28 Giugno 2010

Bandelli: “Su Piano Regolatore e Parco del Mare tanta confusione. Potevo tenermi la poltrona, mi sono dimesso”

Franco Bandelli (foto tratta dal sito unaltratrieste.it)

“Sul Piano regolatore c’è tanta confusione e tanti sono i punti oscuri, mentre il Parco del Mare si può fare solo in Campo Marzio. Piuttosto che costruire, bisogna ristrutturare l’esistente. Non sono stato cacciato, mi sono dimesso perché il progetto per la città ormai era solo la costruzione del rigassificatore e poco altro”. Sono alcune delle battute dell’intervista che Franco Bandelli, ex assessore e presidente di un’Altra Trieste, ha rilasciato a Bora.La.
Ci spieghi la vostra posizione sul Piano Regolatore.

Noi siamo contrari a questo Piano, a meno che non venga cambiato radicalmente. I punti cardine sono sei, e li elenco rapidamente: l’area di Campo Marzio, i parcheggi del quadrivio di Opicina e l’annessa zona residenziale, l’area del Villaggio del Fanciullo e l’area golf di Padriciano, la zona del Rio Martesin – su cui ritornerò dopo –, la Costiera (dove il PRG permette aumenti delle cubature fino al 30%), e infine il Parco del Mare. Su quest’ultimo punto recentemente siamo arrivati alle comiche: dopo convocazioni straordinarie della Giunta comunale, studi tecnici dell’assessore Ravidà, ed una telenovela annuale sul sito prescelto, il progetto viene prima cassato, poi resuscitato e immediatamente risotterrato dall’assessore Savino, e oggi l’ultima beffa. Il PRG riporta infatti il Parco del Mare sul sedime dell’ex piscina Bianchi.

Chiedo dunque una forte presa di posizione del presidente della Camera di Commercio Paoletti, perché l’unica area idonea per il Parco del Mare è il mercato ortofrutticolo, che a sua volta non deve essere spostato alle Noghere – un’operazione che richiederebbe decenni –. La soluzione alternativa ce l’ha Paoletti nel cassetto, e non sarò certo io a bruciargliela.

Torniamo alla questione del Rio Martesin.

Be’, c’è poco da dire. Su questa vicenda è insorto un intero rione. L’area è stata identificata come edificabile dal vecchio PRG, peraltro con una cubatura elevata (2,5 m3 per m2). Una scelta assurda, visto che in quella zona mancano le strutture di urbanizzazione più banali, a partire dalla strada che verrebbe costruita interrando ulteriormente il torrente. Questa è un’operazione edilizia che scontenta tutti, e che ai danni ambientali aggiunge ulteriori disagi dal punto di vista della viabilità, in un rione come Roiano che è già saturo.

Il problema però sembra più ampio, visto che da un lato la città è in costante calo demografico, e dall’altro la lista d’attesa per le case popolari è lunghissima…

Ma anche senza guardare la lista per le case Ater, ci sono moltissime giovani coppie, per esempio, che non si potrebbero comprare case di nuova edificazione. Per questo la sfida del futuro è recuperare il patrimonio edilizio esistente: una scelta che dà lavoro all’indotto e viene incontro alle esigenze dei cittadini. Accanto alla ristrutturazione degli edifici in stato di abbandono è necessario promuovere piani di edilizia convenzionata. Presumo che a Trieste la percentuale di alloggi sfitti raggiunga livelli altissimi.

Molti sostengono che queste ed altre critiche all’attuale Amministrazione comunale siano sorte solo dopo che è stato ‘estromesso’ dalla Giunta. Come risponde?

Io ho fatto l’Assessore per la Giunta Dipiazza credendo in un progetto. Quando mi sono reso conto che il progetto originario si era ridotto al rigassificatore e a poco altro, mi sono dimesso. In tre anni e mezzo da Assessore ai Lavori Pubblici – specifico, ai Lavori pubblici e non all’Urbanistica – l’unica delibera relativa al PRG che è passata per i miei uffici sono state le linee guida del Piano, che all’epoca mi sembravano positive e condivise dalle categorie, ma anche dagli stessi ambientalisti. Un mese ed un anno dopo, il documento finale è confuso e non condivisibile.

Specifico che ho dato le dimissioni, non sono stato cacciato. Potevo anche tenermi stretta la poltrona e fare l’Assessore ai francobolli, come mi era stato prospettato. Ma ho scelto un’altra strada.

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17 commenti a Bandelli: “Su Piano Regolatore e Parco del Mare tanta confusione. Potevo tenermi la poltrona, mi sono dimesso”

  1. Dario Predonzan ha detto:

    Sono passati quasi tre anni e la memoria può mostrare qualche lacuna. Accade all”ex assessore Bandelli, al quale “sembra” che le linee guida del piano regolatore di Trieste siano state condivise dalle “categorie” (quali?) e anche dagli ambientalisti. Ricordo un’accesa riunione pubblica, convocata dai gruppi consiliari di maggioranza, in cui le categorie (costruttori, artigiani, architetti, ecc.) si scagliarono aspramente contro la bozza di delibera con le direttive (così si chiamano, non linee guida) del nuovo piano regolatore, paventando la “paralisi” della città.
    Anche gli ambientalisi presenti – WWF e Italia Nostra – formularono molte critiche, ma per ragioni diametralmente opposte. Unica voce “ambientalista” favoevole, quella di Ambiente e/è Vita (associazione peraltro, allora, di stretta obbedianza AN, il partito di Bandelli).
    Divulgammo anche un comunicato, che riassumeva le nostre richieste di modifica/integrazione della delibera (già inviate in precedenza ai competenti organi comunali): lo riproduco di seguito a titolo di pro-memoria.

    “WWF Italia Nostra
    Trieste, 9 luglio 2007

    Variante piano regolatore Trieste. WWF e Italia Nostra: ”La delibera di direttive della Giunta comunale
    ha bisogno di sostanziose integrazioni per essere efficace.”
    (sintesi della conferenza stampa di lunedì 9 luglio 2007)

    Per avere un senso e non ridursi ad un’operazione di facciata, la delibera con le direttive per la variante del piano regolatore di Trieste, approvata lo scorso 21 giugno dalla Giunta comunale, va modificata e integrata.
    La delibera era stata annunciata, con un certo trionfalismo, dall’assessore all’urbanistica, Bucci, nel corso dell’assemblea organizzata lo stesso 21 giugno al cinema “Ariston” da WWF e Italia Nostra insieme a 13 comitati di cittadini attivi su problematiche attinenti l’urbanistica.
    Dopo anni di immobilismo dell’urbanistica e di attivismo della speculazione edilizia, la delibera ha il merito di riavviare il percorso di revisione del piano regolatore vigente – hanno osservato Italia Nostra e WWF nella conferenza stampa tenutasi oggi – ma non esibisce un’idea di città, è assai debole in termini di efficacia, e non affronta i veri nodi dell’attuale piano, approvato nel 1997 e fortemente voluto dall’allora sindaco Illy “per rilanciare l’edilizia”.
    Si tratta di un piano che ha promosso soprattutto la “villettizzazione” della fascia costiera (dove sono state previste ben 14 zone di espansione residenziale, più ulteriore edificazione “turistica” e per altre funzioni) e del Carso, ma anche massicci interventi speculativi in aree prossime al centro storico e della periferia.
    Nel frattempo, sono state del tutto ignorate le esigenze degli strati più deboli della popolazione, come dimostrano le circa 5 mila domande di alloggi presentate all’ATER, che non si sa come soddisfare.
    Un piano, insomma, su misura per gli interessi della speculazione immobiliare, che ha provocato l’inevitabile reazione dei cittadini. Se all’epoca dell’approvazione, l’unica vera opposizione al misfatto urbanistico fu quella delle associazioni ambientaliste, infatti, ora sono numerosi ed agguerriti i comitati di cittadini che si attivano per chiedere la revisione di quelle scelte scellerate. Una petizione per la revisione del piano regolatore, promossa da WWF e Italia Nostra e appoggiata dai comitati, ha infatti già raccolto oltre 3 mila firme di sostegno.
    Per salvare ciò che è rimasto e avviare una serie revisione della politica urbanistica, occorrono però progetti pianificatori chiari negli obiettivi e coerenti nelle norme
    Dopo anni di scempi, gli obiettivi devono essere la tutela del paesaggio e dell’ ambiente (naturale e storico) della città, per favorirne il decollo turistico e per innalzare la qualità della vita dei suoi abitanti, l’attenzione alle funzioni pregiate che essa ospita, legate allo studio e alla ricerca, la garanzia delle fasce deboli della popolazione e non più dell’edilizia di lusso
    Di conseguenza vanno previste esplicitamente: la revisione del dimensionamento del piano (calcolato per 270 mila residenti – in realtà molti di più – laddove gli abitanti oggi sono circa 208 mila e tendono a diminuire ancora), e la salvaguardia rigorosa delle aree di pregio paesaggistico e naturalistico (specie sulla fascia costiera e sull’altopiano carsico), il che comporta la necessità di cancellare previsioni del tutto incompatibili quali ad esempio le espansioni residenziali a Barcola e Grignano, il centro commerciale di Basovizza, le zone “turistiche” sulla Napoleonica, ecc.
    Vanno inoltre eliminate le previsioni che consentono di “intasare” con elevatissime densità edilizie aree già sature (ad es. Campo Marzio), quelle che permettono di costruire in aree prive di viabilità adeguata, quelle che prevedono nuove strade in zone del tutto incongrue, ecc.
    WWF e Italia Nostra insistono poi sulla necessità di prevedere l’obbligo di piani particolareggiati di iniziativa pubblica per le aree di maggior pregio e delicatezza della città (le Rive, innanzitutto), per sottrarle al rischio di uno “spezzatino urbanistico” che rischia di snaturale completamente.
    Fondamentale, ancora, sottrarre le molte aree dismesse o di prossima dismissione (caserme di via Rossetti, area della Fiera, area del “Burlo”, ecc.) alle mire della speculazione immobiliare, destinandole prioritariamente alla rilocalizzazione di istituzioni scientifiche, di ricerca e scolastiche oggi irrazionalmente sparpagliate sul territorio e all’edilizia sovvenzionata (ATER) .
    Infine, è indispensabile che le direttive per la variante prevedano adeguate norme di salvaguardia, onde evitare di “chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati”, cioè per impedire l’attuazione di interventi edilizi in contrasto con le direttive stesse.
    Il documento degli ambientalisti è stato mandato al sindaco Dipiazza, all’assessore Bucci e a tutti consiglieri comunali, nonché ai presidenti delle circoscrizioni.”

    Poi la delibera approdò in Consiglio comunale per l’approvazione finale. Successe che i costruttori fecero presenziare ai lavori – tra il pubblico – un nutrita rappresentanza di operai edili (a titolo di pressione psicologica sui consiglieri), mentre gli ordini professionali avevano inviato a Giunta e Consiglio accorate note di protesta/lamentazione.
    Finì che la delibera fu approvata con ulteriori sostanziali “annacquamenti” e senza accogliere alcuna delle modifiche migliorative proposte dagli ambientalisti.

    Non si può perciò dire che questi ultimi l’abbiano in alcun modo condivisa.
    Nè si può pensare che le criticità del piano si riducano ai soli sei punti indicati da Bandelli.

  2. matteo ha detto:

    secondo me il piano regolatore non è valido e puo essere invalidato andando al tar

    una su tutte il sindaco non poteva comprare il terreno del comune e rivenderlo per poi cambiare la qualificazione urbanistica

    il codice civile vieta che lo compri, poi non so se sia possibile cambiare qualificazione urbanistica

    cmq per i cittadini non hanno fatto nulla

  3. marits ha detto:

    “Nè si può pensare che le criticità del piano si riducano ai soli sei punti indicati da Bandelli.”
    Credo che siano sei episodi chiave ma non gli unici ai quali si è riferito Bandelli in questa intervista…nell’assemblea pubblica di ieri è stato detto anche questo Dario…

  4. Dario Predonzan ha detto:

    Nell’intervista a bora.la, e nel resoconto dell’assemblea fatto dal PICCOLO, Bandelli cita solo questi sei punti critici del PRG. Se poi ce ne sono degli altri, sarebbe il caso di elencarli.

  5. arlon ha detto:

    “l’unica area idonea per il Parco del Mare è il mercato ortofrutticolo, che a sua volta non deve essere spostato alle Noghere – un’operazione che richiederebbe decenni”

    Aree idonee ghe ne xe almeno 3, ma questa xe sicuramente la più logica, per mi.
    No capisso però perchè per spostar un mercato ghe volessi decenni??? ANCORA?

  6. giorgio ha detto:

    iero presente..xe vero quel che ga dito marits in merito – e poi savemo che el quotidiano locale non xe sta gran fonte affidabile 🙂 :-)…comunque Dario, la podeva venir anche lei e dir ste robe là alla platea visto che più de qualchedun xe intervenù alla fine, no?

  7. Dario Predonzan ha detto:

    Ero impegnato in un altro dibattito, sul Corridoio 5, che si teneva nello stesso orario (come si legge anche dal PICCOLO di oggi).
    Ma perchè nessuno racconta quali sono le altre criticità del PRG secondo Bandelli (il quale non ne fa cenno neppure nell’intervista a bora.la riportata qui sopra)?

  8. giorgio ha detto:

    ma perchè devo dirtelo mi piuttosto che un altro? mi non son Bandelli, se el leggi el sito el risponderà lui casomai..ma non vedo perchè altri devi risponder per lui..non me par una sgaiada..

  9. matteo ha detto:

    le dico io

    tar geologi

    vas

    villaggio del fanciullo

    e

    ultima il terreno che il sindaco si è comprato e ha rivenduto, inoltre questo terreno sembra che ha cambiato qualificazione urbanistica

    come criticita a annullare il piano basta gia il tar dei geologi, la sentenza ha dato ragione al ordine dei geologi e ha annullato la delibera che dava la relazione geologica al universita senza bando pubblico, inoltre il geologo aveva limitata esperienza e non era iscritto al ordine
    http://www.ambientediritto.it/sentenze/2009/TAR/Tar_Friuli_Venezia_Giulia_2009_n.293.htm

    cmq la criticita sta nel fatto di non aver avvertito la gente che si cambiava e andar incontro a queste persone che vuoi per una o per altra non hanno edificato nulla

  10. matteo ha detto:

    quindi se la delibera è stata annullata anche la relazione geologica non vale e senza relazione geologica il piano non è completo?

  11. Dario Predonzan ha detto:

    Attendiamo che Bandelli trovi il tempo di chiarire le altre criticità del PRG. Però non capisco, allora, perchè il sig. Giorgio & co si siano sentiti in dovere di replicare alle mie puntualizzazioni: non era più logico aspettare che lo facesse, magari, Bandelli in persona?

  12. matteo ha detto:

    e sulle mie perplessita?

  13. Franco Bandelli ha detto:

    Egr.Sig.Predonzan,
    mi scuso in primis per l’errore commesso nel definire le “linee guida” direttive, cosa che é evidente può turbare solo un maestro dalla penna rossa come Lei.
    Pare abbastanza incredibile questa levata di scudi nei miei confronti, anche perché so bene che Lei si considera, e lo si evince dal Suo scritto, l’unico vero ambientalista dell’universo mondo. Mi scuso perciò, per non aver ricordato che in quella famosa riunione, Lei non fu entusiasta delle direttive. Parimenti, mi permetta però di osservare – forse avrò visto un altro film – ma al di là di un problema nato con i geologi e alcune perpelessità dei costruttori, non ci fu proprio una rivoluzione al momento della presentazioone delle direttive.
    Ciò detto, mi sembrava , la mia, una posizione onesta e rispettosa nei confornti di chi mi ascoltava, non negando nulla del mio trascorso di Assessore ai Laovri pubblici né il mio primo approccio al Piano regolatore.
    Concludo mi permetta, con un’osservazione alla Sua ultima bacchettata: “non si risolve il tutto citando sei casi limite”.
    Gentile Predonzan, lo abbiamo spiegato in apertura del nostro incontro: il mio intervento – che é durato quasi un’ora – non sarebbe stato esaustivo di tutte le problematiche legate al piano regolatore. Per questa ragione abbiamo permesso ad altre persone di intervenire e dare il loro contributo, in un’assemblea aperta a tutti, dove non abbiamo avuto il piacere di incontrarLa, se non Lei, qualche Suo delegato.
    Rimaniamo sempre aperti comunque, verso tutte le problematiche dell’ambiente in maniera rispettosa, ma bandendo da sempre gli integralismi.

  14. Dario Predonzan ha detto:

    Eccellenza Bandelli,

    ma di quale integralismo mi sarei macchiato? Solo per aver puntualizzato la posizione del WWF e di Italia Nostra sul PRG e aver osato rilevare che i sei “punti cardine” (parole sue) da Lei elencati erano lungi dall’esaurire le criticità del piano, mi vedo messo nello stesso calderone di un Bin Laden o di un Ahmadinejad?
    Suvvia, non le pare di esagerare? Posso capire la foga polemica, ma insomma…
    Quanto alla storia di questo PRG, vedo che o si fa la “rivoluzione” oppure non si esiste (nella Sua memoria, almeno). Limitarsi, come abbiamo fatto e facciamo sempre, a rilevare civilmente ciò che secondo noi non va, e conseguentemente chiedere nei modi consueti – lettere, conferenze stampa ecc. – ai decisori (Giunte e Consigli comunali) di approtare i cambiamenti necessari, non basta.
    Lei infatti ricorda soltanto le proteste sguaiate di costruttori e altre categorie.
    E purtuttavia, siamo (almeno io sono) tacciati di integralismo. Quali altri epiteti ci saremmo attirati, allora, se avessimo fatto “la rivoluzione”?
    Quanto alla nostra mancata presenza alla Sua assemblea, come ho già scritto avevo un altro impegno concomitante e gli altri ambientalisti – immagino – avevano i loro.
    Del resto non ci era arrivato alcun invito e fare semplicemente da cornice ad un comizio non è molto interessante, per me e presumo anche per gli altri, che del resto sono tutti volontari (non ho perciò l’autorità di inviare “delegati”).
    Dopo di che, se intendesse davvero confrontarsi sul merito del PRG con le associazioni ambientaliste – come altri hanno già fatto – sa dove trovarci.

  15. Lorenzo Battista ha detto:

    Sig. Bandelli,
    perchè non ha partecipato all’assemblea pubblica di 23 cm contro la cementificazione di Rio Martesin se è così convinto delle sue idee? Ci sarebbe stato un bagno di folla ad accoglierla.
    Per la prima volta ieri ho assistito al consiglio comunale. E’ stato uno spettacolo indecoroso sotto molti punti di vista! Le posso assicurare che vedere dal vivo come viene gestita la nostra società mi conferma il perchè di tutti questi scempi che vedo nella mia città.

  16. matteo ha detto:

    oggi ho letto sul giornale che praticamente hanno bloccato il prg

    si, è una cosa politica ma il senso è che nessuno lo vuole e io spero che non passi

  17. Triestin - No se pol ha detto:

    Bloccato il prg per modo de dire, non credo che quella mozion possa cambiare l’attuale indirizzo del prg, e che di sicuro a fine luglio e agosto il teatrino continuerà ( mentre tanti saranno in vacanza… )

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