22 Giugno 2010

Maturità 2010: ecco la traccia del tema sulle foibe

Ecco il testo della traccia per il tema di maturità riguardante le foibe:

Ai sensi della legge 30 marzo 2004 “la Repubblica riconosce il 10 febbraio quale Giorno del ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dall’esodo dalle lore terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Il candidato delinei la complessa vicenda del confine orientale del patto (o Trattato) di Londra (1915), del trattato di Osimo (1975), soffermandosi, in particolare, sugli eventi degli anni compresi tra il 1943 e il 1945.

92 commenti a Maturità 2010: ecco la traccia del tema sulle foibe

  1. Riccardo Laterza ha detto:

    Ma, appunto perché la vicenda del confine orientale è ‘complessa’, come mai si citano solo le foibe?

  2. Srečko ha detto:

    Se questo e’ il titolo ufficiale del tema, andiamo allegri. Un po’ piu’ pieno di errori non potrebbe essere?

  3. Srečko ha detto:

    “di conservare e ricordare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe dall’esodo dalle lore terre degli strani fiumani dal secondo dopoguerra”

    Intanto i fiumani sono strani?!? Poi non manca qualche cosa?

  4. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    “…., soffermandosi in particolare sugli eventi tra il 1943 e il 1945″…. perche’ politicamente utili….hehehe

  5. chinaski ha detto:

    senza voler entrare nel merito della questione storica, mi colpisce il tono burocratico della traccia. sembra scritta da un questurino.

  6. sindelar ha detto:

    Lo sapevo. Tra i frequentatori di bora.la si cela il funzionario ministeriale che da decenni stabilisce i titoli dei temi di maturità.

  7. alpino (terribilmente preocupato perchè d'accordo con chinaski) ha detto:

    concordo con chinaski, alla fine delle esame vene fatto firmare il verbale e rilasciata copia della denuncia?

  8. Diego Manna ha detto:

    “istriani”, non “strani” 😉
    ho corretto.
    Comunque anche secondo me è scritto con un po’ troppi di dal del dal dal del e un po’ poche virgole.
    dei dei dei dei.

  9. Eros ha detto:

    Certo, la storia comincia nel ’43…
    È l’ennesima dimostraZione che a scuola si parla SOLO delle foibe e non dei crimini commessi BEN prima delle foibe da
    noi italiani

  10. piero vis'ciada ha detto:

    – quanto tempo gavemo ?! 🙂

  11. piero vis'ciada ha detto:

    10. eros, ma se ti no te son italian dai !
    te son puro, senza colpa come un candido giglio occitano

  12. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    vi posso anticipare il titolo del tema tra 20 anni:

    “…il candidato si soffermi sull’annosa questione etica emersa negli ultimi anni e delineata in seguenti termini; cos’e’ peggio; il negazionismo dell’olocausto ebreo oppure il negazionismo dell’olocausto italiano?”

  13. Diego Manna ha detto:

    Ecco, traccia aggiornata, adesso è più corretta.
    Mi raccomando i toni della discussione, tutti i commenti chiaramenti provocatori saranno cancellati.
    Secondo me comunque il titolo del tema fra 20 anni sarà: “il candidato si soffermi sulla quantità di commenti che compaiono su Bora.La per articoli sul tema delle foibe” 😉

  14. piero vis'ciada ha detto:

    – sarà ancora berlusconi al governo 🙂 ?

  15. piero vis'ciada ha detto:

    un muleto ga rivado a leger tuti i comenti de bora.la su “le foibe”…
    e el xe morto.

  16. piero vis'ciada ha detto:

    londra 1915 ?

  17. Eros ha detto:

    Ma quale olocausto italiano! Ma si vergogni chi paragona queste due cose totalmente diverse da loro. E parliamo un po’ di chi nega i crimini italiani….

  18. dimaco ha detto:

    è ovvio che per qualcuno la storia comincia dal 43 in poi. Quel qualcuno è uno di quelli che di scheletri nell’armadio ne ha parecchi, e quell’armadio è girato con le ante contro un muro in un oscuro scantinato ministeriale.
    Poi come si fa a dare una traccia simile quando non si ha la possibilità di conoscere entrambi i lati della medaglia. Da anni la gente viene bombardata su come sono stti infoiati alcuni italiani, ma nessuno spiega il perchè. E rispami8atemi la solita risposta:”Perchè erano italiani”, perchè non è vero sono stati infoibati per vendetta. Vendetta per i crimini commessi dagli italiani in oltre vent’anni, ma questo diciamo sottovoce, perchè altrimenti sbiadisce l’immagine di “italiani brava gente”, frase venuta fuori guardacaso proprio nel ’43. Quanto vorrei poter partecipare alla maturità per scrivere ste cose. ma sicuramente verrei bocciato in tronco visto che non mi adeguo al evisionismo galoppantee degli ultimimi anni.

  19. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    dimaco, stai sicuro che ce ne saranno di studenti che scriveranno di fobie invece che di foibe…

  20. piero vis'ciada ha detto:

    – LE FOIBE GIULIANE di Elio Apih

    (Elio Apih noto storico nazifascista, antislavo irredentista…)

  21. dimaco ha detto:

    Scriveranno inesattezze perchè non sono stati informati correttamente, non hanno avuto modo di avere un’ informazione parziale. Che vuoi che ne sappiano gli studendi di palermosulle foibe? Solo quello che insegnanti, probabilmente loro stessi ignoranti in materia, hanno raccontato. Dubito che qualcuno avrà detto loro come sono stati accolti (a sputi e insulti) quelli che lasciavano l’istria per venire nella madrepatria. Poi i conosco molti italiani restati in istria(a pola) dopo l’esodo(?), che hanno mantenuto la loro identità italiana e non hanno avuto nessun problema nel dopoguerra e non sono certo di sinistra o erano filoyugoslavi anzi tutt’altro. Eppure lavoravano in strutture pubbliche, non venivano perseguitati ecc.

  22. dimaco ha detto:

    -non hanno avuto modo di avere un’ informazione parziale-

    correggo mio errore di battitura:
    -non hanno avuto modo di avere un’ informazione imparziale-

    Prima che qualcuno usi la mi dichiarazione per ricamarci sopra.

  23. piero vis'ciada ha detto:

    “Quello che portò alla tragedia delle foibe fu «un odio alimentato dall’ideologia, in questo caso soprattutto dall’ideologia comunista»: è il giudizio netto di Walter Veltroni affidato alla prefazione del libro di Jan Bernas «Ci chiamavano fascisti. Eravamo italiani» (Mursia) che raccoglie drammatiche testimonianze di quei fatti. «La verità – continua Veltroni, che già in passato aveva sottolineato colpe e silenzi della sinistra italiana sulla tragedia delle foibe – è che…
    …nessuna costruzione ideologica, di nessun tipo e di nessun colore, può giustificare la violenza, la privazione della libertà la persecuzione e l’uccisione di migliaia di persone. E non c’è niente, né un se, né un ma, che possa far dimenticare il modo orribile in cui questo avvenne».
    Il libro, scritto da un giornalista italiano di origine polacca, è dedicato alle «storie degli esuli e dei rimasti», a quelle migliaia istriani, fiumani e dalmati scacciati dalle loro case e dai loro paesi”

    Veltroni – politico italiano nazifascista, antislavo e irredentista…

  24. dimaco ha detto:

    -…nessuna costruzione ideologica, di nessun tipo e di nessun colore, può giustificare la violenza, la privazione della libertà la persecuzione e l’uccisione di migliaia di persone…-
    Esattamente questo fu il comportamento degli italiani nei confronti degli slavi per vent’anni che fu alla base di quello che poi portò alle foibe.

    Cerchiamo di vedere le cose da altri punti di vista. Da nessuna parte ho scritto che giustifico, ma solo che le cose vanno guardate anche da altri punti di vista e non solo quello che fa più comodo.

  25. viceversa ha detto:

    “dall’esodo dalle LORE terre degli istriani”…
    Bel quel “lore” che fa tanto ucio… :))

  26. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    hehe, veltroni. sembra che non gli sia poi riuscito bene pescare voti dall’altra parte anche con questo populismo da quattro soldi.

  27. piero vis'ciada ha detto:

    – populisti da quattro soldi:
    ciampi, napolitano

  28. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    …nessuna costruzione ideologica, di nessun tipo e di nessun colore, può giustificare la violenza, la privazione della libertà la persecuzione e l’uccisione di migliaia di persone. E non c’è niente, né un se, né un ma, che possa far dimenticare il modo orribile in cui questo avvenne».
    —————————–

    questo e’ populismo da quattro soldi, perche’ non esiste persona al mondo che sarebbe in disaccordo con un’impostazione che strizza l’occhio al sofisma.

  29. piero vis'ciada ha detto:

    – 502 populisti da quattro soldi:

    …giorno del ricordo…
    istituito con Legge approvata l’11 febbraio 2004 dalla Camera: presenti 521, votanti 517, astenuti 4, maggioranza 259, sì 502, no 15

  30. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    esatto, bravo!

  31. asem ha detto:

    Per poter arrivare al potere il comunismo doveva eliminare ogni tipo di opposizione……certi non riescono ancora ad accettarlo.

  32. asem ha detto:

    Per poi subito dopo auto-dichiararsi democratici…..

  33. Luigi (veneziano) ha detto:

    Nella traccia si parla “dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra (…)” e non “dall’esodo ecc.ecc.”.

    Questa frase – come è scritto – è direttamente estrapolata dal testo della legge.

    Dimaco (commento 19) si lamenta parlando di come sono stati “infoiati alcuni italiani”. Come si vede, il refuso è sempre pericolosamente in agguato.

    Altri – compreso il notorio furbone romano, qui sotto mentite spoglie – si scatenano contro il sempiterno e furbesco spirito italiota, perennemente autoassolutorio ma vergognosamente colpevole di orrori inenarrabili.

    Certo – afferma qualcuno – a Palermo cosa vuoi che sappiano delle foibe? Solo ciò che viene passato dalla manica d’insegnanti ignorantissimi e indottrinati dal novello regime parafascista. E’ ovvio: a Palermo evidentemente non vivono delle persone come noi, ma dei truzzi beoti, che al mattino escono da antri e caverne per andare ad abbeverarsi dal Grande Fratello di turno. Quanto razzismo implicito in codeste parole!

    Poi – come al solito – si scatenerà sulla memoria di queste centinaia e centinaia di vittime giuliano/quarnerino/dalmate l’ennesima querelle. Ahimè: troppo spesso di bassissimo profilo.

    Luigi (veneziano)

  34. piero vis'ciada ha detto:

    32… solo 15 🙂 e qualchidun qua su bora.la

  35. dimaco ha detto:

    luigi, errore di battitura e ovvio che intendevo infoibati.

  36. dimaco ha detto:

    Oltretutto non travisare le mie parole e il senso della frase. “Ignoranti” è usata come forma di “ignorare, non essere a conoscenza, non sapere”.
    personalmente ho avuto una dimostrazione in linea diretta dell’ignoranza che permea la popolazione italiana nel caso del onfine orientale e deigli sviluppo negli ultimi 20 anni.
    Circa un’anno fa ero in via montesanto a cambare le gomme e mentre stao andando al bar piemontese, si ferma una macchina targata Roma e mi chiede informazioni sul confine. la cosa che poiù mi ha stupito è stata la domanda:Ma è vero che se si parla in italiano in Yugoslavia ti portano via e non torni mai più a casa? E vero che ti controllano anche fisicamente quando passi il confine e altre storie del genere. io gli ho chiesto da dove avessero attinto queste storie e loro mi hanno risposto che gliele avevano raccontate alcuni amici a Roma, che però non erano stati mai da queste parti e avevan osentioto ste storie da altri.Gli ho detto che non era vero niente, che il confine non esisteva più e nessuno avrebbefatto loro nulla.Gli ho pure consigliato un buon agriturismo.
    Se la maggior parte della gente non sa nemmeno che il confine non esiste più, cosa vuoi che sappia delle cose che sono successe qui. Sanno cose per sentito dire e nellamaggior parte delle volte alterate e non veritiere.

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Non dirmelo: credevo volessi proprio intendere “infoiati”: italiani gettati nelle foibe carsiche a causa della propria eccessiva esuberanza sessuale.

    E così dopo il mito degli “italiani, brava gente” (colpo al cerchio), potremmo rinverdire il mito degli “italiani grandi latin lover” (colpo alla botte).

    Tutto quanto l’avresti messo nel compito che tu avresti ipoteticamente consegnato alla maturità, ovviamente…

    L.

  38. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco 37
    Questi aneddoti puzzano di falso lontano un miglio: dobbiamo immaginare dei romani che fanno seicento chilometri per arrivare a Trieste al fine di entrare in Slo/Cro, che però a pochi chilometri dal confine (che ovviamente esiste tuttora: ciò che non c’è più è il controllo dei documenti) si fanno venire i dubbi amletici: che al di là vivano degli scimmioni? Non torneremo più vivi?

    E visto che ci sono, chiedono informazioni al primo che trovano…

    Tutto ciò è veramente fantastico.

    L.

  39. sindelar ha detto:

    Chissà lei che tema ha scelto:

    Roma, 22 giu. – (Adnkronos) – ”Ho paura che la commissione d’esame abbia dei pregiudizi quando scoprira’ che io sono quella Noemi Letizia di cui tutti parlano per la mia amicizia con Silvio”. Ad affermarlo e’ Noemi Letizia in un’intervista al settimanale ‘Diva e donna’, in edicola domani.

    Noemi, che sta sostenendo l’esame di maturita’ da privatista e che presentera’ una tesina sulle avanguardie storiche, lancia un appello: ”Chiedo solo di essere trattata come tutti gli altri”.

    ”Sono preoccupata in particolare per la terza prova e poi per l’orale”, continua Noemi che con Eliana Cartella, la ragazza bresciana contesa fra Renzo Bossi e il calciatore Mario Balotelli, posa per il settimanale ‘Diva e donna’, scambiandosi anche un provocatorio bacio saffico.

    fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Noemi-Letizia-preoccupata-per-lesame-Chiedo-solo-di-essere-trattata-come-tutti-gli-altri_577395339.html

  40. matteo ha detto:

    ma secondo quale logica cio che viene scritto è giusto o sbagliato?

    cioe non ci si mette d’accordo nemmeno tra storici e possono farlo dei studenti?

  41. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    beh, per l’orale non dovrebbe essere preoccupata…

  42. piero vis'ciada ha detto:

    – dimaco… ma te se scambi i aneddoti con quel occitan de eros ? 🙂

    “Gli ho pure consigliato un buon agriturismo…” qual ? …quel che va sempre federico ?

  43. sindelar ha detto:

    42: per via del bacio saffico? 😉

  44. cagoia ha detto:

    per papi la xe za matura abastanza.
    ghe pensa lui

  45. sindelar ha detto:

    Secondo me ha fatto il tema sulle foibe.
    Nello svolgimento deve aver richiamato le profonde diatribe che hanno scosso negli ultimi anni i luoghi di discussione come bora.la.
    A margine dell’intervista ha anche dichiarato:”Posare nuda per Playboy? No solo per PlayBora”.

  46. dimaco ha detto:

    no so dove va federco ghe go consiglià l’agriturismo rjavcevi a sempas.o se i voleva quel a crnice sulla strada principal. da tuti e due se magna ben, ma rjavcevi se più vicin, visto che no i voleva risciar de esser arrestadi dai granicari eheheh

  47. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    non sono d’accordo. secondo me invece ha fatto il tema sulle fobie. e chiaro che ha paura della discriminazione subita dai mediacratici.

  48. dimaco ha detto:

    allora luigi io non sono triestino, sono di gorizia, o meglio di Gorica , che tu creda o no al sto fatto mi è del tutto indifferente, anche perchè parlando con altra gente in rete ho notato parecchia ignoranza in mertio al confine orientale, la maggior parte non sa nemmeno dove sta Gorizia e la maggior parte degli italiani non hanno nemmeno idea di cosa sia la slovenia, o almeno non ne hanno sentito parlare fino ai mondiali.
    I tizi sono finiti per caso in zona perchè invitati a un matrimonio al castello di spessa a capriva e volevano farsi un giro. e probabilmente andare al csasinò. Non è la prima volta che foresti arrivano in citta e chedono informazioni. Che c’è di strano? Io ero a venezia e per informazioni dove sta il “casin dei nobili” ho fermato uno x nelle calli.

  49. Eros ha detto:

    Dice DIMACO:

    “Ma è vero che se si parla in italiano in Yugoslavia ti portano via e non torni mai più a casa? E vero che ti controllano anche fisicamente quando passi il confine e altre storie del genere. io gli ho chiesto da dove avessero attinto queste storie e loro mi hanno risposto che gliele avevano raccontate alcuni amici a Roma, che però non erano stati mai da queste parti e avevan osentioto ste storie da altri.Gli ho detto che non era vero niente, che il confine non esisteva più e nessuno avrebbefatto loro nulla.Gli ho pure consigliato un buon agriturismo.”

    Beh, chi si stupisce? Sono le cose che vengono raccontate da anni: la nostra minoranza è maltrattata, se parli italiano ti guardano male, se hai la targa italiana di graffiano l’auto, non ordinare la zuppa di pesce perché quando sentono che sei italiano ci sputano dentro, gli slavi sono popoli sanguinari e violenti che odiano gli italiani, ecc. ecc.

    Quando un’associazione dichiara che il sogno degli “slavi” è quello di togliere l’Istria all’Italia “da 2000 anni” di cosa ci si stupisce ancora?

  50. Eros ha detto:

    dimenticavo: la benzina slava rovina il motore

  51. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Don’t worry, be happy!

    Ma non facciamo di questo caso – ammesso che sia accaduto come lo racconti – un “topos” per descrivere l’italiota medio. Tendi un tantinello a generalizzare, IMHO.

    L.

  52. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    ipse dixit.

  53. Eros ha detto:

    Cosa vuol dire IMHO???!?!??!?!??!

  54. Luigi (veneziano) ha detto:

    …si pensi poi che gli ignoranti e buzzurri italioti sono i primi stranieri come presenze turistiche in Slovenia (oltre il 25% del totale), e i quarti in Croazia (10,7%, dopo tedeschi col 20,9%, sloveni col 18%, austriaci coll’11,8%).

    Quindi alla prova dei fatti, dei numeri, dei dati reali, si dimostra che tutta questa presunta paura dei brutti e cattivi slavi non esiste.

    Con buona pace dei troll.

    L.

  55. dimaco ha detto:

    Non generalizzo ma quello che ho letto sentito in giro per il mondo sugli italiani(e in giro ci sono stato parecchio in vita mia) non è per nulla edificante. Per 10 italiani buoni ce ne sono a centinai che sono la dimostrazione che quello che si dice in giro è vero. Inutile discutere e cianciare. E ‘ così. I comportamenti arroganti e il mdo di fare senza nessun rispetto verso gli altri sono il marchio distintivo degli italini che viaggiano all’esetero.
    Gli italiani criticano e giudicano tutto e tutti dimenticando che sono loro stessi dei poveracci. Non tutti ovvio. Ma la grande maggioranza si.

  56. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco

    Ma lo sai che sei proprio un tipo strano? Prima dici che non generalizzi, poi scrivi che ogni 10 italiani “buoni” ce ne sono “centinaia” di poveracci.

    Puzzi di troll lontano un miglio, mio caro.

    L.

  57. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ng (mediamente provocatorio)

    Non dirmi che ti aspetti da me una rispostina seria, dài!

    Se spremi un minimominimo le meningi sei capace pure di risponderti da solo.

    L.

  58. Eros ha detto:

    Il Sig. Luigi Veneziani ha una licenza speciale per rivolgere agli altri utenti (quando non la pensano come lui e non gli danno ragione) continuamente epiteti quali “troll”, conditi con frasi provocatorie di ogni tipo?

  59. Liborio ha detto:

    Purtroppo dai dati che ho poco più del 4-5% ha scelto questo tema dato che i prof.sinistrosi non insegnano questa parte di storia e nessuno vi ci si può cimentare con le conoscenze giuste.

    Comunque una grande soddisfazione per la scelta di questo tema. Chi lo ha svolto meriterebbe 2 punti in più solo per la scelta.

    Carando piantala di scrivere sempre la solita litania che reciti come il Padre Nostro ormai da più di dieci anni.

  60. sindelar ha detto:

    Tutti quelli che hanno fatto il tema sulle foibe sono invitati a non recarsi in Croazia in vacanza quest’estate.

  61. sindelar ha detto:

    Ma lo sapete che al confine di Dragogna le guardie di confine ti chiedono quale tema hai fatto all’esame di maturità? E se non hai una fotocopia dello svolgimento ti mettono in gattabuia e poi sparisci?

  62. alpino (di Gorizia e non di Gorica) ha detto:

    Liborio era abbastanza comprensibile, ahimè le foibe prima di finire sul foglio ministeriale d’esame devono appararire sui libri di scuola

  63. Srečko ha detto:

    Eros

    Il Sig. Luigi detto il Veneziano e’ il Depositario della Verita’ (almeno di quella statistica…)

  64. Srečko ha detto:

    Sindelar

    E’ vero: 7 sono gia’ spariti!!!

  65. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    vediamo:

    -sei preoccupato perche’ i balcani hanno i rispettivi pregiudizi( come dimostra la recente guerra) nel sangue

    -sei preoccupato perche’ i loro politici cavalcano le compulsioni intrinseche dei balcani ed e’ dunque da escludere che riescano a mettersi d’accordo.

    -non sei preoccupato, perche’ se, in modo analogo, gli sloveni/croati vanno in vacanza in croazia/slovenia, vuol dire che alla prova dei fatti, dei numeri, dei dati reali, si dimostra che tutta questa presunta paura dei brutti e cattivi croati/sloveni non esiste.

  66. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ ng (mediamente provocatorio)

    Ci sei arrivato abbastanza vicino.

    Sono mediamente preoccupato perché i loro politici cavalcano per motivi di politica interna un tema di politica estera che si sarebbe potuto risolvere in maniera abbastanza rapida, se solo avessero lavorato in silenzio, invece di battere la grancassa sui media.

    Di conseguenza temo – ahimè – che questa storia dei confini si trascinerà ancora a lungo.

    Diciamo che prevedo un “modello Macedonia”: Macedonia e Grecia fanno baruffa per anni su cazzate, poi – vista la brutta figura internazionale e le relative pressioni degli alleati – mettono un coperchio sulla questione, e visto che sono vicini di casa cercano una soluzione “nei fatti”, che poi sono il commercio, progetti comuni, turismo eccetera eccetera.

    Un po’ alla volta, la temperatura si raffredderà anche fra Slovenia e Croazia, gli sherpa si ritireranno in solitudine in improbabili località nordeuropee o fra le Alpi, e poi improvvisamente se ne usciranno tutti contenti con un accordo.

    Pace fatta, e avanti popolo!

    L.

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Euroscettico

    la traccia sulle foibe era in realtà estremamente complessa, anche perché dovevi dominare una materia locale, con accordi e contraccordi dipanati fra il 1915 e il 1975, oltre a due guerre in mezzo.

    Tanto per dirne una: qualcuno a scottadito saprebbe citare a memoria quanti e quali furono gli accordi internazionali sui confini orientali italiani dal 1915 al 1975?

    L.

  68. ser Paolo ha detto:

    Tempo fa ho assistito ad una conferenza su LE FOIBE tenuta da Fulvio Salimbeni (per chi non lo ha presente: triestino che insegna all’università di Udine e che è stato componente della commissione italo-slovena sulle foibe) il quale ha parlato a lungo dell’Istria nell’800. Se si vuol capire bisogna partire da lì.

  69. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    se ho capito bene dunque non credi che i politici cavalchino le compulsioni basate sui rispettivi pregiudizi che, considerando i dati di sopra sul turismo, non esistono, ma cavalchino interessi nazionali oggettivi, per aquistare capitale politico interno. beh, non male come progresso;)

    cmq siamo offtopic. ciao!

    NG.

  70. Eros ha detto:

    E dunque, Ser Paolo, che diceva il buon Salimbeni dell’Istria dell’800?

  71. Mauro Franza ha detto:

    In my honest opinion (se non ricordo mal).

  72. pepe ha detto:

    Ciao a tutti.
    Da croato quarnerino mi permetto di fare un’unica osservazione; l’utilizzo delle parole “istriani, fiumani, dalmati” in Italia viene spesso usato per definire gli italiani, solamente gli italiani.

    Faccio un esempio:
    nel titolo proposto per il tema di maturità c’è scritto: “dall’esodo dalle lore terre degli istriani, fiumani e dalmati…” ovviamente riferendosi all’etnia italiana. Noto che questo modo di dire è molto frequentemente usato e spesso da luogo a fraintendimenti. Da quella frase sembra che tutti gli abitanti di quelle zone siano esodati e che, per esempio, un albonese croato non sia un “istriano”.
    Mi ha anche molto colpito il museo della “civiltà istriana, fiumana e dalmata” a Trieste. Visitando il museo si capisce chiaramente che si riferisce solamente agli italiani e a tutto ciò che sa di “italianità” nelle nostre terre. Eppure è intitolato alla civiltà “istriana, fiumana, dalmata”.
    Da osservatore “estraneo” ciò mi ha colpito non poco. Cioè, io che sono croato, quarnerino, non faccio parte di una civiltà? Della civiltà quarnerina? Cosa sono? Eppure i miei nonni non sono arrivati qui qualche anno fa…

    La mia non vuole essere una provocazione, ma una riflessione che personalmente mi ha colpito molto e mi ha fatto pensare.

    Per quel che riguarda il tema delle foibe per i temi di maturità non so quanto sia “fruttuoso”. Credo che non ci sia ancora una corretta e diffusa conoscenza in merito. Ho paura che sia stata una scelta un po’ “forzata” cavalcando l’onda del “ricordo” da qualche anno in questa parte.
    Comunque è un tema che va assolutamente affrontato, discusso, approfondito. Nelle scuole come anche fuori. Col silenzio non si risolve mai nulla!

  73. ng(mediamente provocatorio) ha detto:

    in realta’ non saprei. dipende dall’autore citato. non e’ molto conosciuto.

    approposito, un’ultima domanda offtopic(scusate):

    il tuo ragionamento 67 riguardo le diatribe confinarie slo/cro si potrebbe applicare anche alle diatribe slo/ita sui beni abbandonati? anche allora uno stato membro impose all’attenzione i propri interessi(non li discuto nel merito, l’importante e’ che lo stato membro gli abbia riconosciuti tali) nei confronti dello stato candidato. ed anche allora la diatriba si risolse soltanto quando il nodo era venuto el pettine e non per senso di responsabilita’ dei due contendenti(anche allora e’ dovuta intervenire “la relativa pressione degli alleati”). mi spiego; il pettine era l’autorizzazione all’avvio dei negoziati per l’entrata nell’ue, esattamente come lo e’ oggi l’autorizzazione a chiudere la sezione pesca(o similare…).

  74. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ pepe

    Ciao a te, amico croato del Quarnaro. Condivido il tuo messaggio: d’altro canto il processo di appropriazione di quelle terre e della loro storia è di lunga data.

    A casa mia ho una copiosa biblioteca di libri storici sull’Istria, sul Quarnaro e sulla Dalmazia, che rappresenta “plasticamente” – direi – la quantità di manipolazioni che s’è susseguita nei decenni.

    A voler essere precisi – però – bisogna anche dire che queste manipolazioni sono state copiose da entrambe le parti: non solo gli italiani si sono messi d’impegno in questo senso. E a dirla tutta, dopo il 1945 le manipolazioni nostrane sono state praticamente abbandonate, salvo un ritorno di fiamma d’epoca recente, quasi interamente legato al giorno del ricordo e senza però alcun riflesso importante sulla storiografia di medio e medio-alto livello.

    Tu però saprai che in Croazia c’è una scuola storiografica (che prende le mosse da un vero “guru” come Grga Novak) che ritiene gli italiani della Dalmazia o come immigrati in epoca veneziana, oppure croati rinnegati.

    Stessa cosa dicasi per Fiume: nel 1943 due delegati del Partito Comunista Croato scrissero una relazione per il Partito nella quale descrivevano la città come “abitata in buona parte da croati che hanno dimenticato la nostra lingua”.

    Riguardo agli istriani, se tu leggi l’ultimo volume degli “Atti” del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno potrai notare un interessante articolo di Egidio Ivetic, nel quale in filigrana troverai una critica della storiografia attuale croata, che cerca di ampliare vieppiù la “croatitudine” della penisola. Questo come ultimo riflesso di un periodo denso di nazionalismo sloveno/croato, che almeno per una trentina d’anni ha cercato di slovenizzare e croatizzare l’intera storia di questa terra.

    Che dire poi dei recenti tentativi di rendere Marco Polo “croato di Curzola”, senza la minima prova? Addirittura le poste croate nel 1995 hanno emesso un francobollo per propagnadare la “croatitudine” di questo celeberrimo personaggio veneziano, così come il Ministero del Turismo croato ha stampato un paio d’anni fa circa 45.000 fogli illustrativi del paese nelle principali lingue del mondo, affermando che Polo era un “croato”.

    In realtà, io non mi sorprendo più di tanto di tutto ciò. L’importante è che accanto a queste manipolazioni sorga un diverso modo d’interpretare la storia istriano/quarnerino/dalmata, riconoscendone sempre e comunque la comune appartenenza ad un “milieu” che non può che esser definito “nazionalmente misto”.

    Penso per esempio – rimanendo alla Croazia – a un Muljacic o a un Margetic, che tanto e ottimamente hanno scritto.

    Consiglio un’interessante lettura sul tema: è un articolo del già citato Ivetic, che essendo nato a Pola nel 1965 ed insegnando oggi all’Università di Padova, è probabilmente il massimo conoscitore di queste questioni in Italia: http://www.archiviodistato.firenze.it/nuovosito/fileadmin/template/allegati_media/materiali_studio/convegni/europa/convegni_europa_ivetic.pdf

    Toglimi infine una curiosità: tu da che parte del Quarnaro vieni?

    Ciao.

    Luigi (veneziano)

  75. arlon ha detto:

    “Mi ha anche molto colpito il museo della “civiltà istriana, fiumana e dalmata” a Trieste. Visitando il museo si capisce chiaramente che si riferisce solamente agli italiani e a tutto ciò che sa di “italianità” nelle nostre terre. Eppure è intitolato alla civiltà “istriana, fiumana, dalmata”.
    Da osservatore “estraneo” ciò mi ha colpito non poco. Cioè, io che sono croato, quarnerino, non faccio parte di una civiltà? Della civiltà quarnerina? Cosa sono? Eppure i miei nonni non sono arrivati qui qualche anno fa… ”

    Esatamente quel che me chiedevo mi, da “triestin mismas”.

  76. arlon ha detto:

    Ghe zonto anche un bel generico “in sto modo, no se va de nisuna parte”.

  77. Eros ha detto:

    PEPE, pur essendo d’accordo con te e condannando iniziative come quelle del “museo della civiltà istriana”, ecc. ecc. devo dirti che in Croazia è la stessa cosa: di DALMATINCI sono solo i croati.

    Detto questo, certo che il tema va affrontato e vanno condannate le teorie negazioniste e giustificazioniste, ma questo non vuol dire affrontarlo come è stato fatto in Italia dal 2004 ad oggi. Ovvero:

    – noi siamo i buoni, loro – gli slavi – sono i cattivi (da sempre!!!!)
    – noi siamo bravagente, loro – gli slavi – sono violenti e feroci (da sempre!!!)
    – noi non abbiamo commesso crimini di guerra, loro – gli slavi – compiono crimini contro gli italiani da sempre (da 2000 anni sognavano di toglierci l’Istria)
    – Istria e Dalmazia erano “italianissime”, loro – gli slavi – sono arrivati dopo il ’45 con Tito

    penso non sia il caso di continuare con gli esempi.

    Un caro saluto ed un abbraccio fraterno da un italiano anti-nazionalista, anti-fascista, anti-comunista, anti-irredentista e, soprattutto, amico di sloveni e croati (da sempre!!!) 🙂

  78. pepe ha detto:

    Ciao Luigi e ciao Eros.

    Io sono metà arbesano e metà fiumano. A dire il vero non è così semplice.. :p
    Mia madre è dell’isola di Rab (Arbe), mio padre è per metà fiumano (ovvero di Tersatto) e per metà dalmato croato (Pirovac)e greco.

    Luigi, hai ragione, tentativi di questo tipo ci sono stati ahimè. Io condanno questi tentativi di rendere “totale” una terra, un territorio o quant’altro.
    Per quel che riguarda l’articolo di Ivetic; si, è tutto vero! Da conoscitore di “entrambe le culture” (a dire il vero anche slovena) mi è curioso notare “l’operato” da entrambe le parti. Gli italiani, o meglio, in Italia si è sempre fatto finta che altre popolazioni non esistessero, erano semplicemente nulle, non importanti. Più che represse erano semplicemente -non considerate- e punto. In qualche maniera posso capire quando si parla di Umago, ma in realtà come Spalato o Sebenico sappiamo tutti, quali erano le percentuali, più o meno.
    Da’altra parte, in Croazia, dopo la guerra e con la rinascita del nazionalismo a causa di quell’infame guerra degli anni ’90 si è cercato di croatizzare tutto il più possibile. Frustrazione? Senso di accerchiamento? Non lo so..
    Non a caso studio sociologia.. 😛

    Mi ricordo del depliant di cui parli. A dire il vero però non ricordo se Marco Polo veniva descritto come croato o semplicemente come “persone illustri” del “luogo” in quanto nato a Korcula (Curzola). Però che ci vuoi fare. Erano i primissimi anni 2000, eravamo appena usciti da un’assurda guerra, il nazionalismo facile galloppava.. E quindi luogo di nascita faceva presto a diventare “nazionalità”.. 🙁

    L’importante è sempre discuterne con calma, evitare le estremizzazioni e le liti.

    Saluti

  79. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ pepe

    Grazie per aver raccontato un po’ della tua famiglia. Un mio avo lussignano sposò una che probabilmente era croata (dico “probabilmente” perché nessuno all’epoca le fece gli esami del sangue), e quindi ritengo d’avere anch’io un certo qual sangue misto/slavo.

    I miei figli poi sono un vero crogiolo di etnie: mio suocero fiumano aveva ascendenti sparsi dal sud Italia fin all’Olanda, passando per la Boemia, la Croazia continentale, la Dalmazia e l’Albania. Se vogliamo poi metterci un pizzico d’oriente, la nonna di mia suocera era figlia illegittima di un armeno e d’una cortinese, per cui vedi tu…

    Riguardo al dépliant di cui ti ho parlato, esso in inglese s’intitolava così: “Croatia – Homeland of Marco Polo”. Puoi vederne qui la copertina: http://www.htz.hr/English/Multimedija/Brosure.aspx .

    Ricordo anche che durante un ricevimento di fronte ai massimi dirigenti cinesi, l’allora presidente Franjo Tudjman al brindisi affermò che il primo croato a recarsi in Cina era stato questo “Marco Polo”, scatenando commenti fra il divertito e l’incredulo dei suoi ospiti.

    Luigi (veneziano)

  80. pepe ha detto:

    Aahah, che spasso Tudjman!

    p.s.: studio all’Università di Trieste e il mio professore di storia contemporanea e Raoul Pupo! 🙂
    Anche grazie a lui cerco di avere un approccio il più ragionato possibile alle cose!

  81. Fufo ha detto:

    ….concordo coi altri
    ma se veramente fora….
    Semo nel 2010, no nel ’45.
    Xe internet, te se informi in 10′ se te vol…
    No pol esister italian che no sapi cossa ga fato l’Italia del Musso in Jugo e cossa ga combinado dopo la “companja del Josip” dopo… e come che i se ga magnado dal ’91 in poi…
    Xe storia muli, chiuso.
    Nissun xe bon co ciapa in man armi…
    LOVE&PEACE

  82. Brunetto ha detto:

    Me piasi un casin ‘ste discussioni dotte! Strano che no se dividemo tra ghibellini e guelfi, o tra romani e gallo-istri, o tra omini sapiens-sapiens e omini sapiens neandetalensis.
    Mi de tanti anni me definisso internazionalista, per cui ‘sti discorsi me fa un poco fastidio e un poco de rider.
    Posso tornar alle foibe?
    Sicome son slavo al 75%, so per certo che in foiba go qualche parente belagardista o domobranzo, e chissà che no lo gabi messo qualche altro parente, allora del IX Korpus. Dir femo un esame del dna dei infoibai e vedemo quanti iera slavi e quanti italiani xe sbaglià,perchè le foibe xe una tragedia che no doveva esister e basta. Però sarìa interessante -a livel de studio- veder la nazionalità delle vittime, che no iera tute italianissime (e gnanche fasistissime). Anche se tanti no volerìa capir.
    Tute le guerre ga portà orori. Zerchemo de capir, de perdonar, de dimenticar MAI. Ma basta con la contraposizion “s’ciavo de merda” e “kurba talijan”. Per favor!
    Giorgio Bocca contava de quando a fine aprile 1945 el vedeva fasisti fucilai a migliaia sulle rive del Po. Perchè là no esisti le contrapposizioni che xe qua?
    ‘Ndemo, dej…

  83. cagoia ha detto:

    Nissun ga commentà che solo il 0,6% dei maturandi ga fato sto tema?

    Il dato me par ‘sai interessante e significativo.

  84. Bibliotopa ha detto:

    #84 el numero xe nela norma. I temi storici no li fa mai quasi nissun ala matura. La più parte scrivi come sempre un poche de banalità sul tema de attualità, un pochi fa el tema letterario e xe rarissimi quei che se avventura fora de ste do tracce.

  85. Marcantonio ha detto:

    Per fare un tema storico bisogna conoscere e soprattutto amare alla storia.
    Io fui fortunato alla matura mi capito’ un tema storico ad hoc…ma si perde nella notte dei tempi.

  86. sindelar ha detto:

    @84 Forse perchè lo 0,6% dei professori arriva a trattare degnamente il tema ‘seconda guerra mondiale’.
    Io mi ricordo di non aver mai passato la prima guerra mondiale nei programmi scolastici di storia. E non parlo della scuola di 50 anni fa.

  87. milost ha detto:

    Signori, gavè scrito più voi de quei quatro muli che gà scelto il titolo sule foibe…la storia viene insegnata malissimo. Idem la geografia, che l’una senza l’altra poco senso hanno. E assai di rado si procede in maniera comparata tra le vicende storiche e le espressioni culturali che ad esse si accompagnano. Voi parlate di guerre mondiali, vorrei sapere cosa spiegano del Risorgimento italiano, dell’unità d’Italia, del colonialismo in Africa….Comunque, ai miei tempi – trent’anni fa, liceo classico – io il tema sulla foibe non avrei saputo farlo che nulla mi era stato raccontato se non in famiglia. E mi piacerebbe sapere quale di voi, ai tempi suoi, avrebbe potuto.

  88. Liborio ha detto:

    Sarebbe il caso di dare questa ultim’ora dell’ANSA
    Menia:
    “I presidenti di Italia, Slovenia e Croazia, il prossimo 13 luglio a Trieste per il concerto de ”Le vie dell’amicizia” di Riccardo Muti, oltre all’ex Hotel Balkan, si rechino alla Foiba di Basovizza: lo chiede il sottosegretario all’ambiente, Roberto Menia. In un intervento sul sito internet dell’associazione ”areanazionale”, di cui riferisce il quotidiano Il Piccolo, Menia, che e’ vicoordinatore regionale del Pdl del Friuli Venezia Giulia, parla di ”notizie, ancora non ufficiali ma assolutamente attendibili” secondo le quali, prima del concerto, all’ex Hotel Balkan ”dovrebbero andare in pellegrinaggio i tre presidenti d’Italia, Slovenia e Croazia, identificando quello come luogo simbolo della violenza da esecrare e della volonta’ di ricostruire amicizia e fratellanza”. Per Menia, ”l’omaggio solitario e simbolico al Balkan” e’ ”un fuor d’opera. Se si vuol creare un percorso di pacificazione e vera amicizia – aggiunge – lo si faccia nella verita’, nella reciprocita’ e nella giustizia. Se davvero i tre Presidenti d’Italia, Slovenia e Croazia, che si ritrovano a Trieste, vogliono lanciare un segnale di pace e amicizia, trovino il modo ed il tempo per andare ad inginocchiarsi a Basovizza ed a rendere omaggio ai morti delle foibe”. (ANSA).

  89. marisa ha detto:

    Quando un tema sui campi di concentramento fascisti in Italia e una maggior sensibilità sulla sorte di quello di Visco (Udine)?

    Ricevo e incollo:
    ———–
    Comunicato stampa, con preghiera di pubblicazione o di annuncio

    “È come quando si tiene un tappo di sughero sott’acqua: si toglie la mano e torna a galla, così la memoria, in questi giorni di esami scolastici. Solo che una parte si vuole dimenticare. Ci sono gli scafati, con finalità ideologiche nell’anestetizzare la memoria, e ci sono quelli terra terra a lasciare il mondo quieto, sperando che tempo, e qualche spinta, facciano il loro corso, per dire che conviene far altro. In questa categoria, il Comune di Visco (Friuli, provincia di Udine): scuole in visita al campo di concentramento fascista (leggibile per intero nel cuore logistico)? Confinate un passo di là della porta!
    Studenti in prospettive europee da Auschwitz e Birkenau? Stesso trattamento. Artista di fama mondiale, Claude Andreini, fotografo, che vuole realizzare un servizio sul campo? “Spiace comunicare che l’ingresso alla caserma è consentito solo nell’area circostante la sede del gruppo comunale di protezione civile in quanto la restante parte risulta non essere adeguata in modo tale da garantire un libero accesso in condizioni minime di sicurezza”. Tagliati alberi buoni, da tigli a cedri a noci, lasciati in piedi quelli “pericolosi”. Si è ipotizzato che ci siano cose da nascondere. Forse, questo non c’è: si sa di un edificio storico scotennato dopo la caduta di un albero sul tetto in eternit (circostanze mai chiarite in
    interrogazioni solo parzialmente evase). Ora l’edificio storico del campo è in disfacimento. Mancano un paio di metri quadri di protezione su di un edificio? Ci si guarda bene da mettere un semplice telo di plastica per salvarlo. Pare un gioco al massacro, come nelle ex cucine seminuove, saccheggiate dopo la vendita di qualche arredo interno (saccheggio denunciato alla forza pubblica?), così elementi della illuminazione segati alla base, portati e giacenti altrove. Si intravede disegno preciso: lasciar crollare; in Italia, prima o poi, il “nuovo” può anche superare il vincolo della Soprintendenza che ha ritenuto meritevole di tutela più di metà caserma. Per fortuna, se ne parla. Anche Boris Pahor, a Ronchi, pochi giorni fa. A Gorizia, all’auditorium, degli studenti tenuti sulla porta, hanno parlato a centinaia di giovani.
    All’Università Alpe Adria di Klagenfurt, il rifiuto di far entrare professori di storia della Carinzia ha fatto così notizia. Poco tempo fa, due professori universitari e una ventina di studenti, in visita anche a
    Visco, non hanno neppure chiesto al Comune: sono rimasti sulla porta per evitare umiliazioni. Le umiliazioni inflitte al campo con un luogo di allenamento di cani (per bene) da catastrofe e con una discarica (c’è ancora?). In vari posti d’Europa se ne parla…Un compositore di fama, il m.o Orlando Di
    Piazza, ha musicato (per pianoforte e baritono) due poesie del poeta sloveno Igo Gruden, scritte nel campo. Qui, invece, ci si illude di passare all’eternità per aver distrutto la memoria di un campo di concentramento e di un paese per cinque secoli sul confine.

    Ringrazia ed ossequia
    Prof. Ferruccio Tassin
    Coordinatore della Associazione “Terre sul Confine”
    Visco, 23 giugno 2010

    Per eventuali richieste di ulteriori notizie o per richiesta di documentazione fotografica,
    telefonare al cell. 334 243 69 69 ”
    ———————-

  90. Ferruccio Tassin ha detto:

    E’ possibile prendere contatti con Marisa?
    Grazie e ogni bene!
    Ferruccio Tassin

  91. Ferruccio ha detto:

    Vorrei entrare in contatto con la signora Marisa.
    Grazie e ogni bene!
    Ferruccio Tassin

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