30 Giugno 2010

Il Wwf sul Piano regolatore del Porto di Capodistria: la documentazione fornita dalla Slovenia è inadeguata per una valutazione ambientale

Del tutto inadeguato e insufficiente, per una seria valutazione ambientale strategica (VAS) transfrontaliera: questo il giudizio del WWF sul documento, divulgato da Luka Koper in base alla Direttiva europea 2001/42/CE sulla VAS, relativo all’ampliamento del Porto di Capodistria.
È stato messo a disposizione, infatti, tradotto in italiano, soltanto il “riassunto non tecnico” degli studi redatti per la VAS transfrontaliera sul piano regolatore del porto sloveno.
Secondo il WWF, che in merito ha inviato delle osservazioni sia alle autorità italiane (Ministero dell’ambiente e uffici regionali), sia a quelle slovene (Ministero dell’ambiente, Luka Koper), sono necessarie molte integrazioni alla documentazione consegnata, per potersi esprimere sugli impatti ambientali – transfrontalieri e non – delle opere previste.

Il WWF sottolinea in particolare che il documento divulgato non considera i possibili impatti cumulativi, per esempio sull’ambiente marino, dovuti all’ampliamento dei moli e all’aumento del traffico navale previsti a Capodistria, con quelli legati all’attuazione contestuale delle opere previste nel Piano regolatore del Porto di Trieste e ai relativi previsti incrementi di traffico. Non sono presi in considerazione neppure gli impatti legati agli impianti energetici (rigassificatori, gasdotto sottomarino Trieste-Grado) previsti in Italia. Impianti ai quali il WWF si oppone, ma la cui realizzazione non può essere esclusa a priori e che quindi andavano presi in considerazione.

L’associazione ambientalista sottolinea poi che il previsto forte incremento dei traffici portuali a Capodistria (da 16 milioni di tonn/anno fino a oltre 41 milioni) implicherebbe rilevanti conseguenze sia per quanto riguarda le possibili interferenze sulle linee marittime con il traffico navale diretto ai porti di Trieste e Monfalcone, sia per quanto concerne poi il transito delle merci in arrivo e partenza sulle infrastrutture terrestri, sia ancora per quanto riguarda gli impatti sui fondali e gli organismi marini: in particolare andrebbe studiato il problema della risospensione dei sedimenti lungo la rotta di avvicinamento, dovuto al movimento delle navi e dei rimorchiatori.

Ancor più serio il problema dei rilevanti dragaggi previsti, sui quali non è stata fornita alcuna informazione, né relativamente ai volumi previsti, né sulla composizione chimica dei fanghi (e l’eventuale presenza di sostanze inquinanti), né sulle modalità di dragaggio, né ancora sul destino finale dei materiali dragati. Sussiste infatti il rischio che tutto ciò possa comportare, per esempio, la dispersione di inquinanti nell’ambiente marino, con potenziali impatti negativi rilevanti sulla catena alimentare. Il documento divulgato sembra voler risolvere questi problemi con dei monitoraggi post operam, mentre invece è fondamentale chiarire questi aspetti prima della decisione finale sui lavori.

Il WWF sottolinea inoltre gli effetti negativi che alcune delle opere, previste nel piano di ampliamento del porto, avrebbero sui delicati ecosistemi della bonifica di Ancorano e di Val Stagnon. Quest’ultima, in particolare, ospita numerose specie di uccelli protetti (tra cui l’oca lombardella, il tarabusino, la gru, il falco di palude) che vi sostano o vi nidificano, e che rappresentano ovviamente un patrimonio di grande valore per l’intera Europa, studiato da anni anche dalla DOPPS (sezione slovena di Birdlife International, la coalizione europea delle associazioni per la tutela dell’avifauna).

Da ciò la richiesta del WWF perché la documentazione fornita dalla Slovenia sia opportunamente integrata, in modo da permettere un’adeguata valutazione degli impatti, transfrontalieri e non, legati alla realizzazione delle opere di ampliamento del porto di Capodistria.
Il WWF osserva anche che un’analoga VAS transfrontaliera andrebbe condotta sul nuovo Piano regolatore del Comune di Trieste – che include tra l’altro la previsione del rigassificatore di Zaule – e sul Piano regolatore del Porto di Trieste. Della VAS su quest’ultimo, però (benché il PRP in questione sia stato adottato ormai oltre un anno fa dal Comitato portuale), “nulla è dato sapere”

Fonte: WWF-FVG

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16 commenti a Il Wwf sul Piano regolatore del Porto di Capodistria: la documentazione fornita dalla Slovenia è inadeguata per una valutazione ambientale

  1. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    ok, che i rigassificatori non si debbono fare, uno puo’ anche capirlo. ma ora neanche i porti possono crescere? allora chiudiamo baracca e cominciamo a piantare fiorellini…

  2. Dario Predonzan ha detto:

    E chi ha detto che non si debbono fare? Basta fare le cose per bene. Il WWF ha semplicemente rilevato che lo studio ambientale per l’ampliamento del porto di Capodistria non affronta o non chiarisce alcuni punti chiave sui potenziali impatti ambientali delle opere previste.
    Ci sono alcune Direttive europee che indicano cosa va valutato, perchè e come, nel caso di progetti di porti e di altre opere.
    Prima di digitare a vanvera bisognerebbe documentarsi: almeno un po’.
    Altrimenti il rischio di scrivere sciocchezze è elevato…

  3. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    beh, ma e’ ovvio che l’impatto sull’ambiente non sara’ trascurabile. rileggendo l’articolo, continua a sembrare un percorso burocratico che inevitabilmente sfociera nel dilemma: facciamo i porti o salviamo uccelli e vari “delicati ecosistemi della bonifica di Ancorano e di Val Stagnon.”

  4. Luigi (veneziano) ha detto:

    PREVISIONE: quelli che erano contrari al rigassificatore di Trieste, per incanto saranno favorevoli ai lavori del porto di Capodistria. Più o meno a qualsiasi costo.

    L.

  5. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    potro di ts o kp, non fa differenza. non e’ una questione nazionale. qua si tratta di; o porti o cazzate esplosive o uccelli.

  6. ufo ha detto:

    PREVISIONE 2: quelli che continuano ad essere contrari ai DUE rigassificatori ancora previsti a Trieste (a dire il contrario è solo una dichiarazione non vincolante da parte di uno che tra un poco non sarà più sindaco) saranno contrari anche al rigassificatore che la TGE vorrebbe fare a Koper.

  7. Dario Predonzan ha detto:

    Difficile ragionare con chi – nascondendosi dietro l’anonimato – banalizza e travisa qualunque cosa. Intanto, per esempio, non è affatto “ovvio che l’impatto non sarà trascurabile”. Dipende da come saranno fatte le opere (i dragaggi, tanto per dire), perchè i progetti si possono anche modificare/ridurre. Ci sano sempre varie alternative da confrontare e pesare (se lo si vuol fare).
    Le valutazioni ambientali servono a questo: ribadisco, si tratta di applicare seriamente quanto previsto (imposto) da Direttive Europee, che chi digita a vanvera evidentemente non conosce, nè mi pare gli interessi conoscere.

  8. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    non traviso nulla. faccio solo un salto in avanti e dico che sono convinto che bisognera’ operare delle scelte strategiche in questa pozzanghera. non si puo’ far tutto. e’ una mia opinione. che poi lascia il tempo che trova, non sono un esperto, sono solo un cittadino votante e mi riservo il diritto di scrivere sciocchezze.

  9. jacum ha detto:

    ma scusate state discutendo su dei documenti presentati “Del tutto inadeguato e insufficiente, per una seria valutazione ……. relativo all’ampliamento del Porto di Capodistria.”

    É ovvio che qualsiasi cosa che uno vada a fare avrá un impatto ambientale; bisogna capire e accettare se questo “costo” vale lo sforzo o no.

    L’ampliamento di Luka Koper ha un impatto ambientale secondo me affrontabile, ossia come dice il Predonzan, da valutare bene il modo di realizzazione delle opere.
    Per il paragone con l’impianto di rigassificazione di Trieste-Grado con annessa pipeline oltre ad avere un impatto ambientale DEVASTANTE e quindi secondo me un opera questa irrealizzabile, bisogna tenere conto anche del traffico marittimo. L’IMO cosa dice?

    Per Luka Koper un’altra questione importante è la questione sospesa delle acque internazionali che non è da sottovalutare per niente. L’UE non c’entra nulla in questa faccenda o disputa perché semplicemente non è competente.

  10. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ jacum

    Come mai non dici che a decidere dovrà essere il governatore del TLT o in altrnativa la popolazione dello stesso territorio, da Cittanova in Croazia fino a Monfalcone in Italia?

    Capodistria è o non è nel TLT?

    L.

  11. matteo ha detto:

    da quello che ho capito il resto non è tradotto in italiano, che lo traducano allora

  12. Dario Predonzan ha detto:

    Invece il testo è tradotto (è stato messo a disposizione di tutti anche nel sito web della Regione FVG), ma si tratta solo della sintesi di un rapporto – presumibilmente – ben più corposo. La principale richiesta del WWF è infatti che TUTTO venga tradotto (come giustamente ha preteso la Slovenia venisse fatto anche per il materiale della VIA sui rigassificatori) in italiano e messo a disposizione del pubblico.

  13. jacum ha detto:

    Luigi Venetig 10.
    volevo che lo dicessi tu.

    la legge che tutela il PLT e il TLT é ancora in forza. le decisioni su questioni internazionali come l’accesso alle acque internazionali sono da decidersi presso l’organismo internazionale competente. la UE é un unione economico-politica limitata e quindi non competente e non autorizzata a decidere su queste questioni.

    Il WWF fa un ottimo lavoro e ci tutela a tutti noi. io non vorrei che né Trieste e la sua costa né Koper e la sua costa diventassero una copia di Marghera o Taranto o Genova, ma che intelligentemente e con coscienza si realizzassero quelle opere indispensabili per lo sviluppo di questi due porti. (per luigi: nel TLT ci sono 3 porti importanti da sviluppare e potenziare).

  14. effebi ha detto:

    bella l’immagine inserita, fa effetto vedere il nucleo storico di Capodistria (fino al 1945) e quello che è oggi il suo circondario (2010).

    certo che a guardare trieste là in fondo si potrebbe ragionare su un tunnel che sottopassando il promontorio muggesano potrebbe unire i due porti e le due città.
    forse ne parleranno danilo e giorgio… 🙂

  15. Triestin - No se pol ha detto:

    I sloveni sta usando el modello talian per quanto riguarda i documenti inviadi come la prima volta sul rigassificador de Gas Natural, sicuramente con calma arriverà quei ufficiali con le traduzioni…no se tratta de difender gli uccelli in questo caso ma gli esseri umani e purtroppo la pozzanghera ormai la xe satura…

  16. ufo ha detto:

    fb, ma poi come lo colleghiamo al ponte tra Trento e Trst?

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