13 Luglio 2010

A rischio i fondi europei per la Trieste-Divaccia

A rischio i fondi europei per la progettazione e la realizzazione della Tav nelle tratte Venezia-Trieste e Trieste-Divaccia a causa dei ritardi nella presentazione dei progetti. la preoccupazione è stata espressa dal coordinatore del Progetto Prioritario numero 6, Laurens Jan Brinkhorst, al ministro dei Trasporti Altero Matteoli, in un recente incontro svoltosi a Roma. Lo si e’ appreso dall’europarlamentare Debora Serracchiani (Pd), membro della Commissione trasporti del Parlamento europeo.

”Il coordinatore Brinkhorst – ha spiegato Serracchiani, interpellata dall’Ansa – ha espresso fortissima preoccupazione sia in un incontro a Saragozza, sia al termine di un recente incontro con il nostro ministero. La preoccupazione è tale che l’Europa sta valutando di non proseguire nel finanziamento della tratta, se non vengono prese delle iniziative urgenti per indicare il tracciato”. Serracchiani ha ricordato che ”a detta di Brinkhorst il Veneto deve indicare il tracciato” e che ”il ritardo e’ di diversi anni. Su questo – ha notato – ha ragione Giancarlo Galan quando dice che Luca Zaia non sta facendo nulla”. La progettazione della tratta Venezia-Trieste deve concludersi entro il 2010. La Commissione europea si e’ impegnata a finanziare il 50% della progettazione, per circa 200 milioni di euro, e il 10% dell’opera il cui costo complessivo e’ stimato attorno al miliardo e 200 milioni. Per la tratta transfontaliera tra Trieste e Divaccia, nel dicembre 2008 la Commissione ha stanziato 50,7 milioni di euro; a marzo Italia e Slovenia hanno trovato l’intesa su un nuovo tracciato, che dovra’ essere formalizzata.

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10 commenti a A rischio i fondi europei per la Trieste-Divaccia

  1. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    lo si sapeva gia’ quando brinkhorst era venuto a trieste qualche mese fa. stesse parole. sembra che “la fortissima preoccupazione” sia una specie di comunicato stampa in modalita’ automatica.

  2. sindelar ha detto:

    Se le iniziative urgenti per indicare il tracciato sono una linea stesa col righello o quei ghirigori che si vedevano pochi mesi fa allora è meglio perderli che trovarli quei finanziamenti.

  3. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    vero.

  4. dimaco ha detto:

    intanto i soldi li hanno gia stanziati e3 chi ssà che fine hanno fatto.

  5. stefano ha detto:

    Da “Il Piccolo” di mercoledì 7 luglio 2010.

    Segnalazioni – pagina 19

    FERROVIE
    Mobilità sostenibile

    Anche i politici hanno capito che la vera alternativa al tracciato da ottovolante della TAV sotto la Val Rosandra è la ferrovia che passa da Sesana a Monfalcone via Opicina. Il Gruppo Beppe Grillo Trieste da anni sostiene che non è necessaria la costruzione di gallerie per decine di km sotto il Carso, basterebbe un razionale raddoppio dei binari su una rete che già esiste.
    Visto che alla Lista Civica Trieste 5 Stelle piacciono mobilità sostenibile e idee concrete, nelle scorse settimane ci siamo fatti interlocutori con le Ferrovie Slovene per sondare la disponibilità a far proseguire i dodici treni giornalieri da Lubiana a Sesana fino a Opicina. Così ci hanno risposto: ”Le condizioni attuali, in cui vi è un solo treno che collega Lubiana a Venezia, non sufficiente a garantire una linea efficiente, sono una conseguenza delle azioni intraprese da parte di Trenitalia. Le Ferrovie Slovene si stanno dando da fare per: 1) la realizzazione del collegamento giornaliero Lubiana-Venezia; 2) la realizzazione del treno locale Lubiana-Sesana-Opicina o meglio, il prolungamento del treno Desiro http://www.youtube.co/… fino a Opicina o Trieste (abbiamo bisogno di ottenere l’autorizzazione necessaria); 3) la realizzazione del treno locale Gorizia-Nova Gorica-Jesenice con coincidenza per Villaco e Lubiana. Nella speranza che il vostro contributo possa essere d’aiuto affinché migliorino le attuali condizioni tra i due Stati, ci rendiamo disponibili a collaborare con Voi nello sviluppo di un’adeguata offerta a favore dei cittadini e che possa al contempo consentire una miglior mobilità sul territorio.”
    Noi vorremmo poter vedere i primi treni fra Trieste e Lubiana fra uno-due anni, e non fra dieci-venti, come ipotizzato dagli invaghiti dell’alta velocità che non risolverebbe ora le urgenze logistiche ed economiche di un territorio aperto all’Europa, ma frustrato da una miope politica dei trasporti.

  6. Luigi (veneziano) ha detto:

    Non vedo che problemi ci siano per uno, dieci o cento treni giornalieri Trieste-Lubiana.

    Se le Ferrovie Slovene vogliono istituire questi cento treni giornalieri, basta che scrivano a RFI-Rete Ferroviaria Italiana (la Spa proprietaria dei binari), proponendo la tratta e dando le informazioni richieste.

    Dopo pagheranno l’utilizzo delle infrastrutture, ma si rifaranno grazie alle mastodontiche masse di persone che si riverseranno su questo percorso.

    Fuor di sarcasmo: la tratta TS-LU è evidentemente un pessimo affare, ma se le ferrovie slovene pensano l’inverso, si accomodino pure.

    Luigi (veneziano)

  7. stefano ha detto:

    Nella stessa lettera SZ spiega dei rapporti intercorsi con RFI – e non solo – per raggiungere gli obiettivi. Il problema è la gestione complessa e costosa della rete in territorio italiano, in quello sloveno di treni ce ne sono 13 in andata e 12 in ritorno (dallo scorso anno sono aumentati di una corsa).
    Immagino che se non ci fosse un interesse logistico ed economico di treni ce ne sarebbero a malapena 2…
    Allungare di 7km il treno Desiro da Sesana a Villa Opicina non solo potrebbe interessare un pendolarismo costretto oggi all’uso dell’auto, ma sarebbe un primo passo per l’abbattimento concreto del “muro”.
    Dopo il concerto di Muti credo che i triestini se lo augurino di cuore!

    PS. in fondo la TAV TS-LJ non chiede milioni ai contribuenti per collegare le stesse località, fra 20 anni, con un’oretta di tempo risparmiato?!

  8. Dario Predonzan ha detto:

    Errore. La TAV TS – Divaccia (di arrivare a Lubiana non si parla proprio) richiederebbe miliardi, non milioni, di Euro ai contribuenti, e chissà mai se vent’anni basterebbero per costruirla: ci sono 25 km di gallerie da fare sotto il Carso e nessuno sa che cosa si potrà trovare là sotto…
    Del resto non esiste neppure un progetto (neanche uno studio di fattibilità), come non c’è quello tra Ronchi e Trieste, nè quello della Venezia – Ronchi.
    Intanto però c’è un sacco di gente pronta a mangiarsi in consulenze e studi le decine di milioni (questi sì, sono milioni) stanziati per le progettazioni.

  9. G.Rupel ha detto:

    le ferrovie italiane non hanno nessun interesse a collegamenti internazionali, basta vfedere che hanno cancellato praticamente ogni collegamento con l ´Austria vias tarvisio tanto che ora le ferrovie austriache (ÖBB) fanno diversi collegamenti tramite Autobus da Villach a Venezia e viceversa. Lo stesso anche sulla linea del Brennero per i collegamenti per München. Quí é stato fondata una societá mista (ÖBB, DB e Ferrovie Nord Milano) che con treni propii effettuano tale servizio. Attualomente presso le FS sono interessati solamente a collegamenti AV/AC (frecce rosse,argento,bianche)

  10. marisa ha detto:

    Speriamo salti del tutto la TAV !
    Non serve. Purtroppo riusciranno a presentare un pseudo-progetto rabberciato….giusto per bloccare i finanziamenti europei!

    E la Seracchiani sarebbe anche ora la smettesse di blaterare dal momento che sa benissimo come stanno le cose….avendo partecipato recentemente a Trieste alla presentazione di un libro ove si parlava anche della TAV Venezia – Trieste – Divaccia….

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