30 Giugno 2010

Sì all’apertura festiva dei negozi a Gorizia e Trieste per far fronte alla concorrenza slovena

“Il senso di responsabilità ha prevalso ancora una volta e si sono saputi tutelare gli interessi generali su quelli particolari”.

E’ questo il commento dei consiglieri regionali triestini del Pdl Maurizio Bucci e Piero Tononi all’accordo raggiunto tra i segretari di maggioranza che va verso la deroga all’orario dei negozi per le aree di confine (come Gorizia e Trieste).

“Si tratta di una situazione da tempo denunciata – affermano – e che sfortunatamente è venuta alla luce in tutta la sua drammaticità. Chiudere nei giorni festivi ha comportato un drammatico travaso verso i negozi della vicina Slovenia. Una situazione che è diventata inaccettabile: sempre più esercizi commerciali, commentano ancora Bucci e Tononi, hanno iniziato a chiudere le saracinesche e sempre più persone e famiglie si sono trovate per strada. Di tempo ne è stato perso fin troppo, ma si può recuperare”.

Spiegano i due consiglieri: “Trieste, Gorizia e Tarvisio non verranno avvantaggiate rispetto alle altre località della regione, ma verranno messe in condizione di operare su un piano di concorrenza con le numerose attività imprenditoriali a ridosso dei nostri confini. Acquistare all’estero – concludono Tononi e Bucci – vuol dire anche perdere migliaia di euro sulle compartecipazione che il Friuli Venezia Giulia ha su determinate entrate. Ora bisogna accelerare i tempi per riequilibrare la situazione”.

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12 commenti a Sì all’apertura festiva dei negozi a Gorizia e Trieste per far fronte alla concorrenza slovena

  1. viceversa ha detto:

    La storia xè sempre quela: basta negozi de strazarioi, altro che ciacole…

  2. Flores ha detto:

    penso che anche con l’apertura nei giorni festivi la catastrofe del commercio no sia evitabile.
    Se paga i frutti della dissennata liberalizzazion delle licenze che ga portà come prima conseguenza la totale perdita de valor de quelle già esistenti che gaveva un effettivo avviamento da far valer e come successiva conseguenza recente anche la perdita de valor dei muri dei esercizi commerciali.

  3. matteo ha detto:

    non credo che si riesca a batterli cosi facilmente, il problema sono i grossi centri commerciali, a nova gorica c’è il qlandia eha ristornate – mensa annesso, cioè una volta che vai a fare la spesa e risparmi, risparmia anche mangiando al mensa ristorante

  4. bubez goriziano ha detto:

    Non so se basterà tenere aperto nei giorni festivi per rilanciare il commercio, ma certamente la possibilità di fare acquisti la domenica è una molla che spinge molti in Slovenia nei giorni festivi. In ogni caso ritengo che la pubblica amministrazione non dovrebbe mettere il naso negli orari di apertura dei negozi, che dovrebbero essere completamente deregolarizzati e lasciati alla discrezione dei commercianti, d’accordo con i loro dipendenti. Non possiamo competere contro un’economia fortemente capitalistica come quella slovena con regole da piani quinquennali di economia pianificata.

  5. alpino ha detto:

    quto viceversa, quali sarebbere i negozi goriziani di cui tutti noi necessitiamo anche la domenica?? De bortoli? Riavez? el negozio de antiquariato?..mal che vada basterebbe tener aperto il Conad ma non penso che alla gente freghi qualcosa se el negozio de mudande e camise xe verto anche de domenica..semplicemente andiamo di la perchè i negozi cittadini fanno piangere come le cipolle, perchè il pane sloveno dura almeno due giorni e no xe pien de aria, perchè la carne slovena è saporita e non si riduce! non ce ne frega nulla se el negozio de bottoni e scolapasta xe verto anche de domenica

  6. maria ha detto:

    Penso che sia meglio tenerli aperti le domeniche d’inverno piuttosto che d’estate, perché la gente va al mare e in vacanza in questo periodo. E poi diranno che non vale la pena.

  7. dimaco ha detto:

    sono, incredibile ma vero, d’accordissimo con alpino.
    Gorizia h potenzialita chevanno ben oltre il semplice ngozio che vorrebbero aperto la domenica. Abbiamo un castello, auditorium tetri, una piazza enorme dove poer fare cose molto interessanti, posiamo fare incontri culturali, concerti(di vario tipo) ecc. le potenzialità ci sono eccome ma ma nonvengono sfruttate , anzi non vengono preese nemmeno in considerazione come se fossero una perdita di tempo

  8. arlon ha detto:

    Dopo gaver visto come che i sta gestindo el montedoro (LOL! :D), trovo EVIDENTE che el problema no sia ne le aperture festive, ma semplicemente ne la total mancanza de valor aggiunto che strazarioi+capannoni dà. Specialmente da un lato del confin (indovinè qual?).

  9. bubez goriziano ha detto:

    @dimaco: sono d’accordo con te, come dicevo non credo che aprire la domenica sarà sufficiente, ma se i negozianti vogliono provare, perché impedirlo? Gorizia dovrebbe puntare sulle iniziative culturali, però ci vogliono idee e queste sembrano mancare per adesso. Invece di aprire un centro commerciale in via Terza Armata con dieci anni di ritardo si dovrebbero indirizzare gli sforzi verso iniziative riguardanti la cultura o il tempo libero: il vantaggio competitivo si difende specializzandosi in qualcosa che è difficile da imitare, e i negozi di mutande non rientrano in questa categoria. Dobbiamo chiederci: che cosa abbiamo noi che a Nova Gorica non c’è? Come possiamo sfruttarlo per attirare la gente da entrambe le parti del confine?

  10. L.R.29/2005 ha detto:

    I negozi di qualsiasi metratura insediati nelle zone A del piano regolatore (centro storico) e i negozi al di sotto i 400 mq sono già in deroga e possono tenere aperto sempre. Di cosa stiamo parlando allora? Tutto questo discorso in sede regionale riguarda solo la possibilità di far tenere sempre aperti alcuni centri commerciali

  11. Gigi ha detto:

    Il mio pensiero (se se pol dir cusì):

    stala verta
    buoi scampai
    xe tardi ormai

    Gigi con licenza pseudo poetica

  12. dimaco ha detto:

    @bubez
    Il problema è che Nova Corica offre tutto quello che dovrebbe offrire una città come Gorizia. Piste cilclabili, negozi, locali, negozi, piscine ecc.
    Molto difficile individuare cosa poter fare a Gorizia.Il percorso di rinnovamento avrebbe dovuto cominciare già nel 1991 invece Gorizia è rimasta al palo per la scarsa lungimiranza della classe dirigenziale. E uguale oggi. sono totalmente incapaci di trovare soluzioni adeguate. Anzi riescono solo a peggiorare le cose. Inutile lemantarsi se la gente va in Slo a divertirsi, ma qui si chiudono i locali del centro e qualsiasi cosa che si faccia deve passare attraverso il beneplacito di una schiera di pensionati. Gorizia sta morendo lentamente e inesorabilmente. Abbiamo un’università ma non si pensa che si potrebbe aumentare le facoltà. I posti dove metterle ci sono e parecchi. Per esempio una fcolta di letteratura potrebbe stare tranquillamente in villa lantieri, quale posto migliore per una facoltà simile. Il palazzo dei vecchi monopoli in viale xx settembre si potrebbe organizzare facolta tecniche. I spazi sono enormi e vuoti. Ma no non si farà nulla del genere perchè i giovani che verrebbero a Gorizia disturberebbero la sonnolenza cronica di questa città.Se non si può agire creando avvenimenti, si agisce portando nuove persone in città e dandogli adeguate strutture di supporto.Senza contare di come si alzerebbe il livello culturale della città, o quantomeno potrebbe tentare di eguagliare quello passato. la mia è solo un’idea ma non è meno valida di altre che magari altre persone hanno proposto.

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