27 Giugno 2010

Il sindaco di Medea: “Facciamolo qui il concerto di Muti”

In forse l’incontro simbolico tra Giorgio Napolitano e i presidenti di Slovenia e Croazia. E interviene Alberto Bergamin, sindaco di Medea, che propone la scenografia dell’Ara pacis mundi di Medea per il concerto del 13 luglio diretto dal maestro Muti.

A scatenare il caso il quotidiano sloveno Delo. Secondo il giornale di Lubiana il presidente Türk non dovrebbe andare a Trieste perché in piazza Unità d’Italia non suoneranno l’inno sloveno. Inoltre il 13 luglio di 90 anni fa l’hotel Balkan di Trieste, sede del Narodni Dom, venne dato alle fiamme. Secondo la stampa slovena Lubiana avrebbe inoltrato al Quirinale la richiesta di organizzarvi una cerimonia. Ma Menia controbatte “Perché non vanno a Basovizza?”.

Giunge dunque da Medea la richiesta di ospitare il concerto. ”E’ triste constatare come, ancora nel giugno 2010 – rileva in una nota il sindaco Alberto Bergamin – le diplomazie di Italia, Slovenia e Croazia debbano lavorare piu’ per spegnere le polemiche e le opposte interpretazioni dei fatti del passato che per costruire e rafforzare percorsi di collaborazione e sviluppo comune”.

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42 commenti a Il sindaco di Medea: “Facciamolo qui il concerto di Muti”

  1. piero vis'ciada ha detto:

    – mi me par tuti fora de testa, anche questi che se proponi come alternativa (vedia anche honsell per udine) o quei che disi “ah te vol el balcan !? alora te porto anche ala foiba…”

    la roba iera chiara e definida come programma (punto). no te va ben !? …zzzi tuoi !

    voio dir… metemo l’organizazion (ravenna festival) metemo el maestro (muti) metemo la cità (trieste) metemo la bona volontà (inni nazionali, orchestra mista, brani misti)…
    invitemo i presidenti…

    la guera la gavemo persa e gavemo pagado ai sloveni con capodistria, isola, piran etc… (che i sloveni se li vedeva col canocial…)

    e ancora no basta…!? ma magneme el c.. !

    ma cossa credi bergamin che “sti qua” corerà de lu felici e contenti !? ma vara che xe tandui in giro….

  2. piero vis'ciada ha detto:

    ara pacis no ghe anderà ben: xe per latin e dentro ? quanti xe italiani ? e sloveni ? semo sicuri che xe pari ? po dirà josipovic che xe pochi croati, che per lui ghe xe tropa strada… e po comunque el turk el gireto del balcan nol se lo cava dala testa (quei del delo sennò lo speta a casa e ghe da per glava …con ratapalz !

    ma mi me domando…ogi iero a verteneglio, ieri a capodistria… senza elmetto e no go visto ne qua ne la cavai de frisia o sacheti de sabia… ma de cossa stemo parlando ?
    vien qua, scoltite sto concerto, ciapa fresco, feve do ridade e tornè casa contenti…

    ma no sarà che tuta sta manfrina xe per via che ai sloveni no ghe va che el presidente vadi fora de sera co un …croato !? col contenzioso che i ga in sospeso, mi me spuza…

  3. Eros ha detto:

    Gli sloveni andranno a Basovizza quando ameni a si inginocchierà davanti al Balkan e chiederà scusa a nome dell’Italia.

    Verognoso che non si suoni l’inno sloveno. Applausi al DELO

  4. piero vis'ciada ha detto:

    – ma coss te aplaudi ? ma chi te ga dito che no se sona l’inno sloven ? te lo ga leto sul “corrierino del pioniere sloven” del 1954… 🙂

    davanti al balkan -inveze dei “ameni”- me par che ga de rivar i dalmati (proprio in quei giorni) per dir la sua su i fati precedenti al rogo del balkan e anche proprio sula vicenda del balkan, se te ga piazer de andar a scoltar, magari te impari qualcossa de novo su le “tragiche vicende”…

    http://www.anvgd.it/index.php?option=com_content&task=view&id=9127&Itemid=111

  5. matteo ha detto:

    piero perche no te parli piutosto de questo

    http://www.iltuono.it/A2010/10-06-26.pdf

  6. piero vis'ciada ha detto:

    – !!?? matteo de cossa ? xe pien de argomenti ma no me par che ghe sia qualchidun attinente.

    te vol el mio parer sula (presunta) speculazion edilizia del sindaco ? el ga fato lui brusar el balkan per ricostruirlo e specular 🙂

  7. matteo ha detto:

    scherzemo scherzemo

  8. matteo ha detto:

    intanto come pol comprar se la legge lo vieta, e come el pol anche cambiar destinazion urbanistica?

    del balkan e dele foibe sinceramente me son stufa

  9. matteo ha detto:

    Art. 1471 Divieti speciali di comprare

    Codice civile – LIBRO QUARTO DELLE OBBLIGAZIONI – TITOLO III DEI SINGOLI CONTRATTI – CAPO I Della vendita – SEZIONE I Disposizioni generali –

    Non possono essere compratori nemmeno all’asta pubblica, né direttamente né per interposta persona:
    1) gli amministratori dei beni dello Stato, dei comuni, delle province o degli altri enti pubblici, rispetto ai beni affidati alla loro cura;
    2) gli ufficiali pubblici, rispetto ai beni che sono venduti per loro ministero;
    3) coloro che per legge o per atto della pubblica autorità amministrano beni altrui (320 e seguenti, 357 e seguenti, 424 e seguenti), rispetto ai beni medesimi;
    4) i mandatari (1703), rispetto ai beni che sono stati incaricati di vendere, salvo il disposto dell’art. 1395.
    Nei primi due casi l’acquisto è nullo (1421 e seguenti); negli altri è annullabile (1441 e seguenti).
    http://www.ricercagiuridica.com/codici/vis.php?num=1419

  10. viceversa ha detto:

    @ matteo: no se se stufa mai dele tragedie conficade nela nostra carne.. però xè tempo de far il primo passo, da una parte e da quel’altra. Altro che stufarse!! Ghe vol Umiltà (tanta), giustizia e apertura mental (tantissssssima)… tute robe che vedo tropo tropo tropo poco (tranne rari casi >> vedi Concordia et Pax)
    Saluti a tutti

  11. matteo ha detto:

    el tempo del primo passo il lo ga za fato tuti, co i andava in jugo a magnar, co i andava in dalmacija, co i andava a comprar carne, benzina e ciche, ora no ghe xe gnanche piu el confin e a nisun no ghe interesa

    i primi passi li ga fati la gente normale, manca come sempre la politica che se zoga per poder star a galla, sinceramente no ve se stufadi de queste contraposizioni politiche?

    e il risultato qual xe?

  12. Eros ha detto:

    Pierovisciada, quindi tu giustifichi l’incendio del Balkan?

  13. piero vis'ciada ha detto:

    – eros quindi tu giustifichi il 27 gennaio 1919 “giornata di sangue a Marburg” ?

    dai, che bel giogo… sparemo date e nomi a cazzovanvera

    Odilo Globocnik ! (dai toca a ti… ma movite che go de andar far spesa a Capodistria, me meto l’elmeto, passo la zona minata e i cavai de frisia e …torno subito…spero… forsi ogi no i bombarda)

  14. Luigi (veneziano) ha detto:

    Il “Delo” ha alzato un polverone inventandosi una falsa notizia, quella per cui non sarebbe stato suonato l’inno sloveno.

    La cosa è stata smentita direttamente da Muti, ma nel contempo lo stesso “Delo” aveva richiesto che si svolgesse una cerimonia di fronte al Narodni Dom.

    La cosa singolare è che pare che il presidente sloveno Turk abbia ceduto alle pressioni della stampa, chiedendo quindi di modificare il cerimoniale della manifestazione di Trieste.

    Fra l’altro, Turk ha già un interessante precedente legato sempre al quotidiano “Delo”: a gennaio del 2009 (prima del Giorno del Ricordo, quindi) aveva lasciato un’intervista nella quale accusava l’intera classe politica nazionale italiana – senza esclusioni né distinzioni – di “deficit etico sulle colpe del fascismo”.

    Le reazioni del governo e delle istituzioni italiane nell’immediato furono inesistenti, poi nel suo discorso in occasione del Giorno del Ricordo del 10 febbraio 2009, il Presidente Napolitano disse: “Come Presidente della Repubblica italiana, risorta in quanto Stato alla vita democratica anche grazie al coraggio e al sacrificio dei civili e dei militari che si impegnarono nella Resistenza fino alla vittoria finale sul nazifascismo, ritengo non abbiano alcuna ragion d’essere polemiche dall’esterno nei nostri confronti. Con gli Stati di nuova democrazia e indipendenza sorti ai confini dell’Italia vogliamo vivere in pace e in collaborazione nella prospettiva della più larga unità europea. Il Giorno del Ricordo voluto dal Parlamento ha corrisposto all’esigenza di un riconoscimento umano e istituzionale già per troppo tempo mancato e giustamente sollecitato. Esso non ha nulla a che vedere col revisionismo storico, col revanscismo e col nazionalismo. La memoria che coltiviamo innanzitutto è quella della dura esperienza del fascismo e delle responsabilità storiche del regime fascista, delle sue avventure di aggressione e di guerra. E non c’è espressione più alta di questa nostra consapevolezza, di quella che è segnata nell’articolo 11 della nostra Costituzione, là dov’è sancito il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli. Non dimentichiamo e cancelliamo nulla: nemmeno le sofferenze inflitte alla minoranza slovena negli anni del fascismo e della guerra”.

    In pratica, Napolitano – e con lui la Repubblica italiana – riconoscevano apertamente le colpe dello Stato italiano, e ripudiavano il fascismo.

    Queste frasi del Presidente della Repubblica dovrebbero essere ricordate da quei politici in servizio permanente effettivo che fanno continuamente di tutto per cercare di creare tensioni innaturali fra i due paesi confinanti. Lo stesso dicasi per i commentatori di ogni razza: dagli storici pan-sloveni come Pirjevec giù giù fino ai troll di infimo rango che si scatenano in newsgroup e blog.

    Il recente incidente relativo al concerto di Muti a me quindi pare artatamente creato da un quotidiano: il “Delo”.

    Riprendo ciò che ho detto: è singolare che il presidente della Repubblica slovena si faccia dettare la linea dai giornalisti del suo paese. Ma qui asem potrebbe spiegarci meglio come stanno le cose, e cosa rappresenti il “Delo” per l’informazione e la politica slovena.

    Luigi (veneziano)

  15. valium ha detto:

    Oggi é il 28 giugno. Qui si può trovare una lista di avvenimenti di cui oggi ricorre l’ anniversario.

    http://it.wikipedia.org/wiki/28_giugno

  16. piero vis'ciada ha detto:

    – la memoria condivisa ? eccola:
    http://it.wikipedia.org/wiki/File:Odilo_Globocnik.jpg

    Odilo Globocnik (Trieste, 21 aprile 1904 – Paternion, 31 maggio 1945) è stato un militare tedesco, di origine italiana e di lingua slovena.

    Dopo la caduta di Mussolini, Globocnik venne trasferito dal Governatorato Generale alla Zona d’Operazione del Litorale Adriatico, che dopo l’uscita dell’Italia dalla guerra, era stata occupata e inglobata alla Germania nel settembre 1943. Trasferitosi nella sua città natale, assunse l’incarico di Comandante superiore delle SS e della Polizia della zona operativa del Litorale Adriatico. Istituì il campo di sterminio della Risiera di San Sabba.

    Il suo compito principale consisteva nel combattere i partigiani, ma iniziò anche l’opera di persecuzione degli ebrei italiani.

    (nol xe abastanza triestin ? abastanza italian ? abastanza sloven ? e, domandina per l’aplaudito DELO… iera un caso isolato ?)

  17. ThaVampire ha detto:

    del resto fintanto che gavemo gente come menia no podemo pretender ‘ssai…

  18. piero vis'ciada ha detto:

    – l’occupatore “sloven” della città de Trieste:
    http://www.deathcamps.org/reinhard/pic/bigglobus3.jpg

    in quel periodo el sloveno Boris Pahor veniva arrestà dai nazisti del sloven Odilo su delazione de colaborazionisti sloveni.

    Turk vuol farse un giro a Trieste ? che el vadi in Risiera a domandar scusa… per le atrocità commesse dal suo connazionale.

  19. sindelar ha detto:

    18: Me pareva che tanto Odilo (Trieste, 21 aprile 1904) tanto Pahor (Trieste, 28 agosto 1913) sia triestini. I propri concittadini uno non se li sceglie sulla base di come la storia li ha giudicati.

  20. piero vis'ciada ha detto:

    – esatto, triestini, bravo…
    te vedi che quando che convien alora no semo più italiani o sloveni… 🙂
    bon ma se da el caso che odilo iera triestin per caso esendo la famiglia originaria de Tržič… che desso no me vien in mente dove xe colocada… vado a veder su Wiki…

  21. piero vis'ciada ha detto:

    orpo ! in slovenia superiore ! ma cossa fazeva a trieste una famiglia dela slovenia alta ? e po, i sloveni de trieste no xe tuti originari de trieste ? mah, sarà una ecezion… 🙂

  22. matteo ha detto:

    altri 63020 post

    foibe, tito, sciavi, fascisti, duce, crimini, eccc

    intanto trieste va a remengo

  23. sindelar ha detto:

    Se quel Tržič è Monfalcone allora direi che è ancora meglio.
    Poi, dato che io credo nello ius solis (se sei leghista te lo spiego con dei disegnini), per me uno nato a Trieste è triestino.

  24. valium ha detto:

    Lo sapevate che il 28 giugno 1883 a Milano in via Santa Redegonda viene inaugurata la prima centrale elettrica europea?

    Lo sapevate che il 28 giugno 1956 Nilo Piccoli viene eletto per la seconda volta consecutiva sindaco di Trento?

    Lo sapevate che il 28 giugno 1846 Adolphe Sax inventa il sassofono?

  25. asem ha detto:

    14 Luigi (veneziano),
    la storia è lunga , e sarebbe meglio parlarne davanti ad una buona birra con tutto questo sole.
    Cmq ribadisco che non si capisce la Slovenia (è non solo) se si usa solo il metro politico italiano.
    Sarò chiaro (per capire DELO) bisogna capire “la cultura politica” che vede spesso gli “ex-comunisti che non rinnegano il passato comunista/titino” divisi in nazionalisti/violentemente anticlericali ed anti europeisti SPESSISSIMO uniti ideologicamente con i Nostalgici di sinitra veri è propri (ora al governo, e non solo).

    Per dare un esempio più chiaro basta vedere anche in Slovacchia dove al governo uscente (sinistra post-comunista e nazionalisti) finalmente succede il primo governo conservatore di tipo europeo.
    Tutto il resto sono ciacole…….

  26. Bibliotopa ha detto:

    #23
    ius solis= diritto del sole 🙂
    ius soli = diritto del suolo ( contrapposto a ius sanguinis= diritto del sangue)
    ( per capirci, applicazioni che leggo spesso, anche qua: ius soli: nasci in Italia, sei italiano, ius sanguinis : hai un cognome sloveno, sei sloveno)

  27. asem ha detto:

    14 Luigi (veneziano), rigurardo al DELO -il maggior giornale sloveno, è solo l’esposizione delle opinioni del governo …..di giornalisti veri, autonomi, indipendenti non c’è ne. La maggior parte viene dettata direttamente dalle segreterie dei partiti.
    Il proprietario fino a poco tempo fà era:

    http://www.delo.si/clanek/81159

  28. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    non si capisce nulla. ‘sti inni si suonano o no? e se si’, di tutti i partecipanti?

    poi la legge del mercato vale anche per questi contesti, turk decide come gli pare a lui, idem per napolitano…

  29. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ng (mediamente provocatorio)
    Gli inni erano già previsti: tutti e tre.

    Il primo che venne fuori che non sarebbe stato suonato l’inno sloveno è stato il “Delo”, ma Muti stesso successivamente aveva smentito.

    L.

  30. asem ha detto:

    Delo, vende 52.000 copie al giorno,

    http://www.soz.si/projekti_soz/preglednica_revidiranih_prodanih_naklad/

    Sul numero delle bufale non si tiene conto…..

  31. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ng (mediamente provocatorio)

    Dimenticavo di dire che in questi casi c’è il galateo diplomatico che dice che formalmente è solo il presidente ospitante a decidere il cerimoniale.

    Gli ospiti in genere fanno sapere in modo discreto se ci sono delle preferenze, al fine di modificare il programma. Questo avviene ovviamente prima di dare l’annuncio.

    Qui l’evento era addirittura già stato definito e presentato: ciò significa che tutti i passaggi erano stati concordati ed accettati. Fino a quando il “Delo” ha voluto fare la sua genialata…

    L.

  32. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    dunque se la genialata di delo e’ stata che l’inno non si suonera’? non si capisce perche’ turk abbia o debba ever dato retta ad un quotidiano(cosi’ almeno intendo questa polemica) per mettere in discussione il propio assenso , visto che lui stesso in prima persona era OVVIAMENTE sempre meglio informato dello svolgimento del programma, che comprendeva anche l’inno. non ha senso!

  33. piero vis'ciada ha detto:

    – apunto, semo mediamente dacordo 🙂

  34. matteo ha detto:

    tutti sanno tutto e insieme non sanno nulla

  35. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    sono andato a controllare e sembra che sia in atto una polemica personale tra muti e l’autore degli articoli in merito, che tra l’altro non e’ neanche un giornalista di delo. turk non c’entra nulla…

    beh se poi guardi “il piccolo”…la solita storia condita dal solito anlfabetismo a meta’, cosi caro a queste zone e ad alcuni su questo blog:)

  36. piero vis'ciada ha detto:

    – altri analfabeti (purtoppo in italia questo xe el livel…) riportava questo curioso fatto (un piccolo, ma significativo precedente dove el Delo …alfabetissimo… xe ancora protagonista):

    Schiaffo sloveno all’Italia: “No alla pacificazione”

    Il presidente Turk: “Voi avete un deficit etico sulle colpe del fascismo”. Salta il vertice di Trieste tra i capi di Stato, allargato alla Croazia…
    …Niet sloveno al simbolico gesto di riconciliazione con l’Italia e la Croazia sui luoghi delle tragedie della Seconda guerra mondiale. Un vero e proprio schiaffo verbale da parte di Danilo Turk, il presidente della vicina Slovenia. Secondo le parole del capo dello Stato riportate dal quotidiano di Lubiana Delo, la classe politica italiana viene accusata di «deficit etico» sulle colpe del fascismo. Il presidente sloveno si erge in cattedra e chiede all’Italia «un più chiaro confronto con i crimini del fascismo, che fu il primo totalitarismo in questa parte d’Europa». Quindi non se ne parla di pacificazione…
    …Sul quotidiano sloveno Delo, il presidente Turk, si dice convinto che l’atto di riconciliazione «non sia utile in questo momento». Secondo il capo dello Stato in Italia persiste un «deficit etico» sulle colpe del fascismo. Colpe che non avrebbero fatto ancora maturare «la necessaria catarsi». L’Italia dovrebbe avviare «un più chiaro confronto con i crimini del fascismo, che fu il primo totalitarismo in questa parte d’Europa e la fonte di innumerevoli mali» subiti da «larga parte del popolo sloveno, come anche da molti italiani». Turk sottolinea che non si possono dimenticare «i molti crimini fascisti (contro le popolazioni slave) rimasti impuniti durante l’occupazione italiana»…

    IL GIORNALE 11 gennaio 2009

  37. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    cosa c’entra questo con il caso muti in questione?

    il semialfabetismo non sembra essere l’unico problema di chi vorrebbe essere il sondatore degli umori democratici, etici, younameit…degli stati limitrofi.

    ora la colpa dell’offtopic ricadra’ su di me…

  38. alpino ha detto:

    zz zzz zzz che sonno, oramai se leggi veramente solo Tito, jugo, foibe, fasci ecc ecc..perchè no fasemo un copia incolla de sti interventi e poi ogni volta li tachemo e gavemo fato el lavor..ciò gavè pena finì de baruffar sulle foibe e maturità e desso takemo col Balkan..dopo il prossimo sarà Gonars, poi di vuovo foibe, poi TLT, po Balkan, poi Gonars, poi foibe…
    Comincia ad esser un po’ monotono, go capì che butando fora un articolo su sti temi se tira su tanti post ma no se pol mica solo e sempre parlar de ste robe..camiando discorso chi va al bagno oggi che se na bela giornata?

  39. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ng (moderatamente provocatorio)

    Se Turk non c’entra nulla col “Delo”, allora non ci sarà nessunissimo problema per lui ad incontrare i presidenti italiano e croato a Trieste. Con o senza la visita al Narodni Dom.

    L.

  40. valium ha detto:

    Il fringuello (Fringilla coelebs, Linnaeus 1758) è un piccolo uccello molto grazioso e comune in Italia. Misura all’incirca 15 cm. Generalmente è comune nei boschi, tra alberi sparsi e cespugli, lungo le siepi, nei campi, nei frutteti e ovunque ci sia della vegetazione, ma, in inverno, può arrivare anche nelle periferie delle città dove è più facile trovare cibo. È diffuso in tutt’Italia e in gran parte d’Europa. Il maschio si differenzia dalla femmina per la livrea più colorata.
    Infatti, mentre la femmina è bruno-giallastra il piumaggio del maschio comprende l’azzurro della testa, il verde del groppone, il rosa intenso del petto, il bianco delle barri alari e il nero dell’estremità delle ali. Si nutre di semi e frutti.

  41. Luigi (veneziano) ha detto:

    Per fare un paragone, guardate come hanno risolto le cose nel 1984 (ventisei anni fa!!) Mitterrand e Kohl: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/09/23/verdun-la-germania-perdonata.html

    L’anno dopo (venticinque anni fa!!!) il presidente USA Ronald Reagan andò addirittura in visita in un cimitero di guerra tedesco, ove erano addirittura sepolti 49 militari delle Waffen-SS: http://www.nytimes.com/1985/05/06/international/europe/06REAG.html

    E noi invece siamo qui nell’anno di grazia 2010 a chiederci se è possibile una visita di riconciliazione fra tre presidenti vicini di casa, che stiano in un posto ad ascoltare un concerto di pace?

    Sapete chi mi ricorda tutto ciò? Questo qui: http://www.youtube.com/watch?v=yaiH2lGIvVw

    L.

  42. Diego Manna ha detto:

    concordo con alpino 38 e chiudo i commenti, almeno per un po’.

I commenti sono chiusi.