21 Giugno 2010

Fedriga: «Il Pdl triestino? Paladino dell’italianità solo nel momento dell’inno e quando gioca la nazionale»

«Il voto contrario del Pdl alla mozione della Lega volta a fissare un tetto massimo di stranieri nelle scuole è un fatto di straordinaria gravità, che mira a mettere a dura prova la tenuta della maggioranza in Comune». L’onorevole Massimiliano Fedriga non digerisce lo smarcamento degli alleati e va giù duro, sottolineando la loro incoerenza e scorrettezza manifestatesi più volte nel corso dell’ultimo anno.

«Definire una quota massima del 30% per gli stranieri nelle scuole materne e dell’infanzia rappresenta una misura sia a favore dei cittadini del nostro Paese che di quelli che provengono da altre realtà –spiega Fedriga-, in quanto così facendo permetteremmo ai nostri bambini di non restare indietro nell’apprendimento e al contempo eviteremmo la creazione di “classi ghetto”, che sono da sempre sinonimo di emarginazione. Per l’ennesima volta il Pdl triestino, anziché mantenere fede agli accordi come avviene a livello nazionale e regionale, si è appiattito su istanze tipiche dell’estrema sinistra e della Cgil e, pur di fare un dispetto alla Lega, ha deciso di esprimere voto contrario in Commissione. E’ oltremodo opportuno invece che la gente sappia che il Pdl locale è capace di ergersi a paladino dell’italianità solo nel momento dell’inno e quando gioca la nazionale di calcio, ma che nei fatti opera in tutt’altra direzione. Si tratta in estrema analisi –conclude Fedriga- di un gruppetto di irresponsabili che, con il solo obiettivo di ostacolare il Carroccio, agisce a danno di tutta la cittadinanza. La misura è colma.»

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85 commenti a Fedriga: «Il Pdl triestino? Paladino dell’italianità solo nel momento dell’inno e quando gioca la nazionale»

  1. lcoroll ha detto:

    Tento di mantenermi pacato e cerco di usare il buon senso, visto che quando si parla di questi argomenti spesso mi altero molto… con tutti (da dx a sx)!
    Se ad un asilo si iscrivono in totale oltre il 30% di stranieri (Rumeni, Sloveni, Bosniaci, Statunitensi, ecc…) allora una quota di questi dovrebbero (si parla di bambini piccoli!) trasferirsi forzatamente in un altro asilo più lontano da casa, con tutti i problemi annessi e connessi a cominciare dalla sicurezza degli stessi bambini.
    Se invece si stabilisce che gli stranieri devono essere distribuiti proporzionalmente nelle varie classi forse si farebbe un ragionamento corretto?
    Non so come funziona ora ma ci dovrebbe essere un sistema di priorità per l’iscrizione ovvero primi vanno accettati quelli che vivono in un’area limitrofa all’asilo, poi chi ha parenti (Nonni normalmente) residenti in quest’area e questo indipendentemente dalla nazionalità. In città grandi si può anche ragionare in termini di gruppo di asili a servizio di un’area per riproporzionare la presenza di stranieri.
    Poi, solo poi, si potrebbero ammettere bambini di cittadini residenti all’estero solo fino al raggiungimento del 30% di stranieri nella classe per cui se la classe, con bambini stranieri di genitori residenti in città e nell’area geografica di competenza dell’asilo, rispettati i criteri precedenti, fossero sopra il 30% questi
    non si accetterebbero.
    Insomma un sistema di priorità e limiti non dettato dalla volontà, come ora, di penalizzare gli stranieri (e non negatelo, non vi crede nessuno!), ma dalla volontà di dare precedenza a chi abita vicino con l’obiettivo dell’integrazione e non della segregazione che, in effetti, una certa mentalità per troppo buonismo di fatto
    incentiva. Il ragionamento ovviamente vale anche per le elementari e le medie.
    Forse sono stato poco organico nella mia esposizione ma chi vuole capire capisce, norme ghigliottina, come quella rifiutata giustamente dal PdL sono solo spot e colpiscono i più deboli.
    Un’endovena di buon senso servirebbe a tutti.
    Luigi

    P.S. Non ho la pretesa di aver affrontato tutti gli aspetti della questione e risolto il problema con il mio intervento.

  2. lcoroll ha detto:

    Ah sì, delle beghe tra PdL e Lega sinceramente non mi interessa, non sono meglio di quello che si vedeva tra RC DS e Margherita, anzi.
    Luigi

  3. Eros ha detto:

    Sì, se in un asilo si supera il 30% bisogna andare ad un altro asilo, anche più lontano. La vita è non è “comodosa” come tanti, troppi, si aspettano. Specie chi, e non è solo peculiarità di certi stranieri ma anche di molti italiani specie di zone specifiche, vuole tutto e subito senza sforzi deve cominciare a mettersi in riga.

  4. Victor Bergman ha detto:

    Meno male che c’è la Lega che metterà in riga sti’ stranieri e talianispeciedellezonespecifiche, facendoli portare i marmocchi in asili lontani. Non sia mai che si aspettino che la vita sia comodosa!

  5. chinaski ha detto:

    “noi siamo contro la vita comoda!”

    indovinate chi lo ha detto?

  6. Riccardo Laterza ha detto:

    @Eros, cosa piffero vuol dire vita ‘comodosa’??? L’asilo è un servizio, mica una gentile concessione del regnante di turno… (o almeno, dovrebbe essere un servizio, e in quanto tale fruibile da tutti, bianchi e neri belli e brutti).
    Mettersi in riga? Significa marciare compatti per chilometri, sprezzanti del vento e delle intemperie, per poi rompere le righe giunti all’italico asilo nido?

  7. Marisa ha detto:

    Dai, teniamo duro…che se la Lega Nord non riusce a portare a casa almeno un FINTO Federalismo……sparisce come la neve al sole!

    E non ci sarà alcun Federalismo in Italia, potete scometterci!

  8. chinaski ha detto:

    forse il modello di scuola che eros ha in mente e’ questo:

    http://www.youtube.com/watch?v=Nx-RHqCoolg

  9. pierpaolo ha detto:

    stando ai dati forniti dalla cgil gli stranieri presenti negli asili comunali e nelle scuole materne sarebbero il 5% del totale.

    prendendo per buoni questi dati mi vien da pensare che chi vuole che il 5% stia in poche classi fino a superare il limite del 30% non vuole altro che creare delle classi ghetto.

  10. alpino ha detto:

    ma cosa ha a che vedere il termine italico asilo con una mozione leghista che di italico non ha nulla? mah

  11. chinaski ha detto:

    pierpaolo, il tuo modo di argomentare e’ infantile. nessuno vuole che il 5% stia in poche classi fino a superare la quota del 30%.

    en passant: visto che uno dei luoghi comuni su cui campa la lega e’ che gli stranieri si prendono tutti i posti nelle scuole materne, vi suggerisco di fare un comunicato stampa del tipo: e’ tutto falso, nelle scuole materne gli stranieri sono solo il 5%.

  12. chinaski ha detto:

    alpino, ti do la ferale notizia. credo proprio che da qui in avanti la lega si ergera’ a difesa dell’italianita’.

  13. effebi ha detto:

    “Definire una quota massima del 30% per gli stranieri nelle scuole materne e dell’infanzia rappresenta una misura sia a favore dei cittadini del nostro Paese…”

    Quale “nostro Paese” ? ….il Paraguay ? 🙂

  14. effebi ha detto:

    chissà se nel “nostro Paese” si usa ancora mantenere gli impegni presi….
    http://trieste.bora.la/2010/05/04/fedriga-finiamola-con-i-teatrini-di-bandelli/

    (siamo in attesa dal 10 maggio)

  15. pierpaolo ha detto:

    Non ho detto che ci credo ho detto che lo prendo per buono il dato del 5% e mi chiedo perchè la cgil scenda in piazza per far in modo che quel 5% si possa raggruppare fino ad oltre il 30% degli iscritti.

    non paladiniti dell’italianità di certo, cerchiamo di essero del buon senso

  16. chinaski ha detto:

    allora, il 5% e’ un dato vero o e’ un dato falso? di che cosa stiamo parlando? che cacchio di differenza c’e’ se un bambino di 18 mesi che abita a s.sergio e’ italiano o straniero? non eravate quelli “del territorio”? e allora: per usufruire dei servizi conta di piu’ il fatto di risiedere in un certo territorio oppure la nazionalita’? ‘demo avanti, dèi.

  17. pierpaolo ha detto:

    Conta che se un bambino di 5 anni va scuola a borgo san sergio ha il diritto di stare in una classe dove ad integrarsi sono gli stranieri, non lui imparando il cinese o il rumeno.

  18. chinaski ha detto:

    ahahahaah

    ti do una notizia. nelle scuole le maestre sono italiane e fanno lezione in italiano.

  19. chinaski ha detto:

    secondo te un bambino cinese e un bambino rumeno in che lingua parlano tra di loro?

  20. chinaski ha detto:

    comunque nessuno ha mai detto che l’ integrazione e la convivenza siano un pranzo di gala. pero’ sono una strada obbligata. vorrei capire cosa fanno il governo e gli enti locali in questa direzione, oltre a tagliare finanziamenti a destra e a manca. che fine hanno fatto le compresenze nelle scuole elementari? si e’ mai pensato seriamente di assumere mediatori culturali? e cosi’ via.

  21. pierpaolo ha detto:

    chinaski

    ma bravo lui!

    e le maestre se ne sbattono se i propri allievi sanno gia l’italiano oppure no, portano a termine il loro programma di insegnamento indipendentemente dal livello della classe.

    e l’allievo italiano nella classe di stranieri imparerà in un anno le stesse cose di uno che ha frequentato una classe di soli italiani.

  22. pierpaolo ha detto:

    la prima cosa seria che hai detto: “l’ integrazione e la convivenza siano un pranzo di gala. pero’ sono una strada obbligata”
    me ne rendo perfettamente conto, e visto che è una strada difficile da percorrere ma obbligata cerchiamo almeno di normarla nel modo migliore possibile.

  23. pierpaolo ha detto:

    perso un pezzo: “nessuno ha mai detto che l’ integrazione e la convivenza siano un pranzo di gala. pero’ sono una strada obbligata”

  24. chinaski ha detto:

    pierpaolo, tu mortifichi la professionalita’ delle maestre. molte di loro sono eccezionali. e considera che le scuole elementari si sviluppano su cinque anni. i risultati vanno valutati alla fine del ciclo.

  25. chinaski ha detto:

    ma qui non si stava parlando di asili nido e scuole materne?

  26. pierpaolo ha detto:

    Non mortifico proprio nessuno, è evidente che se mi trovo davani 20 bambini che a casa parlano l’italiano posso spiegare da 1 a 10, se la metà di loro non parla l’italiano non posso spiegare con la stessa velocità, ma dovrò adattarmi alle loro esigenze.

    c’è chi vuole far finta che questo non sia un problema e chi se ne vuole far carico.

  27. pierpaolo ha detto:

    si, stiamo parlando solo di asili e scuole dell’infanzia

  28. chinaski ha detto:

    qual e’ il “programma di insegnamento” di un asilo nido?

  29. Liborio ha detto:

    a me sembra che già la quota del 30% è enorme. Proiettata sulla popolazione generale si andrebbe a parlare di 20 milioni di stranieri in Italia. Follia. Chinaski prova a insegnare ai tuoi allievi che non capiscono bene l’italiano…..che casino viene fuori.
    E’ chiaro che questa invasione porterà soltanto all’arretramento generale della società. Immigrare tutta la miseria del globo che futuro può dare ai figli degli autoctoni? Qualcuno, un giorno, maledirà chi non si oppose all’invasione quando sarà costretto a sottostare ad usanze tribali che mai albergarono nella penisola culla della civiltà.

  30. chinaski ha detto:

    pierpaolo, magari se i bambini stranieri frequentassero le scuole materne in percentuale maggiore al 5%, arriverebbero in prima elementare allo stesso livello degli altri. non trovi?

  31. Eros ha detto:

    Scrive Pierpaolo:

    “Non mortifico proprio nessuno, è evidente che se mi trovo davani 20 bambini che a casa parlano l’italiano posso spiegare da 1 a 10, se la metà di loro non parla l’italiano non posso spiegare con la stessa velocità, ma dovrò adattarmi alle loro esigenze.”

    Esattamente, caro Pierpaolo, meno male che ci sono anche persone come te e non solo gli ideologi del “politically correct”, che le tue parole le pensano, ma non osano dirle per paura di quello che penserà la gente, abituata ai messaggi edulcorati e buonisti di questa società assistenziale ed ac-catto-comunista.

    A scuola bisogna premiare i migliori, non star dietro a chi morde il freno e/o arranca. Bisogna insegnare ai bambini, fin da piccoli, che nella vita chi merita di più otterrà di più. Invece viviamo in un mondo egalitarista e terzomondista che appiattisce ed ingrigisce tutto.

  32. alpino ha detto:

    vorrei solo addurre un dato oggettivo: quanti bimbi arrivano all’asilo nido parlando correttamente l’italiano stile piero angela? se biascicano qualche parolina è gia molto..cosa devo insegnare all’asilo nido se non i colori i giochi le forme e con esse le prime parole, io, lo sanno tutti qui non sono certo difensore degli immigrati però mai mi sognerei di far pagare ad un bimbo lo sconto di politiche scellerate..l’asilo nido è il primo e fondamentale passo per costruire un piccolo triestino e o goriziano (i piccoli friulani nascono negli orti :-)) cosa deve fare il figlio di un immigrato prima di entrare al nido? un corso di 60 ore di lingua e cultura italiana presso l’ENAIP? hanno pochi anni di vita quali immonde differenze avranno..tutti si metteranno le dita nel naso, tutti metteranno in bocca il mondo, tutti si addormentano negli angoli e tutti vogliono giocare..non portiamo le nostre paturnie frustrazioni e corbellerie politiche anche negli asili nido altrimenti costruiremo un mondo di merda!

  33. pierpaolo ha detto:

    che tu ci creda o no, all’asilo nido non li tengono in una gabbia a non far nulla.

    e battute a parte: non è che facendo finta che si parli solo di nidi oppure di scuole dell’infanzia a secondo di come ti fa comodo risolviamo qualche problema..

  34. Liborio ha detto:

    chinaski

    il problema è che molti arrivano già grandicelli e vengono catapultati in prima seconda media senza capire nulla. E’ un trauma per loro e per gli altri. Pensa se quando avevi 10-11 anni ti avessero portato in marocco e messo in una classe marocchina. Oggi saresti insegnante di matematica? Non credo proprio.

  35. chinaski ha detto:

    liborio, io ho insegnato all’ ictp a una classe di studenti laureati provenienti da una decina di paesi diversi, prevalentemente africani e asiatici. nessuno di loro parlava bene l’ inglese. e’ stata una gran fatica, ma anche una gran soddisfazione. tu dirai: si’ ma erano laureati. okay, e’ vero, ma qui stiamo parlando di barriere linguistiche. il vero problema nelle scuole elementari sono le barriere sociali, e anche le barriere culturali. la scuola e’ l’ unico strumento per cercare di abbatterle.

    e comunque penso sia piu’ dura insegnare a una classe di bambini italianissimi di scampia che a una classe mista di s. giacomo qui a trst.

  36. alpino ha detto:

    scrive Eros:
    “A scuola bisogna premiare i migliori, non star dietro a chi morde il freno e/o arranca. Bisogna insegnare ai bambini, fin da piccoli, che nella vita chi merita di più otterrà di più. Invece viviamo in un mondo egalitarista e terzomondista che appiattisce ed ingrigisce tutto”

    ma negli asili nido che conoscete tu e pierpaolo i bimbi si preparano per diventare consigliere comunale? vincere le olimpiadi della matematica? qualcuno di questi a 3 anni pensa gia alle tesi sulle nanotecnologie? discorrono amabilmente di Catone? no ditemi se io ad un bimbo di tre anni devo insegnare a non mordere il freno od arrancare….sinceramente a 3 anni a mio figlio gli insegnerò i colori e lanciare la palla altro che competitività

  37. pierpaolo ha detto:

    Alpino, ribadisco quanto detto più volte e che tutti fanno finta di non capire: per quanto mi riguarda, è chi non vuole questo tetto il razzista che pensa di emarginare i figli degli immigrati in poche classi, possibilmente nelle scuole di periferia, dove bempensanti vari non mettoneranno mai i loro figli.

  38. chinaski ha detto:

    pierpaolo, per la cronaca, mio figlio va alla duca d’ aosta a s.giacomo. n on ero tenuto a dirtelo, ma te lo dico lo stesso.

  39. pierpaolo ha detto:

    e io non ho parlato ne di competitività ne di freni di alcun tipo, ho descritto un problema e dato una possibile soluzione, mi sembra scellerato far finta che il problema non esista.

  40. chinaski ha detto:

    cio’ alpino, no te me stara’ diventando comunista? 😉

  41. Diego Manna ha detto:

    La discussione è interessante, vi prego di rimanere in topic ed evitare di alzare i toni.

  42. pierpaolo ha detto:

    chinaski

    ecco, basta che non dai dell’italianissimo anche a me… 😉

  43. alpino ha detto:

    mi comunista ma te scherzi 🙂 quando se parla de putei no esisti la polica..ecco qua i primi alunni immigrati che parteciperanno a settembre
    http://www.vuvuzela-time.co.uk/www.bora.la

  44. pierpaolo ha detto:

    Diego

    Si, e sarebbe molto più interessante se non si limitasse al lega=razzista perchè, di cuore, vi posso dire che non lo sono.

    piccolo appunto: ieri a pontida al gazebo della umanitaria padana onlus racolta fondi per i bambini del sudan

  45. chinaski ha detto:

    okay diego. pero’ ribadisco in modo piu’ pacato che quando eros scrive:

    “Esattamente, caro Pierpaolo, meno male che ci sono anche persone come te e non solo gli ideologi del “politically correct”, che le tue parole le pensano, ma non osano dirle per paura di quello che penserà la gente, abituata ai messaggi edulcorati e buonisti di questa società assistenziale ed ac-catto-comunista.”

    e’ un conformista travestito da anticonformista. parlare male degli immigrati oggi in italia paga politicamente. lo sanno tutti.

  46. chinaski ha detto:

    faccio anche notare che l’ unico ad accusare qualcun altro di razzismo e’ proprio pierpaolo, quando scrive: “per quanto mi riguarda, è chi non vuole questo tetto il razzista”.

  47. chinaski ha detto:

    cito da GIAP.
    il testo e’ di wu ming, ed e’ stato pubblicato su l’ unita’. si riferisce alla recente campagna anti-saviano partita “da sinistra”, per la gioia dei soliti noti. ma lo schema proposto si ripete continuamente in quasi ogni ambito del discorso pubblico.

    “Purtroppo in Italia una medaglietta da “intellettuale controcorrente” non si nega a nessuno. E’ facilissimo e costa davvero poco mostrare un “conformismo dell’anticonformismo”. A sinistra, è una recita replicata fino al vomito e si svolge in quattro atti, senza finale:
    Atto I, buttarla in vacca con prese di posizione presuntamente “shock”, fintamente anticonformiste e in realtà subalterne alla banalità imperante […].
    Atto II, seguono prese di posizione giustamente dure.
    Atto III, il vittimismo eroico: “vogliono tapparmi la bocca”, “non c’è vero diritto di critica”, “bisogna avere il coraggio di prese di posizione scomode” etc.
    Atto IV, giunge il plauso della destra e dei suoi giornali, che lodano chi si mostra “anticonformista” nel campo avverso.
    Passa un po’ di tempo, e si ricomincia dall’Atto I.
    Va aggiunto che oggi, in Italia, il discorso rozzo passa per discorso verace, la reazione “de panza” per chiarezza mentale, il vaffanculo per rivoluzione.”

    ovviamente lo schema non si applica alla presente discussione, visto che tra i partecipanti l’ unico schierato a sinistra sono io, e le posizioni che ho espresso non sono shockanti per nessuno, ma ricalcano banalmente e noiosamente quel che vado ripetendo da quando ho cominciato a scrivere su bora.la. non ambisco a conquistare medaglie da “anticonformista”.

  48. stefano ha detto:

    e inutile ci si confronta con la realtà degli asili quando si ha un bambino/a e ci si ritrova fuori dalla lista delle amissioni,idem quando ti metti nelle graduatoria iacp e ti vedi superare da una miriade di stranieri,daltronde sicuramente il pdl attuale diffende poco i nostri cittadini,a schierarsi contro il campo nomadi a Padriciano è stata solo la Lega,mentre all’interno del popolo delle libertà si fa guerra a chi ha il consenso della gente mentre si premia personaggi che non sanno neanche premere i bottoni del parlamento italiano privando l’intera città della benzina agevolata e di quant’altro.

  49. chinaski ha detto:

    finalmente un discorso chiaro senza tante supercazzole. visto che il comune non riesce a garantire un posto al nido a tutti i bambini, si pensa di risolvere il problema introducendo delle quote per i bambini stranieri (che poi sono quelli che quando diventeranno adulti pagheranno le nostre pensioni, if any).

  50. matteo ha detto:

    non credo che pagheranno tanto le nostre pensioni, per un fatto di numeri

  51. chinaski ha detto:

    allora questi bambini stranieri sono pochi o sono tanti? si riesce a capire?

    per il momento quel che sembra chiaro e’ che gli immigrati producono il 10% del pil italiano:

    http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/05/italia-colori.shtml?uuid=eef59f24-4a91-11de-b219-4e35f9c290e3

  52. brancovig ha detto:

    Per restar nel tema iniziale.
    Ma se i bambini no xe padani cosa se i fa?

    poi
    Il problema d’integrazione lo vedo minimo negli asili nido. Forse si potrebbe ragionare sul tema delle percentuali nelle scuole elementari ma non in quanto stranieri ma in quanto conoscitori della lingua italiana. Se un bambino è bianco nero rosso verde a pallini blue e parla e comprende la lingua d’insegnamento no-problems.

    Invece un problema più serio rigurada le rette ed i diritti di scelta. Basandosi molte agevolazioni su redditti e dichiarazioni d’impegno e poichè il nostro sistema fiscale fa acqua da tutte le parti qua iniziano varie ingiustizie sia sul fronte stranieri che sul fronte italiani.

    Dal cinese con il negozio in borgo teresiano che è nullatenete per il fisco e ti passa i graduatoria come l’idraulico italiano con il SUV e l’appartamento a Pramollo anche lui a reditto pressochè zero,5000euri/anno.

  53. maja ha detto:

    ecco cosa ne pensano due insegnanti (uno alle medie, l’altra alle superiori):

    http://leonardo.blogspot.com/2008/10/come-diventare-leghisti-1.html

    http://www.ilcircolo.net/lia/1788.php

  54. jacum ha detto:

    ma onorevole Fedriga e se l’autonomia fosse quella massima aspettata e se l’interlocutore invece che romano fosse internazionale?

  55. Pierpaolo ha detto:

    Stefano, grazie per aver ricordato che la lega è stata l’unica forza politica a schierarsi contro la costruzione del campo nomadi.
    ricordo poi a tutti che i fondi riservati alla costruzione di quel camping per rom – che, è meglio precisarlo ancora, tutti, da destra a sinistra, volevano – sono stati interamente girati per il restauro di una scuola materna di rozzol.

  56. Marisa ha detto:

    E’ vero che stiamo parlando di asili e l’università non c’entra nulla, ma c’è una costante di fondo: il governo centrale, di cui fa parte la Lega Nord, taglia a più non posso i fondi ai Comuni che così si ritrovano ad avere grossi problemi a garantire i finanziamenti al sociale (di cui asili e scuole elementari fanno parte e sono a carico dei Comuni). E poi….nel locale si presentano come i paladini dei diritti degli italiani contro i nuovi arrivati. Si dia ai Comuni finanziamenti sufficienti e così non ci sarà più alcuna guerra tra poveri…..

  57. chinaski ha detto:

    @ brancovig

    ma come, non lo sai che chi vuole combattere l’ evasione fiscale e’ un invidioso, e invece chi la pratica e’ un eroe delle liberta’?

    http://gorizia.bora.la/2010/06/07/evasione-fiscale-da-9-milioni-di-euro-nel-settore-delledilizia/#comment-182420

  58. chinaski ha detto:

    non so perche’, ma questa discussione mi ricorda un’altra discussione sempre su bora.la, nell’ ottobre 2009.

    per entrare nel vivo, si puo’ partire da qua:

    http://gorizia.bora.la/2009/10/13/monfalcone-vuole-la-moschea-a-gorizia-ce-gia/#comment-158301

  59. chinaski ha detto:

    trovate le differenze

    (effebi, scusa se ti ho rubato la battuta)

    una differenza ve la suggerisco io: all’ epoca il mio nick era bulow

    un’ altra differenza e’ che all’ epoca io venivo superato in radicalita’, con uno slalom “sinistra-destra”, da un utente che non scrive piu’ qui da tanto tempo

    http://gorizia.bora.la/2009/10/13/monfalcone-vuole-la-moschea-a-gorizia-ce-gia/#comment-158163

  60. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ma perché quando si parla di queste cose si raccontano sempre le solite favolette del picchio?

    Stefano spara: a Trieste ti metti nelle graduatorie IACP e vieni superato da “miriadi” di stranieri.

    Ebbene: ecco le ultime graduatorie: http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/AT8/ARG3/FOGLIA8/allegati/trieste.pdf

    Dove stanno le “miriadi” di stranieri?

    Si vuole poi il tetto del 30% per gli stranieri nelle scuole d’infanzia.

    Quanti sono i bimbi stranieri iscritti nelle scuole dell’infanzia a Trieste?

    Abbiamo i dati del 2006/2007: http://www.provincia.trieste.it/c/document_library/get_file?uuid=54e45d71-a6a7-4bfe-9d34-e5d6106cacd4&groupId=12267

    Come si vede, sono in tutto 264 (271 in tutta la provincia).

    E quanti sono in tutto i bimbi iscritti nelle scuole dell’infanzia?

    A Trieste (http://www.provincia.trieste.it/c/document_library/get_file?uuid=502a3f2d-2b9a-484a-afcd-b30fd27d73ba&groupId=12267) – nello stesso anno scolastico – 4.363 (5.035 in tutta la provincia). Quindi il 6,05%.

    In conclusione, si sta parlando di una questione I-NE-SI-STEN-TE.

    Il motivo per cui si (stra)parla di questa cosa è puramente e unicamente propagandistico. Questi signori vogliono trasformarci tutti quanti in tanti Stefano: dobbiamo convogliare la nostra rabbia nei confronti di un “nemico”, e come insegnava Goebbels non c’è modo migliore che ribadire a martello quanto questo “nemico” sia pericoloso, infido e infiltrato in ogni dove.

    E’ propaganda allo stato puro, ribadita in una delle sue forme assolutamente classiche. Perfino gli allenatori di calcio usano questi mezzi per compattare il gruppo: vedasi Mourinho in questi due anni, o lo stesso Lippi del 2006.

    Per quanto i risultati così si ottengano (e 50 messaggi qui dentro per parlare di un tema I-NE-SI-STEN-TE ne sono la perfetta testimonianza), io dico che è tutta cacca per menti deboli.

    Luigi (veneziano)

  61. effebi ha detto:

    60 ….e chi l’ha detto che non scrive più ? 🙂 scrive…scrive…

  62. pierpaolo ha detto:

    Luigi

    Allora resta da vedere se le menti deboli sono quelle che propongono un tetto che non porrà alcun problema o quelli che si mettono a picchettare davanti al comune e gridano allo scandalo razzista per una cosa che tu mi dici essere “I-NE-SI-STEN-TE”

    Comunque ti ringrazio per aver sottolineato il problema che abbiamo posto, cioè che non si può permettere che nelle scuole di periferia si formino le classi ghetto dove sbattere il 6,05% degli stranieri.

  63. effebi ha detto:

    61 beh, l’importante è che non si parli della complicazione del ministro-doppione al federalismo -voluto da calderoli !?-(…che rende poi indispensabile quello alla semplificazione…cioè calderoli)

  64. chinaski ha detto:

    @pierpaolo

    per onesta’ nei confronti degli interlocutori dovresti indicare in quali asili nido e in quali scuole materne di trieste ci sono classi ghetto.

    @maja

    i link che hai postato potrebbero essere il punto di partenza per una discussione seria, a patto che si faccia piazza pulita di equivoci e ipocrisie. purtroppo la scuola (non solo in italia) opera sempre una selezione sociale. ricordo quando frequentavo le medie. all’ epoca non c’erano immigrati, ma le classi ghetto c’erano lo stesso. in particolare, i figli provenienti da famiglie disastrate si concentravano tutti nelle classi con il tedesco come lingua straniera, perche’ l’ inglese era piu’ appetibile.

    @ effebi

    cosi’ dicono 😉

  65. chinaski ha detto:

    @ effebi

    nel 65 mi riferivo al 62

  66. pierpaolo ha detto:

    Estratto di una lettera arrivata qualche giorno fa

    “e non finisce qua il problema alla materna è che su 21 nuovi arrivati 7 sono Italiani e resto extracomunitari”

    Se nel totale della provincia sono il 6,05% e questa mamma mi dice che il 66% sono nella classe di suo figlio forse stiamo creando classi ghetto

  67. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Pierpaolo

    Si dà il caso che io abbia due figli: un maschio di 16 anni e una femmina di tre.

    Mio figlio non è andato all’asilo nido (<3 anni), ma alla scuola materna. Era in una classe di 15 bimbi, di cui quattro stranieri: un'austriaca, una tedesca e tre nordafricani.

    Non ricordo il mi-ni-mo problema.

    Riguardo a mia figlia, lei ha appena terminato il secondo anno di nido e il prossimo anno andrà in una scuola materna.

    Quest'anno è stata in una classe di 18 bimbi, di cui sei stranieri (una croata, una slovena, e il resto diviso fra asiatici e africani).

    Ci credi? Nessunissimo problema nemmeno qua.

    Io sto dicendo che il problema da voi a Trieste è inesistente (anzi: I-NE-SI-STEN-TE!) perché a Trieste non esiste non dico il 30%, ma nemmeno il 10% di scolari stranieri nelle scuole d'infanzia, per cui sarebbe come se io – politico – scatenassi una polemica su questa questione: "Non vogliamo extraterrestri verdi nelle nostre case!".

    La gente inizia a chiedersi: "Cavoli, è vero: questi sporchi extraterrestri verdi che ci danno tanto fastidio. Io non li voglio!". E poi ti trovi con i cartelli sotto il comune: "Via gli extraterrestri da Trieste!".

    Tu vuoi il blocco al 30%? Quando si arriverà vicino al 30% casomai se ne discuterà. Adesso è totalmente I-NU-TI-LE.

    E – ti prego – non girare la questione in tono "minore": esistono oggi a Trieste delle classi-ghetto, dove per caso vengono inseriti tutti i bimbi stranieri? Esiste una scuola che ha proposto questa misura segregazionista? Oppure anche questa è una questione I-NE-SI-STEN-TE?

    Luigi (veneziano)

  68. pierpaolo ha detto:

    Luigi

    Se vuoi ti metto in contatto con questa mamma e gli spieghi che il suo è un problema inesistente e che se si sente rinchiusa in un ghetto è solo perchè l’abbiamo convinta noi.
    Poi gli spieghi che gli extraterrestri non esistono e che nessuno si deve lamentare.

  69. pierpaolo ha detto:

    ah ricordo a chi come te non ha letto la mozione che avevano presentato i nostri consiglieri che era previsto un tetto del 30% al quale non avrebbero contribuito i bambini stranieri in grado di parlare italiano

  70. chinaski ha detto:

    @ pierpaolo

    potresti dire il nome della scuola materna. e potresti spiegare quali problemi hanno creato questi piccoli extracomunitari in quella scuola materna. poi potresti spiegare in che modo si dovrebbe svolgere l’ esame di italiano per i bambini di 18 mesi. e infine potresti spiegare come mai a trieste molti bambini, italiani e stranieri, non trovano posto nei nidi e nelle materne, e cosa intende fare l’ amministrazione per risolvere questo problema.

  71. Luigi (veneziano) ha detto:

    Guarda Pierpaolo, non è necessario che tu mi metta in contatto con questa mamma.

    Basta che tu scriva qui il nome della scuola. In tempi rapidissimi si potrà fare la verifica.

    L.

  72. dultan ha detto:

    ma che paura ghe xe? paura del diverso? de perder la propria cultura? se te la perdi te son solo un pampele che non ga voia de tenerse la sua cultura, imparar non significa cancellar le proprie radici o forse gli italici/padani xe più deboli dei vari asiatici, africani, americani etc e dopo straniero cosa vol dir? che non ga el papiro con la figura col castel per capel o decidemo dal color dei oci? o femo col compasso un ragio de 100 km, ops ma i parla za 4 se non piu lingue, per non contar i dialeti. allora strinzemo el cercio e vara ti, verona xe fora (la iera za col primo cercio fora però), allora i veronesi xe stranieri? chi me spiega cosa vol dir straniero, ovvero che conceto gave de straniero perche go seri dubi sulla definizion.

  73. chinaski ha detto:

    @ dultan

    cosi’ la vede moni ovadia (ebreo, fuggito con la sua famiglia dalla bulgaria stalinista all’ eta’ di sei anni)

    “Il vero problema della difficoltà che abbiamo con lo straniero è perché non riconosciamo lo straniero che è in noi, che è la parte più anticonformista, quella più slegata dal comunitarismo, è quella più ribelle che scalpita e di cui abbiamo una terribile paura perché la parte predominante in noi è conformista e vuole stare tranquilla.”

  74. maja ha detto:

    guardate che non è vero che il problema a trieste non esiste. esiste eccome, solo che riguarda le scuole slovene, dove gli “stranieri” che in certi casi superano abbondantemente il 30%, sono i bambini esclusivamente italofoni (e/o serbofoni). il che, francamente, non è un problema da poco.

    certo che proporre come massima priorità l’eventuale creazione di classi ghetto in una realtà in cui (ancora) non esistono, quando nelle scuole mancano i soldi financo per la carta igienica, sembra un po’ una presa in giro.

  75. sindelar ha detto:

    Problemoni. Se alla Lega no ghe va ben l’alleato pol sempre cambiarlo o tirarse fora de la maggioranza.

  76. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maja

    Quello da te segnalato è un problema esistente, ma completamente peculiare e non assimilabile a quello dei bimbi stranieri nelle scuole dell’infanzia.

    Questo perché il 30% e passa di italianofoni che vanno nelle scuole della minoranza slovena parlano la cosiddeta L1, e cioè la prima lingua dell’ambiente circostante. Il che la rende quasi irrefrenabilmente preferibile alle altre.

    La stessa identica problematica si ha nelle scuole italiane della Slovenia e della Croazia, dove l’italiano è spesso limitato solo alla lezione frontale.

    L.

  77. piero vis'ciada ha detto:

    75… se no mandemo i fioi a imparar sloven semo fasisti, se inveze li mandemo semo pezo dei fasisti… ma no va mai ben ?!

  78. maja ha detto:

    luigi

    se leggi bene qui
    http://trieste.bora.la/2010/06/08/lega-limitare-al-30-la-presenza-di-alunni-stranieri-nelle-sezioni-dei-nido-e-delle-scuole-materne/
    vedrai che la lega propone l’introduzione della stessa misura anche nelle scuole comunali con lingua d’insegamento slovena (che, se non sbaglio, nel comune di trieste dovrebbero essere 3: un asilo nido a san giacomo, una scuola d’infanzia a gretta e una a san giovanni).

    che stiano cercando di pescare voti in uno dei tradizionali bacini della sinistra locale?

  79. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maja
    In realtà però non si capisce bene se il limite previsto per le scuole della minoranza riguardi anche i bimbi di madrelingua italiana. Anzi: credo sia impossibile imporlo agli scolari di madrelingua italiana.

    Anche perché concretamente come fai a stabilire che un bimbo nato a Trieste sia “italiano” o “sloveno”? Solo in Alto Adige – all’interno del nostro territorio nazionale – ti etichettano fin dalla nascita, ma lì c’era un minimo di senso che giustificava quella legge – ai miei occhi orrida – che è la “Proporz”.

    Luigi (veneziano)

  80. pierpaolo ha detto:

    Una scuola materna è stata ristrutturata con i soldi destinati alla costruzione del campo nomadi. ecco cosa facciamo per creare nuovi posti nelle scuole comunali.

    arrivederci a tutti

  81. maja ha detto:

    @luigi

    io credo invece che ti sbagli.
    primo perchè nel comunicato della lega si parla di “competenze linguistiche” rispetto alla lingua d’insegnameto, criterio che potrebbe essere applicato comodamente anche alle scuole slovene, e poi perchè già oggi i genitori che richiedono l’iscrizione al nido comunale sloveno devono dichiarare se il bambino appartiene alla comunità slovena.

    ma forse potrebbe essere pierpaolo a spiegarci meglio la questione.

    comunque sia, ripeto che si tratta di questioni di poco conto rispetto alla situazione disastrosa in cui versa la scuola italiana pubblica tutta, indipendentemente dalla lingua di isegnamento e dalla presenza o meno di stranieri.

  82. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ pierpaolo

    Come “arrivederci a tutti”?

    Vuoi dirmi che non vuoi rivelare il nome della scuola triestina dove due terzi degli iscritti sarebbero stranieri?

    Esiste o no la lettera che ti sarebbe stata scritta da questa mamma?

    L.

  83. abc ha detto:

    Pure io sono curioso di conoscere il nome di questa scula triestina.
    Grazie

  84. abc ha detto:

    Scuola, ovviamente.

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