29 Giugno 2010

«Basta chiacchiere sulla Ferriera»: occupato il Consiglio Comunale

Da ieri sera l’aula del Consiglio Comunale di Trieste è stata occupata dagli attivisti del Circolo Miani, in segno di protesta contro le istituzioni che – citiamo dal sito dell’associazione – «ci hanno rubato la nostra vita, la nostra salute e quella dei nostri figli e nipoti». L’associazione che da anni si batte per la chiusura della Ferriera di Servola dice «basta a dieci anni di chiacchiere inconcludenti di una politica che ha garantito solo il businnes di pochissimi affaristi, oggi i russi della Severstal e domani gli spagnoli di Gas Natural, contro gli interessi di Trieste e Muggia,  insomma contro di noi tutti».

Dopo l’assemblea pubblica di questa sera, gli occupanti intendono proseguire nella loro occupazione anche perché l’aula sarebbe rimasta comunque inutilizzata in questi giorni, non essendo previste sedute del Consiglio e delle Commissioni.

Domani pubblicheremo l’intervista rilasciataci da Maurizio Fogar del Circolo Miani.

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25 commenti a «Basta chiacchiere sulla Ferriera»: occupato il Consiglio Comunale

  1. Antonio ha detto:

    Mi sembra che sia arrivato il momento di chiudere sul serio questo mostro. Non ha importanza chi sia arrivato per primo, se la ferriera o le case, siamo nel 2010 e un cancro del genere non è più ammissibile lì dov’è. Certo bisognerà pensare ai circa 600 lavoratori, ma la chiusura della ferriera è improrogabile. BISOGNA CHIUDERLA ANCHE DOMANI MATTINA! DI TUMORE SI MUORE!!!

  2. Charlyrey6 ha detto:

    Perchè si continua a dire che le case son state costruite dopo la ferriera? Servola(Sylvula=Bosco) è nata prima della fine dell’Impero Romano(trovati reperti archeologi),diventata un borgo già nel 1300(secondo sempre reperti archeologi), la prima scuola aprì nel 1780 (in modo non ufficiale)e la chiesa attuale è stata eretta nel 1891 ma viene nominata nei documenti già nel 1338 e restaurata nel 1631.Nel 1869,trent’anni prima della costruzione della ferriera (1897) c’erano già più di 230 case dove ci vivevano circa 2.000 persone.L’incremento demografico in poi salì velocemente tanto che nel 1910 ci abitavano già più di 5.000 persone! Ma il problema della ferriera è un’altro! E’ sorta per una certa quantità di produzione che oggi si è ottuplicata e quindi si sa che se si va in giro con un’automobile si inquina di meno che se si andasse in giro con 8!In più si deve pensare che l’impianto è ultra centenario e che le manutenzioni attuali sono approssimative per risparmiare. Non inquina più solo Servola ma anche tutti i rioni limitrofi arrivando anche fino a Muggia e monitoraggi sloveni dicono anche più in là quindi dovremmo svuotare mezza città per lasciarla lì dov’è ad agire indisturbata.Con le sue emissioni nocive non crea solo aspetti tumorali ma anche dermatologici,respiratori, influisce sull’apparato gastrico e alcune sostanze che può emettere possono anche indurre l’insorgenza della sindrome di Parkinson(questo secondo alcuni studi sulle emissioni di uscita di sostanze da cokeria).
    Quindi E’DA CHIUDERE SUBITO!NON SI POSSONO ASPETTARE ANCORA 5 ANNI PER MOTIVI ECONOMICI E ESIGENZE POLITICHE!
    Avevano 6 anni per pensare alla tutela dei lavoratori e non hanno fatto niente perchè non sanno che cosa fare e sperano nei progetti futuri per integrarli mentre qui si vive solo di promesse non mantenute perchè ormai l’aria è irrespirabile sempre più spesso!
    BASTA CHIUDIAMO LA FERRIERA DI SERVOLA!

  3. matteo ha detto:

    in campagna elettorale ogni politico è d’accordo sulla chiusura della ferriera

    bisogna vedere cosa fanno per i cittadini che li hanno eletti, il nulla, come sempre

  4. sindelar ha detto:

    Vedrete che tutti i prossimi candidati sindaco ve la chiuderanno ( a parole ). Ma il giorno dopo le elezioni?
    Chiamate Marchionne, lui le fabbriche sa come si chiudono.

  5. Paolo Geri ha detto:

    PRIMA mi si spiega dove andranno a lavorare i 500 operaidella Ferriera (e i quasi mille dell’indotto) e solo POI accetto di parlare di chiusura. Che cosa è cambiato dal 1996 quando tutta la città è scesa in piazza per difendere la Ferriera ? E’ cambiato l’ inquinamento o è cambiato il clima politico di Trieste ?

  6. Antonio ha detto:

    Sinceramente penso che non si possano tutelare 500-600 famiglie minacciate da una possibile disoccupazione quando in ballo c’è la vita di 200.000 persone, prima la vita, poi il lavoro. Io la penso così!

  7. Mauro Franza ha detto:

    Chiudiamo la ferriera, però:
    – i prezzi delle case della zona devono rimanere come sono oggi. Tra i vari promotori ci sono alcuni furbi che hanno acquistato casa a prezzo basso a causa della presenza della ferriera e potrebbero guadagnare il 200% in caso di chiusura dello stabilimento.
    – non voglio sentire nessuno che si lamenta perché a Trieste non si trova lavoro. Vi ricordo che oltre agli addetti della ferriera stessa, c’è anche un discreto indotto.

    Strana città Trieste, da una parte si occupa e si protesta a causa dell’inquinamento, dall’altra si fa di tutto per aumentarlo.

  8. brio zona (blog) ha detto:

    ma si, smerdiamo il mondo, muoriamo di tumore, distruggiamo tutto, in nome dei nostri miserabii posti di lavoro che ci garantiscono il telefonino di ultimo modello, la TV e una vacanza all’anno in qualche resort costruito cementificando qualche incantevole costa…

  9. Mauro Franza ha detto:

    Antonio, 200000? Cala, cala.

  10. Mauro Franza ha detto:

    brio zona

    Tu non hai il telefonino? E la TV? Non vai in vacanza? Dove vivi? In una caverna? E l’orso che ci abitava prima? O su una palafitta, costruita tagliando preziosi alberi?

  11. charlyrey6 ha detto:

    Il problema operai è un problema che ha prodotto la gestione Lucchini-Servestal non ottemperando le promesse fatte per ottenere l’Autorizzazione Integrata Ambientale. A Trieste non c’è lavoro e questo lo si è sempre saputo ma non possono continuare ad emettere sostanze altamente nocive a discapito della salute sia dei lavoratori sia degli abitanti.
    Ricordo che a Trieste hanno chiuso diverse fabbriche nell’arco di diversi lustri:la Bloch (calzificio)per ben due volte,la Stoch ha ridimensionato il proprio personale mandandolo in pensionamento anticipato o licenziandolo, la Vetrobel, il Pastificio Triestino, la Wooltech,l’ F.T.A. per non parlare nel 1999 della SITIP con 360 dipendenti che in buona parte comprendevano mariti e mogli o ragazze con solo quel reddito e con figli a carico,senza parlare di tutte quelle persone che hanno perso il lavoro nei centri commerciali e nelle cooperative portuali. Quindi continuo a dire che avevano 6 anni per tirarsi su le maniche, pensare ed agire in modo congruo alla situazione e la proprietà investire sulla manutenzione invece di specularci solo sopra! I servolani non volevano la chiusura della Ferriera ma volevano invece tutelarla. Con l’arrivo ulteriore del Sig. Servestal la situazione è peggiorata notevolmente (si possono trovare i dati tranquillamente in internet e anche la recente sentenza per 240 sforamenti)anche se con Lucchini dal 1995 l’inquinamento era aumentato a causa del riavvio dell’attività ridotta nel 1991. Sia di sinistra o di destra non importa hanno fatto entrambi promesse non mantenute e noi servolani siamo costretti a vivere sempre più spesso con le finestre chiuse per ricaduta di polveri o esalazioni al gusto di idrocarburi con conseguenti problemi di salute. Visto che l’Italia e i nostri politici cittadini e regionali non ci ascoltano speriamo nella Comissione Europea (inchiesta già aperta) per tutelare il diritto alla salute e alla vita !
    PS: 28 febbraio 2010 situazione occupazionale (dati Lucchini-Servestal)- 490 alle dipendenze della ferriera e 400 dell’indotto nel 2009(200 della Sertubi e da quello che so dall’associazione NOSMOG è stata venduta recentemente ad una proprietà indiana per il 92% del suo capitale.)

  12. sindelar ha detto:

    Io preferirei morire di fame che morire avvelenato. Ma è una mia opinione ed una scelta che non vorrei mai essere costretto a fare.

  13. charlyrey6 ha detto:

    Anch’io preferirei fare lo stesso! Ma ci obbligano a morire o ammalarci in altro modo e senza dover scegliere!

  14. matteo ha detto:

    il problema operai li risolvono facendo il parco del mare e il rigassificatore

  15. charlyrey6 ha detto:

    ti sei dimenticato della piattaforma logistica del molo VIII!

  16. massimiliano ha detto:

    la ferriera va chiusa senza se e senza ma.
    riconversione è la parola che deve riguardare i lavoratori che hanno pieno diritto di continuare a percepire uno stipendio, impiegati in altre mansioni e altrove (a questo ci DEVONO pensare Stato e Regione).
    Propongo di far riunire i sigg.ri Consiglieri comunali, magari allargando il tutto anche a Sindaco e Giunta, da qui alla chiusura, all’aperto in un’area prospicente la ferriera.
    In modo da vedere se:

    1 hanno voglia di dilungarsi in cazzate e diatribe da operetta come accade solitamente
    2 alla fine decidono qualcosa in merito alla chiusura

  17. charlyrey6 ha detto:

    visto il periodo una bellissima “vacanza alternativa” penso basterebbe!
    http://www.youtube.com/watch?v=5peOYC7fyvk

  18. verit ha detto:

    Miani » News Correnti » Page 1

    “Il re è nudo”.

    » Inviato da valmaura il 30 June, 2010 alle 2:29 pm

    E’ molto triste prendere costantemente atto di come o per complicità di interessi o per semplice incapacità professionale venga manipolata l’informazione a Trieste.

    Cominciamo dalla semplice cronaca dei fatti.

    Lunedì 28 giugno un centinaio di persone si sono radunate in piazza Unità davanti al Municipio, la “casa comune dei cittadini” per formale definizione, per manifestare contro la decennale inerzia delle istituzioni: Regione, Provincia e Comune in primis, che dovrebbero difendere e rappresentare gli interessi della comunità e non di un ristretto gruppo di affaristi che fa i soldi sulla pelle della gente.

    In contemporanea con la seduta del consiglio comunale (le minuscole sono di rigore per l’indecorosa lezione di diseducazione civica che la riunione ha rappresentato per oltre quattro ore) quaranta persone sono salite a riempire il settore riservato al pubblico nella sala consiliare.

    Hanno atteso quasi l’una di notte che il consiglio finisse i suoi lavori, un puro eufemismo la parola lavori, ed hanno chiesto di incontrare i capigruppo consiliari a fine seduta. Il presidente del consiglio, e qui mettiamo pure le iniziali del cognome minuscole, pacor, non ha promesso nulla perché nulla le persone gli avevano richiesto.

    L’incontro si è tenuto con una decina di consiglieri comunali tra cui cinque dei tredici capigruppo (infatti in comune per quaranta consiglieri i gruppi sono “solo” tredici) ed alla fine dello stesso è stato annunciato che vista l’assoluta insoddisfazione per il comportamento di una amministrazione comunale che non è in grado nemmeno di rispettare gli impegni e le mozioni votate sulla drammatica emergenza dell’inquinamento Ferriera-Sertubi, da quel momento i cittadini avrebbero trasformato l’aula del consiglio comunale in sede di Assemblea permanente aperta a tutti: cittadini, politici, sindacalisti, imprenditori, istituzioni e stampa. Questo per arrivare finalmente ad un confronto sempre rifuggito che dopo dieci anni di chiacchiere, promesse non mantenute, palesi violazioni di legge (come la voluta mancanza di un Piano d’Azione Comunale – PAC sull’inquinamento industriale pur obbligatorio per legge dal 2005) dove tutti si assumessero finalmente le proprie responsabilità anche a fronte di una Conferenza dei Servizi aperta dopo due anni di complici insabbiamenti regionali e che si sta rivelando una farsa ad ennesimo favore della russa Severstal.

    Dopo un’ora, in cui è stato steso sulla facciata del Municipio il grande striscione “Chiudere subito la Ferriera per aprire Trieste al futuro” si è deciso che sopra a trascorrere la note nell’aula consiliare rimanessero dodici persone, che alle 11e 30 di martedì si tenesse nell’aula una Conferenza Stampa aperta a tutti e che alle 15 e 30 sempre nella sede del consiglio comunale si promuovesse una assemblea pubblica, per poi chiudere con la manifestazione programmata per le 18 e 30 in piazza Unità. Per inciso in quasi venti ore di esposizione sono state migliaia e migliaia le persone che hanno letto lo striscione e centinaia lo hanno fotografato.

    Alle 8 e 20 della mattina un tenente della polizia municipale, marino casali (sempre in minuscolo e ci mancherebbe), si è presentato nell’aula del consiglio ed ha comunicato che era stato emesso “l’ordine” che nessuno potesse salire, che chi fosse uscito, dei dodici presenti, anche solo per recarsi al vicino bagno per un bisogno fisiologico sarebbe stato impedito dal rientrare ed ha ordinato a quattro vigili urbani di presidiare le due uscite dell’aula. Alla richiesta, ai sensi dei quattro decreti Bassanini, la legge sulla totale trasparenza degli atti della pubblica amministrazione, e poi a quella legge che disciplina “l’immediato accesso agli atti”, di ricevere comunicazione scritta del medesimo “ordine”, l’ufficiale in questione si rifiutava anche solo di riferire tale legittima istanza ai superiori e se ne andava commentando “che figurarsi non eravamo nemmeno dipendenti comunali”. Ed in questo aveva perfettamente ragione perché in quanto cittadini eravamo i proprietari del Comune ed i datori di lavoro che contribuivano a pagare anche il suo stipendio.

    Dopo due ore la porta riservata all’ingresso del pubblico veniva inchiodata e tre vigili venivano piantonati sotto le finestre del consiglio comunale per impedire che dalla piazza venisse fornita anche della semplice acqua ai dodici cittadini presenti in consiglio.

    Decine di persone che, in normale orario d’ufficio, volevano salire per parlare anche con i parenti che erano nell’aula venivano respinti ed impediti nel farlo.

    Alle ore 11 e 30 stesso divieto scattava nei confronti dei giornalisti, cameramen e fotografi, intervenuti per la Conferenza Stampa. Che si è svolta poi in modo del tutto originale con Maurizio Fogar che colloquiava attraverso un megafono dal balcone del Municipio con la stampa e il centinaio di persone che stazionavano in piazza venti metri più sotto.

    Da segnalare che la polizia invitata a presentarsi nell’aula del consiglio per raccogliere la denuncia sulla flagranza di reato della legge sulla trasparenza degli atti, persistendo il rifiuto dell’amministrazione comunale di fornire copia sull’ordine di blocco di una struttura pubblica in orario d’apertura, dopo una fugace apparizione di due suoi agenti, si è rifiutata di risalire invitando chi volesse firmarla a scendere in strada per farlo, ben sapendo pertanto che così gli sarebbe stato impedito il riaccesso. Questo è fatto grave ed a nostro avviso omissorio dell’obbligo di accertare se in corso esisteva il compimento di un reato.

    E getta una ulteriore pesante ombra sul comportamento delle forze dell’ordine ed anche della magistratura inquirente a Trieste negli ultimi dieci anni su tutta la vicenda Ferriera.

    Finita questa impedita conferenza stampa, e fino ad ora non abbiamo sentito voce alcuna levarsi dai giornalisti tramite l’ordine o dai direttori delle testate coinvolte, a difesa del diritto all’informazione, al “bavaglio” imposto in sede locale, è avvenuto una cosa che se non fosse ben rappresentativa di una concezione fascista da repubblichetta sudamericana apparirebbe di una comicità irresistibile.

    Il rastrellamento dei cestini.

    Sette vigili guidati sempre dal tenente di cui sopra sono entrati nell’aula del consiglio accompagnati dal “fotografo comunale”, complimenti che non sapevamo ne esistesse uno e se si non ne capiamo il senso ed il costo. Ed è cominciata la ricerca dei vigili, a carponi sotto i banchi del consiglio, e la raccolta dei trenta cestini delle immondizie presenti in sala. Questi venivano posti, ironia quanto mai azzeccata sulla poltrona del presidente del consiglio comunale, ed i sacchetti neri estratti, illuminati con una torcia dal solerte tenente e fotografati all’interno appunto dal “fotografo comunale”. Le immondizie dei consiglieri fotografate una ad una venivano poi sequestrate assieme ai cestini e portate fuori dall’aula, lasciata per la verità in condizioni assai sporche dai politici eletti dal popolo, mozziconi di sigarette e di sigari, cartacce et similia sparsi abbondantemente per terra e sui balconi.

    Una cosa umiliante per i sette vigili costretti a trasformarsi in “mondezzari”, chissà cosa ne penseranno i solerti sindacati di categoria, per una operazione durata una quindicina di minuti e da noi ripresa integralmente con le videocamere. Il filmato sarà visibile su internet e per rispetto dei sette vigili le cui espressioni nell’eseguire questo importante compito di tutela della legalità municipale per cui hanno ricevuto in dotazione pure le pistole, erano oltremodo eloquenti, oscureremo i loro visi, di tutti s’intende meno del tenente e del “fotografo comunale” che alle immagini riteniamo sia abituato.

    L’operazione cestino abbiamo intuito sia scattata per prevenire l’eventuale uso dei neri sacchetti per ospitare la pipì umana vista l’inibizione ed il divieto a ricorrere al cesso istituzionale. Che forse forse in questo si ravvisi un’ipotesi di reato, con l’aggravante pubblica, tipo la violenza privata?

    Il quarto errore commesso in quattro ore dal solerte direttore-segretario generale del comune che si è così guadagnato la possibilità di ritornare ad occuparsi di cose legali, dopo il processo in corso sulle mense comunali nel quale compare nelle vesti di imputato, assieme all’amato da lui sindaco, ed auguri sinceri dall’uscirne assolto, è stato quello di inviare un “ispettore giudiziario” della polizia municipale per richiedere le generalità e nominativi di eventuali avvocati di fiducia ai cittadini presenti nell’aula consiliare, così giusto per metterli di buon umore e tenerli su di morale. Atto del tutto inutilmente improprio perché il comune era in possesso delle carte d’identità di tutti i cittadini saliti la sera prima per assistere alla seduta consiliare, come prevede infatti il regolamento comunale, depositate nella portineria all’ingresso principale.

    Impedita così anche l’assemblea aperta delle 15 e 30 per negato accesso dei partecipanti, alle 18 e 45, come preventivato e scritto, ma i rappresentanti politici leggono solo le cose che parlano di loro, i cittadini sono scesi in piazza Unità per partecipare alla manifestazione conclusiva con circa altre duecento persone intervenute.

    Questa nei fatti la cronaca.

    Ora alcune brevi considerazioni a partire dalla constatazione che questa iniziativa ha segnato la fine, come accadde in quella stessa aula in occasione della pubblica e plateale ma sempre civile contestazione dei falliti “Venerdì per l’Ambiente” per l’amministrazione Illy, di questa sgangherata, rissosa da asilo, prepotente ed arrogante amministrazione Dipiazza-Camber.

    Come si usa dire l’iniziativa promossa dal Circolo Miani, Servola Respira, La Tua Muggia e dal Coordinamento dei Comitati di Quartiere ha messo “a nudo il re”, ha cioè dimostrato come tutte le promesse, gli impegni assunti a piene chiacchiere in questi quasi dieci anni, fossero solo “balle spaziali” e che quando dalle parole si doveva passare ai fatti l’unica risposta che questa classe politica sapeva dare era l’odioso ricatto imposto alle persone di dover coercitivamente scegliere tra il farsi del male fisicamente, impedendosi persino di pisciare in un cesso, o il dover rinunciare ai propri ideali, alla coscienza di cittadini che si battono a tutela della salute e della vita di questa nostra comunità.

    Ha clamorosamente fallito anche una opposizione che fatta salva la generosa presenza di due consiglieri, e siamo orgogliosi di scriverne qui i nomi: Alfredo Racovelli e Roberto Decarli, ha dimostrato la sua totale inconsistenza ed incapacità politica e financo umana. Il cosiddetto capogruppo del PD omero (iniziale rigorosamente minuscola) è perfino giunto la sera prima ad avvertire pubblicamente il pacor dell’intenzione dei cittadini di “occupare” di lì a poco il consiglio comunale. Insomma come si diceva all’asilo: ha fatto la spia.

    Quei quaranta cittadini che hanno assistito la sera e notte di lunedì al consiglio comunale sono ampiamente rappresentativi di una estesa parte della nostra popolazione, che come i politici ben sanno condivide appieno ideali, obbiettivi e battaglie che essi rappresentano. In questi due giorni questa classe politica ha dimostrato per sempre agli occhi della gente di che pasta è fatta e che per garantire qualche speranza alla sopravvivenza futura di Trieste deve essere mandata a casa da subito, ovvero a partire dalle prossime elezioni amministrative del maggio 2011.

    Ai cittadini che chiedevano partecipazione, confronto, in una parola sola: esercizio della democrazia, hanno risposto con la violenza, psicologica e fisica, con il diniego e l’indifferenza.

    Questi cittadini rappresentavano problemi rilevanti, anzi i più importanti ora per Trieste, la tutela della salute, una dignitosa qualità della vita, la difesa di un lavoro sicuro non sfruttato dagli affari di pochi padroni, la prospettiva di un futuro accettabile per le nostre terre. Insomma rappresentavano la vita, al contrario invece di quei consiglieri comunali, quasi tutti, di questi partiti che oggi a Trieste rappresentano solo i loro interessi di bottega e sono i becchini di ogni speranza.

    Anche l’informazione, quasi tutta, a Trieste ha perso l’ennesima occasione per essere al servizio dei cittadini e non dei padroni partitici e di esercitare con un minimo di professionalità quel mestiere che si chiama giornalismo.

  19. Riccardo Laterza ha detto:

    Leggendo il commento 19 (Verit), mi sembra di capire che anche Bora.La sia inclusa tra le testate che fanno disinformazione sul tema Ferriera. Tanto per fugare ogni dubbio, ribadisco – come già sottolineato nell’articolo – che stasera verrà pubblicata l’intervista a Maurizio Fogar, realizzata ieri sera quando il Consiglio Comunale era ancora occupato.

  20. charlyrey6 ha detto:

    condivido con ciò che è sritto per la totale mancanza dell’informazione sul territorio sia delle problematiche della ferriera-sertubi che di altre riguardanti inquinamento e salute. Quelle poche che vengono divulgate sono a volte distorte o solo mezze verità. Si sa che l’informazione è imbavagliata dalla politica e se si vuole che la cittadinanza ne venga a conoscenza talvolta è buona cosa agire in modo diverso. Sappiamo entrambi che le istituzioni stanno tirando la corda per altri motivi di interesse economico. Hanno dimostrato che comunque si può agire o reagire, come vuoi, in modo alternativo.
    Mi dispiace di ciò che hanno dovuto subire moralmente e fisicamente ma son sicuro che anche questo farà parlare. Le istituzioni si devono rendere conto che stiamo vivendo una situazione non civile e che non si può andare avanti di tavoli e tavolini ma devono prendere finalmente consapevolezza degli impegni presi con i cittadini servolani e non solo. Siamo stufi di prese in giro e aspettare, aspettare e aspettare nella speranza di non ammalarci.

  21. enrico maria milic ha detto:

    @ charlyrey6

    se vuoi fare informazione alternativa questa si può fare anche nei commenti di un sito. l’informazione però è credibile solo se viene firmata da un nome e cognome.

    aggiungo dicendo che non mancano le possibilità di fare informazione alternativa in questa città, basta volerlo. bora.la è uno di questi canali che MI PARE sia decisamente a disposizione di tutti, anche di quelli che ce l’hanno con noi

  22. charlyrey6 ha detto:

    @ enrico maria milic

    Stavo semplicemente affermando che i quotidiani in circolazione, che dovrebbero essere ad uso più comune che internet non sempre riportano le cose come stanno soprattutto su certi argomenti e non ho mai negato che l’informazione tramite internet sia nascosta o modificata anzi se ci scrivo anch’io sopra è solo perchè si viene a conoscenza di certe notizie che altri non pubblicano.Se mi sono spiegato male me ne scuso.

  23. jacum ha detto:

    “In questi due giorni questa classe politica ha dimostrato per sempre agli occhi della gente di che pasta è fatta e che per garantire qualche speranza alla sopravvivenza futura di Trieste deve essere mandata a casa da subito, ovvero a partire dalle prossime elezioni amministrative del maggio 2011.”

    NO SE POL PIÙ DE LORI!
    MANDEMOLI DEFINITIVAMENTE A CAXA!
    Riciolemose Tieste indrio, no la se riconosi quasi più, xe solo rimasto un flebile ricordo.

  24. CRISTINA ha detto:

    Ragazzi..io che li ho visti vi posso tranquillamente dire che sono tutti, ma dico tutti! “passivi” e “attivi” di una situazione “sommersa” che stiamo schifosamente subendo e subiremo sicuramente..purtroppo..ancora almeno per un anno..dopodichè scatterà la vera resa dei conti! E lì, sì che si conteranno i morti…

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