6 Luglio 2010

Brussa: “Sulla sanità transfrontaliera dagli auspici si passi ai fatti”

“Trovo un po’ singolare, e per certi versi esagerata, la reazione di ottimismo seguita alle dichiarazioni del Sindaco di Nova Gorica Mirko Brulc in relazione al fatto che il futuro “trauma center” dell’ospedale di San Pietro possa essere utilizzato anche dagli utenti della nostra regione”.
È quanto afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Franco Brussa.

“Certamente è positivo che per la prima volta, e in via ufficiale, il Sindaco di Nova Gorica apra a questa possibilità, ma da qui a ipotizzare come già realizzato l’antico sogno dell’amico Senatore Bratina di una sanità transfrontaliera, ce ne corre davvero. L’idea di Bratina, infatti , partiva essenzialmente dal fatto che, alla perdita di ruolo della sanità isontina in ambito regionale, potesse corrispondere un’unica possibilità di rilancio, quella, appunto, di aprire le nostre strutture ospedaliere ad un utenza più ampia e che ricomprendesse, non solo Nova Gorica, ma una ben più ampia fascia d’oltre confine.

Un progetto, questo, che apriva la città ad un ruolo europeo in vista del futuro allargamento della Slovenia in Europa.

Ambizione, questa, spiega l’esponente PD, di cui si è fatto interprete, a più riprese, il comitato per la salvaguardia della sanità isontina, ma che è stato, di fatto, frustrata dalle note scelte in campo sanitario portate avanti da l’allora Assessore regionale alla sanità Fasola e dall’attuale Sindaco di Gorizia, al tempo Parlamentare e poi Assessore regionale, Romoli.

Ben venga, dunque, oggi, prosegue Brussa, che un autorevole esponente sloveno, anche nel suo ruolo di Parlamentare, rilanci un’idea che, agli occhi dei più, appariva normale e logica, una collaborazione, cioè, tra gli ospedali dell’Isontino e di Nova Gorica.

E ben venga, anche – prosegue- la mutata disponibilità del Sindaco Romoli a collaborare con l’altra parte dell’ex confine; collaborazione, fino a poco tempo fa, negata, se non quasi derisa, in nome della difesa antistorica dell’italianità”.

Brussa ricorda anche come il governo regionale di centrosinistra avesse, nella passata legislatura, aperto una timida breccia su quel fronte, inserendo nel Piano regionale un capitolo sulla sanità transfrontaliera.

“Era stato anche aperto un ufficio, a ciò destinato, presso l’azienda sanitaria isontina. Peccato che di tutto questo, oggi, non rimanga nulla: nel Piano sanitario regionale, recentemente approvato da questa Giunta regionale, infatti, spiega Brussa, la parola sanità transfrontaliera non esiste più, come non esiste più neppure l’ufficio.

Va anche detto che il passaggio necessario per rendere concreta l’ambizione espressa da Brulc, resta, ricorda l’esponente PD, però, il pronunciamento del Governo sloveno, elemento questo che, in passato, ha impedito di coltivare concretamente le ambizioni della nostra Regione in tal senso.

Il fatto che l’Assessore regionale Kosic guardi a Sanicademia, l’organismo transregionale per promuovere l’integrazione sanitaria transnazionale, per realizzare un tanto, può essere una buona idea, anche se non mi risulta che la Slovenia, al momento, vi faccia parte.

Resta, dunque, molto da fare – conclude Brussa – e mi auguro di cuore che dagli auspici e dagli evviva di oggi, si passi ai fatti concreti; sarebbe questo anche il miglior modo per ricordare due amici che a questo progetto hanno creduto veramente: Darko Bratina e Mirko Spacapan”.

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