dom…

  25. mario binario ha detto:

    a proposito di rivoluzione francese:

    “Si vuol far ripiombare il Paese in una deriva giacobina” (S. Berlusconi, 13 luglio 2010)

    n.b.: domani e’ il 14 luglio

  26. piero vis'ciada ha detto:

    avviso: el concerto xe finido, i xe andadi tuti a casa, trieste è ancora nostra 🙂

  27. piero vis'ciada ha detto:

    eros 24….

    nianche napolitano me par che no ga dito niente del narodno…

    so, so…qualchidun sognava bande, discorsi, pionieri&tigri riuniti al narodni… e giorgio nostro in zenocio col capo cosparso de zenere…

    uè guagliò… cà nis’ciun’ ‘è fess…

    “per fortuna che giorgio c’è”

  28. ufo ha detto:

    FB, sii più preciso con quel ‘ancora nostra’, per cortesia. Per nostra intendi proprietà esclusiva solamente di voi optanti o anche noialtri tržačani da varie generazioni possiamo sentirci compartecipi?

  29. piero vis'ciada ha detto:

    no so, no so… giorgio nostro me ga parso sai deluso…

  30. cagoia ha detto:

    ma giorgio no xe comunista?
    O iera?

  31. matteo ha detto:

    si, sembra che sempre ti confonda con le date, io non ho mai accennato che churchil voleva la federazione nel 1918, sei stato tu a dire che faccio un errore, ma l’errore non lo ho fatto

    lo so benissimo di cosa parlo e non mi sarebbe dispiaciuto vivere in uno stato cosi, sarebbe stato un vantaggio, infondo Austria Europae Imago, Onus, Unio

    ti diro di piu, mi è assai dispiaciuto che la doppia cittadinanza austriaca non è prevista anche per trieste e goriziani

    la storiografia ufficiale di solito non è mai quella che ci propinano, la storia ha sfumature diverse da chi la racconta

    la lingua tedesca la ho imparata per fortuna e non è nemmeno tanto malvagia

  32. piero vis'ciada ha detto:

    30 comunismo & fascismo …scomparsi da discorsi, proclami, comunicati e vocabolari

    va de moda scarigar tuto su i “nazionalismi”
    quindi anche quei che iera “dentro” al balkan no pol ciamarse “fora”

    caro cagoia…
    “….’scurdammoce ‘o passato… simm’ a ‘napule paisà !”

  33. Flores ha detto:

    ” molto rumore per nulla” nella sostanza.
    Nella memoria storica delle tre etnie chi ha dato ha dato e quel che segue e… meno mal che no ga piovù fin la fine de sto bel spettacolo estivo, più tipo “panem et circenses” che svolta epocale.

  34. ufo ha detto:

    Comunismo sparido dai vocabolari? Non da quel del signor Presidente del Consiglio dei Ministri, dalle espressioni che riporta la stampa (comunista anca quela) co’l parla de giudici…

  35. effebi ha detto:

    trovatemi una-una dichiarazione dei tre presidenti dove siano citate le due parole (che nemmeno io ho l’ardire di scrivere)

  36. Eros ha detto:

    Comunismo e fascismo sono facce di una medaglia sola, quella del nazionalismo, che ha sventrato queste terre multietniche e multilingui. Ha cominciato il fascismo prima, ci ha messo il carico da 11 il comunismo poi.

    Ma oggi continua: chiunque pensi che la sua nazione sia migliore delle altre fa male a queste terre.

  37. effebi ha detto:

    eros mi meraviglio di te, tutto qua ? e lo “schiumare delle associazioni delgi esuli”

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